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Alta Via Resiana |
29-07-2005 00:00 |
giuseppe.tolazzi |
L'Alta Via Resiana è un percorso alpinistico che si snoda lungo tutte le cime della cresta sud del massiccio del M.te Canin, continua lungo la cresta nord-ovest toccando il Picco di Carnizza, prosegue oltre Sella Grubia superando il M.te Sart e concludendosi a Sella Buia e quindi a Stolvizza di Resia in fondovalle. E' interamente segnata da segnavia a triangoli rossi.
La seguente relazione si riferisce al tratto centrale della Alta Via e cioè quello compreso tra il Passo di Infrababa Grande e Sella Grubia (2040 m.). E' il tratto più difficile ma anche quello più spettacolare per la successione delle cime che vengono attraversate che sono, rispettivamente: M.te Slebe (2317m.), Lasca Plagna (2448m.), Cerni Vogu (2422m.), Canin Basso (2571m.), Canin Alto (2587m.) e Picco di Carnizza (2441m.). Non è un percorso escursionistico perchè in più punti comporta delle difficoltà di I-II grado anche piuttosto esposte che prevedono quindi una certa esperienza alpinistica e/o l'accompagnamento di una Guida Alpina. Le attrezzature sono presenti solo nei tratti più delicati mentre la discesa dal Picco di Carnizza avviene lungo la ferrata Rosalba Grasselli, via ferrata di media difficoltà ma esposta e con un buon tratto verticale. Tutto questo per chiarire che la presente relazione su questo sito che tratta di escursionismo deve essere intesa solo come nota informativa. Comunque a breve, il Parco delle Prelapi Giulie in collaborazione con una Guida Alpina pubblicherà un opuscolo dettagliato sulla Alta Via Resiana al fine di valorizzarla come via alpinistica presente all'interno del Parco.
Dal biv. CAI Manzano (oggi bivacco Costantini, 1690m. vedi scheda sul M.te Guarda in questo sito) si sale in circa un'ora al Passo di Infrababa Grande, larga insellatura della cresta sud del Canin tra il dente della Baba Grande e il M.te Slebe. Il percorso qui è molto ripido ma mai difficile e permette di arrivare in cresta dove comincia l'Alta Via (targa metallica); volendo è possibile salire senza difficoltà sulla Baba Grande in meno di un'ora dal passo costituendo, questa alternativa, una remunerativa escursione a sè stante.
Dal passo, volgendo verso nord si rimonta la cresta su sentiero evidente tra roccette e tratti in erba verso la cima dello Slebe di cui si raggiunge l'anticima. Per raggiungere la cima vera e propria si devono superare le prime difficoltà: ci si cala sul versante resiano lungo un passaggio esposto per raggiungere la base di un canalino che va risalito interamente (I-II) ed infine si guadagna la cima dello Slebe (2317m.). Anche la successiva discesa verso il Lasca Plagna richiede attenzione in alcuni tratti (qualche attrezzatura) dove la cresta obbliga a spostarsi sul versante resiano con qualche tratto ripido ed esposto. Una volta raggiunta la successiva insellatura le difficoltà per il momento terminano e si sale agevolmente alla cima del Lasca Plagna (2448m.). La vetta del Lasca Plagna (piano petroso, tradotto dallo Sloveno) è molto panoramica su tutta la Val Resia da un lato e sull'acrocoro del Kaniski Podi del versante sloveno, un altopiano tormentato dal carsismo, traforato da inghiottitoi, doline e solchi tanto da sembrare un terreno lunare. Dalla stessa cima (libro vetta) si vede ancora lontana la vetta del Canin Alto, cima culminante della traversata. Si scende adesso alla forcella Mali Dol (2376m.) per risalire tra verdi e roccette alla cima successiva: il Cerni Vogu (2422m.). E' opportuno sottolineare che da questo punto in poi comincia il tratto più difficile dell'intera traversata. Infatti, attraverso salti di roccia, continui passaggi esposti ai due lati della cresta e qualche tratto attrezzato bisogna scendere alla frastagliata insellatura del Porton sotto Canin (Cez Dol). Ci si abbassa di quota di circa 250-300 m. superando un traverso esposto sul lato sloveno che richiede cautela. Una volta raggiunto il punto più basso del Porton sotto Canin si risale il filo di cresta tra facili passaggi di arrampicata (I). Ben presto però, le difficoltà terminano decisamente, la cresta si fa più larga e comoda e l'unica nota dolente è la lunga risalita verso il Canin Basso che appare lontano. Si incontra adesso l'altura del Pod Kaninom, punto dove sbuca la Via Resiana al Canin, cioè la vera via normale al monte, quella che sale dalla neo ristrutturata Casera Canin (ometto evidente in cresta). L'Alta Via invece prosegue in cresta e per evitare un tratto sommitale esposto il sentiero cala leggermente ancora sul lato resiano e imbocca un colatoio di roccette che va risalito integralmente fino a sbucare di nuovo in cresta a pochi metri dalla vetta del Canin Basso (2571m.) che si raggiunge agevolmente (croce di ferro semidistrutta, cippo di confine). Si prosegue adesso lungo la cresta, molto larga, e si raggiunge in meno di un quarto d'ora la cima del Canin Alto (2587m.) punto culminante della traversata. Il panorama è estesissimo, sulla cresta appena percorsa, sulle Giulie circostanti (Jof di Montasio e Jof Fuart in primo piano), sul tormentato Foran dal Muss e giù verso sud verso la pianura fino all'Adriatico. Kugy, infatti, scriveva: "V'era ben poco da fare sulle cime del Canin. Cos'è, dunque, che indora il ricordo di questi monti, in fondo così deserti e uniformi, fasciati di tristezza e di silenzio?... E' la vista, la vista affascinante verso mezzogiorno. Il Canin ha un vantaggio di fronte a tutte le altre vette delle Giulie, cioè la vista libera del mare: verso le bianche coste rocciose dell'Istria e del delta dell'Isonzo..." Il Canin alto è l'incontro di 3 creste: quella sud appena percorsa; quella est che si snoda con le cime dell'Ursic, Forato, Leupa, Cergnala, Confine; quella nord ovest verso cui ci si deve dirigere per continuare l'Alta Via. Qui la cresta si fa subito stretta e difficoltosa, con qualche passaggio molto esposto proprio a picco sul ghiacciaio del versante nord del massiccio. Ad un certo punto si cala decisamente sul versante resiano proprio per evitare la cresta diventata impercorribile. Con qualche salto di roccia si raggiunge un tratto di sentiero più comodo che traversa di nuovo guadagnando la cresta. Su enormi e caratteristiche placche inclinate i segnavia guidano in breve alla cima del Picco di Carinzza (2441m.), ultima cima di questa traversata. Da questa vetta si osserva bene il ghiacciaio (o meglio, ciò che ne resta) e la cima stessa del Canin Alto. La discesa dal Picco di Carnizza avviene all'inizio lungo un comodo pendio detritico (ovest) fino all'imbocco della ferrata Grasselli da percorrere, ovviamente, in discesa. Le attrezzature permettono la calata del pilastro sommitale del Picco separato dal corpo del monte da un canalone spesso innevato. La ferrata è sicura, recentemente ristrutturata ma è sempre esposta e richiede prudenza (è superfluo dire che è necessaria l'assicurazione con corda, imbrago, moschettoni, dissipatore e casco per affrontarla). Segue un tratto completamente verticale agevolato oltre che dai cavi da alcuni pioli e scalette. Dopo un traverso verso sinistra quasi in piano ci si cala definitivamente alla base del monte dove la ferrata ha termine. Si seguono sempre i segnavia triangolari che adesso, senza alcun difficoltà, traversano tra erba e roccette verso Sella Grubia dove sorge il Biv. Marussich (2040 m.). Il tratto centrale dell'Alta Via è terminato.
L'itinerario prevede la lunga discesa in Val Resia calandosi da Sella Grubia seguendo il sent 634 sotto il Tanasarto fino ad un bivio (segnato, cartelli del Parco) a quota 1112 m. dove si imbocca il sent. 657 verso Coritis.
In realtà, l'Alta Via da Sella Grubia continua verso ovest e prevede la salita al M.te Sart, la sua cresta, la discesa sul versante resiano e la traversata della Cresta Indrinizza lungamente fino a Sella Buia (dove sorge il Biv. Igor Crasso). Infine, si scende a Stolvizza di Resia dove l'Alta Via ha termine. Questa seconda parte della Via è molto più facile e non prevede difficoltà alpinistiche.
Tempi. La presente relazione si riferisce a due giorni di escursione: il primo giorno si sale da Coritis a Besa, passando per Berdo di Sopra al Biv. Costantini in 2,5 ore. Il secondo giorno prevede la salita al Passo di Infrababa Grande (1 ora) e l'attacco dell'Alta Via. E' sempre molto difficile dare dei tempi precisi perciò in linea di massima una persona ben allenata può compiere la traversata da Passo di Infrabbaba Grande al Canin Alto in 4-4.5 ore. In altri 45-60 minuti si raggiunge il Picco di Carnizza, in un'altra ora si scende la ferrata e poi Sella Grubia. 7,5-8 ore in tutto. Rimane la discesa da Sella Grubia a Coritis che richiede circa 3 ore. Un'ultima nota: l'Alta Via Resiana è un percorso di cresta quindi da affrontare solo in condizioni meteo buone e stabili (pericolo fulmini!).
Note: Grandioso percorso in cresta fino alla cima del Canin Alto.
EMail: dorjep@inwind.it
Carta Tabacco: 027 Dislivello: 1600 Tempi: 11-12 ore (due gg.) Periodo: Luglio 2005 |
Allegato: Copertina.jpg |
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