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Bohinj IV : Monte Rudnica (14.02.2015)

16-02-2015 19:02
askatasuna askatasuna
Epilogo. Un’escursione facile, breve ma remunerativa e divertente che ben s’adatta alla giornata della partenza tra riordine e rassettamenti, prima del viaggio di ritorno ma che si presta pure come prima escursione di benvenuto o come giorno di “defaticamento” intermedio. Nonostante la giornata non si prestasse ai panorami ho preferito questo itinerario all’altra ipotesi, ossia la passeggiata ad ammirar le cascate della Savica. Addentrarvici di sabato sarebbe equivalso ad uno slalom fra i turisti, soprattutto con un meteo che invitava poco a metter gli sci ai piedi. La scelta è stata premiata con spiragli di sole, una vista almeno parziale dalla cima e l’ennesima camminata solitaria.
Allegato: Rudnica.JPG
Bohinj IV : Monte Rudnica (14.02.2015)
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16-02-2015 19:04
askatasuna askatasuna
Difficoltà: T (E per le varianti di discesa)
Dislivello in salita: 400 mt
Durata: 2 ore abbondanti
Cartografia: Mappa Bohinj, Sidarta, 1:25.000
Allegato: Sveti Pavel.JPG
Difficoltà: T (E per le varianti di discesa)<br />Dislivello in salita:  400 mt <br />Durata: 2 ore abbondanti <br />Cartografia: Mappa Bohinj, Sidarta, 1:25.000<br />
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16-02-2015 19:05
askatasuna askatasuna
LATO A (pragmatic side)

Raggiunta Stara Fužina si individua facilmente sulla strada che porta a Studor, la colorata chiesetta di Sveti Pavel, costruita nel 1726 e restaurata nel 1993. Poco prima, provenendo dal lago, appare sulla destra la verde indicazione per il Planinska pot Rudnica. Incamminandosi sulla sinistra tra le abitazioni, appare manifesta tutta la dorsale del Rudnica che ci aspetta quieta e che divide in due la vallata di Bohinj. Lo scarso dislivello, unito alla vicinanza con le borgate rende questa salitella meta molto frequentata. Le tracce, a meno di copiose nevicate, risultano quindi estrememente evidenti se non invadenti, per lo meno per l’andata. Si sale così tra i noccioli sfiorando una prima radura da dove spicca il monte Studor. Qui la carrareccia vira a destra oltrepassando un piccolo rio, in seguito un’altra radura che lasciamo sulla destra. Poco oltre si lascia, ancora sulla destra, la traccia in salita da cui si sbucherà scegliendo un ritorno alternativo, proseguendo invece a sinistra in falsopiano. Raggiunta quasi quota 900 si giunge all’ultima e ampia radura che ospita due stavoli. Ci si mantiene sulla sinistra, al limitar della vegetazione, fino all’evidente ingresso al bosco sommitale. In breve si raggiunge la cimotta con panca d’ordinanza e libro di vetta poco più avanti. Splendida la visuale verso il Pokljuka e l’oriente. Ritornati alla radura tenere la sinistra,mantenendosi alti vicino al bosco. Da qui la vista può tuffarsi nel lago o risalir le vette.
Allegato: Radure.JPG
LATO A (pragmatic side)<br /><br />Raggiunta Stara Fužina si individua facilmente sulla strada che porta a Studor, la colorata chiesetta di Sveti Pavel, costruita nel 1726 e restaurata nel 1993. Poco prima, provenendo dal lago, appare sulla destra la verd
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16-02-2015 19:06
askatasuna askatasuna
(oggi no) Goduto il panorama s’apre la scelta. Triplice. O ritornar a valle per i propri passi, o scendere dall’altro versante a Brod (sempre cha siano disponibili due vetture o che si voglia allungar la gita) oppure tornare a Stara Fužina per una via alternativa. Le ultime due scelte possibili sono rimarcate da frecce gialle poste più in basso, a sinistra, sull’orlo della radura. Oltre a queste, una di legno indica un altro belvedere che fa apprezzare l'ennesimo angolino della valle, ossia Bohinjska Bistrica e la dorsale del ČrnaPrst. Si continua agilmente la discesa in un bel bosco anche se spesso si notano degli alberi spezzati per raggiungere la successiva radura. A sinistra il troi bollato cala verso Brod, dritto quello per Stara Fužina che scendepuntando all’hotel Triglav. Io opto per una terza via. Dietro l’unico casolare ho seguito una traccia comoda per poi calarmi a piacere nel bosco e spuntare in un ampio spazio aperto dominato da un nocciolo sotto quota 750. Da qui basta proseguir sulla destra per ricongiungersi al sentiero dell’andata, o vista la vicinanza con la valle, scender a piacere oltrepassando qualche bassa recinzione, incontrando ancora spiazzi tra gli alberi e vecchi stavoli.
Allegato: Bizarre Hat.JPG
(oggi no) Goduto il panorama s’apre la scelta. Triplice. O ritornar a valle per i propri passi, o scendere dall’altro versante a Brod (sempre cha siano disponibili due vetture o che si voglia allungar la gita) oppure tornare a Stara Fužina per una via alt
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16-02-2015 19:08
askatasuna askatasuna
Note a margine:

Poco da dire. La salita pur non essendo segnalata è, non solo intuibile, ma garantita dall’eterna processione sulla cimotta. Vantaggio che trova il lato negativo della medaglia nel risicato spazio in cui trovar neve fresca per indossare le racchette. Molto semplice è adatta a chiunque volesse indossar le ciaspe per la prima volta. Il dispensar angoli di panorama in diversi tratti e da diverse angolazioni, senza regalarli tutti e subito, la rende ancor più divertente e piacevole. La discesa alternativa, qualunque sia la scelta della meta d’arrivo, merita d’esser percorsa. Io ad un certo punto ho lasciato la via bollinata ma il continuare a seguirla fino a Stara Fužina non dovrebbe presentare particolari problemi. Mappa al seguito ed un minimo orientamento son requisiti che bastano e avanzano per una salitella facile ma appagante.
Allegato: La vuelta.JPG
Note a margine:<br /><br />Poco da dire. La salita pur non essendo segnalata è, non solo intuibile, ma garantita dall’eterna processione sulla cimotta. Vantaggio che trova il lato negativo della medaglia nel risicato spazio in cui trovar neve fresca per i
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16-02-2015 19:09
askatasuna askatasuna
LATO B (emotional side)

Oggi dovrebbe nevicare. Ma mi sveglio con le tende sulla finestra che per la prima volta mostrano accenni di colore. L’arancio delle decorazioni non è più spento. Oasi d’azzurro si aprono in un cielo plumbeo come i giorni precedenti. Un piccolo stimolo ad abbandonar in caso di maltempo la passeggiata alle cascate della Savica, sede di pellegrinaggio quattrostagioni, e a salir su quel testone boscoso che da giorni ammiravo dall’alto, in tutti i suoi profili. M’intrufolo tra le case godendomi i prati e i comignoli che paion ciminiere. La pista è ravanata da qualsiasi orma, scelgo ancora una volta di salir solo scarponato. Subito una radura con stavolo d’ordinanza, poi un’altra e un’altra. Da sotto il Rudnica appare pelosissimo e chiuso a riccio ma in realtà è pieno di spazi più o meno ampi, in cui riposano graziose casette di legno. Mi sforzo di salire lento, per godermi l’ultima giornata in bianco e nero. I colori si limitano a poche alter sfumature che, spente, non disturbano la bicromia malinconica che ha dominato le pagine dei diari di queste giornate.
Allegato: Studor.JPG
LATO B (emotional side)<br /><br />Oggi dovrebbe nevicare. Ma mi sveglio con le tende sulla finestra che per la prima volta mostrano accenni di colore. L’arancio delle decorazioni non è più spento. Oasi d’azzurro si aprono in un cielo plumbeo come i giorn
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16-02-2015 19:10
askatasuna askatasuna
Entrato nel tratto di bosco sommitale un tronco mi saluta con una manina colorata. Ogni dito un colore diverso! E’ il guanto d’un bambino che qualcuno ha appoggiato nella cavità dell’albero. La vista finalmente si fa amplia e anche se l’oriente è divorato dal grigio, a nord scorgo l’azzurro. Mi siedo sulla panchina a godermi tutto ciò con l’ultimo the. Per salutarmi con grazia, il cielo fa cadere qualche granello di neve. Mi cadono sulle gambe distese. Li guardo. Sono animati! Fissando lo sguardo in un punto li scorgo precipitare, qualcuno continua la sua corsa passando oltre e raggiungendo il manto che li aspetta, altri fan qualche balzo esplorando i pantaloni, alcuni si spengono come “falische” che da piccoli soli ardenti in un lampo si trasformano in cenere. Mi ricordano gli spiriti della fuliggine di Miyazaki. Scendo felice prendendo per il bosco. I bolli gialli sono ben individuabili e questo permette di optare per uno slalom attraverso il bosco, sprofondando i sorrisi.
Allegato: Hacia el Pokljuka.JPG
Entrato nel tratto di bosco sommitale un tronco mi saluta  con una manina colorata. Ogni dito un colore diverso! E’ il guanto d’un bambino che qualcuno ha appoggiato nella cavità dell’albero. La vista finalmente si fa amplia e anche se l’oriente  è divora
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16-02-2015 19:12
askatasuna askatasuna
All’ennesima radura mi attira uno stavolo trasformato in deposito, coloratissimo e dal tetto prominente. Qui noto un varco nel bosco e parto per le mie. Sciaf, sciaf, scendo muovendomi a vista verso il paese, oltrepasso delle reti basse che dividon pascoli e proprietà ma dopo tanto affondare non ci penso proprio a ritornar sul sentiero. Mi godo ogni passo, ogni rumore, ogni orma. In queste quattro uscite non ho mai incontrato anima viva camminante. Spesso battuti, a volte intonsi, han riempito di silenzi ed immagini ogni angolo libero del sentire. A parte il fallito tentativo di salire il Kobla o i pochi punti panoramici, sono itinerari da orsi, immersioni totali nelle foreste e proprio per questo hanno il privilegio d’esser goduti appieno con ogni situazione metereologica. Anzi! Spesso un giorno nebbioso ed opaco può solo che accentuar un’atmosfera già coinvolgente e poeticamente estraniante.
Allegato: Saluti a tutti-e.JPG
 All’ennesima radura mi attira uno stavolo trasformato in deposito, coloratissimo e dal tetto prominente. Qui noto un varco nel bosco e parto per le mie. Sciaf, sciaf, scendo muovendomi a vista verso il paese, oltrepasso delle reti basse che dividon pasco
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