Avvicinamento
Percorrere interamente la rotabile della
val Pesarina fino a raggiungere forcella Lavardet. Al bivio proseguire a sinistra fino ad arrivare a
casera Razzo (m 1739, ampio parcheggio).
Descrizione
Imboccare la strada carrareccia che da qui si snoda in direzione della vicinissima
sella di Razzo (m 1760). Comoda e riposante, la strada sfiora dopo poco un laghetto alpino per poi proseguire in leggera discesa lasciando a sinistra la deviazione che raggiunge
casera Mediana (m 1661), posta poco più in basso e ristrutturata di recente. Si prosegue ancora piacevolmente in moderato saliscendi fino ad arrivare al ripiano di
casera Chiansaveit (m 1698). Individuare qui, sulla destra, il sentiero CAI n.210 che inizia a risalire il pendio soprastante la casera entrando in un rado bosco di
larici, punteggiato a fine stagione dalle ultime fioriture della
asclepiade e della
genzianella sfrangiata. Usciti gradualmente dal limite del bosco, si guadagna la cresta in corrispondenza della piccola insellatura di
forcella Chiansaveit (m 2051,
buon panorama sulla conca sottostante e sulle dolomiti di Forni), dominata dal sovrastante fianco ghiaioso occidentale del
Clapsavon. Ignorare le segnalazioni che portano verso la cima del monte e quelle che scendono verso
casera Montemaggiore e proseguire in direzione ovest lungo la comoda cresta erbosa. Doppiato un cimotto si cala alla insellatura successiva abbandonando ora la cresta per seguire un sentierino inizialmente evidente che scende tra le erbe e i bassi arbusti. Questo aggira in basso una zona di
mughi traversando poi in leggera discesa le pendici orientali della quota 2074 (segni di passaggio e qualche ramo tagliato). Seguendo con attenzione la debole traccia si arriva ad una vallecola dove conviene abbandonare l’invitante solco per tenersi più in alto a sinistra, iniziando a puntare al successivo intaglio erboso. Giunti al pendio sottostante la forcellina, lo si rimonta faticosamente fino a riguadagnare nuovamente il filo. Da qui non resta che seguire la traccia che percorre la cresta, inizialmente molto affilata, fino a raggiungere in breve la cima del
Col di San Giacomo (m 2058, croce di vetta). Nonostante la modesta quota, la vista è assai interessante ed offre un
buon panorama verso le dolomiti di Forni spaziando fino ai più lontani Pelmo ed Antelao.
Per il ritorno continuare lungo la linea di cresta, su tracce di sentiero, mirando in direzione della vicina e visibile
forcella della Croce di Tragonia (m 1973) dove si ritrovano i segnavia del sentiero CAI n.209. Scendere ora a destra (est) per prati alternati a macchie di
rododendro ferrugineo e mirtillo ritrovando ben presto la strada carrareccia percorsa durante l'andata lungo la quale si chiude così l'anello.
Avvertenze
Il tratto compreso tra forcella Chiansaveit e forcella della Croce di Tragonia si svolge su tracce prive di segnalazione e richiede una certa autonomia.