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    Anello della Creta di Timau
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaM09

Anello della Creta di Timau

Avvicinamento

Risalendo da Tolmezzo la valle del But lungo la strada statale 52b, circa sei km dopo Paluzza si giunge alla frazione di Timau, punto di partenza della escursione. La posizione migliore per lasciare l'auto è data dall'ampio spiazzo presso la chiesa dove è possibile parcheggiare comodamente (m 820).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Memoria
Sentieri CAI
Escursione
Attrezzature
A - Passamani
Mese consigliato
Giugno
Carta Tabacco
09
Dislivello
1400
Lunghezza Km
12
Altitudine min
820
Altitudine max
2217
Tempi
Dati aggiornati al
2008
I vostri commenti
  • 19/11/2021 30 ottobre 2021. L autunno ci regala l ennesima splendida giornata, che sfruttiamo per la classica doppietta Creta di Timau-Avostanis da Casera Pramosio. Il giro si svolge completamente in ambiente aperto ed e estremamente panoramico per tutta la sua lunghezza. Per salire alla Creta di Timau utilizziamo per un tratto la vecchia mulattiera che si stacca sulla sinistra della strada alla curva che precede l ingresso nella conca del lago Avostanis, mulattiera che piu su si ricongiunge al tracciato ufficiale. Il canalino finale � ben attrezzato, ma il cavo si sta deteriorando e graffia le mani, un paio di guantini non ci sta male. In alternativa al canalino, si puo salire anche per le rocce sulla destra, traversando poi con attenzione i ripidi pendii sotto la cima. Dopo una breve sosta, riprendiamo la marcia verso l Avostanis. Scendendo all insellatura tra le due cime il sentiero presenta qualche tratto un po esposto su ripidi verdi, mentre la risalita successiva non ha problemi; lo strappo finale avviene su ripidi prati, interrotti da qualche erosione. La vetta e abbastanza affollata, ognuno cerca riparo come puo dal vento rabbioso e freddo che nel frattempo si e alzato, noi approfittiamo dell ingresso della caverna bellica sul versante italiano, piu assolato. La discesa verso Casera Pramosio alta � godibilissima, troviamo tanta gente sia attorno al laghetto che impegnata sulle falesie circostanti. Rientro a Pramosio con il sole calante che accende il giallo dei larici, una meraviglia!
  • 03/11/2019 31/10/2019-Da Casera Pramosio saliti alla Creta di Timau in una bella giornata fredda. Attrezzature sotto la cima in ordine.La cima ci regala il panorama sulle nebbie basse della Valcanale e sulle valli austriache. Anche la cima del Freikofel galleggia sul mare bianco.Alpinisti in azione sulla palestra dellago Avostanis e via vai di diversi escursionisti sulla Creta e su Cima Avostanis.
  • 07/09/2019 Escursione effettuata il 06/09/2019 come da descrizione di SN. Tutto il percorso è ben tracciato ed in buone condizioni; non presenta particolari difficoltà, richiedendo solo un po’ di attenzione in prossimità della zona sommitale dove il sentiero prosegue un poco esposto su terreno roccioso. Per guadagnare la cima si può risalire un breve canalino attrezzato con staffe e cavo metallico. Dalla C.ra Pramosio Bassa la discesa continua lungo un bel sentiero nel bosco, inizialmente piuttosto ripido ma che non presenta alcun problema. Remunerativa la breve deviazione di 50 metri per visitare almeno la parte iniziale delle grotte di Timau a circa mezz’ora dalla partenza (cartello). Escursione che merita fatta per la grande varietà di paesaggi naturalistici, passando dal bosco ai prati di alta quota, dal giardino di rocce, all’arrampicata su roccette, ai maestosi esemplari di faggio; malghe e casere, resti di caserme, chiesette votive. Purtroppo, non posso descrivere il panorama poiché sono incappato in una giornata di fitta foschia. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 31/05/2018 Saliti oggi da casera Pramosio, seguendo la bellissima mulattiera che si stacca poco prima del laghetto dì Avostanis. Purtroppo il panorama in cima era penalizzato dalla nebbia, ma l’escursione è stata comunque gratificante grazie alle tante splendide fioriture, cuscini di rododendri e a questi luoghi pregni di storia che invitano al silenzio portando i pensieri al passato. Rientro lungo il sentiero che scende al laghetto animato dai salmerini alpini e tanti ranocchi. Posti sempre fantastici!!
  • 08/08/2016 Percorso il 06/08/16. Anello come da relazione SN, tutto ben segnalato ed in ordine. Nell'ultimo tratto consiglio di salire sul canalino con cavo, nulla di proibitivo. Panorami eccezzionali durante tutto il percorso e un bel pò di mormotte alla casera Pal Grande di sotto. Mandi!
  • 09/07/2016 Fatto in modo molto lento e appassionato, senza corse godendosi ogni centimetro di paesaggio assieme alla mia dolce metà. In 3 giorni ci siamo divertiti parecchio. Il primo giorno siamo partiti da Timau. Con non poca fatica, dovuta anche dagli zaini pesanti e la ragazza che comincia a scoprire ora la bellezza e la soddisfazione che solo le montagne ti danno, abbiamo raggiunto pramosio bassa. Qui abbiamo riempito i nostri stomaci e riposato un po'. Siamo ripartiti poi alla volta di pramosio alta dove avevamo intenzione di passare la notte. Il sentiero è abbastanza semplice anche se la salita e il peso degli zaini dopo un po' si fanno sentire. Il paesaggio del lago è spettacolare ma la casera è infestata dai topi. Senza far troppo gli schizzinosi ci accampiamo alla bene/meglio e, dopo aver fatto un po' di legna con quel poco che trovavamo, abbiamo preparato la cena e siamo andati a letto. Il giorno seguente, partiti di buon'ora, abbiamo deciso di raggiungere la vetta dell'avostanis che inspiegabilmente si presentava invasa dalle mosche, centinaia di mosche, tanto è vero che dopo una fugace foto panoramica del paesaggio mozzafiato a 360, siamo stati costretti a scendere. Di li optiamo per andare giù fino alla casera pal grande di sopra dove ci saremo rifocillati per il pranzo. Quindi dopo un fugace spuntino di metà mattina con il buon pane del fornaio di Timau e crema di cioccolata scendiamo per lo scosceso sentiero che scende lungo il versante ovest. Qui, dopo un po', i sassi ci rendono più difficoltosa la discesa ma la sorpresa di trovare ancora della neve non sciolta è grande.Dopo qualche ora di cammino intravediamo, subito dopo una curva a destra, la tanto agognata casera. Il mantenimento di questa è a dir poco spettacolare, sembra quasi che ogni giorno le donne delle pulizie passino a rassettare tutto, togliere le ragnatele (sul serio, non c'era mezza ragnatela) e spolverare tutto (!). Mentre preparavano il pranzo ci raggiungono una coppia di alpinisti molto simpatici che dopo aver atteso che finissimo di rifocillarci, hanno condiviso con noi una moka di caffè e ci hanno spiegato la pericolosità di fare escursioni in coppia con la propria ragazza (loro infatti, grazie anche a questa passione comune, stavano assieme da 42 anni!!!!!). Dopo il commiato con i nostri nuovi amici e dopo aver raccolto informazioni su ciò che ci aspettava da questo sentiero, decidiamo di rimanere a pal grande di sopra fino all'indomani,complice anche il fatto che il cielo si annuvolava sempre più. Mai scelta fu più azzeccata in quanto, dopo appena il tempo di racimolare un po di legna per la stufa, è cominciato un acquazzone poco simpatico se l'avessimo trovato mentre continuavamo la nostra discesa. Il giorno seguente, dopo una dormita spettacolare (su quei materassi che a confronto della sera precedente, costellata di ammaccature e gare di corse clandestine tra roditori), dopo la nostra colazione dei campioni ripartiamo e passando davanti l'ex battaglione pal grande degli alpini, ormai solo un rudere anche se sempre affascinante. Raggiungiamo poi pal grande di sotto, (anche questo molto ben tenuto) e proseguiamo scegliendo di fare il sentiero del museo della grande guerra che scende, anche se la pioggia del giorno prima lo ha reso pericoloso e scivoloso.Arriviamo a Timau con scarpe e pantaloni zuppi, stanchi ma felici e, memori del primo giorno decidiamo di raggiungere in auto pramosio bassa per gustare quel ben dio prima di tornare alla volta della provincia di Padova.
  • 15/08/2015 Sono rientrato ieri l'altro dal bel giro di questo sentiero. Sulla sua bellezza non ci sono dubbi! Panorami mozzafiato ed anche una bella soddisfazione a completare l'intero giro. Ho però un appunto da fare a chi gestisce questo sentiero perchè a mio modo di vedere è segnalato male in punti chiave come "lo svincolo" con il 452b. I paletti sono appoggiati a terra indicando direzioni poco chiare tanto che per sbaglio ho appunto preso la via verso la creta (bella ripida) anziché scendere verso Casera Pal Grande di Sopra dove avrei dovuto passare la notte.
  • 17/08/2014 17/08/2014-Da Laghetti di Timau per il 410 e 402a raggiunta casera Palgrande di Sopra. Ombreggiata e silenziosa la salita nel bosco, finchè non ci accompagna il rumoreggiare del rio Gaier. Dopo il ponticello, sole all'improvviso sul pascolo di Palgrande di sotto, sul quale parecchie mucche gironzolano tranquille. Alla casera Palgrande di Sopra oggi è giornata di manutenzione da parte del CAI di Codroipo. Con breve deviazione raggiunta la cima del Palgrande, 100 mt sopra la Casera, interessanti resti di trincee e fortificazioni anche sulla cresta lunga e sottile, invasi ora da epilobi e alte erbe. Oltretutto la cima è anche un balcone panoramico d'eccezione. Diversi escursionisti a godersi il primo sole (fresco) ferragostano.
  • 07/09/2013 Per un friulano tornato dal Canada dopo 18 mesi, un’immersione di due giorni nei nostri monti è respirar la propria terra, ritrovare sapori, odori, orizzonti… Campo base Casera Pramosio, dotata di una cucina che scioglie le papille gustative. Ma bisogna meritarsela... e allora su verso la Creta di Timau. Il sentiero, facile e comodo, ben si adatta a chi ha poco allenamento. Risaliamo la strada accompagnati da un gruppo di mucche, anche loro incantate dalla giornata a dir poco splendida. Il laghetto è fatato. I salmerini fan luccicare l’acqua e la parete, amata dai rocciatori, si tuffa dentro il piccolo specchio colorandolo di bianco. Il cuore vorrebbe gettar qui la sua ancora ma la cima chiama. Sull’ultimo tratto incontriamo Mafalda, una vigorosa montanara dai capelli bianchi e dal sorriso contagioso. Proprio sotto la vetta una scena surreale: 25 paia di racchette appoggiate sulla roccia.. e più in alto i loro non-giovani propietari austriaci che iniziano a dir poco timidamente la discesa dal tratto attrezzato. Per fortuna il vecchio sentiero di cresta si rivela ottima alternativa anti-coda e si è in cima. La targa che parla a Davide stringe il cuore, tenere anche le parole sulla campanella di vetta, spiccano infine le interlocutorie targhe del Btg. Ciò Cocoli… Ma lo sguardo è attirato altrove.. Sembra inverno per la pulizia del cielo e la profondità dell’orizzonte. Tutto è vicino, dal Triglav al Grossglockner. Come non indugiare, come non perdersi in sorrisi increduli… Proseguiamo a fatica seguendo la cresta in direzione di Cima Avostanis percorrendo il suggestivo sentierino che taglia la parete di roccia. La Creta di Timau da questa vetta erbosa cambia faccia, presentando il profilo severo della sua parete strapiombante. Numerosi sparvieri del calcare ci accompagnano a Pramosio in una discesa rallentata dai mille sguardi a ciò che ci circonda. (03.09.2013)
  • 16/07/2013 Fatto ieri l'anello completo lungo il sentiero 402, con partenza e ritorno al parcheggio preso la chiesa di Timau. L'imbocco del sentiero alla fine del paese non presenta problemi, perché l'erba è stata tagliata di recente. L'unico punto critico è all'inizio dell'attacco che porta alla sella sotto la cima Avostanis, dove un nevaio residuo copre i segnali sui sassi e può creare qualche problema di orientamento. Arrivato alla sella, purtroppo un dolore acuto a un ginocchio mi ha indotto a rinunciare a salire sulla cima della Creta di Timau, ho deviato allora sull'altro versante per scendere al laghetto sotto la Cima Avostanis. Benché fosse un lunedì feriale c'era parecchia gente che risaliva la strada da casera Pramosio e non ho potuto fare a meno di sorridere alla domanda di un gentile e distinto signore se ci fosse un ristorante (!) presso il laghetto. Come ha scritto Loredana, il tratto lastricato alla fine del sentiero dei pastori è stata la penitenza finale per le mie ginocchia, che nulla toglie però alla soddisfazione per un giro bellissimo. Mauro.
  • 17/07/2011 Salita fatta ieri dal rifugio pramosio lungo il vecchio segnavia che si diparte dalla carrareccia prima di giungere a casera pramosio alta; naturalmente facendo il vecchio percorso non abbiamo incontrato il cavo ma siamo saliti in libera nell'ultimo tratto. Peccato per la nebbia cha ha limitato la visibilità; saliti anche alla cima Avostanis lungo il percorso ad anello
  • 10/07/2011 Escursione odierna, faticosa la salita a sella Avostanis ma ampiamente ripagata dal panorama. Al passo di Pal grande si lambisce un nevaio residuo ai cui borsi fiorisce la soldanella, da c.ra Pal Grande discrete fioriture di campanula barbata e aconito giallo. La salita alla creta è agevole, cavo nuovo, ai piedi della croce nel 2010 è stata posta una targa e la campana. Vista la bella giornata sono salita anche alla vicina cima Avostanis. Per la discesa ho utilizzato le indicazioni di SN, bello il sentiero dei pastori. Al guado di un ruscello poco prima della capplletta fioritura di rosa canina; spacca piedi e ginocchia l'ultimo tratto lastricato. Come sempre bel percorso, merita la fatica.Loredana
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    08/09/2019 Marmotta curiosa.
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    08/09/2019 Mulattiera prima di quota m 1246.
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