Avvicinamento
Da Montereale, presso Maniago, si imbocca la strada statale n.251 che risale Val Cellina. La tortuosa rotabile che un tempo percorreva la angusta forra del torrente è stata ora sostituita dalla Galleria del monte Fara che in pochi minuti esce nella conca di Barcis. Oltrepassato l'abitato si percorre la statale ancora per circa tre km fino alle case di Arcola dove si può parcheggiare (m 428, comodo spiazzo sulla destra presso le ultime abitazioni).
Descrizione
Si inizia percorrendo circa duecento metri sull’asfalto in direzione di Cimolais e scendendo poi sulla sinistra verso il ponte sul Cellina che si attraversa dopo aver oltrepassato la sbarra che impedisce il passaggio ai veicoli non autorizzati. Sull’opposto versante si piega subito a destra per entrare poi nel solco della Val Prescudin che la strada risale rimanendo costantemente sulla destra orografica. Con una marcata ansa la rotabile asseconda un impluvio oltrepassandone il greto presso una curva caratterizzata dalla presenza di un grande macigno. Successivamente la strada, ora piuttosto alta sul greto, riprende un andamento lineare attraversando con pendenza modesta un bosco formato prevalentemente da
faggio,
abete rosso e
tasso. E' il punto giusto per soffermarsi ad osservare le precoci fioriture primaverili di
epatiche, ellebori e dentarie. Dopo un tratto più aperto che lascia intravedere le pendici del monte Arghena che rinserrano a nord la valle, la strada piega nuovamente a sinistra compiendo un paio di tornanti. Ancora una breve risalita a fianco di un torrentello segmentato da alcune vasche in cemento e la rotabile si esaurisce nel piazzale che ospita il
Palazzo Prescudin contornato dalla omonima foresta (m 640). Al grande edificio principale, chiamato anche Villa Emma, si aggiungono altre costruzioni ed una abetaia attrezzata con panche e tavoli. La radura è semplicemente il punto di partenza per i numerosi itinerari che si addentrano nella valle ma può rappresentare già una meta a sé stante per una piacevole passeggiata famigliare nella quiete della foresta del Prescudin. Per coloro che desiderano fermarsi a Villa Emma c'è la possibilità di visitare le numerose sorgenti che sgorgano non distanti dalla radura principale formando suggestive raccolte d'acqua temporanee. Seguendo ad esempio il segnavia CAI n.969 per il
bivacco Val Zea, immediatamente dopo avere attraversato il greto del torrente Prescudin, si passa accanto alle sorgenti Dal Cjastron.
Da Villa Emma si seguono le indicazioni per il
monte Medol (cartello) proseguendo lungo lo sterrato che si inoltra nella val del Tasseit. In breve la strada si trasforma in una mulattiera e prende a risalire lungo la destra orografica della valle a poca distanza dal greto. A poco a poco si apre una magnifica visuale sulle alte montagne che racchiudono ad ovest la valle ed in particolare sul monte Messer da cui discende la dorsale che ha nella nostra meta la sua ultima elevazione. Dopo aver attraversato il greto principale, la pista risale ancora per un breve tratto giungendo ad un bivio segnalato. Qui si abbandona il sentiero principale che prosegue verso il
bivacco Pastour e si prende a destra (cartello). Ancora un greto secondario e la mulattiera inizia a risalire le pendici orientali del
monte Medol. A regolari tornanti, con pendenza costante, si sale fino ad un ripiano sull’orlo di un esteso franamento. Oltrepassata una minuscola tettoia addossata ad un masso, si traversa a mezza costa una bella faggeta caratterizzata dalla presenza di alcuni pregevoli esemplari di
tasso. Uno di questi lo si nota subito poiché si trova a ridosso del sentiero ma il vero patriarca si trova più avanti e richiede una brevissima deviazione sulla sinistra per essere raggiunto. Si tratta di un esemplare pluricentenario, caratterizzato da un tronco tormentato che si trasforma in basso in un esteso apparato radicale. Giunti alla base del pendio terminale lo si risale a comode svolte nel bosco dalla cui lettiera emergono a marzo le prime fioriture di
epatica,
primula e
fior di stecco. In breve si guadagna il crinale ove è situata una vecchia centralina meteorologica e da qui si prosegue verso destra lungo la dorsale sempre più panoramica fino alla quota 1114, completamente sgombra dalla vegetazione. Particolarmente bello ed ampio è il
panorama che si apre dalla piccola vetta, in particolare verso la
dorsale tra il monte Messer ed il Crep Nudo. Si tratta della catena montuosa che separa l'Alpago dalla Val Cellina, una sequenza di vette solitarie ed impervie dagli accessi lunghi ed impegnativi.
Per il ritorno si utilizzi il medesimo itinerario con la possibile variante di evitare il tratto finale di asfalto presso presso
Villa Emma, imboccando invece la pista forestale che scende poco più a nord lungo una amena valletta boscata.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Silenzio