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Batognica/Monte Rosso - L'anello da Dreznica

27-07-2014 16:08
marco.raibl marco.raibl
Anello molto appagante,in ambienti solenni e poco frequentati,normalmente.Si parte dal parcheggio di Planina Kuhinja,come per la normale al Krn,ma si prende subito la carrabile per Planina Leskovca,posta a 1230m al limite orientale del grande pascolo.Una volta giunti alla casera,fare attenzione,perché la strada sembra proseguire,ma in breve si restringe fino a diventare un sentiero poco battuto.Bisogna,invece,costeggiare la casera verso il suo limite destro,trovando una buona traccia che punta alle pareti soprastanti.Dopo poche decine di metri che un ometto indica il punto in cui bisogna piegae a destra,iniziando il traverso che ci porterà a infilarci nel canalone,interessato da resti della Grande Guerra,al cui termine giace il laghetto di Luznici.Già prima di arrivare a questo punto ci sono altri sentieri che ci permettono di raggiungere le cime che contornano il canalone,tra cui il Rdeci Rob.Dal lago si scende leggermente per attraversare un grande vallone detritico chiuso su entrambi i lati da imponenti formazioni rocciose.E' un tipico ambiente carsico,disseminato di residui bellici,caratterizzato da rocce di grandi dimensioni e ghiaioni.La salita riprende e ci porta alla Batognisko Sedlo,la forcella dalla quale si può salire anche al Vhr nad Peski di un precedente post.La vista è veramente grandiosa,perchè permette di ammirare una vastissima porzione del parco de Triglav e la catena che,scendendo a S-E,giunge al Vogel,al Rodica e molto oltre.Dalla forcella si contorna prima il cengione E/S-E del Batognica,dove gli Austro-Ungarici avevano ricavato degli alloggi,poi si esce sul plateau sommitale,dove si può spaziare a piacimento.I cartelloni esplicativi illustrano la guerra di mine che anche qui,come in Dolomiti,ha cambiato l'aspetto delle montagne.La zona è molto frequentata.Scendendo verso la forcella posta tra il monte e il vicino Krn,si può ammirare un monolite di pietra,inciso con un resoconto di guerra in Latino.Una ripida scala,scolpita nella roccia e un po' esposta,ci porta,infine alla Krnska Skrbina,la forca tra i due monti.Da qui si scende al parcheggio usufruendo della normale via di salita al Krn.Un giro piuttosto lungo,con almeno 1200m di dislivello e che,come è successo a me,suggerisce parecchie varianti,prosecuzioni,prolungamenti,ecc.Può diventare l'inizio di grandiose traversate verso il Vogel,oppure verso la Komna.Insomma,per chiunque abbia qualche giorno da dedicare ai suoi garretti,la materia non manca.Ciao e buona montagna







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27-07-2014 16:28
giuseppemalfattore giuseppemalfattore
Da Dreznica ???? Da Krn !!!
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27-07-2014 16:31
giuseppemalfattore giuseppemalfattore
Cartina topografica con le varianti.
Allegato: montenero a.jpg
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27-07-2014 18:10
marco.raibl marco.raibl
Lapsus.Grazie per la correzione.Tutto il resto confermato.Ciao
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29-07-2014 15:11
luca.deronch luca.deronch
Qualche anno fa ho fatto lo stesso giro in senso inverso, compreso la salita al Monte Nero. Bellissima la vallata di Luznici con il laghetto incastonato tra le rocce. Piuttosto lungo, ma merita lo sforzo......
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29-07-2014 15:35
giuseppemalfattore giuseppemalfattore
Ciao Luca, il laghetto e il Vrh nad Peski prossimo obbiettivo partendo da Krn e passando per Pl.Leskovca ,augurandomi una giornata solare per poter ammirare il biancore dellle ghiaie.
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29-07-2014 20:08
brunomik brunomik
Dalla selletta sopra il laghetto Luznici senza scendere nella conca del lago una traccia di sentiero sulla destra porta ad una forcellina della cresta ad est. Da lì una esile traccia di sentiero verso nord porta in una decina di minuti al monumento dei caduti austriaci del Peski. Poi per mulattiere facili ed evidenti si arriva alla sella a sud del Vrh nad Peski e senza problemi in vetta. Poi discesa per il ghiaione ad est della cima e quindi piccola esplorazione della zona con ritorno al monumento e poi per la stessa via dell'andata siamo tornati al parcheggio presso la planina Kuhinja.
Allego una foto del traverso sulla traccia per arrivare al monumento austroungarico
Allegato: 20-Traverso.JPG
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30-07-2014 08:32
giuseppemalfattore giuseppemalfattore
Grazie Bruno , da un po' di tempo stò seguendo le tue escursioni e quelle di MauroGo nella zona slovena,ripercorrerò molti dei vostri tracciati seguendo le vostre dritte.Bellissima zona,dai molteplici aspetti.
Malfa
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31-10-2014 21:46
askatasuna askatasuna
Il sole accende i verdi che ci aspettano mentre il resto si fa ombra. Il Matajur si sfoga, sbrodolando la sua perfetta piramide che domina la piana friulana in boscose esuberanze. Il Kolovrat si fa bello mentre la prospettiva appiattisce la cresta del Gran Monte facendola apparire una passeggiata. Dreznica è un presepe. Da sotto il rifugio sembra una baita, adagiata a mezza costa. Vicina, intermedia. Avendolo salito da Lepena non mi capacito, nonostante i commenti precedenti, che quel corno di rocce paia, da qui, un misero, erboso colle, soggiogato dai fianchi del monte Rosso. Solamente percorrendo un troi ideato da dervisci danzanti si riesce a far entrare nelle capa il concetto d’illusione ottica. Ha ragione la mia compagna d’escursione che l’aveva tentato nell’innevata primavera. In vetta scoppia l’amore fra lo Jalovec e il Mangart, a specchiarsi ognuno nella rocciosa bellezza dell’altro. Il Triglav pare affondar le proprie radici minerali fino al Krnsko Jezero sottostante, abbracciando ogni cosa. Il Vrh nad Peski però, impressiona più d’ogni altra immensità. Come fanno quelle torri di meringhe a trovar equilibri geologici che permettano il loro svettar tra quelle colate di ghiaie? Come fanno a resistere quei ricami, ora innevati da vetrate insidie, che rendon affabile una cima, cinerea duna alla mercè degli elementi? Infilarsi tra i suoi sfoghi grigiastri è un richiamo. Propongo l’anello mentre un autoctono fotografa il panorama con un orsetto ed un asinello di peluche, in primo piano, per il figlio che lo aspetta a casa, emozionando pure l’intruso alloctono. In discesa incontriamo un gregge impreziosito da caprina intrusione. Quant’è buffa! Tozzissima. Le zampe spuntano dal pancione per pochi centimetri. La bifida barbetta alla Ho Chi Minh e quegli occhi striati ne demoliscono la dignità. La sua mimica facciale pare comunicare “ma ce utu ve di me, po’!” La Batognica è la prossima meta. Spesso ignorata da chi sale il Krn da Lepena in giornata, mi conquista. Le sue scalinate, i suoi macigni cosi squadrati e colorati che paion appoggiati ad uno ad uno con paranchi sognanti. I suoi ferrosi cimeli la rendono viva memoria nonostante il tempo ne abbia coagulato, pietrificandolo, il sangue che l’ha irrigata. Lo sguardo giunge fino al monte Nevoso, l’Adriatico traslucida. Una breve cengia ci accompagna verso il vallone ghiaioso sottostante. Lo preferiamo al continuar in cresta solo per la preoccupazione delle poche ore di luce, ma dall’altro versante parrebbe interessante alternativa al troi bollinato. Il laghetto di Lužnici brilla, ghiacciato, noi, stretti nelle ombre lo stiamo diventando. Il Rdeči Rob fa onore al suo nome inneggiando rossastri virgulti. Poi la discesa, varia e piacevole alternativa al risalir tornantuoso del Krn. Le Planine muggiscono ancora mentre, con un tramonto che avanza, ci sciogliamo di fronte a questo Montâs in miniatura che si commiata di luce.(29.10.2014)
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