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    Catinaccio - Torri del Vaiolet
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giovedì 2 settembre 2010

Torri del Vaiolet dal rifugio Gardeccia

In Val di Fassa, così come in altre zone dolomitiche, sono frequenti le possibilità di alzarsi di quota con i mezzi meccanici. Diverse stradicciole che entrano nelle valli sono chiuse al traffico automobilistico altrimenti insostenibile. Efficienti servizi di bus navetta evitano agli escursionisti di "farsela a piedi". Noi oggi siamo tra quelli.
01-Lungo il primo tratto della salita dal rifugio Gardeccia; sulla sinistra il Larsech01-Lungo il primo tratto della salita dal rifugio Gardeccia; sulla sinistra il Larsech
Da Pozza di Fassa prendiamo il bus navetta che ci porta al rifugio Gardeccia (1950 m). L'idea è quella di salire alle torri del Vaiolet, o meglio, alla loro base. Invece di percorrere la pista trafficata (di persone non di auto) per il rifugio Vaiolet (che utilizzeremo per scendere) abbiamo optato per la salita sul sentiero che taglia più in quota le pendici orientali del Catinaccio.
Quindi dal rifugio Gardeccia raggiungiamo il vicinissimo rifugio Catinaccio e saliamo lungo il segnavia n.550 che ci porterà in quota sotto le pareti del Rosengarten. Siamo completamente soli e possiamo ammirare un posto splendido e diverso da quello, a noi già noto, che faremo al ritorno. Arrivati in quota si piega a destra sul segnavia n.541 puntando in leggera discesa al rifugio Vaiolet.
02-Il sentiero che traversa le pendici est del Catinaccio02-Il sentiero che traversa le pendici est del Catinaccio
03-Sul traverso in direzione del rifugio Vaiolet03-Sul traverso in direzione del rifugio Vaiolet
04-L'alta val de Vaiolet col Catinaccio d'Antermoia04-L'alta val de Vaiolet col Catinaccio d'Antermoia
Dal rifugio (m 2243), edificato a pochi metri dal rifugio Preuss, e meta di pellegrinaggio turistico ininterrotto, mescolati a un gruppo di pimpanti giovani dell'esercito, ci accostiamo alla base dell'incassato canalone soprastante. Lungo questo sentiero, classicamente dolomitico, cerco di fare del mio meglio per non sfigurare con i baldi militari. Direi che me la sono cavata bene. Con percorso articolato e divertente usciamo in ambiente più aperto sulla conca del rifugio Re Alberto (m 2621), posto ai piedi delle famose Torri del Vaiolet. (Ma quanti rifugi riescono a starci, e ad avere di che vivere, da queste parti?).
05-Le svettanti Torri del Vaiolet05-Le svettanti Torri del Vaiolet
06-Il traverso sulle pendici della Croda di Re Laurino06-Il traverso sulle pendici della Croda di Re Laurino
07-Il rifugio Santner e la Croda di Re Laurino07-Il rifugio Santner e la Croda di Re Laurino
08-La Croda di Re Laurino dai pressi del rifugio Santner08-La Croda di Re Laurino dai pressi del rifugio Santner
Poco sotto il rifugio, un laghetto occupa una piccola parte della conca ghiaiosa. Il sentiero prosegue ora a mezza costa, alto sulla conca racchiusa dalla Croda di re Laurino e raggiunge anche il Passo Santner (m 2734) dove si trova anche l'omonimo rifugio (un altro!). Il posto è splendido e merita una sosta, durante la quale, munita di binocolo, seguo con interesse le cordate di alpinisti che salgono e scendono dalle Torri ... chissà se un giorno anch'io...
Ivo invece approfitta della sosta per riprendere alcuni timelapse ma il cielo è sereno e poco si addice a questa tecnica particolare.
09-Le Torri del Vaiolet, una cartolina dalle Dolomiti09-Le Torri del Vaiolet, una cartolina dalle Dolomiti
10-La piana del rifugio Re Alberto alla base delle Torri del Vaiolet10-La piana del rifugio Re Alberto alla base delle Torri del Vaiolet
11-Sulla pista del rientro al rifugio Gardeccia11-Sulla pista del rientro al rifugio Gardeccia
Per la discesa abbiamo optato per il frequentato sentiero che dal rifugio Vaiolet scende prima al rifugio Stella Alpina e poi al Gardeccia. Altro bagno di folla, altro giro in bus navetta, poi a casa.
La carta Tabacco è la 029.
Commenti
  • 26/09/2012 Belle le Torri del Vaiolet. Se non ci fosse il rifugio sarebbe il posto più bello delle Dolomiti, forse più delle Tre Cime. Nonostante il facile turismo almeno una volta bisogna andarci.
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