Avvicinamento
Faedis, punto di partenza dell'escursione è raggiungibile da Udine, passando per Povoletto oppure percorrendo la statale 356 tra Tarcento e Cividale. Dal centro del paese si seguono le indicazioni per Canebola portandosi verso le ultime case della frazione di S.Anastasia. Qui, sulla sinistra, un grande cartello illustra i sentieri storici che il comune di Faedis ha voluto risistemare e segnalare (m 181, parcheggio lungo la strada).
Descrizione
Si imbocca la mulattiera lastricata e contornata da corrimani che ha inizio presso il cartello. Dopo aver incrociato una pista, si prosegue sul comodo tracciato disegnando alcune svolte nel bosco di castagno ed in breve si giunge in vista del primo castello. Salendo una piccola scalinata si perviene infatti ai resti del
castello di Zucco (m 299) ed alla annessa chiesa della Madonna di Zucco, risalente al secolo XVI. Dal porticato della chiesa si apre una bella visuale sul fondovalle mentre del castello sono visibili solamente le mura esterne in quanto la struttura, nel gennaio del 2008, era interessata da lavori di ristrutturazione. Dopo avere aggirato l’edificio si riprende a salire, ora su sentiero (attenzione all'orientamento), ed in pochi minuti si guadagna anche il
castello di Cucagna (m 357) con la grande quercia che ne sorveglia l'ingresso. Risalente alla prima metà del secolo XI, il maniero è attualmente recintato in quanto in fase di ristrutturazione.
Da questo secondo punto di interesse si prosegue in moderata pendenza, a mezza costa, fino ad incrociare la linea della dorsale del monte Cavallaro. Qui un cartello indica la prima possibilità di interrompere l’anello scendendo a sinistra direttamente alla frazione di Poiana. Noi invece seguiamo a destra le indicazioni per Porzus iniziando a salire lungo la costa boscata. Il percorso sarebbe alquanto panoramico ma una fitta boscaglia di
castagno,
roverella e
carpino nero limita notevolmente la visuale sui due versanti. Dopo avere superato un piccolo gradino roccioso il sentiero esce per pochi metri su una radura prativa affacciata sulla valle del Grivò. Dopo questo tratto si riprende a salire lungo la dorsale con pendenza leggermente più marcata poi, giunti quasi al suo apice, si piega a sinistra raggiungendo il ripiano sommitale del monte. Il tratto successivo, particolarmente piacevole, si sviluppa in falsopiano all’interno di un bel bosco di
castagno,
acero di monte e
betulla. Più avanti si attraversano anche alcune radure erbose in cui crescono grandi esemplari di
ginepro. Dopo essere passati accanto alla poco evidente vetta del monte Cavallaro, il sentiero raggiunge l’insellatura a quota 612. Qui, in corrispondenza di una ampia radura erbosa, troviamo un cartello che indica a destra il sentiero per Costapiana, utile nel caso si voglia abbreviare l’anello. Il nostro itinerario prosegue invece lungo lo sterrato che ha origine dalla schiarita. Dopo avere sfiorato una abitazione si esce su terreno più aperto ed in breve si confluisce nella strada asfaltata tramite la quale si raggiunge l’incrocio ai piedi dell’abitato di Porzus.
Senza salire direttamente verso il paese, si prosegue lungo la strada asfaltata (cartello
Malghe di Porzus) percorrendo tutti i tornanti e superando gli impianti per telecomunicazione. Quando la strada ritorna in falsopiano, prestare attenzione alla prosecuzione del sentiero sulla destra in corrispondenza della curva di quota 792 (precario cartello, linea elettrica). Si imbocca la traccia salendo moderatamente fino ad una macchia di
pino nero che rappresenta il punto più alto dell’escursione. Si inizia infine a scendere dapprima in maniera piuttosto decisa, traversando un ripido pendio, poi più comodamente contornando una valletta boscosa. Oltrepassata una abetaia ci si ritrova inaspettatamente su un pulpito roccioso molto aereo affacciato sul sottostante abitato di Clap, nostra prossima meta. Si traversa con attenzione lungo una comoda cengia poi, per terreno via via più agevole, si cala presso ruderi di abitazioni. Tenendosi a sinistra ci si innesta su una recente pista passando davanti ad una vecchia vasca in pietra sulla quale ancora si legge l'avviso: Vietato lavare - multa L 25. Senza possibilità di errore la pista scende fino alle case di Clap (m 684) ed alla chiesa con la torre campanaria ridotta al solo basamento. Dall’abitato si scende lungo un sentiero gradinato passando accanto al cimitero ed iniziando poi a scendere ad ampie svolte su una comoda mulattiera. Poco prima di giungere a Gradischiutta, a quota 460 circa, prestare attenzione ad alcune segnalazioni rosse sulla sinistra che conducono in breve al piccolo ripiano che ospita la chiesetta di
S.Maria Maddalena. Dopo avere attraversato la strada asfaltatata il sentiero prosegue lungo una recinzione metallica oltre la quale si scende ancora nel bosco fino ad attraversare un marcato greto. Da qui la mulattiera corre tra i muretti a secco che contornano gli orti di Canal di Grivò dove il sentiero ha termine. Non rimane che scendere lungo la rotabile fino a ricongiungersi al punto di partenza.
Avvertenze
Il Comune di Faedis ha realizzato e risistemato alcuni percorsi a carattere storico che per la loro brevità sono adatti a tutti.
L'escursione qui descritta riunisce alcune di queste proposte in un anello circolare. Un grande cartello tematico situato a S.Anastasia visualizza una mappa dettagliata di tali itinerari che riportiamo qui sotto in formato pdf per offrire ulteriori spunti di approfondimento.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dell'Uomo