Avvicinamento
La
val Settimana è un lungo e profondo solco vallivo che si incunea nelle Prealpi Carniche tra i gruppi del Pramaggiore e delle Caserine Cornaget. Per imboccare la rotabile della valle si risale lungamente la val Cellina da Montereale a Barcis ed oltre fino al ponte sul torrente Cimoliana poco prima di Cimolais. Qui si devia a destra in direzione di Claut ma senza raggiungere l'abitato si imbocca, sulla sinistra, la strada che si inoltra nella
Val Settimana seguendo le indicazioni per il
rifugio Pussa. La si percorre fin quasi al termine lasciando l'auto al parcheggio presso lo sbocco del Ciol de Pes (m 907, cartelli). La strada risulta spesso interessata da piccole frane o alluvioni che possono rendere difficoltoso il transito per cui è bene informarsi prima di partire.
Descrizione
Dal parcheggio di fondovalle, seguendo le evidenti indicazioni, si imbocca una larga mulattiera (segnavia CAI n.366), che conduce in pochi minuti ad un punto di sosta attrezzato. A poca distanza possiamo osservare la bella cascata che il Ciol de Pes forma prima di immettersi nel torrente Settimana. Qui il sentiero inizia una serie di tornanti che con pendenza costante risalgono la Costa Danada all’interno di un rado bosco di
faggio. Scorci sempre più ampi si aprono sul solco della
val Settimana e sulla valle della Meda che si innalza proprio di fronte. Esaurite le svolte, la mulattiera assume un andamento lineare prendendo a traversare lungo una aerea cengia sopra il vallone del Ciol de Pes. Alla fine del traverso un bivio segnalato ci informa della possibilità di visitare la poco distante
casera Col de Post, prendendo a destra (segnavia CAI n.366a). Volendo compiere la breve deviazione si percorre in falsopiano il versante nord del Col de Post fino ad arrivare al pianoro erboso su cui sorge la casera (m 1249). La piccola costruzione è situata quasi alla confluenza tra la valle delle Merie ed il Ciol de Pes ed è in grado di offrire solo uno spartano ricovero non disponendo di suppellettili (solo panca e base di camino in pietra).
Ritornati al bivio si prosegue lungo il segnavia CAI n.366 calando in diagonale fino a raggiungere ed attraversare il greto del torrente che solca la valle delle Merie. Ritrovato il sentiero sulla sponda opposta si inizia a risalire un costone boscato, immersi in una vegetazione mista che riunisce
faggio,
abete rosso e qualche
pino silvestre. Si attraversa un ruscello secondario e successivamente l’alveo principale del Ciol de Pes tramite una passerella in legno. Il punto è quanto mai suggestivo grazie anche alla ben visibile successione di cascatelle che il torrente forma poco più a monte. Si traversa ora sulla sinistra andando ad intersecare un ulteriore costone lungo il quale si riprende a salire con pendenza più marcata. Inizia così l’ultimo tratto di salita su terreno un poco malagevole all’interno di un bosco che va progressivamente diradandosi. Dopo aver attraversato una specie di conca disseminata di
larici e bassi
mughi si esce sul bellissimo
ripiano alpestre di
casera Pramaggiore che ci appare solo all’ultimo momento (m 1810). La piccola costruzione, ricavata sulle rovine della originaria casera ed ottimamente attrezzata, rappresenta il miglior punto di appoggio per le escursioni nel gruppo del
Pramaggiore.
Dalla casera si prende il segnavia CAI n.388, che sale leggermente verso ovest, aggirando il costone erboso soprastante. Dopo la svolta, ha inizio un traverso che ci porta ad intersecare dapprima il rugo della val del Clap (fonte che serve il bivacco) e poco dopo la deviazione per il passo Pramaggiore (segnavia CAI n.387, dismesso). Con una breve perdita di quota si perviene alla testata del filone Crosetta, una suggestiva dorsale erbosa che scende attraverso un caratteristico corridoio prativo tra i
larici. Il crinale, inizialmente comodo, acquista maggiore pendenza esaurendosi con una ripida calata sulla boscosa
forcella Conters (m 1547), immersa nella faggeta.
Dalla forcella si scende sulla destra nella vallecola della Costa Ciarpegna lungo un comodo sentiero poi la traccia piega a sinistra sfiorando l’orlo del vallone sottostante dal quale giunge il lontano rumore dell’acqua. Si perde rapidamente quota a strette svolte raggiungendo l’alveo del rio Cerosolin dopo averne intersecato alcuni suoi tributari. In corrispondenza del greto ci si immette sul segnavia CAI n.370 (cartelli). Attraversando il rio vi è la possibilità di salire in breve alla casera Col d’Agnei mentre noi invece imbocchiamo il sentiero in discesa verso il Pont dal Ciarter. Si entra così nella forra del torrente Cerosolin rasentando inizialmente alcune pareti rocciose dove il sentiero è stato rinforzato con passerelle e supporti in legno. Inizia ora la lunga traversata sulla sinistra orografica del vallone. Mantenendosi pressoché in quota, ci si allontana progressivamente dal letto del torrente che vediamo scendere sempre più in basso. Il sentiero è ben tracciato ad eccezione di alcuni punti rovinati in corrispondenza di impluvi secondari dove occorre attenzione a causa della ripidezza del pendio e della discreta esposizione. Inoltre la copiosa lettiera, che nella stagione autunnale è resa viscida dall’umidità, copre e nasconde in alcuni tratti il fondo del sentiero. Finalmente, giunti allo sbocco della valle, il sentiero si fa più agevole, aggira il costone sulla sinistra e cala in diagonale sulla rotabile della
Val Settimana, in corrispondenza del ponte del Ciarter. Non rimane che risalire la valle per circa un chilometro e mezzo fino al parcheggio
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Bosco