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    Anello del monte Pizzul dal passo del Cason di Lanza
    Alpi Carniche
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    Anello del monte Pizzul dal passo del Cason di Lanza
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    Anello del monte Pizzul dal passo del Cason di Lanza
    Alpi Carniche
SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaM18

Anello del monte Pizzul dal passo del Cason di Lanza

Avvicinamento

Da Pontebba, raggiungibile percorrendo verso nord la statale 13 Pontebbana, oppure utilizzando l'autostrada A23 fino all’uscita omonima, si seguono le indicazioni per Studena Bassa. Dalla piccola frazione la strada risale lungamente la val Pontebbana fino a giungere al passo del Cason di Lanza dove si può parcheggiare comodamente (m 1552) presso la casera rifugio. Al valico si può giungere anche da Paularo su strada un poco più tortuosa.

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Memoria
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Giugno
Carta Tabacco
018
Dislivello
500
Lunghezza Km
6,9
Altitudine min
1470
Altitudine max
1985
Tempi
Dati aggiornati al
2008
I vostri commenti
  • 03/08/2022 Fatto oggi, seguendo per l'andata la relazione. Probabilmente a causa delle piogge dei giorni scorsi, la natura e' esplosa, mangiandosi in diversi punti anche i sentieri... e' il caso del 441, che sale alla forca Pizzul; in generale molto inerbito, e' piuttosto malagevole da percorrere. Dalla forca le cose cambiano e il 442 e' largo e sgombro, in un attimo si arriva alla forca di Lanza. Da qui si segue la traccia nell'erba, non segnalata ma abbastanza evidente fino alla cima del Pizzul, da cui si puo' godere di un panorama notevole! Poi non sono sceso per il 442a, ma ho continuato sulla cresta dello Zermula.
  • 15/06/2020 Sabato 6 giugno abbiamo raggiunto il Monte Pizzul dal versante occidentale, lasciando l’auto poco oltre le ultime case di Ravinis e percorrendo lungamente la pista forestale sino a Casera Pizzul. Qui abbiamo imboccato il sentiero CAI 441 che ci ha portati a Forca Pizzul ed abbiamo traversato con il 442 sino a Forca di Lanza. Per tracce siamo poi saliti lungo il crestone ovest del monte sino alla cima, senza alcuna difficoltà ad eccezione di un singolo passaggio un po’ esposto in prossimità di un risalto roccioso, dopo una galleria di guerra. In fase di discesa, tornati sui nostri passi sino alla Forca di Lanza, abbiamo proseguito lungo la cresta che prosegue verso il Salinchiet, molto panoramica e caratterizzata da alcuni saliscendi e dalla presenza di vecchie trincee e resti di fortificazioni. Siamo poi transitati per Casera Paluchian e passati nuovamente per Casera Pizzul. Dopo il secondo tornante abbiamo provvisoriamente abbandonato la pista per scendere con il CAI 441: in questo tratto abbiamo riscontrato uno scostamento rilevante rispetto alla cartina Tabacco, il sentiero passa più a sud e si ricongiunge alla pista più sotto, in corrispondenza di due begli stavoli ristrutturati. Riguadagnata la carrareccia di servizio a Casera Pizzul, la abbiamo ripercorsa per fare rientro a Ravinis. Considerato che la percorrenza della pista risulta piuttosto noiosa e allunga le tempistiche dell’escursione, segnalo che è possibile parcheggiare anche verso quota 1200, nei pressi del bivio per Casera Tamai, dove c’è spazio per alcune auto. La parte alta del percorso è davvero bella; oltre alla cima, da non perdere il tratto in cresta del 441b in direzione del Salinchiet. Sviluppo dell’escursione 19,3 km, dislivello 1.150 metri, tempo complessivo di percorrenza (ritmo tranquillo, con frequenti soste per foto botaniche) 6.30 ore, di cui 3.00 per il Monte Pizzul e 3.30 per il ritorno. Ho allegato il tracciato gpx dell’escursione. Mandi a tutti!
  • 28/05/2018 Monte Pizzul da Misincinis in maniera un pò diversa e più rapida rispetto alla variante suggerita, perchè abbiamo perso tempo a causa di lavori di esbosco sul CAI 441, un imprevisto nemmeno segnalato all'inizio del sentiero, di cui ho parlato nel mio recente post sul "forum fvg".Dalla casera Pizzul raggiunta più lungamente dalla carrareccia, siamo quindi saliti direttamente prima alla Forca Pizzul con il 441, e poi alla Forca di Lanza con il 442. Il tratto finale alla cima si svolge su traccia ben marcata nel ripido ed erboso crinale punteggiato da anemoni alpini. Per una discesa più veloce per il mal tempo che poi non è arrivato (ci sono comunque le gallerie militari in cima per ripararsi), una volta ritornati alla forca Pizzul, abbiamo seguito una evidente traccia discendente verso meridione alla casera Paluchian. Questo sentierino, non ancora completamente invaso dalla vegetazione e quindi agevolmente percorribile, nella mia Tabacco datata è segnato con una linea continua e tratteggio finale in nero. Prima di sbucare sulla carrareccia vicino alla casera, gli ontani sembrano sbarrare la via, ma in un attimo si è fuori. Affinchè l'accesso sia visibile in senso inverso, ho costruito un piccolo ometto proprio davanti agli arbusti.Dalla Paluchian un sentiero recentemente segnalato CAI parte alcuni tornantini sotto, attraversa l'impluvio del rio Pizzul e scende lungamente verso occidente fino a congiungersi con il 441. La percorrenza della carrareccia CAI 441, da quota 1200 ca (poco sotto gli stavoli quotati 1229) al bivio con la rotabile proveniente da Ravinis, risulta scomoda per la presenza di fango e solchi profondi causati dal passaggio dei mezzi adibiti al taglio degli alberi. 26/5/18
  • 11/07/2017 fatto domenica.una fantastica fioritura con la presenza del giglio martagone e le Stelle Alpine. molto bello anche il panorama dalla cima
  • 22/05/2017 Percorso in data 21 maggio con partenza da Misincinis. Il resoconto della gita nei commenti della salita a Casera Pizzul. La variante lungo la panoramica cresta è ricca di testimonianze di guerra tra saliscendi e trincee fino a Forca Pizzul...panorami grandiosi e venticello fresco. Gli amici della montagna
  • 24/08/2016 12.08.2016sentiero 441 praticamente inagibile. Purtroppo devo confermare ciò che ha scritto Tony ben 16 anni fa. Il sentiero è sommerso da vegetazione altissima, in alcuni tratti invaso dall'acqua, in altri tratti franati. L'abbiamo percorso al rientro mentre siamo saliti usando il 442 molto belloavevamo con noi i nostri figli di 7 e 8 anni ed è stato molto pericoloso percorrere il 441 in quelle condizioni...
  • 20/11/2015 19/11/2015. Giovedì raggiunta la cima del Pizzul con percorso diverso da quanto indicato nella relazione del presente sito. Da Ravinis ci si alza in auto fino presso la Casera Pizzul, poi dalla casera ricovero Paluchian si sale alla cresta tra Salinchiet e Pizzul. Lungo i saliscendi sulla linea di trincea si raggiunge forca Pizzul e forca di Lanza, poi su traccia si sale al Pizzul, dove resti di postazioni, gallerie e trincee davvero non si contano. Come si evince dal commento di Ectorus, "libro" firma in un barattolo di vetro. C'è giro di escursionisti sul vicino Zermula, qui nessuno. Mare di nubi sotto di noi. Alcuni episodi, più o meno vicini nel tempo, legati alle inversioni termiche e l'oltrepassare la copertura nuvolosa per sbucare al sole in quota, ci portano a stilare due regole empiriche. 1a regola: col passare delle ore lo strato di nubi tende ad alzarsi di quota; 2a regola: dati due o più giorni di tale fenomeno, col passare dei giorni la copertura si alza di quota. Viene spontanea la 3a regola: al mattino dare uno sguardo alle webcam montane per valutare a quale quota portarsi! a presto.
  • 18/11/2015 Salito oggi con uno scenario incredibile.Percorso ottimamente segnalato e privo di particolari problemi.La traccia per la cima del Pizzul e ben visibile da forca di lanza, poichè segue la lunga linea di trincee.Cima munita solo di ometto di pietre, mentre della croce non c'è traccia. Come giustamente si legge sulla guida di SN, è un monte a torto trascurato.Tra le pietre dell'ometto, si trova un barattolo di vetro con dentro un piccolo blocchetto. Peccato.Buona vita a tutti
  • 29/07/2014 Il sentiero dell’andata appartiene alla Lanza parallela, quella dimenticata e selvatica. Parco di segnali, qualche albero caduto richiede aggiramenti o approcci da limbo. La vegetazione è rigogliosa, le verdi onde bagnano oltre il ginocchio, le sento schiumare addosso. Una sensazione piacevole, ma in meno d’un ora è come se fossi entrato in un fiume con gli stivali più bassi del livello dell’acqua. Dettaglio spazzato via da fioriture entusiaste di Raponzoli plumbei e Martagoni e soprattutto di una coppia di Gerani stellati albini. D’improvviso il terreno favorisce il proliferare di una tribù di Pennacchi a foglie strette, simpaticissimi ed agitati. Interseco una lavina. Oltrepassarla non è un problema, cautela però nel trovare la traccia per proseguire senza patemi. Alla forca il paesaggio s’apre e tento l’allungo verso il Salinchiet (consigliatissimo). Nel primo corno roccioso le pietre sembrano saldate pezzo per pezzo. Ferrosità artistiche che si nutron di colori. Scintillii arditi, dal rosso scuro all’arancio vivo, contaminati dai verdi accesi dei licheni, dai neri profondi dell’anima della pietra. Degli astri alpini rilanciano la magnitudo dei cromatismi. Poi altre rocce, d’un bianco brillante, sposato col grigio e punteggiate dai licheni..e ancora terra rossissima, che pare nudità del monte stesso, con campanule azzurrine a spezzarne l’intensità, mozzando il fiato. Il naso s’immerge in vanigliose nigritelle e sospira verso il Sernio, il Tersadia o un Verzegnis, la cui cava riflette il poco sole che filtra dalla lanosa coltre del cielo, brillando come stella rossastra. Supero la galleria ove tutto sembra terminare tra baratri e pareti, ma un pezzo di corda furbetta fa intuire la prosecuzione. Che sia il troi verso l’irraggiungibile croce del Salinchiet? Vorrei accondiscendere alla tentazione, ma nelle scarpe sento i primi cavedani saettare tra le dita. Indietreggio risciogliendomi davanti a pietre e fioriture, fermandomi incredulo davanti alle cromature della carena di una cavalletta da corsa. L’imbocco del 442 è uno spartiacque. Dalla selva si passa ad un troi decespugliato al millimetro, morbido, gradinato e rafforzato ove le lavine l’han trasformato in colata di terra. La comodità ha un prezzo, i colori svaniscono e tutto diventa un tappeto verdastro. Sul crinale del Pizzul il vento soffia forte. Le arniche, nate spettinate, ora esagerano tendendo al punk, ma sembran divertirsi. Tra selve di creste di gallo giungo in cima. Strizzo i calzetti, robis di fontanon Barman! La visuale sui testoni rocciosi che ho intorno è splendida ma i nuvoloni sembran baruffare di brutto. La normale allo Zermula, in una discesa piovigginosa, è il massimo della scomodità, ogni passo uno swisssh! Scendo lento pensando al lieto fine, in macchina una bottiglia di sirop di saût aspetta Vanni, il stec cun lis mostacjs di Plans. Regalo dello Slenza. Sta preparando il fieno col nipote. Il volto gioioso e sorpreso mi inonda, il resto sono sguardi, sorrisi e parole. Anche questo è monte. Quello vero. Che sa di terra e fatica. In cui entro camminando in punta di piedi ed esco sottovoce, commosso dalla dignità del quotidiano, curiosando fra gli orti d’un architetto innamorato della vita. (27.07.2014)
  • 05/07/2014 Fatto oggi a ritroso in discesa dal Zermula.Lati positivi e lati negativi.Quelli positivi: una distesa di fioriture.Quelli negativi: ho contato 15 frane e\o slavine e più di 30 alberi di varie dimensioni sul sentiero (se così si può chiamare.Se non ci fossero quei 4 cartelli ora come ora sarebbe impossibile trovare la traccia.Su quel poco che rimaneva del sentiero erba alta fino al busto.Veramente una brutta escursione.
  • 22/07/2013 giro dell'anello del Pizzul il 20/06/2013 il sentiero risulta sconnesso in qualche punto quasi impraticabile a causa di smottamenti del terreno e delle ortiche alte.fatta con le bambine e' un po' complicata ma fattibile per chi vuole portare bambini sotto i 10 anni)le mie figlie hanno commentato che valeva la pena ortiche e fatica inclusi per un paesaggio tanto bello.
  • 23/06/2005 Sentiero CAI: sentiero 441. Il sentiero CAI n.441 che parte dal Rifugio Forestale di Pezzeit verso la Forca di Pizzul. Il sentiero non è più agibile, non è nemmeno segnalato ed è completamente invaso da mughi e ontani montani con vari tratti per buona parte del sentiero erosi dall'acqua.Un sentiero se non da chi lo conosce scomparso con pericolo anche di perdere l'orientamento.. La foto non l'ho fatta ma posso benissimo farla che ci ritornerò tra non molto, anche se per quel tratto pessimo e anche pericoloso.Spero che chi di competenza abbia la possibilità di farlo aggiustare e risistemare come altri sentieri nelle vicinanze di Cason di Lanza - grazie.. tonyferigo@libero.it
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  • Sulla panoramica cresta tra il Pizzul e il Salinchiet
    15/06/2020 Sulla panoramica cresta tra il Pizzul e il Salinchiet
  • Forca Pizzul e Monte Pizzul dal sentiero che sale da Casera  ...
    15/06/2020 Forca Pizzul e Monte Pizzul dal sentiero che sale da Casera ...
  • Sul sentiero CAI 442 verso la forca di Lanza. 26/5/18
    28/05/2018 Sul sentiero CAI 442 verso la forca di Lanza. 26/5/18
  • Sulla traccia del ripido crinale occidentale del monte Pizzu ...
    28/05/2018 Sulla traccia del ripido crinale occidentale del monte Pizzu ...
  • Scheletro di conifera sul sentiero recentemente segnalato CA ...
    28/05/2018 Scheletro di conifera sul sentiero recentemente segnalato CA ...
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