23/01/2022 daniele.russo Percorso molto trafficato oggi, soprattutto verso la tarda mattinata; d'altra parte la giornata e' stupenda, la neve non tanta, e molti proseguono dalla casera verso altre destinazioni. Noi ci accontentiamo di salire per il largo sentiero fino a malga Pramosio, e di ammirare il panorama dalla conca... Zoufplan, il Cimone, Terzo, la Creta di Timau, tutti spruzzati di bianco, contro il cielo di un blu intenso... il tutto e' molto suggestivo. Salendo e scendendo si puo' apprezzare il meraviglioso bosco di abeti che accompagna quasi tutto il sentiero. Si calpesta poca neve, ma una discreta quantita' di ghiaccio, meglio avere i ramponcini a portata di mano.
18/02/2021 loredana.bergagna Laipacco ci accoglie con il broncio, il tempo di caricare le ciaspe che saranno poi inutile peso, e piccoli chicchi ci piovono addosso, ma dai..non può e non deve essere...Ci si incammina lungo la strada ben innevata e ghiacciata e timidamente fra gli alberi si intravede un bell' azzurro che salendo cambierà sfumature mentre ci facciamo coccolare anche da un bel sole.Si sale lungo la strada alternandola a tratti di sentiero, l'affacciarsi alla conca di Pramosio, in una giornata così, è imprescindibile dallo fermarsi per guardarsi attorno e fermare l'immagine, la leggera brezza non infastidisce, neve tanta e al sole delle 11 fa sprofondare. Un giretto attorno alla casera, una lunga sosta al sole e poi il rientro lungo il sentiero a conclusione della semplice e rilassante escursione.(mercoledi 17.02.2021)
15/12/2020 ectorus Salito ieri con una giornata meravigliosa. La strada è ben innevata, ma risulta ben battuta da cjaspe, sci e via dicendo. Fino al pianoro son salito con il solo uso dei ramponcini, poi d'obbligo le cjaspe per girovagare nelle varie direzioni. Incontrato solo 5 persone. Posto sempre meraviglioso con questi scenari di neve. Buona vita a tutti
05/03/2018 max.udin Escursione effettuata domenica 5 marzo: sole, temperatura piacevole e vento quasi assente. Abbiamo messo su le ciaspole all'incirca a metà percorso; sosta e cambio al ricovero invernale della Casera e poi rientro alla macchina. Bellissima giornata! mandi mandi
21/02/2018 loredana.bergagna Si parcheggia oggi all'inizio del sentiero che il sole non è ancora arrivato lì,.... arriverà....Salita un po' lungo la strada e molto lungo il sentiero, neve dapprima dura ma poi tocca infilare le ciaspole mentre il vento si fa largo fra gli alberi, quando usciamo dal bosco siamo investiti da gelide raffiche, camminiamo curvi a testa bassa mantenendoci alti sul costone per arrivare in breve alla casera Pramosio Bassa. I più salgono le ripide scale di legno promettendoci di farci trovare l'ambiente caldo mentre in cinque proseguiamo sotto un bel sole ed un vento che ora è diminuito di intensità, la meta è il rifugio Morgante che raggiungiamo percorrendo la pista e arrancando un po'. Panorama ampio, cielo quasi perfettamente limpido ed ora il sole prova a scaldarci almeno un poco; breve sosta alla casera e poi giù verso le auto al sole.
10/02/2018 sandra.sentierinatura Partiti stamattina 10 febbraio alla volta della conca di Pramosio da Cleulis: la giornata è bella e calma di vento. Si indossano le ciaspe solo dopo un po', la strada e il sentiero che la accorcia sono comunque battute dagli altri che ci hanno preceduto. Il bosco lascia cadere ogni tanto la neve dagli alberi creando atmosfera suggestiva. Avvistiamo due caprioli nel bosco che si lasciano guardare da lontano. Insomma tutto bene. Sul costone che precede la conca di Pramosio, però, raffiche di vento forte e la condizione del pendio nevoso ci fanno desistere di arrivare alla casera Pramosio, decisione condivisa anche da altri escursionisti. Ci limitiamo a guardare dall'alto il bellissimo panorama bianco che offre la conca sfidando la gravità e il nevischio sollevato dalle folate (non propriamente calde...)Buona domenica e alle prossime
14/01/2018 renatospa La giornata odierna, grigia e nuvolosa, non era di certo invitante ma la montagna anche con queste condizioni atmosferiche ha un suo fascino per cui ho deciso ugualmente di salire alla malga.Dal rifugio Morgante,successivamente raggiunto, era mia intenzione raggiungere anche la malga superiore ma dato che la visibilità era praticamente nulla ho preferito fermarmi qui.Le condizioni favorevoli del manto nevoso mi hanno permesso di evitare la strada forestale e di percorrere invece il sentiero che abbrevia e rende più piacevole il percorso.Ciaspole utilzzate dalla malga fino al rifugio Morgante ed al ritorno più che altro per non portarmele sulle spalle.In attesa di giornate metereologicamente più favorevoli auguro buone montagne a tutti.
15/03/2017 ectorus Salito oggi seguendo la descrizione di SN. Con adeguata auto 4x4 si può già arrivare fino alla casera. La neve è calpestabile anche senza cjaspe, se si segue la strada, mentre se si seguono le scorciatoie, molte volte si sprofonda. Sull'altopiano invece necessitano, se si vuole fare un giro fuori strada.Posto sempre incantevole.Buona vita a tutti
13/03/2016 askatasuna Lo striminzito parcheggio è già popolato. Un'affiatata coppia è già pronta a partire con Beauty, piccolo canide (un westie?) candido come il terreno che calpesta. Mi preparo con calma e quando scendo li trovo ancora lì. Han fiutato l'apripista. Ma l'attacco sarà differente, io pedulato per il troi. Loro ciaspolati per la carrareccia. Non sanno cosa si perdono! Fino a quota 1200 le zampe sprofondano in una neve docile che assorbe ogni rumore, che ingoia ogni passo. Una sensazione bellissima! Mi sembra di calzare due piedoni da orsetto di peluche! La morbidezza attraversa tomaia e cuciture per avvolgerti, senza appesantire l'incedere. In pochi secondi sono alla mercé di quel bosco, della miriade si stelle cadenti e luccicanti, di quei rami tronfi che subiscono a turno le leccate d'ordinanza. Mmmmhh, buona la neve! Quando il troi si riporta sulla strada il manto cambia carattere e spessore. Non vi sono tracce che non siano sciistici binari. Provo a discostarmi da quel filo d'Arianna e pooof! Sorpresa! Son dentro fino al ginocchio! Continuo ad avanzare nel silenzio più totale tirando le orecchie per percepire lo sbuffo d'ogni albero, per vederlo scrosciarsi di dosso il pesante sortilegio che il cielo ha voluto lanciargli nella notte. Il bosco è aperto, la luce entra ad ampie boccate, zebrando una tela tridimensionale. Più s'avanza più la magia dell'inverno pretende il suo contributo in fatica. Il segnale di bovini al pascolo emerge a stento. Scompaiono anche gli agognati binari. Ma oramai avanzo d'inerzia emozionale. Mi rapiscon le orme del vento. Ogni metro si fa quadro. Altorilievi curvilinei si susseguono, strato dopo strato. Paion ondose carezze sulla battigia. Poi tutto si rivela. La potenza visiva della Creta di Timau si fa grido, un rumore ch'esce dalla pancia della montagna, un treno in galleria. I canaloni son trampolini che il sole ha sciolinato per bene e le slavine si susseguono, impressionanti. Il Gamspitz è una vedetta perfettamente bicolore con la sola schiena ricoperta. Ma a farla da padrona è la glassa. Complice il sole, che sottolinea con bianchi ardenti quei contorni ove il manto ha ceduto. Tutto si fa meraviglia, pure quella cava coi ripiani sottolineati da un mascara candido. L'edificio più basso dell'agriturismo è completamente sommerso. La porta principale spunta appena col suo arco. La staccionata del parcheggio emerge a filo solo in certi punti. Sopra la stalla è aperto il ricovero invernale. Libero la panca del primo stabile e mi lascio scottare le guance. Poi arrivano gli altri, alla spicciolata. Prima due giovani scialpinisti e poi il trio guidato da Beauty. Mi ringraziano col sorriso sulle labbra. Entusiasti, si sbilanciano sulla mia età riportandomi al periodo universitario. Se cercavano di guadagnarsi un apripista on demand...l'han trovato! L'ultimo ad arrivare è Giorgio. Un solitario, per usare le sue parole, piacevolmente scioccato dallo spettacolo che gli si para di fronte. Saputa della mia intenzione di salire sulla spalla a sud per curiosare il massiccio del Arvenis, mi chiede se può seguir le mie orme. Saremo in due a respirar la corsa del Cjanal di San Pieri. Poi si riparte lenti, perdendosi tra cupoloni spatolati e ghiacciati che s'alternano alle scie del vento nella neve. Altri tratti disegnan curve che son echi continui, come cerchi d'una pietra lanciata nell'acqua. Mi sta dietro Giorgio, ma scendiam distanti e silenti, intuisce, senza bisogno di parola alcuna, che io non ci sono. Il corpo avanza ma il mio sorriso fugge ovunque. Gli occhi son quelli d'un bimbo e scappano come ali di farfalla, prima attirati da un forma poi da un'altra ancora. Ai primi tornanti inizia la corsa, il taglio del taglio, un precipitar inconsulto ed entusiasta più simile al nuotar nell'aere che ad un incedere razionale. Non mi riprendo neanche al parcheggio, quando ritrovo quei "diversamente giovani" che tanto mi han lodato senza rendersi conto di quanta energia, fisica ed emozionale, han ancora da bruciare. Un sorriso di sguardi e si riprende la via di casa... (04.03.2016)
28/03/2015 ectorus Salito oggi con una giornata meravigliosa.Avrei potuto arrivare in auto fino alla casera, ma il programma prevedeva la salita come da descrizione SN. Neve a macchia di leopardo da q.ta 1250 circa. Usate le cjaspe da pramosio nel tentativo di arrivare al monte paularo, ma l'assenza di segnaletica abbinata ad una neve troppo leggera, mi hanno fatto desistere a quota 1700 circa. La conca di pramosio rimane sempre uno spettacolo ancor più valorizzata con una giornata di sole intenso.Buona vita a tutti
04/01/2015 antonietta.spizzo saliti ieri sabato 3 gennaio fino al laghetto Avostanis, giornata meravigliosa con inversione termica; fino a Casera Pramosio pochissima neve sia sulla strada che sul sentiero, poi noi abbiamo trovato comodo calzare le ciaspe, ma non erano strettamente necessarie.Giro meraviglioso!
26/12/2014 loredana.bergagna Raggiunta oggi con un iniziale cielo grigio e nevischio; neve praticamente assente fino alla casera (solo ghiaccio al suolo). Dalla Casera indossate le ciaspe e con un bel sole che però poco ha mitigato il freddo intenso ed il vento che giocava con la neve fresca salite verso il lago Avostanis, meta prefissata. In realtà abbiamo proseguito fin oltre malga Pramosio alta. Nessuna difficoltà lungo il cammino, forse sarebbero stati più comodi i ramponi piuttosto che le ciaspe perchè la neve era discretamente dura. Incontrati una decina di escursionisti e due cagnetti.
23/04/2014 ectorus Salito oggi seguendo l'itinerario descritto. Strada perfettamente pulita.Avrei potuto salire anche in auto. La neve si incontra a quota 1200 circa, ma non sulla strada. Il mio programma prevedeva la salita al monte Paularo, ma a quota 1700 mi sono arreso. La neve umida si attaccava alla cjaspe rendendole pesanti ed inoltre, evidenti tracce di slavine, mi hanno consigliato la resa.Buona vita a tutti
06/03/2014 loredana.bergagna Camminato in compagnia della mia inquietudine, percezione del non totale controllo, è la mia prima uscita in solitaria con ciaspole, c’è sempre una prima volta…Grandi lavori di pulizia ed esbosco lungo la pista forestale, scambio qualche parola e per confortarmi mi viene detto che “sopra“ ci sono quasi 4 metri di neve; indosso le ciaspole a quota 1080, preferisco salire lungo la monotona ma tranquilla strada tagliando solo un paio di tornanti. Sole che filtra a tratti, qualche ramo che si spezza, il tonfo della neve che cade dai rami, lo scricchiolio di qualche vecchio abete, qualche rigagnolo di acqua da scioglimento e poi il vento, verso mezzogiorno un forte vento che quando esco allo scoperto sulla conca della casera solleva nuvole di neve, c’è da superare un ammasso di neve a ridosso di un pendio oltre il quale tocca a me farmi il percorso; proseguo fino a un centinaio di metri in linea d’aria dalla casera, ripiego, vento troppo forte. In discesa, approfittando di una traccia ben battuta, scendo fino casera Scandolaro, da lì non è però visibile il sentierino che scende per cui torno sui miei passi, all’ancona di q.ta 1300 seguo il sv 403 fino alla fine, scambio di saluti con chi è al lavoro sulla ruspa.
23/12/2012 sandra.sentierinatura 22/12/2012 Ripercorso l'itinerario; di neve non ce n'è molta e le ciaspe le abbiamo indossate solo poco prima della conca che da' accesso alla casera. Splendida giornata, il sole che batte sul tetto fa sgrondare acqua di scioglimento; nessuno in giro, solo alcuni caprioli nel bosco. Al ritorno percorso alcuni tratti di sentiero dotati di ramponcini (brevi tratti ghiacciati).
29/02/2012 Alessandro Bè, all'inizio ero un po' demoralizzato, dato che neve non se ne vedeva, ma oltre i 1000-1100m mi sono spesso trovato con la neve al ginocchio, nonostante le ciaspe.Verso casera Pramosio i panorami si aprono per bene, rendendo l'escursione ancor più piacevole. Unica pecca, riscontrabile solo se si vuol seguire il sentiero e non la carrareccia, è costituita dai segnavia, non certo eccelsi per dimensioni, visibilità e collocazione; inoltre vi sono spesso segnalazioni "simil-segnavia CAI" che però tali non sono: attenzione a non farsi fuorviare!Assolutamente coinsigliata la prosecuzione fino al rif. Morgante e, avendo tempo (cosa che a me è mancata), fino alla C.ra Pramosio alta.
08/01/2012 Fabio Itinerario effettuato oggi – così come da descrizione - con il cugino Piero e l’amico Bill, cane alpinista (altezza al garrese 21 cm). Il percorso è ben segnalato e, soprattutto, ben pestato. Le ciaspe le abbiamo calzate alla Malga per andare fino al Rifugio Morgante, più che altro per dare un senso al peso in più portato (Bill, esperto montanaro, le aveva lasciate a casa).Escursione molto appagante, fatta in una bella giornata di sole (al netto dei 15 minuti di nevischio alla malga, ma poi è tornato il sereno). Consigliabilissima.