Tempo totale, di buon passo, circa 10h 30 Dislivello complessivo :~ 1900 m Partenza e arrivo : Il parcheggio alla fine della strada in Val Alba (q1040 ) Descrizione Percorso : Imboccare la strada forestale, chiusa al traffico, che passa nelle vicinanze della C.ra Vualt e seguirla fino al Cartello Espositivo sulle sorgenti del Rio Alba Qui, svoltare a dx lungo un sentiero, bollini CAI senza numerazione, e risalire i prati lasciati dai lavori del gasdotto. Si sbuca poco sotto il casermone del Vualt. Da dietro il casermone, prendere il segnavia Cai 425. Risalire lungo la mulattiera fin sotto Creta dai Rusei, dove si incontrano importanti resti militari e una galleria che trafora la cima. Proseguire ora in discesa fino al fortino sotto f.lla della Vacca. Appena passato il fortino e la suggestiva parete strapiombante, la mulattiera è franata in più punti e il passaggio richiede un po’ di prudenza. Da qui si inizia a risalire per buon sentiero di guerra, passando sotto la f.lla della Vacca e della Pecora, fino al torrione ben evidente che si stacca dalla parete del Cjavals. A questo punto ci sono due possibilità : la prima è proseguire in traverso lungo la mulattiera e sbucare nella conca prativa del b.co Bianchi; la seconda, se il tempo lo consente, è la risalita alla Cima del Cjavals e la discesa per cresta, seguendo i bolli dell’Alta Via Cai Moggio, fino ad incontrare nuovamente il Cai 425.Da qui, se si ha tempo, si può svoltare a sx puntando a f.lla Cjavals dove ci sono resti di opere militari e da qui a dx, per tracce si possono raggiungere le gallerie, ben visibili dal b.co Bianchi, sulle pareti del Zuc dal Bor.Proseguendo invece lungo il Cai 425 si Passa vicino al B.co bianchi, e si prosegue a sx e ignorando la traccia a sx per lo Zuc dal Bor, si imbocca la Cengia militare che conduce alla f.lla Fonderiis. La cengia è molto stretta e discretamente esposta,solo in due punti il passaggio (cavi di sicurezza parzialmente divelti, 2012) è abbastanza delicato a causa di due frane, ma il terreno è stabile e consente un appoggio sicuro ai piedi. Tutta la cengia è un susseguirsi di piccoli muretti a secco, atti a creare la larghezza di percorso neccessaria, e di scavi nella roccia per aumentare la larghezza della cengia naturale originaria. Alla fine della cengia discendente, inizia la parte di percorso più affascinante per la bella visione della mulattiera, che sale a svolte regolari lungo il conoide erboso sotto la f.lla Fonderiis. Bisogna fare un po’ di attenzione a due tratti franati all’inizio inferiore della mulattiera, ometti e bolli Cai. Notare il muretto a secco in mezzo prima frana che ha resistito alla furia degli eventi. Risaliti alla f.lla Fonderiis, bellissimo panorama sulla Val Alba e sulla Valle del Rio Simon, scendere verso il casermone di Sot Cretis che si scorge in lontananza nella valle del Rio Simon. All’inizio la mulattiera è comoda, ma sotto le pareti del Zuc dal Bor si restringe molto e in un punto, a q1675 circa, è franata e il passaggio richiede cautela, specialmente in discesa per l’esposizione e la mancanza di attrezzatura di sicurezza ( 2012 ) .Il Casermone di Sot Crestis desta sempre molto stupore per il luogo in cui è stato eretto e per la bella fattura della costruzione. E’ presente solo un vano integro da utilizzare come ricovero di fortuna ( 2012 ). Da qui si risale nuovamente la mulattiera per f.lla Fonderiis. Arrivati alla F.lla si svolta a sx per il M.te Crostis utilizzando una mulattiera di guerra fino al Bivio AVCM- CAI 450A. Qui proseguire dritti, seguendo le indicazioni appena rifatte dell’Alta via (2012) fino al Monte Crostis, vetta sulla displuviale con un bel panorama verso il Rio Simon e la rete di mulattiere militari che lo percorrono. Ritornati sui propri passi fino al Bivio, prendere a sx il Cai 450A che è la prosecuzione della mulattiera dalla f.lla Fonderiis.Al bivio, proseguire a dx lungo il CAI450.Dopo una leggera risalita, si passa nelle vicinanze di C.ra Crostis, bellissimo luogo solitario e suggestivo per il panorama verso il Pisimoni e il Crostis. Si prosegue ora lungo il Cai 450 e passate due forcelle si ritorna finalmente nel fondo della Val Alba. Guadato il Rio, al Bivio appena sopra si prende a sx il 428 che ci riporta verso il Parcheggio dove abbiamo lasciato l’automezzo.
Note : percorso molto vario e suggestivo ci porta a toccare molti punti interessanti riguardanti la Grande Guerra e a camminare nella rete viaria creata per il movimento in quota tra le diverse postazioni e/o osservatori. Richiede buon allenamento e un ottima scorta di acqua per la mancanza totale di sorgenti fin dopo C.ra Crostis. E’ presente solo una piccola sorgente sotto il Zuc dal Bor (q1725) di ridottissima portata (agosto 2012 ), resti di vasca raccolta acqua e fortino appena sotto.
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