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Gradi di difficoltà |
09-10-2006 00:00 |
ivo.sentierinatura  |
Buongiorno a tutti.
Come ben saprete la definizione delle difficoltà escursionistiche prevede, in ambito CAI, tre livelli di difficoltà:
T, E ed EE
Già da tempo questo ci ha creato problemi nell'inserire una escursione di livello classicamente "intermedio" in uno dei tre gradi di difficoltà. Nel fare questo abbiamo sempre tenuto in mente la precauzione e ci siamo sempre orientati verso il gradino più alto nella convinzione che sia meglio considerare più difficile del previsto un itinerario piuttosto che sottovalutarlo.
Detto questo, ci siamo imbattuti ultimamente in una serie di percorsi a cavallo tra E ed EE che ci hanno creato più di un dubbio.
Mi riferisco in particolare alla salita al Mangart per la via normale lungo il cengione nord e la salita al monte Chiampon da sella Foredor.
Per quanto riguarda la prima, so che gli sloveni ma anche gli austriaci, ci salgono con bambini in ciabatte ma in diversi punti il cavo è sfilacciato e all'uscita dala rampa c'è un passaggio piuttosto esposto. Se puoi le rocce sono scivolose o ghiacciate (cosa non rara visto che ci troviamo in un versante in ombra per gran parte dell'anno) le difficoltà aumentano.
Per quanto riguarda il Chiampon anche qui la vetta è molto frequentata ma le lapidi poco dopo il passo della Signorina sono abbastanza eloquenti...
Per ovviare a questo stavamo pensando di espandere i gradi di difficoltà da 3 a 5. Ci sarebbero così a disposizione due gradi in più per differenziare gli E e cioè:
T, E-, E, E+, EE
Molto spesso poi si prendono in considerazione sono alcune delle difficoltà di un itinerario. Questo infatti può essere considerato EE perché:
E' ripido e richiede l'uso delle mani
E' friabile
E' esposto
E' poco marcato
Quando è presente solo uno di questi fattori decidere molto spesso è difficile e soggettivo.
Ringrazio fin d'ora chi vorrà partecipare alla discussione.
Ivo Pecile - SentieriNatura
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09-10-2006 00:00 |
Lorenzo  |
A mio avviso il criterio utilizzato fino ad ora va benissimo. I tre livelli di difficoltà possono identificare pienamente ciascuna escursione. Se poi all'inteno del giro anche un solo passaggio è EE mentre tutto il resto è T ritengo che sia giusto considerare tutto EE, visto che in quel punto ci devi passare e devi essere in grado di superare una difficoltà EE.
E' già difficile a volte giudicare un percorso con 3 livelli di difficoltà perchè il giudizio è soggettivo e ciò che per qualcuno può essere banale, per un altro può risultare difficoltoso. Introdurre E- E+ E porterebbe forse una falsa fiducia nei propri mezzi, io preferisco leggere EE, poi quando sono sul posto giudico secondo le mie possibilità. Non tutti hanno l'umiltà di tornare indietro o rinunciare. Ciao a tutti |
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09-10-2006 00:00 |
Giuseppe  |
Personalmente anch'io lascerei le i gradi di difficoltà come stanno. Dopotutto su S&N oltre ai gradi rappresentati dai "quadretti" ci sono quelli rappresentati da una catena stilizzata. Allora, penso che salire al Mangart per la via normale o al Chiampon da sella Foredor si possa definire da due "quadretti" e una "catena". Cioè itinerario da escursionisti esperti e presenza di attrezzature senza però essere una ferrata o un sentiero attrezzato vero e proprio. Altri esempi simili: salita al Piper da Sella Sompdogna; al Biv. Nogara dai Laghi di Fusine (c'è quel canalino col cavo che esce sulla cengia). Il fatto è: devo considerare le difficoltà del percorso in toto o considero i singoli tratti più o meno difficili? Comunque sia, le difficoltà sono sempre soggettive e se ci fate caso, più si cerca di distinguere a fondo le difficoltà meno si giunge ad una completa soluzione del problema. Ribadisco, lasciamo tutto com'è ché va bene; aggiungerei a fine relazione (come lo è già tuttora, del resto) una nota di avvertenze se nel tragitto ci sono punti particolarmente ostici (vedi Passo della Signorina sul Chiampon).
Ciao a tutti.
Giuseppe. |
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09-10-2006 00:00 |
Giuseppe  |
Scusate, ho sbagliato. Ascensioni tipo Mangart per la via normale o Chiampon per il Passo della Signorina le indicherei con l'attuale sistema di S&N con 3 caselle (e non 2) e una "catena". |
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09-10-2006 00:00 |
michele  |
Anche secondo me l'attuale classificazione è perfetta. Inoltre l'integrazione delle note (ecco, magari possono essere sviluppate queste ultime) permette di indicare qualche difficoltà particolare o meglio spiegare le ragioni della classificazione. Ciao
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10-10-2006 00:00 |
luca_di_collina  |
Personalmente ritengo che la scala attuale sia esaustiva e corretta. L'importante e' che se c'è un tratto impegnativo sia segnalato (anche se breve).
E se poi capissimo che se la cosa non fa per noi non e' da vigliacchi tornare indietro accetteremmo anche una descrizione non troppo precisa... |
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10-10-2006 00:00 |
sonia  |
Anche io penso che l'attuale scala dei gradi di difficoltà sia corretta, resta inteso comunque che in montagna ci vuole sempre attenzione e sopratutto saper autovalutarsi in base alle proprie capacità rinunciare a volte è segno di intelligenza non di debolezza. Ciao a tutti |
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11-10-2006 00:00 |
Stiefin  |
Secondo me, le sigle sono una semplificazione eccessiva, anche perchè sono diversi i motivi per cui un sentiero venga classificato "EE": preferisco di gran lunga una nota minima, giusto 2 righe che segnalino i punti salienti del percorso... insomma, se leggo "passaggi di I - II grado" so cosa significa, ma "EE" o simili per me è troppo generico. |
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12-10-2006 00:00 |
Lorenzo  |
Con riferimento al messagio di Stiefin:
bisogna pensare anche a chi non ha molta esperienza di montagna, che non sa cosa sono i gradi I, II ... A questo scopo le macrocategorie T - E - EE - EA tornano utili. Se sono alle prime esperienze mi dedicherò a T ed E e magari mi farò accompagnare da qualcuno più esperto per fare qualche cosa di più impegnativo. Potrebbe essere utile mantenere l'attuale distinzione nella scheda generale delle escursioni e segnalare gli eventuali gradi di difficoltà nel dettaglio. Suggerisco inoltre di inserire tra le pagine di Sentieri Natura qualche consiglio sulla sicurezza in montagna e le norme di comportamento per la tutela nostra e dell'ambiente. Ciao e tutti |
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13-10-2006 00:00 |
Stiefin  |
Hai ragione: in effetti per scegliere un itinerario e non si è esperti, le sigle aiutano... ;-) |
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