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Elenco commenti

Anello del Monte Amarianutte da Pissebus
N. record trovati: 29
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15-03-2021 10:40
sandra.sentierinatura sandra.sentierinatura
Sabato 13 marzo sono salita all'Amarianutte dal Troi di Cjadin. L'ho percorso altre volte, in discesa però. Ora ho assaggiato la sua ripidezza anche in salita. Sono evidenti i segni di frequentazione e la manutenzione che viene data.
Interessanti gli affacci sugli strapiombi verso il canalone del Citate e naturalmente le viste su Tolmezzo. Sulla calpestata cima (croce con libro di vetta dalla copertina graficamente curata) mi sono fermata solo un attimo in quanto il cielo si stava rapidamente guastando.
Scesa dalla stessa parte, solo qualche goccia di pioggia.
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03-03-2021 12:46
daniele.russo daniele.russo
Molto bello questo itinerario; già la spianata dei rivoli offre un ambiente particolare. Il troi di Martin sale ripido, ma senza difficoltà; la traccia è ben evidente, ci sono diversi segnavia e degli ometti di pietra curiosamente sovradimensionati...! Bellissima la cresta sommitale, e la vista sulla parete rocciosa dell'Amariana. Incontrati diversi escursionisti, uno scoiattolo non proprio spaventato e due grossi rapaci che svolazzavano in circolo a poca distanza dalla cresta. Il Troi di Cjadin si percorre in discesa senza difficoltà, sebbene ripido; la poca neve rimasta è tutta vicino alla cima del monte e non dà pensieri (attenzione però a non scivolare sui tratti ghiacciati)
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28-02-2021 20:30
annalu97 annalu97
Tornati oggi su questa panoramica cima effettuando questa volta l’anello in senso orario. Poco dopo aver imboccato il troi di Cjadin la pendenza si fa ripida ed alcuni tratti sono un po’ scomodi ed esposti, man mano che si sale il sentiero diventa più comodo anche se non molla mai. Nel tratto sommitale c’è ancora poca neve. Favolosa la vista che si gode dalla cima, oggi ben frequentata. Scendendo dal troi di Martin ancora una lunga sosta al belvedere (sotto la panchina c’è una cassetta con un agenda per le firme) per poi in breve concludere questo bel giro. Davvero complimenti a chi cura questi sentieri! Mandi a ducj
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07-09-2020 16:14
ectorus ectorus
Fatto il 4 sett. in senso orario. Percorso ben segnalato e privo di asperità. Grandi panorami in una giornata fantastica sotto tutti gli aspetti.Buona vita a tutti
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04-01-2020 22:07
loredana.bergagna loredana.bergagna
e a volte ritornano, l'occasione si è presentata sotto le spoglie di Daniela, dai, non l'ho mai salita...ore 7e30 da me, caffè, fetta di crostata e poi via. Andiamo ad infastidire per primo il sior Martin, troviamo la bella nuova che questo percorso si è meritato l'ufficialità di sentiero Cai, cai 462. Sentiero ottimamente tenuto come sempre in ambo le direzioni, oggi il terreno non presentava alcuna oggettiva difficoltà di percorrenza, asciutto ed assenza di ghiaccio, messa da parte la dignità affrontando il gradino roccioso in posizione seduta.
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16-06-2019 00:00
valeria.ortolano valeria.ortolano
Sono andata sulla cima dell'amarianutte il 16 giugno, giornata molto calda e soleggiata per fortuna con un po' di vento che lasciava respirare. Giro fatto in senso antiorario, e devo dire che la salita � stata faticosa ma ben segnalata e sentiero pulito. La discesa invece � stata pi� difficoltosa anche perch� questo versante era meno pulito. Comunque il panorama ripaga.
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01-05-2019 18:28
giuseppe.venica giuseppe.venica
Escursione effetuata oggi 01/05/2019. Anello percorso in senso orario, che vedo preferito dalla maggior parte degli escursionisti. Ora l'itinerario è inserito nei sentieri CAI con SV N° 462 (tabella sulla Strada Provinciale 125 in località Pissebus). Sentieri puliti e liberi da schianti, manutenzione costante che tende a rendere sempre più sicuro soprattutto il Sentiero del Cjadin che risulta più impegnativo. Percorso che va effettuato con la dovuta attenzione, adatto per EE. La salita (e la discesa) è ripida e non dà un istante di tregua, ma la fatica è ripagata da panorami impareggiabili nella nostra zona. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
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03-10-2018 21:49
Pietro.Rainis Pietro.Rainis
Percorso stasera, assieme a mia moglie, per la prima volta a 37 anni dopo averla vista dal basso ogni giorno della mia vita (da buon Tolmezzino...)panorami emozionanti!senso orario consigliato, pulizia del sentiero notevole!! Quanto lavoro!
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21-05-2018 17:09
annalu97 annalu97
Saliti oggi dal troi di Martin accompagnati da tanti fiori e altrettante zecche! Bella passeggiata su un sentiero ben segnalato e privo di difficoltà a parte un minimo di attenzione nel tratto finale.. impressionante la vista sull'Amariana,rientrati per lo stesso percorso. Da rifare assolutamente completando l'anello..mandi
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25-03-2018 20:35
pablomat.63 pablomat.63
Percorso oggi in senso orario. Sentiero ben segnalato e molto appagante dal punto di vista panoramico. E' necessaria solo un po' di attenzione in alcuni tratti ripidi che, se bagnati, possono risultare scivolosi.
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25-10-2017 16:27
ectorus ectorus
Salito oggi per la prima volta e devo fare veramente i complimenti a chi ci ha messo a disposizione questo anello. Curato e ottimamente segnalato con bolli rossi. Seguendo i consigli letti nei commenti precedenti, l'ho fatto in senso orario. In effetti è meglio affrontare il troi cjadin in salita, visto la pendenza in alcuni tratti. Si affrontano meglio con le gambe fresche e si può valutare meglio come affrontarli, piuttosto che in discesa dove a volte si tende a buttare il piede. Percorso bello e altamente panoramico, ma da non sottovalutare proprio per la sua pendenza direi per gran parte continua. Sconsigliabile con terreno bagnato, fangoso o peggio ancora, ghiacciato.
Buona vita a tutti
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30-04-2017 00:00
fabrizio.plesnizer fabrizio.plesnizer
Splendida escursione fatta oggi in senso orario salendo dal Troi di Cjadin e scendendo dal Troi di Martin, ottima la segnaletica e la cura dei sentieri. Complimenti ad Alessandro e compagni del CAI di Tolmezzo per il lavoro che hanno fatto.
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01-05-2016 21:29
oliver72 oliver72
Percorso ieri l'anello in senso orario: i lavori di Alessandro procedono ininterrottamente...consiglio a tutti gli amanti della montagna una capatina da queste parti.
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20-04-2016 21:01
cjargnel cjargnel
Escursione di oggi 20/04/16 effettuata in senso orario come da suggerimento di Bepi da Cividale, che ringrazio, e ciò anche per agevolare la progressione in discesa di mia moglie e delle sue articolazioni. Saliamo quindi per il Cjadin che non si smentisce per pendenza ma che, preso col giusto ritmo, si lascia percorrere magari con un po' di fatica ma senza problemi. La relazione di SN è valida al 100%. Lungo la via si possono osservare praticamente tutte le varietà di fiori del periodo, magari non in grande abbondanza ma molto varie: Cneoro, pero corvino, genziane, citiso, pinguicola, rododendro nano etc. Giunti a buon punto della salita, incontriamo una escursionista che sta scendendo e con la quale scambiamo qualche impressione sul senso preferibile dell'anello. Una volta in cima, mentre binocolo con attenzione siti a me ben noti della complessa morfologia dell'Amariana, sento un: Era Lei! pronunciato da mia moglie mentre leggeva il libro di vetta. Si riferiva alla mitica Loredana.Bergagna. Il piacere di averla casualmente incrociata si è fuso col dispiacere per aver perso l'occasione di manifestarle tutto il nostro apprezzamento per la sua incredibile costante attività montanara. Dopo la meritevole sosta, siamo ridiscesi per il troi di Martin che, pur presentando nella zona alta una buona pendenza, poi si lascia percorrere in modo tranquillo. Lungo la via un altro incontro con un giovane che da lì saliva. In conclusione: un bell'anello e un grazie sentito a Alessandro Cella e compagni per l'ottimo lavoro svolto. Buone camminate a tutti.
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20-04-2016 17:15
loredana.bergagna loredana.bergagna
Gliel'avevo promesso che sarei tornata, mi era piaciuta troppo per lasciar passare tanto tempo senza ripercorrere sior Martin e sior Cjadin, giornata dal clima primaverile ed una gran luce. Lungo la pista iniziale mi sorpassa un escursionista veloce e gamba lunga, un buongiorno risicato...e intanto mi faccio distrarre dal profumo del cneoro, dagli sparuti cespugli della poligala rossa, e le genziane dal calice ancora chiuso, il sole arriverà lì fra poco. La salita sale bene, a piccole svolte, il terreno è ancora imbevuto della pioggia di qualche giorno fa, deviazione al belvedere e poi ancora su fra boscaglia e scheletri cinerei, pochi cinguettii oggi, al poligono si fa festa, sugli alberi rosse faccine sorridenti accompagnano fino alla cima, quasi un dosso, la scatola dei biscotti nascosta ed al riparo, l'Amariana è lì, silenziosa guardiana. Il Cjadin si percorre con calma, sta salendo una coppia, è in “età”, ad occhio come me, scambiamo volentieri qualche parola, un' informazione, io sopra e loro sotto e con un sorridente mandi ognuno prosegue per il proprio sentiero. Sulla pista il sole ha aperto le corolle delle genziane di Clusius e le sottili biscutelle ondeggiano al vento
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16-04-2016 18:44
giuseppe.venica giuseppe.venica
Escursione effettuata oggi 16/04/2016. La scomparsa di qualsiasi traccia di neve ha permesso di fare in tutta sicurezza l’anello che qualche settimana fa non avevo concluso. Credo sia da preferire la salita dal Cjadin (che risulta essere più ripido ed instabile) e discesa dal Martin. Percorso ideale per la primavera e l’autunno; quindi approfittatene finché non fa troppo caldo. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
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03-04-2016 21:06
sandra.sentierinatura sandra.sentierinatura
02/04/2016-Risaliti in Amarianutte; sentiero migliorato rispetto allo scorso anno(pulizia cespugli, bolli). Il Troi di Cjadin è comunque meno marcato del Troi di Martin ma si vede che è stato calpestato in questi mesi. Non più neve. Presenza di escursionisti e anche di chi allena i propri mostruosi globuli rossi per corsa in montagna. Curiosità: c'è il libro firme oltre che in cima anche al belvedere. Inoltre si sta ripristinando la bretella col sentiero che sale all'Amariana. Grazie Alessandro Cella per il lavoro!
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20-03-2016 17:34
giuseppe.venica giuseppe.venica
Percorso oggi 20/03/2016 in una giornata di inizio primavera; cielo sereno, con un po’ di foschia e vento nei punti più esposti. Sono salito lungo il Troi di Martin: bello e regolare fino al belvedere, poi mette a dura prova i garretti. Fare attenzione nel traverso che precede la cresta sommitale, c’è ancora uno strato di neve su un pendio alquanto esposto; non presenta invece problemi l’ultimo tratto in cresta. Dopo essermi inchinato al cospetto dell’Amariana che incombe dall’alto, tutta ammantata di neve, ho dato uno sguardo al proseguo dell’anello, ma saggiato il terreno (ancora neve su un pendio ripido) ho preferito fare ritorno per il Troi di Martin (il Troi di cjadin sarà per una prossima volta). Lungo la discesa ho incontrato uno dei ragazzi autori del ripristino del sentiero, che saliva a lavorare per il collegamento tra l’Amarianutte e l’Amariana. Condivido tutti i commenti di chi mi ha preceduto, ma non è un percorso per tutti, specialmente se le condizioni del terreno non sono ottimali. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
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24-10-2015 17:48
alessandro.cella alessandro.cella
Ciao a tutti, io e alcune persone abbiamo pulito i sentieri dell'Amarianutte col decespugliatore e ripassato i bolli con la vernice rossa. Andate a vedere se abbiamo lavorato bene!
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07-07-2015 20:44
loredana.bergagna loredana.bergagna
Percorso che mi ha entusiasmata, non so spiegarmi il motivo, forse perché così appartato..ma mi ha catturata. Gran lavorio di bombi, farfalle, i ragni avevano già terminato il turno, poche fioriture ma tanta erba, felci e anche rovi fino a mascherare il sentiero che in salita non è un problema ma in discesa si. Chiaramente ora non è il periodo migliore per questa meta ma pare che la natura se la stia riprendendo.
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11-05-2015 15:46
luciano.piccin luciano.piccin
Percorso effettuato il 10/05/2015.
Abbiamo raccolto l'invito di S.N. per omaggiare chi ha ripristinato questo interessante tracciato.
Saliti dal Troi di Martin e scesi per il Cjadin; incontrato solo una coppia di simpatici Udinesi con cui abbiamo condiviso parte dell'anello. Giornata prettamente estiva mitigata, nel pomeriggio, da una brezza ristoratrice.
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14-04-2015 21:05
oliver72 oliver72
Percorso l’anello l’11/04/2015: saliti dal ripido e faticoso troi di Cjadin che conduce alla cima da cui si può ammirare la maestosità dell’Amariana. Scesi dal troi di Martin con sosta obbligata al belvedere per goderci uno splendido panorama. Doveroso l’ennesimo ringraziamento a tutti coloro che hanno reso percorribili i due sentieri.
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12-04-2015 20:14
lucio.pontisso lucio.pontisso
Percorso stamattina insieme a DENISA e il suo bassotto mia
(percorre più strada lui che noi due messi insieme ).
Saliti per il sentiero martin e discesi dopo un consulto
sulla difficolta insieme ad altri 2 escursionisti trovati in cima
Devo dire che la discesa per il ciadin non presenta difficolta
se non per la sua pendenza in caso di terreno umido.
forse e meglio fare il giro inverso ma anche il sentiero martin a delle pendenze non di poco conto.
Valutando il tutto forse la sorella maggiore ( amarianna) e meno impegnativa come notato sul libro di vetta da qualcuno.
Concludendo il sentiero e molto praticato e con dei bei panorami sulla conca di Tolmezzo



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02-04-2015 20:13
graziano.bettin graziano.bettin
...bello...bello....bello....A mio parere sono eccessive le tre icone di difficoltà e l'andata per il Martin è la scelta migliore.
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29-03-2015 22:13
askatasuna askatasuna
Gli stilisti d’alta quota Tubaro & Pecile propongono un modello di punta per la nuova collezione primaverile. Trendy, ma casual, burbero ma elegante. Da indossare con brio. Purtroppo io sono vestito di tutto punto per una lunga escursione in val Resia, a Tumieç la cervicale stiletta, cambio in corsa. Mi vengon alla mente le parole di Marco (di Raibl di Udine) “non puoi perdertelo!”. Eccomi qui. In quello che s’è trasformato in un meraviglioso “tormentone” d’inizio stagione. D’altronde, senza facebook, what’s up e lo smart phone, se non salgo la Little Mary rischio di essere really out! O voi su pal Martin. Scelta senza tattica alcuna ma a posteriori gratificante. Privandomi di quella salita decisa difficilmente avrei goduto così a fondo delle timide fioriture di poligale e di quel mare increspato di viola che pare trascinar i raggi ancora nascosti, sfondando la penombra con i suoi flutti cromatici. Onde a cui manca solo la spuma! Mi blocco. Serro lo sguardo pensando ad un errore oculistico, ad un inconsapevole auto-entusiasmo delle retine ormai sognanti. Mi stendo. Dei mazzetti di eriche albine! Non quel rosa accennato che poi s’infiamma, ma proprio candide! Coi serrati petali terminali che han scelto l’arancio piuttosto del nero per una mise spaccacuore! Salendo, il paesaggio è talmente nitido che si fa scenografia pura. Sagome fotografiche che si stagliano tra i mille azzurri. Ancje il puar Strabut a semee biel! Figuriamoci il resto! Anche gli scheletri lignei fan la loro parte. Ormai han tolto di dosso le funeree cicatrici donandosi alla poesia. Cactus. Antenne. Spighe. Nascondono l’ennesimo regalo. Il primo Mezereum. Le narici si tuffano nella sterpaglia. L’odore è sfumato. Un anticipo dell’ebbrezza che attendo da un anno. Lo sguardo poi si tuffa nel Bût fino alle muraglie scure ricoperte di panna montata, un orizzonte limpido ma che non può competere con la potenza che si staglia di fronte. Una corona di gemme zigrinata dai giochi di luce, spolverata d’argento. La Mariane fa il suo ingresso ipnotizzando l’animo che tentenna. Me la godo a lungo quella striminzita vetta. Sono solo. Per poco. Poi arrivan le voci. Da ogni dove. Tra gli avventori un trio. Int di mont. Ca respire ches monts. Approfitto per sfamare la mia curiosità sul percorribilità del Dalla Marta sognando una traversata scendendo fino al forcella e poi a Cjampiûl. La mari, prima che il gallo canti, per tre volte mi ammonisce: “No sta là di bessol pas monts!”. Sorrido. Vorrei spiegarle col cuore in mano che quando sì è innamorati si può condividere momenti con altri, condire con la socialità giornate che diventan preziose, ma poi è necessario dedicarsi all’amata. Ai suoi silenzi. Donandogli i sospiri, sciogliendosi in lei. Diventandone parte. Ma sorrido. A è une mari… Scendo da solo a ricercar quei silenzi per un ritorno ripido ma che in men che non si dica rompe l’incanto portandomi a valle. Punti sapienti, una cucitura perfetta con veloci passate di ago e filo di sarti già lodati a dovere. Eccolo in vetrina, dopraitlu! (28.03.2015)
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29-03-2015 18:09
alessandro.filippo alessandro.filippo
Percorso oggi 29/03/15, in mattinata. Abbiamo preferito salire per il troi di Cjadin, abbastanza ripido e poco marcato ma comunque senza grosse difficoltà, per poi scendere dal troi di Martin (ripido solo dalla cima al belvedere). Itinerario per me molto remunerativo, primo per l'impegno dei ragazzi che l'hanno realizzato, secondo per le interessanti visuali sull' Amariana e sul selvaggio canalone della Citate. Sta iniziando ad essere un itinerario di "moda" visto che abbiamo trovato almeno 10 persone che salivano dal troi di Martin.
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29-03-2015 11:14
laura.molinari laura.molinari
Percorso il 28/3/2015 in una splendida e calda giornata primaverile. Saliti per il Troi di Martin, inizialmente pensavamo di percorrere tutto l'anello, ma in cima siamo stati sconsigliati da altri escursionisti di scendere per il troi di Chiadin per l'estrema e continua ripidezza dello stesso.
Il Troi di Martin è sempre evidente e ottimamente segnalato con bolli rossi sugli alberi e qualche ometto,nella parte bassa si svolge tra ricche fioriture di erica, epatica, qualche primula e violette. Più in sù, passa tra i tronchi scheletriti dei pini, in uno scenario ricco di suggestione. Il percorso, già con una pendenza sostenuta fino al belvedere, dopo questo punto si fa ancora più ripido e, nonostante il dislivello e la lunghezza contenuti, risulta nel complesso abbastanza faticoso. Il panorama verso le vallate della Carnia e soprattutto la splendida visuale delle placche inclinate del versante ovest dell'Amariana ripagano ampiamente lo sforzo. Ieri, dietro il San Simeone e il Brancot, si intravvedeva il mare. Mi aggiungo ai complimenti e ai ringraziamenti per chi ha ripristinato così bene questo sentiero così suggestivo.
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25-03-2015 08:45
paolobianchi paolobianchi
percorso ieri 24/13/2015 ottimo sentiero veramente complimenti a coloro che ne curano la manutenzione. Ripido e in alcuni tratti scivoloso in caso di pioggia ma sempre in sicurezza. colpiscono gli scheletri dei numerosi pini bruciati dall'incendio. Mi ha infastidito un po' il rumore delle auto sulla statale e sull'autostrada durante la salita e poi , in discesa, il crepitio delle armi dal poligono . lo consiglio sia in autunno che in primavera . Tempo di percorrenza dalla Pissebus e ritorno ore 3.30
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13-03-2015 23:42
luca.deronch luca.deronch
Percorso il 21 dicembre 2014. Riporto in questa sezione il commento postato a suo tempo nel forum Escursioni FVG ".
Con il ripristino dei sentieri "Troi di Martin" e "Troi di Cjadin", devastati dall'incendio del 2003, è ora possibile effettuare la salita alla cima dell'Amarianute realizzando un bel percorso ad anello dai rivoli bianchi dell'Amariana. Il lavoro, a suon di piccone e motosega, di alcuni Tolmezzini è stato sicuramente lungo e faticoso, anche per la tipologia del terreno decisamente ripido e sono da fare davvero tanti complimenti a queste persone. L'escursione si può iniziare nei pressi di un ponticello circa 500 mt dopo la ex polveriera di Pizzebus sulla strada per Tolmezzo, dei bollini rossi invitano a risalire una stradina sterrata che attraverso la macchia di bassi pini che caratterizza questa zona dei rivoli bianchi dell'Amariana, in circa 15/20 minuti porta al vecchio poligono dove sulla destra si trova il cartello in legno del Troi di Martin. In circa un'ora di ridipo sentiero nel bosco che ancora porta i segni dell'incendio si raggiunge un bel pulpito panoramico ( panchina e libro di via) con una splendida vista su Tolmezzo, il Tagliamento e i monti circostanti. Il Troi di Martin finirebbe qui, ma è possibile raggiungere la cima dell'Amarianute grazie al collegamento ex novo realizzato. Il sentiero sempre ben segnato si impenna verso la cima per poi uscire su una bella cresta alberata, sull'antecima e infine sulla cima, con l'Amariana di fronte separata da una profonda forcella su un dirupo( piccola panchina e libro di vetta). La salita faticosa è ripagata dal panorama garantito dalla felice posizione della cima. Grazie al grande lavoro di pulizia si può scendere nel bosco di faggi e abeti scheletrici ( i segni dell'incendio son qui ancora più evidenti) attraverso il Troi di Cjadin che in ripida discesa riporta ai rivoli Bianchi realizzando un interessantissimo anello. L'escursione di poco meno di 800 mt per 4,5/5 ore è faticosa ma mai difficile anche se a tratti può essere scivolosa, ma la fatica è decisamente ripagata. Sembra sia in previsione anche un collegamento tra il "Troi di Cjadin" e il sentiero "Dalla Marta" per l'Amariana. Ancora complimenti per il grande lavoro di ripristino. Interessante !"
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