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Soccorso Alpino |
07-03-2006 00:00 |
Giuseppe  |
Anch'io non vorrei con questo messaggio sollevare un polverone ma corro il rischio lo stesso, confidendo 'sta volta in una discussione pacata senza toni eccessivi. Allora, il mio sasso nello stagno riguarda se, alla luce di quello che è successo con gli speleologi ungheresi sul Canìn qualche settimana fa, volevo sapere-dicevo-cosa ne pensate se non sia il caso di pensare seriamente a rendere il Soccorso Alpino un servizio a pagamento. O meglio (non voglio essere frainteso), diciamo che è giusto in caso di serie difficoltà che il Soccorso faccia quello che deve fare. Però, se i soccorritori giudicano che chi ha chiamato si sia messo nei guai nonostante le condizioni proibitive o altro motivo, allora non sarebbe giusto che si faccia risarcire le spese? So che è una questione annosa e sono il primo a non avere un'idea precisa a riguardo. Volevo sapere cosa ne pensano i frequentatori di questo forum.
Ciao a tutti e... mi raccomando: bbboni! |
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07-03-2006 00:00 |
Stiefin  |
Se effettivamente a monte c'è un evidente errore di valutazione da parte di chi richiede il soccorso, sono a favore di un rimborso o una multa... Forse almeno sarebbe un deterrente per quelli, e penso che ce ne siano, che dicono "Provo, alla peggio chiamo il Soccorso..."; al di là delle spese vive per tutta l'organizzazione, c'è da tener presente che tante volte si mettono a repentaglio le vite dei soccorritori... e perchè non imporre agli incoscienti un corso di "come andare in montagna"(ci fosse!)? In fin dei conti, a chi viene ritirata la patente per guida in stato di ebrezza, mi sembra che debba fare un periodo dagli alcolisti anonimi... Ammesso che vogliano tornare in montagna, dopo un'esperienza così negativa! |
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07-03-2006 00:00 |
luca_di_collina  |
Penso che l'assicurazione per andare 'seriamente' in montagna debba essere obbligatoria (in fondo con l'iscrizione CAI e' compresa e non mi pare sia esorbitante). Certo, non mi pare il caso di far pagare l'intervento a quello a cui viene un malore o inciampa su un sentiero turistico e si rompe una gamba perche' non se la sono cercata.
Speriamo di non averne bisogno, comunque. |
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08-03-2006 00:00 |
gp  |
premetto che non sono friulano ma, avendo sposato una "ciarniela", ho avuto modo di apprezzare in 35 anni di felice matrimonio tutte le qualita' dei furlani.
cari amici, questo forum, rispetto a tanti altri che sono sicuramente pieni di scemenze e vere volgarità, è l'esatto specchio della vostra "civiltà" , serietà e dignità. Oltre naturalmente della bellezza del territorio che ci descrive. Continuate così . mandi |
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08-03-2006 00:00 |
Fausto  |
Un ciao a tutti. Nel novembre 2004 sono ricorso all'aiuto del Soccorso Alpino di Domegge sul Campanile Toro, quindi il tema mi sta particolarmente a cuore. Per la mia esperienza, la loro rimane una meravigliosa modalità di servizio ( o volontariato), come ne esistono bene o male in tute le città: dalla Protezione civile, all'assistenza ospedaliera ecc. Sicuramente nel loro servizio c'è la dimensione del pericolo, anche se le situazioni in cui rischiano la vita sono veramente pochissime anche per l'elevato grado di preparazione. Rimango perplesso sulla questione della multa o di altre forme di risarcimenti . Innanzi tutto i fattori che possono causare incidenti, sono molteplici e stabilire delle colpe non è sempre così semplice. Penso che con un serio esame di coscenza pochi potrebbero dire di non aver mai commesso imprudenze o negligenze ( anche cose banali, come: dimenticare attrezzatura: scarponi, corde, giacca a vento, acqua, occhiali da neve, berretto ecc, o andare con compagni inesperti, o partire ad orari sbagliati, non informarsi sulle previsioni del tempo, ecc.)solo che quasi sempre va tutto bene. Può diventare allora veramente questione di fortuna il non aver mai avuto incidenti. Sarebbe allora giusto che il servizio di Soccorso venisse supportato da chiunque frequenta la montagna ( tranne quelli che non sbagliano mai!!) Nella mia esperienza di Novembre 2004, non c'è stato nessun incidente, ma una qualsiasi soluzione diversa da un intervento del S.A. avrebbe messo a forte rischio la vita mia e dei miei due compagni. In quella situazione, sentirmi libero di chiamare aiuto, è stato per me vitale.(Anche se quando sono arrivati a soccorerci, mi sono sentito una merda!. Quella volta ho "pagato" per le centinaia di salite in cui tutto era andato bene.)
Mi preme sottolineare questo concetto: quando una persona deve prendere una decisione che può diventare "di vita o di morte" per se o ancor meglio per dei compagni, non deve avere nessun tipo di condizionamento che sia di denaro, orgoglio o altro. E penso che nessun volontario del S.A. vi dirà mai il contrario.Ringraziando ancora i 12 angeli del S.A. di Domegge, mando un saluto a tutti.
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09-03-2006 00:00 |
Andrea.Chiavoni  |
La multa può essere una buona tecnica, da valutare caso per caso. Una volta ho dovuto chiamare l'elicottero del Soccorso perchè un mio amico si era sentito male sul sent. Corbellini.
Alla fine ne sono arrivati due, uno con e uno senza verricello visto che non riuscivano a trasportare la barella.
Il medico e il soccorritori mi hanno detto che avevo fatto bene a chiamare. Probab era giusto far pagare il tempo di utilizzo dell' elicottero( che adesso, dati alla mano, costa 30 euro al minuto) ma almeno si era riusciti tutti a salvare una vita. Sarebbe stato peggio se fosse stata una chiamata fasulla, come in qualche caso avviene.
Si spera sempre che nessuno chiami tanto per fare uno scherzo o per cose da poco.
Una domanda: in questo momento, l'assicurazione CAI cosa copre in caso di incidente? Solo l'eventuale ricovero in ospedale o anche il trasporto tramite l'elicottero?
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09-03-2006 00:00 |
Stiefin  |
Sono d'accordo sul fatto che non ci debba essere alcun condizionamento in certi casi, ma voglio sperare che nessuno preferisca rischiare la vita propria e quella altrui per non mettere mano al taccuino, nè tantomeno per qualche assurdo sentimento di orgoglio... Mai dimenticarsi a casa un pò di giusta umiltà! E' chiaro che un inconveniente può capitare a tutti e non ritengo un "demerito" una richiesta di soccorso, piuttosto una lodevole consapevolezza di quello che per quel momento e per quelle condizioni specifiche può essere il proprio limite. Bisogna valutare caso per caso, però, in certi specifici casi, una multa/rimborso ci starebbe... Amici veneti mi raccontano che in certe zone l'elicottero si deve alzare in volo anche più di una volta al giorno... Forse qualche "corsa" si potrebbe evitare... |
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