il portale dell'escursionismo montano
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
CommunitySentieriNaturaIscrizione feed RSS - Richiede LogIN
Lista forum  ->  Forum escursioni altro   Precedente Successivo
N. record trovati: 1
Messaggio

Cengia Paolina in Tofane

24-08-2018 22:27
paoloceck paoloceck
Ciao a tutti,

mercoledì abbiamo percorso la cengia, ufficialmente dismessa. Qualche dato per chi fosse interessato: noi siamo partiti dopo aver pernottato al rifugio Giussani (partendo dal Dibona si calcoli un'ora in più); dal rifugio al termine della cengia alla forcella Ra Ola circa 4 ore. Non serve, allo stato attuale, nessuna attrezzatura: i due nevai indicati di solito nelle relazioni si superano il primo agevolmente nell'ampia crepaccia posteriore (utile un ombrellino :-) vedi immagine), il secondo aggirandolo sotto per facile traccia. La prima parte della cengia è straordinariamente aerea ma per la maggior parte comoda, solo un paio di restringimenti ma nulla di scabroso. La seconda parte, dopo aver risalito i facili salti di roccia (I) che portano al circo della Tofana di dentro, alterna tratti di comodo sentiero a un paio di passaggi esposti dove si arrampica sempre sul I. I franamenti che hanno a suo tempo causato la chiusura dell'itinerario non creano particolari problemi. A parte l'inizio, dove sono stati cancellati (ma è visibile la pittura utilizzata alla bisogna), tutta la cengia è ottimamente segnata dai vecchi segnavia, solo un poco sbiaditi, e da ometti in abbondanza. È comunque consigliato avere con sé una buona relazione: molto precisa e affidabile quella del "Libro delle cenge" di Vittorino Mason, da noi utilizzata. Si tenga presente che, a seconda della logistica, i rientri sono sempre lunghi e laboriosi. Per minaccia di maltempo noi siamo rientrati al Giussani calandoci in val Travenanzes da forcella Ra Ola e risalendo poi per il faticoso vallone del Masaré (in tutto quasi 10 ore , con notevole sviluppo e dislivello). Probabilmente più veloce, ma ugualmente impegnativo, il rientro per la ferrata Olivieri e il buso della Tofana, che richiede però certezza di bel tempo stabile. La soluzione più semplice è probabilmente lasciare una seconda auto a Fiames. L'itinerario, che richiede un buon allenamento, passo sicuro e confidenza con il vuoto, è veramente all'altezza della sua fama, ma ciò nonostante noi non abbiamo incontrato anima viva.

Buona montagna a tutti
Allegato: primo nevaio.jpg
© Redazione di SentieriNatura - Udine, - Ivo Pecile & Sandra Tubaro - Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768 - Privacy & Cookies - Powered by EasyDoc - Webdesign by Creactiva