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    Traversata delle cime Castrein dalla Val Rio del Lago
    Alpi Giulie
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaM27

Traversata delle cime Castrein dalla Val Rio del Lago

Avvicinamento

Dalla località di Sella Nevea, raggiungibile da Chiusaforte attraverso la statale n.13 Pontebbana, scendere verso Cave del Predil per circa 3 km fino ad incrociare sulla sinistra l’inizio di una pista forestale poco prima del ponte sul rio Grantagar (indicazioni per il rifugio Corsi, sentiero CAI n.628). E’ possibile lasciare l’auto qui o proseguire lungo la pista un poco dissestata fino ad un ampio spiazzo con successivo divieto di transito (parcheggio, m 1043).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Memoria
Sentieri CAI
Escursione
Attrezzature
A - Passamani
Mese consigliato
Settembre
Carta Tabacco
019
Dislivello
1400
Lunghezza Km
14,5
Altitudine min
1043
Altitudine max
2502
Tempi
Dati aggiornati al
2008
I vostri commenti
  • 27/09/2021 24/09/2021-Da Malga Grantagar saliti alla Cime Castrein, via forcella Mosè.Confermo le solite poche indicazioni per le varie diramazioni di itinerari sopra il rifugio Corsi, bolli e segnalazioni sbiaditi e pochi cartelli vetusti. Questa splendida zona delle Giulie meriterebbe qualcosa di più.Il monolite di forcella Mosè si staglia contro il cielo blu, molto più evidente dal basso che una volta raggiunta la stretta insellatura.Dalla forcella Mosè (resti di baraccamenti) si percorre un tratto dell'attrezzato sentiero Anita Goitan (alcuni fittoni e cavo all'inizio, poi un traverso assicurato con cavi).Il sentiero Goitan non raggiunge le cime Castrein ma prosegue sotto. Il suo proseguimento ci è sembrato davvero poco evidente, come se non fosse percorso spesso. Dopo la salita all'ingresso della galleria sotto la Cima Castrein, abbiamo preferito tornare sui nostri passi nuovamente a forcella Mosè.Riporto che sul sito della SAG viene evidenziato che il sentiero Anita Goitan in giugno del 2021 è stato dichiarato inagibile. Alla forcella Mosè non ho rilevato indicazioni in tal senso.Giornata di sole con mare di nubi sulle valli, ambiente grandioso.
  • 22/08/2020 Escursione effettuata il 21/08/20 in una bellissima giornata estiva priva di nuvole. Partiti da Sella Nevea abbiamo raggiunto il passo degli Scalini, dal quale siamo scesi per prendere il bivio che sale alla forcella Lavinal dell'Orso, poi attaccato il sentiero alpinistico A.Goitan che, prima per ripidi ed esposti verdi, poi per sentiero su roccette, porta ad una forcellina (ometto di pietra) che con un traverso un po’ esposto conduce alla gradinata in cemento costruita dai militari austriaci durante la prima guerra mondiale. Il tratto percorre c/a 20 mt di dislivello, è molto esposto ma sufficientemente largo (da prestare attenzione in discesa), finita la gradinata c'è una grotta del periodo bellico che si affaccia sull'altro versante. Per arrivare in vetta si supera prima un passaggio di 3 mt. (II grado non esposto, ben appigliato) e poi facili roccette. In cima abbiamo goduto di un panorama mozzafiato. Per la discesa siamo ritornati alla forcellina e percorso il resto del sentiero fino alla forcella Mosè. Questa seconda parte del sentiero è un po’ esposta in certi tratti (sono presenti alcuni cavi di acciaio), nel primo tratto che scende bisogna prestare molta attenzione a seguire la traccia (le segnalazioni sono sbiadite). Prima dell'arrivo in forcella c'è un passaggio ripido di 4/5 metri attrezzato con fittoni in ferro e cavo. Dalla forcella Mosè siamo scesi per il sentiero di guerra fino al bivio che porta alla parete delle gocce, saliti al passo degli Scalini e scesi a Sella Nevea. Dislivello mt.1550; sviluppo km.15. Consiglio di fare il giro in senso orario causa il percorso insidioso su erba e terra che sale dalla Lavinal dell'Orso.
  • 03/09/2019 Escursione di oggi 03/03/19. Nel mio alternare questo bel percorso percorrendone l'anello una volta in senso orario e l'altra all'inverso, oggi è coinciso con quello illustrato in M27 di SN. Pur essendo trascorsi 9 anni dall'ultima volta, non ho trovato che un minimo degrado peraltro fisiologico in alcuni brevi tratti. La giornata dal meteo buono mi ha fatto capire che l'estate è ormai un ricordo, visto che pur in battuta di sole non ho avvertito il caldo, anzi, in cima mi son dovuto indossare, prima volta quest'anno, il giubbotto per le fastidiose e insistenti folate di vento decisamente fresco. Qualche modesto e intermittente accumulo di condensa mi ha nascosto a tratti qualche cima, ma il panorama è risultato come sempre molto bello. Molti gli stambecchi sul versante Lavinal dell'Orso. Qualche marmotta. Strano effetto vedere il Rif. Corsi chiuso. Incrociato un solo giovane escursionista inglese. Mandi e buine mont a duç.
  • 23/07/2019 Seguendo i preziosi consigli delle relazioni precedenti, anche noi abbiamo effettuato questa spettacolare salita partendo da Sella Nevea, passo degli scalini, Lavinal dell’Orso e scesi per forcella Mosè. Niente da aggiungere a quanto già scritto, faticosa ma ne vale assolutamente la pena! Mandi a duç
  • 07/08/2017 7-8-2017 Traversata delle Cime Castrein partendo da Sella Nevea percorrendo il sentiero 625 fino al bivio per la Lavinal dell'Orso.Il ripido pendio erboso sopra la Lavinal ha richiesto particolare attenzione perché fradicio d'acqua. Individuata nella nebbia l'ormai consunta freccia rossa rovesciata sono salito in cima alla cima est.La fatica è stata ben ripagata perché sbucando sopra la spessa coltre di nubi mi è apparso uno spettacolo mozzafiato e indescrivibile a parole.Disceso tra le fitte brume ho raggiunto quella che,nella nebbia, sembrava la forcella Mosè e quindi il Corsi e di nuovo al Passo degli Scalini giù fino a Sella Nevea.
  • 30/08/2016 Percorso domenica 28 agosto. Giornata splendida per affrontare questo tipo di percorso, il caldo non aiuta ma l’importante in questi casi è avere sempre una buona scorta d’acqua. Partiti da sella Nevea, passo degli Scalini, lavinal dell’Orso, cima Castrein, forcella Mosè, rifugio Corsi, dove ci siamo fermati a pernottare per eseguire il giorno successivo il sentiero del Centenario e scendere attraverso la valle di Riobianco alla val Rio del Lago. Per quanto riguarda il percorso alle Cime Castrein, seguire le istruzioni magistralmente esposte da “laura.molinari”, per il resto bisogna farlo per capire l’intensità delle sensazioni che sprigiona un percorso di questo tipo.
  • 03/08/2016 02/08/2016 Sarà un pò per variare e per "limare"un pò di dislivello che apporto una variante a S/N,partendo dall'Alt. del Montasio per l'esc alle Cime Castrein. Una bella mattinata serena....con il silenzio interrotto solo dai strdii di numerose marmotte,nel lungo traverso per il Passo degli Scalini,una famigliola di stambecchi pascolava invece nei ripidi prati soprastanti il Passo Lavinal del Orso.Poi sù con cautela,dove l'erba e il terreno bagnato nelle strette e inclinate svolte,erano una reale insidia, fino alla base delle roccette....ma regalando panorami mozzafiato.Non difficile individuare sul masso la deviazione dove salire,anche se l'indicazione è rivolta verso il basso, (MAH!!!) accorta ma non difficile la salita per la cima, con i gradini "lavati"dalla pioggia serale,lasciando sempre un pò di ghiaino insidioso. Con un ovattato silenzio i magici attimi in cima circondato da montagne stupende...rendendo superfluo ogni commento, con un percorso articolato la discesa verso Forc. Mosè, una sosta al Rif. Corsi, poi il rientro all' Altopiano. Mandi
  • 30/08/2015 Percorso giovedì 27 agosto. Clima ideale, giornata serena e soleggiata, ma non troppo calda. Siamo partiti e rientrati a Sella Nevea, anche noi abbiamo deciso di compiere l’anello nel senso contrario a quello proposto da SN, sia perché dal Passo degli Scalini il Lavinal dell’Orso per la salita è decisamente più a portata di mano, sia perché la discesa alla Forcella Mosè è più sicura. Il sentiero è tranquillo sino al Lavinal dell’Orso, poi sale per prati estremamente ripidi, che devono risultare poco simpatici in discesa, specie in caso di umidità. I segnavia sono piuttosto rari e sbiaditi e la traccia è strettina, qua e là c’è qualche smottamento e bisogna indovinare il prosieguo del sentiero (sempre mirando in alto). Non ci sono comunque problemi di orientamento, almeno col bel tempo. Bisogna invece prestare molta attenzione a individuare la deviazione per la cima, segnalata da una freccia rossa molto sbiadita su di un masso e da un piccolo ometto poco più in alto (allego foto). Grazie alle precise dritte della gentilissima Loredana, che condivido con voi, non abbiamo avuto difficoltà ad individuare il punto: si trova a quota 2.450 metri circa, poche decine di metri prima dell’unico cavo corrimano presente sulla salita; se – salendo dal Lavinal dell’Orso - arrivate al cavo, bisogna tornare indietro! Da quel punto si sale su roccette un po’ liberamente mirando alla sovrastante forcelletta, dietro la quale inizia la scalinata in cemento che porta al piano della grotta. Come già rilevato nelle relazioni precedenti, la scalinata è molto esposta, ma per fortuna abbastanza larga, prudenza e concentrazione in discesa! La paretina sulla destra dell’ingresso della grotta presenta un solo passaggio un po’ ostico (il salto iniziale), superato il quale resta un brevissimo tratto di roccette facili per arrivare alla vetta con la piccola croce di filo spinato. Panorama superlativo, particolarmente impressionante la vicina piramide dello Jof Fuart. La discesa verso la Forcella Mosè è più breve ed avviene su un terreno decisamente più roccioso e su sentiero più evidente di quello di salita. Un paio di cavi metallici (non strettamente necessari, a mio avviso) aiutano a superare qualche punto leggermente esposto, il salto finale di qualche metro che conduce a Forcella Mosè è invece attrezzato con qualche fittone metallico e un cavo. Dalla forcella al Rifugio Corsi, che ci attende in fondo al vallone, il sentiero è abbastanza facile, solo in qualche punto è necessario l’aiuto delle mani per superare qualche piccolo tratto roccioso. Dal Corsi la via del ritorno è ancora lunga, ci attendono ancora circa 200 metri di saliscendi e risalita per il Passo degli Scalini, e poi giù in picchiata fino a Sella Nevea con il sole del pomeriggio che illumina la parte orientale della catena del Canin. Escursione spettacolare, con dislivello impegnativo (1600 m in totale), da affrontare solo se ben allenati e con tempo stabile. Noi ci abbiamo messo 7 ore e 45 per compiere tutto l’anello da Sella Nevea (piccole soste incluse), di cui 3.45 ore per salire, 4 per la discesa.
  • 14/08/2015 Saliti da Sella Nevea, passo degli scalini, Lavinal dell'Orso, Anita Goitan, forcella Mosè, rifugio Corsi e di nuovo Passo degli Scalini, un gran bel giro. Anch'io come Mauro, confermo che è il percorso in assoluto piu bello che io abbia mai fatto, e a dirla tutta, mi ero fatta un po' condizionare e fuorviare sulla reale difficoltà del tracciato. Certamente da percorrere con la dovuta attenzione, come sempre, individuato subito l'ometto e la freccia, la scalinata è ampia e con gli scarponi abbiamo spinto via un po' di ghiaino che comunque mi è parso ben battuto , la paretina da risalire quasi gradonata, cima di bellezza ineguagliabile, da fare e rifare in silenzio,nel rispetto che quel luogo chiede,
  • 12/08/2015 Fatta ieri in compagnia la traversata delle Cime Castrein, al contrario rispetto alla relazione SN, partendo da Sella Nevea, salendo alla Cima Castrein Est e percorrendo il Goitan da ovest ad est. Il sent. dalle Castrein a Forc. Lavinal dell'Orso è molto stretto, esposto sopra scivoli erbosi, per cui siamo scesi alla Forc. Mosè con sent. più largo e ben tracciato, benché percorribile sempre con la massima attenzione. Difficoltà: la scaletta esposta tagliata nella roccia e il salto roccioso da scalare a dx della galleria. Trovata più impegnativa la scala, in discesa soprattutto, perché vedere l'incurvatura iniziale coperta di ghiaino mi preoccupava. Concentrazione al massimo per trovare il modo migliore per scendere...vietato guardare il vuoto! Gran bel giro (9 ore di camminata soste escluse) grande soddisfazione, ma non credo di tornare ancora su questa supercima!
  • 09/08/2015 Fatta il 7/08 passando poi sotto il jof fuart e scendendo al corsi. Vista e tempo meravigliosi. Pranzato in cima nei pressi della grande caverna. Confermo sia la 'sfacchinata' sotto descritta sia l'enorme soddisfazione. In serata qche birretta al Corsi per celebrare propriamente la giornata.
  • 01/08/2013 Fatta ieri, partendo dal parcheggio vicino alla caserma della Guardia di Finanza di Sella Nevea e passando per il passo degli scalini. Dal passo degli scalini mi sono diretto verso il Lavinal dell'orso (viste molte femmine di stambecco con i loro cuccioli) e poi ho fatto il tratto dell' Anita Goitan che porta fino alle Cime Castrein. Ho mancato al primo passaggio il famigerato ometto che indica la deviazione per la cima est, per cui ho dovuto tornare indietro per ritrovarlo. Dall'ometto ci si arrampica per qualche decina di metri, senza un percorso evidente, e si arriva all'attacco della scalinata, molto esposta, che porta all'ingresso della grande caverna. A destra dell'ingresso, c'è la paretina di circa 3 metri, non esposta (I o II grado) che occorre scalare aiutandosi con le mani. Infine una serie di ometti guidano alla cima con la piccola croce di filo spinato. La vista dalla cima è semplicemente fantastica, tutto il gruppo del Canin, dal Sart al Rombon, il Montasio, la piramide perfetta del Jof Fuart, il Mangart, il Triglav ... l'occhio non sa dove posarsi, confuso da tanta bellezza ... e se non bastasse, ci sono anche gli stambecchi ad attirare l'attenzione con le loro acrobazie a sfida della forza di gravità. Lasciata la vetta, sono sceso verso la forcella Mosè e da lì al rifugio Corsi, dove una simpatica gatta rossa e il suo cucciolo accolgono i visitatori, numerosi anche ieri. Lasciato il rifugio, passaggio obbligato sotto l'ago di Villaco e la parete delle gocce per le ultime foto di rito e poi ritorno al passo degli scalini e lenta discesa fino a Sella Nevea. Sono tornato all'auto, dopo quasi 9 ore di camminata effettiva, "zombiezzato" (per dirla alla Crozza, quando imita Maroni) ma anche estremamente soddisfatto, è stato forse il più bel giro che ho fatto finora nella mia esperienza escursionistica. Mauro.
  • 30/07/2012 io ho fatto il contrario e cioè prima lavinal dell'orso e poi forcella mosè e discesa al rif. corsi.così si evita di fare il tratto finale dell' a. goitan in discesa che non è il massimo.bellissimo giro
  • 13/09/2007 La descrizione iniziale relativa al sentiero 628 è inesatta poichè ora, da dove è possibile lasciare l'auto, si diparte solamente una strada con fondo in gran parte di magrone di cemento di discreta pendenza ad uso e consumo del pascolo di Malga Grantagar e di quanti, pur essendoci il divieto, la percorrono con i fuoristrada per raggiungere la malga ed eventualmente il Rifugio Corsi. Non esistono sentieri alternativi che evitino la strada o che permettano di tagliare almeno i numerosi tornanti. In ultima analisi se siete veri alpinisti ed amanti della montagna non utilizzate il sentiero 628 per salire o discendere dal Rifugio Corsi.
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  • In discesa dalla gradinata
    22/08/2020 In discesa dalla gradinata
  • Il passaggio di II grado
    22/08/2020 Il passaggio di II grado
  • Inizio dei gradoni
    22/08/2020 Inizio dei gradoni
  • La cengia che porta ai gradoni
    22/08/2020 La cengia che porta ai gradoni
  • Cime Castrein
    07/08/2017 Cime Castrein
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