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    Monte Medol da Arcola
    Prealpi Bellunesi
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I percorsi di SentieriNaturaS05

Monte Medol da Arcola

Avvicinamento

Da Montereale, presso Maniago, si imbocca la strada statale n.251 che risale Val Cellina. La tortuosa rotabile che un tempo percorreva la angusta forra del torrente è stata ora sostituita dalla Galleria del monte Fara che in pochi minuti esce nella conca di Barcis. Oltrepassato l'abitato si percorre la statale ancora per circa tre km fino alle case di Arcola dove si può parcheggiare (m 428, comodo spiazzo sulla destra presso le ultime abitazioni).

Descrizione

Si inizia percorrendo circa duecento metri sull’asfalto in direzione di Cimolais e scendendo poi sulla sinistra verso il ponte sul Cellina che si attraversa dopo aver oltrepassato la sbarra che impedisce il passaggio ai veicoli non autorizzati. Sull’opposto versante si piega subito a destra per entrare poi nel solco della Val Prescudin che la strada risale rimanendo costantemente sulla destra orografica. Con una marcata ansa la rotabile asseconda un impluvio oltrepassandone il greto presso una curva caratterizzata dalla presenza di un grande macigno. Successivamente la strada, ora piuttosto alta sul greto, riprende un andamento lineare attraversando con pendenza modesta un bosco formato prevalentemente da faggio, abete rosso e tasso. E' il punto giusto per soffermarsi ad osservare le precoci fioriture primaverili di epatiche, ellebori e dentarie. Dopo un tratto più aperto che lascia intravedere le pendici del monte Arghena che rinserrano a nord la valle, la strada piega nuovamente a sinistra compiendo un paio di tornanti. Ancora una breve risalita a fianco di un torrentello segmentato da alcune vasche in cemento e la rotabile si esaurisce nel piazzale che ospita il Palazzo Prescudin contornato dalla omonima foresta (m 640). Al grande edificio principale, chiamato anche Villa Emma, si aggiungono altre costruzioni ed una abetaia attrezzata con panche e tavoli. La radura è semplicemente il punto di partenza per i numerosi itinerari che si addentrano nella valle ma può rappresentare già una meta a sé stante per una piacevole passeggiata famigliare nella quiete della foresta del Prescudin. Per coloro che desiderano fermarsi a Villa Emma c'è la possibilità di visitare le numerose sorgenti che sgorgano non distanti dalla radura principale formando suggestive raccolte d'acqua temporanee. Seguendo ad esempio il segnavia CAI n.969 per il bivacco Val Zea, immediatamente dopo avere attraversato il greto del torrente Prescudin, si passa accanto alle sorgenti Dal Cjastron.
Da Villa Emma si seguono le indicazioni per il monte Medol (cartello) proseguendo lungo lo sterrato che si inoltra nella val del Tasseit. In breve la strada si trasforma in una mulattiera e prende a risalire lungo la destra orografica della valle a poca distanza dal greto. A poco a poco si apre una magnifica visuale sulle alte montagne che racchiudono ad ovest la valle ed in particolare sul monte Messer da cui discende la dorsale che ha nella nostra meta la sua ultima elevazione. Dopo aver attraversato il greto principale, la pista risale ancora per un breve tratto giungendo ad un bivio segnalato. Qui si abbandona il sentiero principale che prosegue verso il bivacco Pastour e si prende a destra (cartello). Ancora un greto secondario e la mulattiera inizia a risalire le pendici orientali del monte Medol. A regolari tornanti, con pendenza costante, si sale fino ad un ripiano sull’orlo di un esteso franamento. Oltrepassata una minuscola tettoia addossata ad un masso, si traversa a mezza costa una bella faggeta caratterizzata dalla presenza di alcuni pregevoli esemplari di tasso. Uno di questi lo si nota subito poiché si trova a ridosso del sentiero ma il vero patriarca si trova più avanti e richiede una brevissima deviazione sulla sinistra per essere raggiunto. Si tratta di un esemplare pluricentenario, caratterizzato da un tronco tormentato che si trasforma in basso in un esteso apparato radicale. Giunti alla base del pendio terminale lo si risale a comode svolte nel bosco dalla cui lettiera emergono a marzo le prime fioriture di epatica, primula e fior di stecco. In breve si guadagna il crinale ove è situata una vecchia centralina meteorologica e da qui si prosegue verso destra lungo la dorsale sempre più panoramica fino alla quota 1114, completamente sgombra dalla vegetazione. Particolarmente bello ed ampio è il panorama che si apre dalla piccola vetta, in particolare verso la dorsale tra il monte Messer ed il Crep Nudo. Si tratta della catena montuosa che separa l'Alpago dalla Val Cellina, una sequenza di vette solitarie ed impervie dagli accessi lunghi ed impegnativi. Per il ritorno si utilizzi il medesimo itinerario con la possibile variante di evitare il tratto finale di asfalto presso presso Villa Emma, imboccando invece la pista forestale che scende poco più a nord lungo una amena valletta boscata.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Silenzio
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Marzo
Carta Tabacco
012
Dislivello
700
Lunghezza Km
14,5
Altitudine min
422
Altitudine max
1114
Tempi
Dati aggiornati al
2013
I vostri commentiVisualizza tutti i commenti
  • 11/03/2022 Lunga e un po' tediosa la strada asfaltata fino a Villa Emma; si puo' tagliare un paio di tornanti col sentiero, ma nulla piu'. Al momento l'unico pericolo sono le estese chiazze di ghiaccio, che tuttavia terminano all'ultimo guado, e il sentiero che da li' sale sulle pendici del Medol e' largo, comodo e sgombro da ghiaccio. In breve tempo si arriva sulla cima, oggi avara di panorami a causa della nebbia, ma comunque suggestiva.
  • 04/04/2014 Ripercorso oggi in buona compagnia seguendo il nuovo sentiero del Clap per evitare un tratto di strada, qualche grassa salamandra pezzata, sotto la cimotta del Medol un paio di fugaci camosci, una forchetta piantata nel fianco dell’arruginito razzo della vetusta stazione meteo. Bosco luminoso e pulito colorato del tenue verde delle nuove foglie, fior di stecco, epatiche, qualche primula e la delicata dentaria minore.
  • 20/03/2014 Ci rincorriamo!Ciao,oggi è toccato a me.Viste le tue tracce,visti i tassi e i camosci,oltre a un branco di caprioli.Ho notato anch'io quei segni sui tassi.A me sembravano quasi delle unghiate,anche se ho pensato subito agli ungulati.Ho delle foto,mi farò dire.Relazione da sottoscrivere.Scusate tutti se ci sono due commenti simili.Aloha
  • 19/03/2014 Gola di paesaggi. Unico rimedio contro l’asfalto è tarare da subito il passo da Speedy Gonzalez. Poi il troi dal Clap. Bye bye highway! Vana illusione, si tratta solo di una breve parentesi ma i fior di stecco bloccano ogni funzione cerebrale negativa. Poi licheni arancioni fosforescenti che sembran bucare le griglie di contenimento. Villa Emma stranisce. Sa di cattedrale nel deserto, chissà che storia nasconde! Tutto tace. Due escursionisti sfiorati nell’asfalto probabilmente virano per la val Zea. Io proseguo incantato da una giornata splendida. Da qui strada e troi, seppur evidenti, son umile parte di un oceano fogliare che copre ogni cosa rendendo morbido e rumoroso il passo. Al di là del greto un cuore di pietra è stato adagiato sopra le radici muschiose di un albero e riassume la giornata. Una quantità sorprendente di fatte anticipa una fuga camosciata. il troi prosegue piacevole in un bosco arioso che lascia spazio al rincorrersi delle emozioni. Poi il tasso. Corro da lui. Chissà quanti abbracci come il mio avrà ricevuto nella sua vita! E non solo abbracci! La sua base e quella dei confratelli lascia trasparire intense sdrusciate. Oculata la scelta ungulata nel preferire un albero così docile e morbido che sotto una corteccia spettinata e a tratti quasi violacea, nasconde incantevoli venature arancioni. Il patriarca mi sussurra di guardare il vicino canalone. Una selletta. E vai! This is a wilderness area! Mi solletica l’idea di provare l’alternativa via cresta. Alla sella segnali gialli mi rincuorano ma i pochi metri di dislivello sono ripidi, gattosamente ripidi. Aiutato dalla vegetazione arrivo alla vera cima del monte, grande quanto un tappeto. Pulita. Isolata. Emoziona solo al calpestarla, attorno un coro di giganti canta odi al silenzio. Purtroppo il proseguir crestoso sembra impossibile ma quanta voglia di riempire gli occhi! Scendo e riprendo il troi. Da sopra, une voglade alla cresta di sinistra. Ancora segni gialli ma il non volerli seguire da qui sembra stata una scelta ancor più saggia. Rimango a lungo a rigirarmi. Discesa coccolante impreziosita da incroci camosciosi. Un maschio mi controlla a distanza proteggendo la fuga degli altri. Ripasso ogni fior di stecco, tagliando per il bosco quando comunica morbidezza. Itinerario facile con panorama che ammutolisce, adatto a tutti ma con eventuale breve ma intensa opzione intimista e salvadia.19.03.2014
  • 16/06/2013 Giungere a palazzo Prescudin, il sabato, e non trovare nessuno sui prati perfettamente rasati e sui tavoli dell'abetaia, ma solo il silenzio di un crocevia mirabilmente composto, con le sobrie architetture a ornare una natura che qui, con genio accurato, offre il suo repertorio più vario. Proseguendo oltre, il paesaggio attorno, le montagne dirupate, gli squarci detritici appaiono terrifici, ma noi risaliamo il Medol e di nuovo il bosco accoglie a proteggere fin sulla stretta cima, dove appena è spazio per riposare. Acqua all'inizio del percorso e poi ancora in abbondanza fino a palazzo Prescudin, ove anche vi è un vigoroso rubinetto.
  • 22/04/2013 21/04/2013-Ripercorso l'itinerario, niente di particolare da segnalare, se non che sono stati posizionati nuovi cartelli CAI. Sempre molto suggestivo il bosco di faggio poco sotto Villa Emma, percorso dal rio serpeggiante; anche il tasso centenario è ancora al suo posto a sorvegliare i primi tornanti del sentiero sotto la cresta del Medol. Buona settimana.
  • 01/05/2012 MONTE MEDOL- E' il mio compleanno (auguri) e mi regalo, in solitaria, questo percorso all'insegna del rilassamento e della meditazione. Ero anche incuriosito di vedere questo parco del prescudin di cui tanto ho letto, e dell'annessa villa Emma di cui però non ho capito l'utilizzo al quale è destinata. Comunque è un posto veramente bello e comodo per le tante postazioni di tavoli e panche. Anche il persorso per il monte non è male. Bello il bosco di faggio e tasso che accompagna i nostri passi. Il panorama, se pur limitato , è imponente nella dorsale tra il Messer e il Crep nudo. Della centralina meteorologica, restano solo i resti in quanto è dismessa. Insomma, un percorso che rifarò con una bella giornata, perchè oggi era grigio e sono cadute anche due gocce di pioggia. Diciamo che il tempo ha voluto brindare con me..Buona vita a tutti
  • 23/06/2011 Confermo quanto scritto nel messaggio precedente, in particolare per il silenzio. Ho trovato persino una chiazza di intoccabili stelle alpine, poco dopo villa Emma. Aggiungo, purtroppo, che neanche qui mancano le zecche.
  • 20/05/2011 Itinerario che si sviluppa in un bel contesto, selvaggio, percorso direi turistico fino a villa Emma. Totale assenza di segnavia (salvo i vecchi cartelli Cai a Palazzo Prescudin e al bivio di quota 650 ca., qualche rado bollo rosso lungo il sentiero che sale al Medol. Totale silenzio salvo le acque, incrociato un giovane capriolo che sembrava più incuriosito che spaventato; impagabile lo spettacolo che si gode dalla piccola cima, sembra di essere al centro di un anfiteatro. Piacevole la discesa lungo la pista forestale dopo villa Emma, un itinerario piacevole e rilassante (non a caso sono stati messi i cartelli Area Wilderness), vale la pena di percorrerlo:Loredana
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