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    Forchia Grande e Piccola da Faidona
    Prealpi Carniche
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    Forchia Grande e Piccola da Faidona
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Forchia Grande e Piccola da Faidona

Avvicinamento

Dalla strada statale n.464 che unisce Spilimbergo a Maniago, giunti all’altezza di Sequals, si imbocca la statale n.552 che risale verso nord in direzione della val Tramontina. Dopo avere attraversato Meduno si percorre il primo tratto della valle fino al ponte Racli in corrispondenza della diga sul lago di Redona dove si prende a sinistra in direzione di Chievolis. Raggiunto il borgo di Faidona si oltrepassa la scuola elementare lasciando l'auto alla successiva ansa (m 345, parcheggio limitato).

Descrizione

Dalla curva si imbocca a sinistra la pista cementata (Via Colle) che sale fiancheggiando un rio. Dopo pochi metri la si abbandona per attraversare il torrentello e quindi salire a sinistra trovando subito una freccia rossa che conferma la direzione corretta. Si inizia così a prendere quota velocemente sulle balze che sostengono una linea elettrica. Tra fioriture di borrana ed erica si esce temporaneamente dalla pineta per incontrare una conca erosa, segnata dal greto di un piccolo rio. Qui il sentiero si accosta alle pareti rocciose per poi uscire sulla destra riportandosi nella rada boscaglia. A svolte si rimonta in ambiente che richiama quote superiori con la vegetazione che di tanto in tanto lascia intravedere il lago di Redona da una prospettiva inusuale. La decisa salita si interrompe per poco in corrispondenza del costone che delimita la valletta del Rio Coppo. Qui, con il cambio di versante, muta anche la vegetazione che si trasforma in faggeta muschiosa con elleboro nero e pinguicola. In diagonale si arriva alla quota 538 che corrisponde alla spalla boscata che ospita un rudere. Da qui inizia il traverso che in leggera salita ci porterà ad accostarci al greto principale intersecando una quantità di piccoli impluvi. Nelle anse meno vegetate c'è anche l'occasione di osservare dall'alto l'impianto idroelettrico di Chievolis e la strada che risale la val Silisia. Il sentiero passa successivamente alla base di una parete stillicidiosa che ospita a inizio stagione le bellissime fioriture della orecchia d'orso. Nel bosco invece potremo osservare il profumato fior di stecco e la meno evidente mercorella canina. Con un tratto a maggiore pendenza si arriva così ad intersecare il greto del rio Coppo oltre il quale ha inizio la parte più faticosa dell'escursione. Anche il tracciato risulta meno evidente, ma vengono in aiuto bolli rossi e qualche ometto. Si sale ripidi nella faggeta facendo attenzione a raggiungere il bivio presso un affioramento roccioso. Vecchi segni indicano a destra Forchia Piccola e a sinistra Forchia Grande. Per ora ci teniamo verso Forchia Grande riservando l'altra direzione per la discesa. Da qui fino alla forcella non ci sono sconti, si tratta di salire direttamente la faggeta aiutandosi con i segni e con qualche ometto. Più in alto, la forcella e il tetto del ricovero indicano la direzione da tenere e con un'ultima fatica si rimonta sulla verde insellatura di Forchia Grande dove si trova anche un ricovero privato (m 932, bella visuale sul Rodolino). La prosecuzione sulla destra è del tutto evidente con la traccia che si tiene sul filo della dorsale. E' questo uno dei luoghi tipici per l'osservazione della preziosa dafne blagayana che qui fiorisce tra aprile e maggio. Raggiunto un pulpito panoramico, il sentiero cala a sinistra portandosi in breve alla vicina Forchia Piccola, immersa nella boscaglia (m 879). Dalla selletta, il nostro sentiero scende evidente sulla destra con alcune svolte. Oltrepassato un affioramento con balze aggettanti, probabile ricovero per la fauna, si rientra nella faggeta rocciosa riportandosi al bivio di cui si è già detto. Si utilizzerà poi il medesimo itinerario della salita.
Una volta ridiscesi a Faidona, non mancate la visita al borgo di Muinta che si trova su un terrazzo allungato sul lago di Redona ed è raggiungibile solo a piedi tramite una passerella.
Escursione
Mese consigliato
Aprile
Carta Tabacco
028
Dislivello
600
Lunghezza Km
6,3
Altitudine min
345
Altitudine max
932
Tempi
Dati aggiornati al
2018
I vostri commenti
  • 01/11/2022 Escursione fatta oggi, seguendo le indicazioni di SN. L'attacco del sentiero e' stato modificato, ora bisogna risalire la stradina cementata per qualche metro prima di trovare la freccia rossa sulla destra. La traccia si lascia seguire, ma varcato il rio Coppo diventa difficile seguire la direzione (che comunque punta verso l'alto). Il bivio non si vede per nulla, ma comunque siamo arrivati al rifugio sulla forchia Grande seguendo una traccia che si fa via via migliore man mano che si sale (i bolli rossi sono molto radi). Alla forchia Grande non si vede nulla... Gli alberi coprono tutto, a parte la cima del Rodolino. Seguiamo la traccia sulla dorsale, fino a un belvedere sul lago di Tramonti (unico vero panorama della gita) e scendiamo per il buon sentiero che chiude il piccolo anello alla forchia Piccola. In breve si recupera la traccia dell'andata e purtroppo il fondo di foglie secche non risparmia scivoloni... In generale il giro non e' stato entusiasmante, in piu' richiede un po' di abilita' nell'orientamento. Merita di piu' la gita al borgo di Muinta, pieno di case ristrutturate, probabilmente di villeggiatura. Per chiudere in bellezza, si prende la macchina fino all'agriturismo da Febo dove si puo' scendere fino al lago (quasi in secca) e fare qualche foto all'antico borgo sommerso di Movada, ora completamente riaffiorato.
  • 24/02/2019 Escursione effettuata il 24/02/2019. Poco panoramica, ma offre una grande varietà di ambienti naturali; dal terreno detritico caratterizzato da bassa vegetazione, alla pineta, fino alla risalita nella faggeta. Dall’intersezione col greto del rio Coppo, in una decina di minuti si raggiunge il poco evidente bivio tra Forchia Grande e Piccola; da qui la risalita nella faggeta non è così scontata; i bolli rossi si fanno sempre più radi, quando non se ne incontrano più puntare decisamente all’insellatura che si raggiunge senza un evidente tracciato. Il ricovero sulla Forchia Grande è chiuso, ma offre un po’ di riparo all’esterno. Dalla Forchia Piccola, non mi sono fidato della traccia che scende sulla destra, così ho rifatto a ritroso l’intero percorso. Solo alcuni faggi schiantati in prossimità dei ruderi di quota 538, richiedono un aggiramento non particolarmente impegnativo, per il resto il percorso è stato liberato da pini schiantati. Merita attraversare la passerella sul ramo del lago di Redona per raggiungere il borgo Muinta, completamente ricostruito dopo il terremoto del 1976, ma ora disabitato. PS Non ci sono possibilità di parcheggio dopo la scuola elementare, meglio lasciare l'auto all’imbocco della strada per Muinta. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
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  • Case del borgo Muinta
    24/02/2019 Case del borgo Muinta
  • Passerella per Muinta sul lago Redona
    24/02/2019 Passerella per Muinta sul lago Redona
  • Ricovero privato a Forchia Grande
    24/02/2019 Ricovero privato a Forchia Grande
  • Bivio tra Forchia Grande e Piccola
    24/02/2019 Bivio tra Forchia Grande e Piccola
  • Rudere a quota 538
    24/02/2019 Rudere a quota 538
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