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    Parco Tematico della Grande Guerra dalla Val Saisera
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Parco Tematico della Grande Guerra dalla Val Saisera

Avvicinamento

Da Valbruna, raggiungibile tramite la Autostrada A23 oppure risalendo la Strada Statale n.13 Pontebbana, si imbocca la rotabile che risale la Val Saisera percorrendola fino al parcheggio del rifugio Montasio (m 932).

Descrizione

Un grande cartello presso l’area di sosta illustra il tracciato e le caratteristiche del Parco Tematico della Grande Guerra (Abschnitt Saisera) istituito di recente. Si tratta di un interessante itinerario che guida alla visita delle linee difensive costruite dagli austroungarici per proteggersi da una eventuale penetrazione italiana dalla sella di Somdogna. Il percorso è costituito da tre anelli disposti in successione, segnalati dai colori verde, blu e rosso, e si sviluppa in un’area non interessata dalla sentieristica classica. Volendo percorrerli tutti e tre, viene suggerito di seguire con attenzione le segnalazioni per non perdersi nessuna delle tante emergenze storiche presenti sul territorio.
Dal parcheggio quindi torniamo indietro lungo l'asfalto per imboccare la prima pista che si stacca sulla destra (secondo grande cartello illustrativo). Da qui lasciamo per il momento la strada per seguire frecce e bolli verdi che ci conducono alla postazione di un riflettore. Camminando nel solco di una trincea torniamo a sfiorare la pista nei pressi di una postazione di guardia, ricostruita attorno a uno scudo metallico. Ripresa la strada sterrata, si attraversa il greto del torrente Saisera per entrare nella radura che ospita una postazione di ascolto. Il percorso prosegue tortuoso lungo altre linee fino alla postazione per il lanciagranate. Con breve salita si arriva quindi a quello che è uno dei punti di maggiore interesse: il Sasso Bucato, un grande masso erratico trasformato in fortezza. Qui gli austroungarici realizzarono una galleria che ospitava alcune mitragliatrici e alla quale ora si accede tramite una scala di legno. Ma non è tutto: aggirando il masso sulla sinistra si può accedere alla sua sommità e visitare Villa Anna, il ricostruito ricovero con il libro delle firme. Qui siamo anche all’apice dell’anello verde e ora, seguendo i bolli blu, ci alziamo nel bosco intersecando il tracciato di una vecchia pista. Nuovamente su sentiero si arriva alla località Fuss Nabois (m 1055), comprendente una caverna bassa e una postazione più alta in cemento e legno dove erano ospitati due cannoni. L’ultima parte del percorso, da qui in poi, è segnalata da bolli rossi e si sviluppa su terreno leggermente più impegnativo (possibile nevaio a inizio stagione). Con una serie di tornanti si risale a svolte nella umida lettiera di faggio fino al bivio che segna l’asola sommitale del percorso. Tenendosi a destra, in diagonale, ci si porta tramite uno stretto sentierino alla base delle pareti del Piccolo Nabois dove si inverte la direzione per passare sotto una grande feritoia e raggiungere l’ingresso dell’ultima caverna (iscrizioni sulla sinistra). Si tratta della Geschutz Kaverne, una postazione per cannone da montagna che poteva sorvegliare tutto il fondovalle. Una breve risalita ci porta a raggiungere il punto più elevato del percorso: siamo proprio sotto le pareti del Piccolo Nabois e il terreno su cui ci troviamo è piuttosto inclinato e ora richiede maggiore attenzione. In breve la pendenza si inverte e inizia la discesa tra grandi faggi le cui radici sembrano quasi sorreggere il pendio. Ritornati a Fuss Nabois, si imbocca la prosecuzione del percorso segnata nuovamente dai bolli blu. Il sentiero attraversa ora piacevolmente un bosco caratterizzato da morbide ondulazioni arrivando ai resti della cucina da campo. Passando tra grandi massi inglobati nel terreno si sfiora un piccolo belvedere affacciato sulla val Saisera per poi ritornare nei pressi del Sasso Bucato. Rimane un’ultima zona da visitare sulla direzione indicata ora dai bolli verdi. In moderata discesa si arriva quindi a una caverna di riparo (U kaverne), aperta con la dinamite nel 1916. Il sentiero infine raggiunge un ultimo punto di interesse presso il greto del torrente Saisera. Si tratta di una postazione per due mitragliatrici con annesso tabernacolo votivo contenente la madonna del Lussari e dedicato alla memoria del bombardamento del settembre 1915. Non resta che riprendere la pista percorsa all’inizio e rientrare al punto di partenza.
Escursione
Attrezzature
A - Passamani
Mese consigliato
Maggio
Carta Tabacco
019
Dislivello
300
Lunghezza Km
5,9
Altitudine min
932
Altitudine max
1224
Tempi
Dati aggiornati al
2018
I vostri commenti
  • 01/06/2021 Un autentico parco divertimenti... facile perdersi (in senso buono) tra le trincee, le postazioni, le gallerie e i panorami. Natura splendida in generale. I primi due anelli (verde e blu) sono delle passeggiate nel bosco. Più impegnativa la salita nel terzo anello, quello rosso: tutto il dislivello dell'escursione praticamente si affronta qui, ma vale la pena salire il ripido sentiero che porta alla grotta sommitale. Due caveat: anzitutto, circa a metà della salita sul percorso rosso, una freccia rossa indica in maniera fuorviante la destra; meglio invece proseguire a sinistra seguendo gli evidenti bolli rossi. In secondo luogo, c'è ancora neve in un paio di canaloni che attraversano il sentiero, e richiedono massima cautela nell'attraversamento.
  • 08/09/2020 Sentiero bellissimo percorso negli anelli verde e blu il 22 agosto. I manufatti austriaci sono veramente ben tenuti e i pannelli esplicativi ne fanno un'ottima visita istruttiva, anche per i bambini. Un vero tesoro della Val Canale. Consiglio torcia per entrare nelle gallerie nella roccia (tenute pulitissime) scavate dagli austriaci, in alternativa si può usare la torcia del cellulare.Ho trovato gli anelli verde e blu semplici ...ho invece interrotto a un certo punto il percorso rosso sia perché la traccia non era troppo chiara (nel letto di foglie non si vede il sentiero e pure con i bolli sugli alberi ho rischiato più volte di perdermi) sia perché quando sale in quota diventa davvero stretto ed é facile avere timore anche per l'altezza (non per bambini). Suggerirei quindi solo di attrezzare e allargare un po'il percorso rosso per consentire a più persone di accedere ...salvo restando pero che il 90 per cento dei manufatti si trovano sugli anelli a valle. Tornerò.
  • 10/06/2019 Percorso il 09 giugno il percorso di Abschnitt Saisera nei due itinerari verde e blu. Alcuni schianti presso il greto principale (tempesta ottobre 2018) sono stati ben sistemati. Lungo l'anello basso, alla confluenza tra pista e sentiero, interessante il gruppo di alberi (contornato da palizzata) i cui fusti hanno conglobato vecchio filo spinato. Incontrati parecchi gruppi di escursionisti, anche famiglie.
  • 12/08/2018 Ripercorso oggi l’interessante itinerario storico, che come noto consta di tre anelli ben segnalati da colori diversi. Si svolge per la maggior parte all’interno del bosco di cui ho apprezzato, oggi, l’ombra e il silenzio. La parte mediana si fonde col recente tracciato del Forest Sound Track (cartellini di segnalazione).Molti frequentatori e gruppi familiari di fuori regione.
  • 21/08/2016 Sul percorso verde ci siamo stati giovedì 18 agosto 2016. Una splendida giornata e con i nostri bimbi di 3 e 5 anni ci siamo avventurati su questo sentiero sicuramente accessibile anche con le nostre semplici scarpe da ginnastica e per i piccoli è stata come una caccia al tesoro... Scoprire i segnali verdi che definivano il sentiero e poi via via le trincee, le postazioni (dalle quali lanciare alcune pigne facendo finta di sparare) fino ad arrivare all'affascinante sasso bucato e a villa Anna. Insomma hanno sempre camminato per più di 2 ore ovviamente facendo tappa a villa Anna per una ricarica a base di cracker e acqua. Percorso che consigliamo!!! Grazie a chi promuove e sostiene questi percorsi!
  • 18/07/2016 Sentiero tenuto veramente bene, interessanti le postazioni e le descrizioni ad esse abbinate. Abbiamo percorso l'anello verde e quello blu in quanto non avevo le scarpe adatte, il fogliame presente al suolo rendeva tutto molto scivoloso ma torneremo per completare l'anello rosso.
  • 21/07/2014 Un bell'itinerario, sia dal punto di vista paesaggistico che storico.Ottimo il lavoro di ripristino, complimenti al sig. Tonazzi (che ho conosciuto sul sentiero) e ai volonatari che lo hanno sistemato. Peccato per l'ultimo tratto (percorso rosso) che conduce alla Kaverne, un po' troppo impegnativo per chi ha bambini al seguito (sentiero a tratti stretto e pendente con fogliame un po' viscido).. comunque la vista finale è molto remunerativa!
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