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23-06-2017 22:46 |
loredana.bergagna  |
Lo scorso anno ho imparato ad amare le verdi creste dell'Appennino, luogo d'incontro di venti forti, e anche quest'anno ho attinto e poi aggiunto/variato a quanto trovato bell'e pronto sul blog di Sandra, cinque giorni di escursioni nel verde e si torna a casa rilassati, pronti ad affrontare ogni nemico. Il primo giorno breve escursione di avvicinamento per cui il Sasso Tignoso calza a pennello, martedì si iniziano le danze, colazione ore 7 e poi da Pievepelago dove alloggio al lago Santo modenese ci son 12 Km di stradina asfaltata, parcheggio 4€ al dì e via verso la Cima dell'Omo, le cime di Romecchio ed il monte Romecchio, discesa con un breve anello verso i Lagacci della Porticciola, rischiato di perdermi fra gli eriofori e le erbe alte. Per l'uscita del terzo giorno trovo il lavoro bell'è fatto, copio, salendo dal lago Santo alla Foce del Giovo e ai monti Rondinaio e Giovo, bellissima escursione, completa, ha tutto. Quarta escursione, vado a vedere la Val di Luce, nota località per il turismo invernale e mi faccio un percorso ad anello, semplice, comprendente tutte le verdi cime che contornano la stretta valle, il monte Gomito, il Dente della Vecchia, l'Alpe Tre Potenze, la Femmina Morta, scesa di nuovo in Val di Luce dal Passo di Annibale. Vacanze alla fine, le concludo percorrendo il crinale dall'Abetone alle due cime del Libro Aperto, niente marmotte e niente rododendri ma ginestre, ginestre, sabbia e roccette.
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