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    Anello di Monteprato da Nimis
    Prealpi Giulie
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    Anello di Monteprato da Nimis
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Anello di Monteprato da Nimis

Avvicinamento

Da Nimis imboccare la strada che esce in direzione di Attimis poi, oltrepassata la frazione di San Gervasio, lasciare l’auto lungo la strada nel tratto che precede il ponte sul rio Montana (m 207).

Descrizione

Individuata l’ultima stradicciola che si stacca sulla sinistra, poco prima del bivio per Cergneu, si inizia l’escursione in lieve salita, lasciando definitivamente l’abitato per entrare nel bosco. Alcune macchie di sempreverdi quali l’agrifoglio e l’edera conferiscono qualche nota di colore all’uniforme bosco invernale. Dopo un primo tornante ci si raccorda con un’altra pista che proviene da borgo Cecchin quindi, raggiunto il crinale, si lascia a sinistra una seconda deviazione che scende verso la valle del Cornappo. Segue un tratto quasi pianeggiante all’interno di un bosco rado a prevalenza di faggio con la presenza di qualche betulla. Dalla strada, mantenendo la linea della dorsale, si aprono di tanto in tanto tra la vegetazione alcune vedute verso le Zuffine ed i monti che racchiudono il vallone del torrente Lagna. Dopo un tratto in leggera discesa ed un tornante, la strada si porta sul versante occidentale della dorsale, proprio sopra l’abitato di Torlano, offrendoci qualche scorcio anche sul vicino Bernadia in corrispondenza di alcune aree disboscate. Riguadagnato nuovamente il filo della dorsale vi è l’opportunità di compiere una breve deviazione (cartello) per visitare la chiesa di San Giorgio (m 430).
Ritornati sui propri passi si prosegue lungo la strada portandosi definitivamente sul versante destro della dorsale. La strada taglia ora le pendici del monte Zuccon lungo le quali affiorano alcune bancate rocciose. Si attraversa successivamente un rimboschimento ad abete rosso dove non è difficile osservare lo scoiattolo nelle sue evoluzioni tra i rami. Superati i primi prati coltivati ed un centro di riproduzione per la selvaggina si percorre un panoramico traverso alla testata della valle che precede di poco le prime case di Monteprato. L’ambiente ora più roccioso, oltre ad ospitare una specie di giardino rupestre, testimonia la natura carsica del terreno su cui giace l’abitato, situato all’estremità di un altopiano che ha nel monte Plaiul la sua vetta più elevata.
Raggiunto il piccolo centro, all’unico bivio tralasciare la strada che scende a destra verso valle e continuare ad attraversare il paese imboccando poi la carrareccia che esce in direzione est. Lasciate le ultime abitazioni di Monteprato la strada scende fino a toccare il limite inferiore di un esteso franamento poi risale ad una piccola insellatura e da qui prende definitivamente a divallare lungo la dorsale che racchiude ad est il vallone del rio Montana. Arrivati ad un bivio, in corrispondenza di un brusco tornante verso sinistra, si lascia la pista principale che scende verso Cergneu superiore per imboccare invece quella più stretta e dissestata che segue abbastanza fedelmente la linea del crinale. Con percorso panoramico anche se molto limitato dalla vegetazione si contornano alcune piccole elevazioni poi si cala definitivamente nel versante di Cergneu. Un ampio tornante ci conduce sul ripiano che ospita i ruderi del castello di Cergneu, attualmente sede di scavi archeologici. Ancora un breve tratto in discesa e si raggiunge la piccola frazione di Cergneu inferiore. Da qui, non disponendo di un secondo automezzo ad attenderci, è necessario percorrere un buon tratto di strada asfaltata lungo il corso del torrente Lagna. Raggiunta la strada principale si prende a destra ricongiungendosi in breve al punto di partenza.
Escursione
Mese consigliato
Gennaio
Carta Tabacco
026
Dislivello
400
Lunghezza Km
13,9
Altitudine min
207
Altitudine max
567
Tempi
Dati aggiornati al
2021
I vostri commenti
  • 12/02/2021 ancora sulle tracce di laura.molinari... senza saperlo...Ieri 11 febbraio percorso l'itinerario da Nimis a Monteprato, alla ricerca delle prime timide fioriture di crochi. Sono ancora pochi e concentrati all'inizio dell'itinerario, ma fanno ben sperare.La pista offre una salita rilassante, la vegetazione spoglia lascia intravedere un paio di bressane. La chiesetta di San Giorgio (protettore dei soldati e viandanti) è stata ricostruita; il cartello spiega che le pareti interne presentano ben tre strati di affreschi, dei quali, guardando all'interno, resta ben poco. Presso la chiesa si trova un buon punto attrezzato per la sosta, ma il clima ci sollecita a proseguire.Prima del borgo sfioriamo il recinto che ospita una famiglia di cinghiali. Ci fermiamo ad osservarli da vicino. Poi il già citato giardino roccioso anticipa l'arrivo a Monteprato. Scesi lungo la stessa via.
  • 11/02/2021 Escursione del 6 febbraio 2021. Itinerario scelto per cercare di sfruttare al meglio la giornata molto grigia ed umida, evitando percorsi troppo bagnati e scivolosi. Lasciata l’auto in un piccolo spiazzo in corrispondenza dell’ingresso secondario di Cergneu inferiore, abbiamo percorso l’anello in senso antiorario, iniziando subito con la piacevole vista della chiesetta di Santa Maria Maddalena e dei ruderi del Castello di Cergneu. La salita verso Monteprato è molto tranquilla, la carrareccia presenta un buon fondo naturale e qualche breve tratto cementato e non ci sono stati problemi di sorta. Arrivati a Monteprato, per movimentare un po’ l’escursione, Tabacco alla mano abbiamo provato a raggiungere il vicino Monte Plaiûl: dopo diversi ravanamenti tra i rovi, siamo riusciti a trovare una comoda pista di trattori che ci ha portati senza difficoltà sino al ripiano di quota 608 (panorama nullo), dove una barriera di rovi ci ha impedito di proseguire sino al punto di vetta trigonometrico. Ritornati sui nostri passi sino a Monteprato, abbiamo iniziato la tranquilla discesa sulla pista. Dopo un primo tratto aperto e con qualche bella visuale, si entra definitivamente nel bosco e il percorso si fa abbastanza monotono. Ci sono però ancora alcuni punti di interesse, costituiti dalla chiesetta di San Giorgio (discreto balcone panoramico verso ovest) e dal bel roccolo del Plantanadic. Scesi a San Gervasio, abbiamo raggiunto l’auto tramite un paio di km sulla strada asfaltata. Giro scacciapensieri, con un discreto sviluppo chilometrico, ma tranquillo da tutti i punti di vista. Il grigiore della giornata è stato mitigato dai colori delle prime fioriture: tante primule, crocus in boccio, qualche viola, bucaneve, le prime polmonarie e persino un paio di pervinche. La nostra variante per il Plaiûl non è consigliabile, non aggiunge granchè all’escursione. Mandi a tutti!
  • 16/02/2020 Anello percorso in senso antiorario con partenza dall'abitato di Cergneu (più comodo per parcheggiare l'auto). Passeggiata semplice, ma con scorci molto interessanti e panoramici, alternati da ampie comparsate di crocus e primule. Paesaggio rilassante e vallata silenziosa: ideale per un po' di moto in preparazione alla stagione delle camminate estive.
  • 10/01/2020 Percorso lungo (sono 14 km effettivi) ma molto facile, interamente su strada sterrata e asfaltata. Il dislivello quasi non si avverte, e il percorso è molto vario. Adatto a tutti i piedi! compresi quelli che calzano scarpe da ginnastica...
  • 22/10/2019 Gli acciacchi impongono ogni tanto zaino leggero, e quasi dispiace, con questa bella giornata, non salire. La pista è bagnata dalla recente pioggia, foglie e castagne a terra, tante castagne e tante foglie; approfitto per annusare l'autunno ed accarezzare il brillante muschio, qualche sparuto ciclamino prova a mettersi in mostra, funghi di diverse nazionalità sporgono qua e là, qualche cinguettio e null'altro, soleggiato silenzio fino alla chiesetta di S.Giorgio, e lì la campana chiede di essere suonata. L'arrivo a Monteprato è preceduto dalla palpabile sensazione di abbandono, terrazzamenti e filari invasi dall'erba, dalla porcilaia non giungono rumori né odori ma una balla di paglia pulita mi induce a salire ed a dare un'occhiata, si avvicinano tranquilli tre cinghiali adulti e tre piccoli di stazza diversa, poco è rimasto di quello che era il bellissimo giardino roccioso fiorito, qualche macchia di colore ma è chiaro che è lasciato a se stesso. Alla fontana mi fermo per due chiacchiere con una signora non giovanissima, alla mia domanda se avesse piovuto tanto nella notte simpaticamente risponde di non saperlo, svegliata alle 9,30 con il sole...Questo è un paese di vecchi, mi dice, e conta non più di 60 abitanti, da un anno è mancanto colui che curava il giardino roccioso, fra non molto il bosco entrerà nelle case, ho dimezzato l'orto mi dice con un sorrise dolce e quasi rassegnato la signora eppure, uscendo dal paese, ci sono un paio di case in ristrutturazione. Fra qualche salitella e la lunga e monotona discesa si intravede infine il castello con i suoi bei gradini rifatti in cemento....l'ingresso a Cergneu inferiore è salutato dall'abbaiare concitato di 7 cani
  • 14/04/2018 Oggi dedichiamo una mezza giornata a ripercorrere questo anello. Escursione facile, modesta la differenza altimetrica, sviluppo unicamente su strada bianca ben tenuta e priva di intralci. Non incontriamo escursionisti se non i molti in mountainbike. Il giardino roccioso è discretamente fiorito. Per strada diverse specie in prevalenza di viole. Sempre interessanti le puntate alle chiesette di S.Giorgio e Maria Maddalena e ai resti del Castello di Cergneu. Naturalmente non un solo metro di sentiero ma chi conosce l'anello sa che questo deve aspettarsi. Diciamo una buona tranquilla sgambata lontani dal traffico. Buine mont a duç.
  • 18/02/2018 17/02/2018-Percorso l'anello di Monteprato da Nimis in una giornata meno fredda delle precedenti. Abbondanti fiori primaverili sono presenti, per ora, solo all'inizio del percorso. Si procede in tranquillità senza incontri alcuni sulla pista (a parte i cinghiali dell'allevamento), in una passeggiata senza difficoltà.
  • 04/05/2017 Percorso l'anello di Monteprato come proposto da SN partendo dalla chiesa di San Gervasio. Segnalo che sulla pista nel tratto compreso tra le pendici del M.Zaban e Il Zuc sono presenti uno smottamento recente ed uno schianto, che al momento non creano problemi.Nonostante il bosco sia onnipresente, vi sono ampi ed interressanti squarci panoramici, soprattutto dalla soleggiata dorsale sulla sinistra orografica del rio Montana, da dove si può osservare la dorsale opposta con parte del tragitto compiuto.Onde evitare, a fine escursione, parte delle strade trafficate da Cergneu inferiore, consiglio di percorrere (come rilevabile da cartina alla mano) tratti di stradine interne, sterrate e tratturi transitando per i bivi quotati 270, 258, 244,232, 222, attraversando la SR356 (strada regionale) e proseguendo verso SO lungo sterrato e rotabile asfaltata che con ampio arco riporta fino a San Gervasio. Così facendo si allunga leggermente il tragitto ma si riduce il rischio di essere investiti.01/05/17
  • 02/02/2017 L’assidua frequentazione di Loredana sconfigge la mia allergia alle carrarecce. In realtà decide una spalla che non può permettersi che brevi passeggiate. S’inizia dolci, coi primi crochi e soprattutto qualche primula. Quelle che bastano per passare da sguardi gioiosi ad occhiate lascive che si leccan i baffi alla prima scorpacciata di petali della stagione. Tutto il resto è da copione: il solito rintocco dei picchi, il cantar lontano delle motoseghe e la costante del giorno: frrsschhh frrsschhh! Le foglie s’animano! Bastan pochi mesi o incursioni prettamente invernali ed ecco che il risveglio del bosco si trasforma in un’incontenibile sorriso. Come fosse la prima volta che sentissi lo sgarfar dei merli o percepissi, con la coda dell’occhio, la fulminea fuga delle lucertole. Le foglie smosse suggeriscono subito di chi si tratti e per qualche ora continuerò a muovermi in un sottobosco animato, che, ridestatosi, farà sentir la sua voce. Curiosato il roccolo passo alla chiesa di San Giorgio. Un aiarat di quelli baruffanti ha accartocciato su se stesso il tetto di lamiera, sostituito da un telo di plastica. All’’esterno dimorano dei nuovi tavoli, posti l’anno scorso, con pregiati sostegni di pietra simil-altare. Da qui parte una traccia con segnavia Cai e che s’allontana verso valle. Può essere un’alternativa alla strada anche se, scendendo verso Vallemontana come sembra, ne accorcerebbe la durata. Poi compare la roccia, colonizzata da piccoli cespi muschiati che ricordano le pettinature della blaxploitation anni 70. Quando la poca terra vi s’infiltra compaiono anche le peluchose foglie del verbasco. Cinghiali di grandi dimensioni mi fiutano ancor prima di vedermi e fuggono da un lato all’altro dell’arida prigione. Poi la piccola oasi di Monteprato. Un monumento ad una fatica che, con l’ostinazione, si trasforma in carezza. Tutto è curato nel massimo dettaglio. Un nonno libera quel meraviglioso giardino da ogni intruso. Anche lui come i merli e le lucertole ricomincia a lavorare, a perdersi nella quotidiana poesia delle minuzie, con l’unica compagnia del sole e del vento. Vorrei chiedergli tante cose, conoscere l’artista, indagare nei meandri dell’amore per la sua terra. Poi desisto. E mi defilo silenzioso lasciandolo alla sua pace intima e solinga. In paese spiccano le numerose fonti. Qui è la comunità tutta che ha costruito da sola nel 1946 l’acquedotto sociale. Qualche scorcio di panorama mi divide dal castello di Cergneu. Da qui merita lasciar la strada e scender per il sentiero che ci porta alla chiesetta di santa Maria Maddalena, con quelle splendide tegole incorniciate nelle pareti, come fossero i ricami d’una sarta. A valle m’infilo tra le viti, inframmezzate da piccoli appezzamenti d’alberi di natale. Accanto a quelli tappezzati da cuccioli d’abeti, spiccano quelli decimati dal natale appena passato, desolanti come gli ammassi di fiocchi e carte-regalo che affollano i cassonetti. Un vecchio carrozzone giallo, per fortuna senza bimbi a bordo, sfreccia su e giù per le strade parallele che portano a Cergneu come il Gattobus di Miyazaki. Io ho finito la mia breve passeggiata, apparentemente senza attrattiva alcuna, se non quei dettagli che aspettan solo d’esser scorti per cambiarti la giornata. (25.01.2017)
  • 05/05/2016 Giro effettuato il 24 aprile 2016.Per trovare facilmente l'inizio del percorso, segnalo che il civico n° 40, di fronte al quale inizia la strada sterrata, si trova molto vicino al ristorante LA PESCHERE, facile da trovare.Noi per evitare problemi con l'auto, l'abbiamo lasciata in un comodo parcheggio all'inizio della strada per Cergneu, la medesima strada che si percorre al rientro.Buona passaggiata a tutti.
  • 22/04/2015 Ripercorso oggi, il caldo sole invita a passi lenti per assaporare gli odori e i rumori, il picchio indaffarato, il via vai di lucertole che fuggono fra le foglie, e i colori.. e i grugniti, anzi grugnitini, dei piccoli di cinghiale dell'azienda presso Monteprato, il giardino roccioso in cui predomina il giallo delle ultime forsizie e le vigorose ginestre, tulipani.un turbinio di colori. La pista che esce da Monteprato è interdetta a uomini e mezzi per frane ma la si percorre agevolmente perché liberata ma le unghiate delle frane e i danni del gelicidio sono bene in vista.Niente di nuovo al castello di Cergneu.
  • 07/04/2014 percorso oggi nella sua completezza. A titolo di cronaca, la stradicciola di partenza, si trova esattamente di fronte al civico n.40.Non c'è nessuna indicazione e sembra di uso esclusivo di una casa, ma non è così. Il mio gps mi ha dato una lunghezza di 18 km.circa, percorsi il h.5,40.Buona vita a tutti
  • 02/06/2013 Partita tardi per vedere come buttava il meteo, fatto giro largo e fino a Tricesimo ancora indecisione sulla meta odierna, ma il bigiore verso Nord mi ha fatto deviare verso Nimis. Nubi leggere in movimento, lungo la pista vapore che sale dopo brevissimi scrosci, vegetazione rigogliosa e dai pochi balconi che si aprono lungo la salita posso intravedere la pianura lievemente illuminata dal sole. Ai lati del sentiero prima della deviazione verso la chiesetta di S.Giorgio abbondanza di grandi e rigogliose felci femmina, qualche barba di capra, un bel roccolo a corridoio, nuova tabella didattica relativa alla chiesetta, tante pozzanghere. Procedendo verso Monteprato mi sorpassano 4 ciclisti, faticano, fango ovunque. Non c’è segno di vita al centro di riproduzione selvaggina, al giardino roccioso le fioriture sono ancora incomplete ma già ricche, ai lati della carrareccia che esce da Monteprato e scende fioriscono abbondanti grandi margherite, fiore semplice, per me bellissimo, presso il tornante di q.ta.380 qualche albero franato. Al castello due bambine giocano rincorrendosi e in un attimo ecco Cergneu Inferiore, la strada si snoda fra filari di viti ed un vivaio di abeti, cedo il passo a due amazzoni, un piccolo veloce orbettino rischia la vita zigzagando lungo l’asfalto. Percorso per ogni stagione ed età, impossibile sbagliare, io però ce l’ho fatta a sbagliare, testa altrove da un paio di giorni e così dalla chiesetta di S.Giorgio sono tornata indietro per circa un Km finchè sono uscita dal torpore e allora via, di nuovo in salita per rimediare.
  • 27/01/2011 Una bella passeggiata tra i boschi, già si vedono i primi crochi e primule; interessante il castello di Cergneu. L'attacco della stradicciola a sx è posto di fronte alla pesca della trota.Loredana
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