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Da Cima Sappada al Rif. Sorgenti del Piave con le ciaspe

25-02-2016 23:51
giacomino.venturini giacomino.venturini
20-02-16 Da Cima Sappada al rif. Sorgenti del Piave con le ciaspe.
Era da tanto tempo che miravo quest’uscita, sabato finalmente tutto coincide per bene, bel tempo abbondanti nevicate, temperatura ideale. Partiamo da Gemona senza alcuna fretta, poco traffico e strade perfettamente pulite fino a Cima Sappada. Il piccolo parcheggio dietro la chiesa ha ancora alcuni posti liberi, ci prepariamo e via. Tutte le viuzze sono un vetro poi, man mano che usciamo dal paese, il ghiaccio lascia spazio a un manto di neve battuta. Decidiamo di non indossare le ciaspe fino alla baita Rododendro, poi la neve si presenta più morbida così indossiamo le ciaspe e con passo costate affrontiamo il lungo percorso che porta al rif. Sorgenti del Piave. Il paesaggio è davvero da cartolina, procediamo in silenzio per non disturbare l’assordante scenografia. Il nostro cammino è facilitato dal passaggio di un gatto delle nevi che ha spianato la neve fresca rendendo così meno faticoso il percorso, certo d’estate il tratto di strada che porta alle sorgenti del Piave sembra abbastanza corto e facile……. con le racchette da neve però le cose cambiano, il procedere lento permette di osservare tutto, le numerose tracce lasciate sulla neve degli animali mettono a prova il nostro sapere, cervo, camoscio, volpe, lepre? Finalmente la salita molla e l’ultimo tratto che in falso piano ci accompagna fino al rifugio è il punto ideale per immortalare il Peralba, il Pic Chiadenis, il Chiadenis e il rif. Calvi che come un bucaneve sputa tra la neve. Al rif. Sorg. del Piave, naturalmente chiuso, incontriamo altre due persone. Tutto tace, il vociare estivo del rifugio è solo un lontano ricordo, la neve trasportata dal vento rende tutto il paesaggio, un piacevole susseguirsi di armoniose linee curve. Per il rientro decidiamo di fare una sosta per un caffè alla baita Rododendro, un ambiente molto confortevole con passibilità di mangiare anche la sera così, scatta in me la decisione di tornare al prossimo plenilunio. Questa piacevole escursione anche se abbastanza lunga (circa 16 km tra and. e rit.) per fare con le ciaspe, è molto sicura in fatto di slavine infatti, non ci sono pendii particolarmente a rischio, inoltre per chi non se la sente di fare tutto il percorso può arrivare fino alla Baita Rododendro.
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26-02-2016 14:43
riccardo.pittia riccardo.pittia
Bella idea per una prossima escursione.
Solo un paio di domande, la Baita al Rododendro è sempre raggiungibile in auto? E da li alle sorgenti del Piave, sai quanta strada c'è? se non è tanta porterei anche un paio di persone non molto allenate.
Grazie
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26-02-2016 18:08
daridelf daridelf
In questo periodo bisogna parcheggiare a Cima Sappada, la strada sarebbe poi percorribile solo per un breve tratto, oltre solo motoslitte o gatti delle nevi. Sarebbero da contattare i gestori del Rododendro per organizzare un trasporto fino al loro locale. Da lì fino alle sorgenti ca. 4 km.
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26-02-2016 18:15
riccardo.pittia riccardo.pittia
Grazie mille.
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26-02-2016 18:36
giacomino.venturini giacomino.venturini
Confermo quanto scritto da Riccardo. Se decidi di portare amici non troppo allenati, ti consiglio di fermarti alla Baita Rododendro che si trova a circa 4 km da Cima Sappada. La baita è sempre aperta.Mandi
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01-03-2016 16:37
veneto veneto
Ma è battuta col gatto fino alle Sorgenti? Per intenderci, c'è sempre il fondo piatto e compatto?
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01-03-2016 22:40
giacomino.venturini giacomino.venturini
Queste erano le condizioni che abbiamo trovato noi sabato 20 febbraio. Il primo tratto fino alla Baita Rododendro fondo molto battuto e quindi uso delle ciaspe non necessario. Dalla baita fino alle sorgenti noi siamo saliti con le ciaspe perché il gatto delle nevi era salito senza spianare la neve con la lama posteriore, mentre quando è sceso (lo abbiamo incrociato poco prima di arrivare alle sorgenti) ha spianato tutto lasciando dietro di se una pista perfetta.
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14-03-2016 22:13
riccardo.pittia riccardo.pittia
Fatta ieri, la giornata non era bellissima ma il panorama era comunque da incanto.
Fino al Rododendro si può arrivare solo con gli scarponi, da li in poi invece è utile indossare le ciaspe in quanto la neve non è assolutamente battuta e se si prosegue senza si rischia di affondare fino al ginocchio visto che con il caldo inizia a "mollare".
Ancora grazie dei consigli.
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