il portale dell'escursionismo montano
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • IMG_1609
    Monte Bottai da sella Chianzutan
    Prealpi Carniche
  • IMG_1626
    Monte Bottai da sella Chianzutan
    Prealpi Carniche
  • IMG_2662
    Monte Bottai da sella Chianzutan
    Prealpi Carniche
  • IMG_1579
    Monte Bottai da sella Chianzutan
    Prealpi Carniche
  • IMG_1620
    Monte Bottai da sella Chianzutan
    Prealpi Carniche
SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaS19

Monte Bottai da sella Chianzutan

Avvicinamento

Da Tolmezzo si esce in direzione di Verzegnis proseguendo poi per sella Chianzutan dove si parcheggia sull’ampio piazzale a sinistra (m 955). Qui si può giungere anche da Pinzano o Flagogna risalendo lungamente la rotabile della val d'Arzino.

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Silenzio
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Maggio
Carta Tabacco
013
Dislivello
1000
Lunghezza Km
13,1
Altitudine min
810
Altitudine max
1526
Tempi
Dati aggiornati al
2009
I vostri commenti
  • 21/05/2020 Anello percorso con alcune varianti domenica 17 maggio 2020. Oggi alcuni impegni mattutini ci fanno partire tardi, e le piccole aree di sosta all’avvio della carrareccia per Malga Avrint sono già tutte occupate. Poco male, si prosegue ancora un po’ e si lascia l’auto al secondo tornante successivo. Il percorso su pista sino a Malga Avrint è tranquillo e abbastanza frequentato, allietato dalle variopinte fioriture di stagione. Arrivati quasi alla malga, poco prima dell’ultimo tornante, proseguiamo dritti per la mulattiera inerbita che traversa verso est, e che poi si trasforma in esile traccia e prosegue traversando il ripido bosco perdendo circa 150 metri di quota. L’attraversamento di un impluvio presenta un breve passaggio eroso e un po’ esposto, superato il quale ci si raccorda subito con il comodo sentiero CAI 827 che, con una numerosa serie di tornanti, sale da Pusea alla Forca. Il Bivacco Carcadè, un vero gioiellino, è aperto dai volontari che curano la sua manutenzione: nonostante le mascherine e il mantenimento di tutte le norme di sicurezza, l’accoglienza è comunque calorosa! Dalla Forca proseguiamo sui ripidi prati verso ovest e, a seguire, guadagniamo la cresta che risaliamo – su traccia non sempre evidente - tenendoci sul versante meridionale erboso. In condizioni normali non ci sono difficoltà particolari, qualche passaggio esposto sui ripidi prati va comunque affrontato con attenzione in caso di terreno scivoloso, specie se lo si percorre in discesa. Guadagnato l’ampio crestone erboso sommitale, la pendenza si appiana e si procede piacevolmente tra le varie ondulazioni, sino ad arrivare alla quota più alta, leggermente spostata sul versante meridionale, e al limite occidentale, dove la cresta si restringe e ridiscende. Per la discesa, utilizziamo il sentierino nord diretto che si stacca dalla dorsale (segnalato da un bell’ometto) e scende ripido ad intercettare il sentiero CAI 811. Una bellissima vipera Berus si crogiola al sole, ma scivola via e si nasconde mentre armeggio con la macchina fotografica. Ridiscesi a Malga Avrint, chiudiamo l’anello di vetta e scendiamo per la stessa pista percorsa all’andata. Ho inserito il tracciato gpx dell’escursione, con tutti i dati statistici. Giro piacevole e mediamente impegnativo, che si svolge per lo più nel bosco, ad eccezione della parte alta, molto panoramica. Mandi a tutti e un ringraziamento speciale a Loredana, come sempre preziosa fonte di informazioni!
  • 31/03/2019 Monte Bottai con la variante di partenza dalla pista qui descritta come alternativa di rientro, fino a malga Avrint non ci sono problemi di percorrenza, grande lavoro di pulizia tronchi, enormi faggi già tagliati; ilsentiero 811 che sale nel bosco dietro la malga si presenta fin da subito ben innevato e con ghiaccio dove lo spesso strato di foglie maschera il sentiero. Lento e prudente avanzare fino alla quota 1270 ca. qualche tentennamento e decidiamo di tentare la salita dal bivacco Carcadè. Ridiscesi ad Avrint si imbocca la comoda mulattiera che dopo poco si tramuta in stretto, ripido ed a volte esposto sentierino, un paio di traversi ci impegnano, sono solo pochi metri ma tutti in silenzio, poi il comodo e ripido sentiero che sale da Pusea ci deposita alla Forcja con il suo bel bivacco Carcadè. Alla Forcja ovunque giri la testa vedi ripide salite, basta scegliere: o il poco invitante Piciat od il Bottai, da questo lato libero da neve. Fatta, un bel paletto più su invita a salire, noi scegliamo di procedere lungo il filo di cresta, evidenti tracce di passaggio invitano ed aiutano nella progressione, un paio di balze rocciose che conviene assecondare alla destra e poisenza distrazioni la scivolosa erba gialla, gli arbusti di ginestre sono molto apprezzati. Sulla panoramica cima ci attende una sbilenca croce fatta con materiali colti sul posto, dopo averla sistemata inizia la discesa valutando la possibilità di scendere a Pusea per poi risalire lungamente fino alle auto, ipotesi scartata, si ripercorre a ritroso quanto fatto in salita
  • 12/07/2016 Escursione effettuata il 11-07-16 come da relazione Sentieri Natura.Giornata afosa, partiamo con passo spedito per l’ottima pista che da sella Chianzutan porta alla casera Montuta evitando il sentiero per possibili sovraccarichi zeccosi. Dalla casera completamente finita prendiamo il sentiero segnalato sullo spigolo di un box in lamiera. Il sentiero è perfettamente segnalato, il tratto attrezzato della cengetta è sprovvisto di cavo ma si tratta di un paio di metri, basta prestare attenzione e prendersi per sicurezza con una mano su alcune sporgenze rocciose. Anche il tratto descritto nella relazione che oltrepassa l’impluvio è sprovvisto di cavo e una delle due staffe è piegata ma anche qui si passa senza problemi. Giunti alla bella malga Avrint, un rigoglioso prato separa la malga con i primi segnavia tracciati sui pini. Il sentiero segnato molto bene, sale in un magnifico bosco, più in alto attraversiamo due tratti piuttosto ripidi e un po’ sdrucciolevoli, ma sono brevi poi, il sentiero riprende con pendenza moderata. Raggiunto un pianoro m 1445 una freccetta nera segnata in un sasso sul sentiero, indica la salita per la cima del m. Bottai. Percorriamo tutta l’erbosa cresta mentre un curioso grifone volteggia sopra le nostre teste. Il panorama estesissimo anche con la presenza di una leggera foschia è davvero superlativo. Note. Nella Casera Avrint abbiamo trovato un commento lasciato nella nostra stessa giornata d’escursione al m. Bottai, in cui riportava “sentiero mal segnalato” sinceramente noi, non abbiamo avuto nessun problema in merito! Unica cosa che mi sento di non condividere, è la partenza da sella Chianzutan. Anche se il rigoglioso bosco che si attraversa per giungere alla malga Avrint ha il suo fascino, la prossima volta che mi capiterà di tornare sul m. Bottai, non farò il sentiero. Il tratto in questione non è banale, alcuni punti sono abbastanza esposti e una scivolata potrebbe avere gravi conseguenze, da considerare anche la perdita di dislivello. Personalmente opterei per salire alla malga Avrint e quindi al m. Bottai, la rilassante pista che abbiamo usato per il rientro! Comunque complessivamente una bella escursione . Dimenticavo m. Bottai? o m. Batai come in carta Tabacco?
  • 18/03/2016 Tentata oggi la salita al Bottai partendo da sella Chianzutan, come da gps. Molta neve "varia", solo nella traversata, da sella Chianzutan ad Avrint, ho cambiato 2 volte le cjaspe con ramponi. Bellissimo il panorama dalla c.ra Avrint. Continuando la salita ho dovuto fermarmi a q. 1250 circa per troppe difficoltà.
  • 30/11/2015 We did this hike yesterday (29/11/15). Nice walking trail, mostly through the forest. great view from the top. The path is already quite snowy and therefore could be very slippery. Due to the snow the path itself is sometimes poorly visible, but trail is well marked.
  • 31/05/2015 Escursione del 30/05/2015 dalla pista di malga Avrint. Il sentiero che parte dalla casera è in buono stato, malgrado i segni ancora evidenti della slavina che avevamo trovato l’anno scorso. Purtroppo la giornata nuvolosa non ci ha permesso di vedere assolutamente niente dalla cima, ma almeno ci ha risparmiati dalla pioggia.
  • 24/10/2014 Salito oggi con una bellissima giornata, anche se piuttosto ventilata. Il sentiero 811 è ottimamente segnato e non presenta particolari difficoltà. Magari in questo periodo, carico di fogliame, sarebbe risultato leggermente difficoltoso se bagnato. A parere mio (considerazione MOLTO personale ) avendo provato anche la salita Crous, seguendo la strada di servizio a malga avrint, direi che sia più conveniente. Si guadagna in tempo e dislivello. Per il resto, una volta in cima, ho potuto godere di immensi panorami.Casera montuta è in base di ristrutturazione.Buona vita a tutti
  • 21/08/2014 August 17, 2014. No problems, but very steep. At Malga Avrint pass the house on the left side (stairs) and go directly to the forest. The mentioned change of direction with some arrows (at 1230 m) is easy to find. On Monte Bottai remember where you came up. It might be difficult to find the path again. It was a sunday and the way was in no sense "silent" since the noise of the motorbikes on the road to Selca Chianzutan is present at most parts of the way.
  • 10/05/2014 Monte Bottai da Sella Chianzutian ;La notte precedente ho fatto un sogno, da lupo diventavo falco e mi libravo nel cielo ….. , una strana sensazione mi ha spinto a comunicare agli amici di montagna che nelle prossime uscite sarei ritornato nel mio vagare solitario …L’assassino ritorna sempre sul luogo del delitto. L’ultima escursione del 2013 è stata sulla cima del Piombada, una settimana fa l’escursione sul Piciat, mi rimaneva il Bottai , quale occasione se no quelle di ripercorrere le orme fresche.D’accordo con 3 amici ,appuntamento a Sella Chianzutan , ore 07:30 , loro provenienti da Udine e Gemona, io da Spilimbergo, quindi il versante che osservo del monte è quello sud visto dal borgo SanFrancesco, bell’itinerario in auto, ti stimola all’escursione il viaggio sull’Arzino.Arrivato in anticipo, indossati gli scarponi, fotografavo il lato sud del massiccio del Verzegnis, parzialmente imbiancato di neve. Sul Piombada da quota 1300 si notano chiazze di neve, fino ad aumentare di consistenza con l’aumento di quota. La visuale sul Bottai è coperta dalle boscose pendici del Nevar Avrint. Arrivano i compagni di viaggio si parte di buona lena ( sentiero 811 ), oggi sono in in forma, si arriva presto ai ruderi di casera Mentuta ( in ricostruzione ). Breve sosta e prosecuzione verso Malga Avrint, immersi nel bosco con sentiero ben segnato , la quota si mantiene costante intorno ai 1000 metri. Giunti sotto la malga, il sentiero si innesta su una carrareccia che scende a valle ,scenderemo quest’ultimo al ritorno .Breve sosta alla malga di Avrint , paesaggio meraviglioso. Il sentiero parte alle spalle della Malga e si inerpica, guadagnando velocemente quota fino ad andare a morire in un nevaio quota 1160 metri , le dimensioni del nevaio sono considerevoli . Mi avventuro ai margini di esso salendo per ripido dorsale sul suo lato destro, i compagni sono titubanti sul proseguo , superata una lingua di esso invito i compagni, ma essendo loro sprovvisti di ramponi , abbandonano l’impresa e rientrando a casa. Io preoseguo speranzoso, il primo tratto di sentiero mi da fiducia, ma svoltato l’angolo scopro che da quota 1180 fino in vetta è tutta neve, indosso i mini ramponi nuovi di zecca e proseguo verso l’obbiettivo, seguendo i rari segni sugli alberi e la traccia scaricata da Sentieri Natura sul GPS. Faticoso all’inizio, ma poi avendo scaldato muscoli e fiducia proseguo di buona lena, fino ad arrivare sulla traccia che mi pota direttamente in cima, scelgo di salire questa che mi da più sicurezza per la brevità e anche perché sopra di me il cielo azzurro è sempre più vicino. La scelta si dimostra intelligente, in breve tempo sono sopra la cresta, pochi metri dopo in Vetta, Ricarico le batterie e l’autostima, full di entusiasmo, il mio canto liberatorio sioux, cambio abiti inzuppati di sudore .Indosso il foulard Afghano come copricapo, autoscatto di rito, lettura di un capitolo del libro di Gabriel Garcìa Marquez “Memoria delle mie puttane “ e senza togliere i ramponi, giù per balze erbose fino alla forca, mi giunge un regalo gradito della Montagna .A pochi metri da me nella boscaglia , noto la presenza di un capriolo, forse la Dea Diana che mi ha assistito nell’avventura???. Giunto al bivacco Carcadè tolgo i ramponi ( mi ci ero affezionato ) , firma sul diario di bordo e via per la discesa. Logico che non ridiscendevo per il Nevaio, sono MALFA non Jo Condor . Obbiettivo rietrare sicuri , scendo per il sentiero 827 fino ad incrociare a quota 894 metri ( waypoint ) il bivio che mi porta a malga Avrint . Il sentiero senza numerazione risale per circa 100 metri quota, fino ad stabilizzare quest’ultima sui 1050 metri, verso metà percorso si trasforma in un ampia carrareccia, per vincere la noia tiro fuori dallo zaino una vecchia armonica, in sintesi me la canto e me la suono. Giunto alla Malga non effettuo sosta, scendo rapidamente superando un ampio nevaio semza problemi e stavolta non svoltando per il sentiero 811 , ma proseguendo a sud per carrareccia, fino con noioso percorso ad incrociare la rotabile che sale a sella Chianzutan , ultimi 2 km che accorcio tagliando per prati, e finalmente l’auto. Tolgo i scarponi fumanti, ristabilisco un aspetto decente, metto in moto l’auto, stereo con musica energica e via per la valle Dell’ Arzino.Note : Chi non risica non rosica, e chi non è attrezzato non risichi !! Un grazie di cuore ad amici di sempre, il coraggio, l’orientamento , l’autostima e il gps aggiunto di recente .Dal vostro Forestiero Nomade sempre più innamorato dei monti friulani ( ultimamente le creste ).Malfa.
  • 10/05/2013 Ieri era una giornata da non perdere.. L'abetaia è incantevole con i raggi del sole che penetrano a stento, sfumando di luce i numerosi insetti fluttuanti.. un'atmosfera da film di Miyazaki. Accanto ai ruderi della casera, una baracca in lamiera e le fondamenta per una nuova costruzione. Il sentiero è ben segnalato e pulito. La placca rocciosa con le staffe è completamente ricoperta dalle foglie, me ne accorgo scivolandoci convinto di trovare un appoggio...la ripulisco per i prossimi. L'unico pezzo invaso da giovani faggi e arbusti vari è la discesa verso la malga, per fortuna ben segnalato. Sulla carrareccia i resti di una slavina e degli alberi strappati come fili d'erba. L'assenza di neve è quasi totale a parte due piccoli nevai che si superano come nulla fosse. Salgo per il crinale...il panorama è uno spettacolo.. Perplesso osservo il primo rododendro fiorito vicino a dei bucanevi (?!) I prati sommitali sono cosparsi di soldanelle che con il loro violetto contrastano il giallo e il verde dell’erba. Mi perdo con gli occhi...tanto che non trovo nè traccia nè ometto per il ritorno. Scendo a vista (non ci sono difficoltà) ritrovo la via e risalgo di nuovo per fare un ometto con delle pietre dietro al cespuglio di mughi sul cimotto. Il ritorno non lo scelgo comodo, torno per il bosco..i rombi delle moto continuano a urtarmi (altro che sentieri del silenzio). ormai Chianzutan è il nome di un circuito, mi chiedo se servano dei morti per intervenire su sconsiderati che salgono, si girano e scendono a folle velocità senza fermarsi. Bell'itinerario ma da evitare nel fine settimana.
  • 14/08/2012 Monte Bottai, quelle tre iconcine quadrate se le merita tutte, non tanto per particolari difficoltà quanto perché ci si muove, alla data odierna, su sentiero in parte rovinato, bisognoso di manutenzione, e in buona parte su sentiero che erba alta, rovi e ortiche si stanno mangiando; è decisamente migliore l’ultimo tratto, quello che dal ripiano sale ripido alla cima.A Sella Chianzutan sono in corso importanti lavori di esbosco, si sta creando una nuova pista forestale che collegherà Ronchiadizza e Faeit, l’inizio del sv811 è ben visibile, ma poi mi conviene continuare lungo lo sterrato perché nell’abetaia ci sono ammassi di tronchi e ramaglie, individuo poco oltre il sentiero nel bosco fino a sbucare presso i ruderi di casera Montuta. Da lì inizialmente il sentiero è buono poi serve attenzione anche perché è scivoloso. La fascia rocciosa è priva di passamano, ma comunque passo senza alcuna difficoltà, supero bene anche l’impluvio attrezzato con staffe e cavo. Finalmente arrivo presso la mangiatoia ed esco sulla pista che porta alla malga Avrint, bella costruzione e bel pianoro panoramico, da dietro continua il sentiero nel bosco asciutto, qui cammino bene, qualche fungo verdolino, ottimo per l’ultima cena, in breve ecco la freccia rossa e con qualche zig zag, slalom fra erbacce e roccette mi ritrovo al ripiano da dove a dx c’è la possibilità di salire velocemente alla cima. La traccia è ben marcata, c’è anche qualche bollo rosso, e sbuco esattamente presso una macchia di mughi dietro alla quale c’è un ometto e, sorpresa, anche un ruspante libro di vetta. A dispetto del sentiero poco agevole questa cima ha qualche frequentazione, in ogni caso il panorama merita tutta la fatica, come sempre accade, ogni cima fa dimenticare le difficoltà fatte per raggiungerla, oggi poi la giornata era limpida. Per la discesa opto per la tranquilla pista forestale che si esaurisce presso la strada asfaltata, taglio per verdi qualche tornante e poi caffè doppio al bar di Sella Chianzutan.
  • 01/05/2012 Fatto oggi, in alternativa all'intenzione iniziale di salire sul Piombada (rinviata ad un'altra volta). Vista parecchia gente che festeggiava il Primo Maggio con picnic sia a sella Chianzutan che a Malga Avrint e qualcuno anche sulla cima del Monte Bottai. La giornata non era delle migliori per ammirare il panorama dalla cima, che comunque vale senz'altro la pena di una visita. Mauro.
  • 05/08/2011 percorso il 2 c.m.- Non aspettatevi chissà che monte, ma vale la pena, come tutti, di visitarlo. Ottimo il panorama che si gode dalla sua non ben definibile cima. Salendo, a quota 1460 circa, la dove la descrizione parla del ripiano, la traccia di sentiero che porta direttamente alla cima, è di difficile individuazione. Guardando a dx rispetto al senso di marcia, si noterà un "ometto" che è l'unico segnale che indica il percorso. La traccia poi risulterà non evidentissima ma sufficente.Buona vita a tutti
  • Invia un commento
Le vostre foto
  • la cima del monte Bottai contraddistinta da questa croce km  ...
    31/03/2019 la cima del monte Bottai contraddistinta da questa croce km ...
  • panorama dalla cima
    31/03/2019 panorama dalla cima
  • malga Avrint scendendo da casera Presoldon
    08/02/2017 malga Avrint scendendo da casera Presoldon
  • Panorama invernale dalla c.ra Avrint
    18/03/2016 Panorama invernale dalla c.ra Avrint
  • La prima difficoltà
    18/03/2016 La prima difficoltà
  • Invia una foto
I vostri tracciati
Le vostre escursioni
Mappa Scarica il tracciato kml Scarica il tracciato gpx Visualizza mappa dettagliata - Apertura su nuova finestra
Profilo altimetrico
Altre escursioni in zona
© Redazione di SentieriNatura - Udine, - Ivo Pecile & Sandra Tubaro - Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768 - Privacy & Cookies - Powered by EasyDoc - Webdesign by Creactiva