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Vrh Travnika (1476m) da Log Čezsoški

21-04-2016 18:58
askatasuna askatasuna
Non ho trovato info alcuna sulla salita da Log che non sia la traccia gps postata da Brunomik. Nin a viodi. La giornata è presa d'assalto per terra, per aria e per mare. Una processione eterna di bikers fanno a gara su chi ce l'ha più rumorosa. L'Isonzo ha visto giungere al termine il letargo ed inizia a trascinare a valle i primi kayak e gommoni. Il cielo invece sarà funestato tutto il santo giorno da un minuscolo aereo uno. Bianco, ha la stessa caratteristica delle Harley, a sberle a manete! Probabilmente trattasi di un mezzo didattico, dal piccolo aeroporto di Bovec decollerà senza sosta effettuando proprio il periplo della catena del Polovnik (mira que suerte!) per poi atterrare e via così. Para todo el maldito dia! Presa la stradina che da Log porta a Trnovo dopo una decina di minuti si nota l'attacco della mulattiera. Una freccia di sassi ed un grande ometto indicano il suo incipit. Seguiamo la sua pigra ed eterna ascesa tra nugoli continui di primule maggiori che paion seguirci con lo sguardo come girasoli. La mulattiera procede ampia e fa sfoggio della sua fattura. Un primo bivio, se preso a destra, conduce verso un casolare e poi muore. Continuiamo a salire tra le fughe dei camosci, uno solo si fa vedere. Ma in tutta la giornata la presenza di fatte ha dell'incredibile. Più in alto si popolano anche le rocce, con cespi di Orecchie d'Orso e magnifici bouquet di Draba Aizoide. Passiamo sotto il Lovska Koca e continuiamo a seguire la mulattiera ben sapendo che avremmo dovuto addentrarci nel bosco. Ma la curiosità felina vince. Alla fine si trasforma in traccia e poi muore sotto delle pareti esposte. Un miscuglio di terra marcia e pietre instabili. Ovviamente tiriamo su dritti, con attenzione, per poi ricollegarci al troi più in alto. Per poco. La neve infatti inizia a farsi vedere, bella marcia e scivolosa. Anche qui salutiamo il sentiero per arrampicarci sui massi che emergono dal fogliame. Aggrappati noi, aggrappati i faggi! Protetti dal bosco del Veliki Polovnik intuiamo quanta aria ci aspetta una volta usciti. Soffia come una dannata! Altro che primavera! Troviamo riparo in dei resti bellici, tre nicchie, due delle quali ospiteranno temporaneamente una coppia di statuine infreddolite. Giorgia non sente, io non parlo, manca solo la terza scimmietta con le mani davanti agli occhi e siam tutti! Splendido il contrasto tra la faggeta poco sotto la cupola sommitale ed il suo prato: da un'ocra spento, al vivo marrone del fogliame. Il panorama ormai è tutt'uno con la nuvolaglia compatta. Non si vedon più le Babe né lo Zaiavor, in compenso, sottolineati da continui "occhi di bue" del sole, ecco lo Svinjak, il Guarda, Matajur e Kolovrat ma soprattutto il Gran Monte o meglio, il lato sloveno dai Muzec a Kobarid. Da qui il percorso dal bivacco sopra Breginj a Caporetto pare non finire mai... le piante dei piedi, memori, si girano dall'altra parte. Davanti osservo la cresta del Pirhovec, una lastra ripida ma regolare, ottima per la discesa. Il senso di marcia d'una futura, ipotetica traversata è deciso. Cediamo alla prepotenza del vento e torniamo tra i piccoli e contorti faiârs del Veliki Polovnik. Questa volta seguiamo pedissequamente il troi, trovando più in basso il bivio che porta alla mulattiera. La traccia di discesa segnala la limitata frequentazione, ricolma di ramaglie. Tra una corsa e l'altra, provvedo a liberarla dai tronchi più grossi ma si rivela improba fatica. Più in basso la si fa esile per poi perdersi nelle foglie. Viste le pareti strapiombanti si passa alla modalità Apache, cercando tracce. Ovviamente ne escon più del dovuto. Finita la pazienza stipata nello zaino, si riparte ad intuito fino a ritrovar il troi. Qualche bollo arancione ci da conferma d'esser su di una traccia ma non quella comoda segnalata da Brunomik, vista a posteriori è una parallela che scorre poco più a est, confluendo solo sul finire nella più battuta. Per questi motivi ho evitato di relazionare il tutto ma mi sento di consigliare il percorso inverso, ossia la salita per il sentiero che parte da Log e la discesa per la lunga mulattiera che non oppone dubbio alcuno e il cui attacco è preceduto da univoche tracce. Purtroppo l'altimetro è rimasto a casa e non posso segnalare con precisione la quota in cui aguzzar la vista per il bivio che troverete salendo sulla destra, evidente, presso una curva. (16.04.2016)
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