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    Borgo Miniera da Povici di Sopra
    Prealpi Giulie
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaA27

Borgo Miniera da Povici di Sopra

Avvicinamento

Percorrere la strada statale n.13, Pontebbana, in direzione nord fino all'abitato di Resiutta dove si entra in paese per imboccare la rotabile che risale la val Resia. La si segue per circa 600 m deviando poi sulla destra in direzione della frazione di Povici. Attraversato il paese ci si porta verso le case di Povici di Sopra lasciando l’auto in corrispondenza dell’imbocco della valle del rio Resartico (m 369, cartello, piccolo spiazzo per il parcheggio).

Descrizione

L’escursione ha inizio lungo il segnavia CAI n.702 che coincide inizialmente con la strada carrareccia. Il carattere tormentato ed impetuoso del torrente è già chiaro dai primi scorci sul greto che risulta interrotto da grandi briglie atte a limitare la forza dell’acqua. All’altezza del cosiddetto Sasso del Diavolo la strada attraversa il greto principale proseguendo sull’altro lato della valle. La rada pineta che ha contraddistinto finora la componente arborea delle sponde si va trasformando progressivamente in una faggeta termofila. In breve la strada si esaurisce nei pressi di un bivio dove un cartello indica di proseguire a destra.
Usciti su terreno più aperto si risale lungo una ampia mulattiera affacciandosi verso la parte alta del vallone del rio Resartico contornata dalle tormentate pareti settentrionali del Lavara e del Plauris le cui vette appaiono da qui lontane e irraggiungibili. Poco dopo si attraversa per l’ultima volta il rio Resartico riguadagnando definitivamente la destra orografica. Si oltrepassa un piccolo greto secondario e quindi una macchia di abete rosso nei pressi della quale sorgeva la casera del Nos. Si esce poi su vegetazione più rada formata prevalentemente da un arbusteto a pino mugo con abbondanti fioriture primaverili di erica e fior di stecco. In un ambiente di selvaggia bellezza, il sentiero prosegue a contornare il vallone innalzandosi progressivamente e superando altri due greti secondari dove sono state messe in atto valide opere di rinforzo in legno. Alzando lo sguardo non sarà difficile individuare il tetto del piccolo rifugio Borgo Miniera situato sulla sommità di un dosso boscato al centro di una schiarita.
Il sentiero prende infine a salire a tornanti all’interno di una bella faggeta dove abbondano ad aprile la dentaria a nove foglie e l’erba trinità. Esaurite le svolte ci si ritrova a traversare sopra un profondo intaglio quindi, in vista ormai della meta, inaspettatamente occorre assecondare un ultimo marcato avvallamento originato da un piccolo corso d’acqua con cascatella. Ancora pochi metri di risalita e si giunge al vecchio villaggio dei minatori ed al ricovero Borgo Miniera (m 966, grande tettoia con tavoli e panche). Curato, accogliente e ben dotato, il piccolo rifugio in pietra e legno è stato costruito recentemente dall' Ente Parco delle Prealpi Giulie quale punto di appoggio per le escursioni verso forca Slips e la val Venzonassa. Ottima la dotazione che comprende cucina, caminetto, due stanze e la possibilità di pernottare per un piccolo gruppo di persone. Dai ruderi del borgo, con breve risalita, è possibile visitare l’ingresso delle miniere. In tal caso si prosegue lungo il segnavia CAI n.702 lasciando quasi subito le segnalazioni per deviare a destra lungo una traccia che conduce all’apertura della galleria di carreggio, ora messa in sicurezza dall'Ente Parco dellePrealpi Giulie e visitabile nel suo tratto iniziale con l'accompagnamento di una guida.
Per il ritorno si utilizzerà il medesimo itinerario dell’andata.

Variante in discesa lungo il sentiero del vecchio acquedotto

Se si desidera un rientro un poco più avventuroso, si può optare per il percorso del vecchio acquedotto. In questo caso, poco prima dell’ultimo guado sul rio Resartico, si imbocca l’evidente sentiero che si stacca sulla destra (qualche bollo giallo). Rasentata una recinzione ha inizio il traverso che ci ricondurrà a Povici lungo un marcato camminamento spesso intagliato nella roccia. Una parete aggettante e stillicidiosa, su cui vegeta l'orecchia d'orso, conduce alla prima breve galleria oltre la quale il bosco sembra riprendere il sopravvento. Ma è per poco in quanto ben presto si giunge al punto più caratteristico, costituito da una serie di basse gallerie che costringono a procedere carponi, collegate da aeree cengette attrezzate con vetusti passamani metallici poco affidabili. Dopo un largo pendio detritico si prosegue ancora in falsopiano fino ad arrivare ad una piccola costruzione in cemento dove il sentiero si fa meno marcato. Si cala allora ripidamente sulla sinistra ritrovando più in basso l’originario tracciato. Dopo una piccola lingua di ghiaia si traversa ancora all’interno di un boschetto di noccioli intersecando infine un sentiero più marcato che va seguito verso sinistra. Dopo breve discesa la traccia si esaurisce in prossimità delle case di Povici di Sopra a brevissima distanza dal punto di partenza.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dell'Acqua
Sentieri CAI
Escursione
Attrezzature
A - Passamani
Mese consigliato
Aprile
Carta Tabacco
027
Dislivello
600
Lunghezza Km
6,9
Altitudine min
369
Altitudine max
966
Tempi
Dati aggiornati al
2014
I vostri commenti
  • 29/05/2020 29/05/20 Arrivati a Povici di Sopra con cielo sereno, ma viste le previsioni di instabilit�, decidiamo di percorrere subito il Sentiero dell' Acquedotto. Molto difficile individuare la partenza del sentiero nonostante la traccia GPS; chiesta conferma presso una casa vicina. Passato un primo breve tratto tra erbe altissime si i inizia ad intravedere una traccia poco marcata che sale ripidamente, poi via via la traccia si fa pi� marcata e rimane sempre abbastanza evidente. Il tratto caratteristico presenta effettivamente dei brevi tratti in cengia e in galleria dove si � costretti a procedere a carponi. Torcia e casco non guastano. Il passamano lungo la cengia � divelto, ma con un po' d'attenzione se ne pu� far a meno. Ripreso quindi il sentiero CAI molto ben tracciato ed ottimamente segnalato. Trovato aperto ed in ottimo stato sia il Ricovero che la galleria visitabile della miniera.
  • 09/09/2019 7/9/2019. Passeggiata breve e con possibilità di riparo, scelta appositamente per sfruttare la mattinata, anticipando il peggioramento del meteo previsto per il primo pomeriggio (e puntualmente realizzatosi). Il percorso è tranquillo, le passerelle in legno sui guadi principali sono state ripristinate, il sentiero presenta una buona pendenza, non faticosa. In prossimità dell’attraversamento dell’ultimo rio, poco prima di arrivare al rifugio, uno stambecco prova a scaricarci pietre dalla parete soprastante, passiamo il punto velocemente e ben distanziati. Dal Rifugio saliamo in pochi minuti prima al belvedere sospeso sui precipizi del vallone e poi alla miniera. Troviamo il cancello non sprangato, un cartello raccomanda di indossare il caschetto (numerosi a disposizione all’ingresso), munirsi di pila e richiudere il cancello al termine della visita. All’interno diversi tabelloni didattici illustrano le caratteristiche e le principali notizie relative all’attività estrattiva (qualche depliant è a disposizione anche all’interno del Rifugio). La galleria principale, lunga un’ottantina di metri, termina in una sala con grande apertura (protetta) sulle pareti a picco ed impressionante visuale sulla parte alta del vallone. Ritorno per la stessa via, le prime gocce di pioggia ci consigliano di rimandare il sentiero del vecchio acquedotto ad un’altra occasione. Escursione facile e con fatica contenuta, molto interessante e senz’altro consigliabile, fattibile da tutti con un minimo di allenamento ed esperienza. Mandi mandi!
  • 10/04/2019 Percorso in data 7 aprile 2019: confermo che è un bellissimo itinerario anche se non particolarmente lungo ma segnalo che le piogge di settimana scorsa hanno reso impraticabili praticamente tutti i guadi. In corrispondenza dei guadi infatti sono crollati tutti i ponticelli in legno che erano stati aggiunti per facilitare il passaggio e in corrispondenza dell'ultimo attraversamento,poco prima del rifugio,è completamente franato il passaggio verso il rifugio stesso. Momentaneamente consigliato solo a chi è dotato di buone capacità atletiche.
  • 31/03/2019 31/03/2019.stupenda escursione al ricovero resartico e ritorno per il sentiero del vecchio acquedotto. Prima del rifugio ce un pezzo franato e coperto da una,slavina per cui bisogna prestare un po di attenzione per i meno esperti. Anche prima della miniera ce un traverso insiodioso coperto da una piccola slavina per cui è consigliabile seguire le indicazioni per forca slip fino sopra la galleria e poi calarsi in mezzo al bosco cercando i tratti meno pendenti.Il ritorno per il vecchio acquedotto è veramente bello con passaggi stretti gallerie in cui bisogna un po gattonare e stupende cenge erbose
  • 22/03/2019 percorso oggi venerdì 22-03-2019. Giornata stupenda di sole. Nella faggeta prima del villaggio minerario e sino alla miniera abbiamo trovato l'ultima neve fresca. Credo abbia nevicato domenica scorsa. Il tratto di sentiero che attraversa l'ultimo canalone prima di giungere al villaggio minerario risultava franato e coperto di neve per cui è stato necessario prestare attenzione ed utilizzare entrambe le mani ed anche il sedere per poterlo attraversare. Anche un breve tratto molto pendente prima della miniera è risultato insidioso poichè coperto di neve. Al ritorno non abbiamo fatto l'anello in quanto il percorso adiacente l'acquedotto risultava pericoloso nei passaggi dei canaloni detritici causa recenti cadute e frane di sassi.Nel complesso, lo scenario è stato veramente bello ed è una escursione che consiglio.
  • 15/11/2015 Percorso in data 7-8 novembre 2015 con l'Alta squadriglia del Riparto 'Regjne des Stelis' (Udine 2-F.S.E.)Partiti alle 17 da Povici di sopra, carichi dei nostri zaini con cibo e materiale per pernottamento, siamo giunti senza problema alcuno al ricovero alle 19; il ricovero era già occupato da una decina di persone quindi ci siamo adattati a dormire pure all'esterno..sotto le stelle in questo mite autunno 2015!Il mattino seguente, accarezzati da una leggera brezza tiepida mattutina, abbiamo rifornito la legnaia in attesa di altri nostri fratelli scout che ci hanno raggiunti a metà mattina. In loro compagnia ci siamo recati alle miniere trovandoci però il sentiero bloccato da una cisterna di acqua nel suo ultimo tratto, proprio in prossimità nell'ingresso della miniera; questo per lavori di manutenzione del sentiero stesso (vedi foto da me pubblicate).Come segnalato dai precedenti commenti, la miniera risulta chiusa al pubblico da una inferriata.Rientro verso Povici utilizzando il sentiero del vecchio acquedotto. L'imbocco del sentiero è ben visibile (vedi foto). Bisogna invece prestare attenzione nel primo tratto perchè non è facile notare in quale direzione prosegua il sentiero dopo aver sorpassato le prese del'acquedotto (indicate come 3 sorgenti adiacenti una all'altra nella carta Tabacco); ho inserito alcune foto anche di questo passaggio. Sorpassata questa piccola 'difficoltà', il sentiero viaggia spedito costeggiando la montagna; l'attraversamento delle gallerie non presenta difficoltà di sorta (benchè noi avessimo degli zaini grandi). I punti in cui prestare maggiore attenzione sono quelli in cui la parete è aggettante e lo spazio poco per muoversi (vedi foto); il cavo, come segnalato in precedenza, ha perso la sua utilità in quanto è spezzato.Concluso il tratto di gallerie, il sentiero inizia a scendere leggermente entrando nel bosco. Quindi abbiamo imboccato il sentiero sulla sinistra che scende rapido verso Povici, continuando a seguire il sentiero del vecchio acquedotto; nel punto in cui si giunge ad un incrocio a T, seguire a sinistra per scendere a Povici di Sopra.Una bella uscita avventurosa!Michele, il Capo Riparto
  • 30/11/2014 30/11/2014-Giornata uggiosa, oggi, ma tentiamo una escursione non impegnativa a Borgo Miniera. Tutto come da commenti precedenti, il ponte in legno non c'è più e ci si arrangia a passare sui massi. Altri 4 escursionisti ci raggiungono in rifugio, la pioggerellina inizia e torniamo per la stessa via di salita: la variante per il sentiero dell'acquedotto la lasciamo per un'altra volta. La valle del Resartico è davvero selvaggia.
  • 08/08/2014 Today, August 8, no problems at all. The path moves over the year due to landslips.
  • 22/04/2014 Percorso effettuato il 21.04.2014 (2 adulti e 2 bambini di 7 e 9 anni).Il ponte di legno per il secondo guado non esiste più.Lindo e molto ben tenuto il ricovero Miniera, come tutta l'area in corrispondenza dei vecchi insediamenti del Borgo.L'accesso alla miniera è chiuso; occorre quindi prenotare eventuali visite.Al ritorno abbiamo seguito il sentiero lungo il tracciato del vecchio acquedotto, che risulta intralciato in più punti da alberi caduti di traverso, peraltro facilmente superabili.Il tratto più esposto è oramai privo di cavi metallici, in quanto l'unico esemplare è penzolante e inutile: in ogni caso basta un minimo di attenzione.Il cunicolo naturale più lungo dei 4 è anche il più stretto: l'accesso carponi con lo zaino è un po' difficoltoso; peraltro è bene prestare attenzione a poggiare le mani a terra, in quanto vi sono molti escrementi di stambecco, che qui trovano rifugio all'occorrenza.A proposito di stambecchi: avvistata da vicino una coppia di adulti con quattro cuccioli!Escursione da consigliare.
  • 01/05/2013 Confermo quanto detto da Rudy75; alla data di oggi la neve è totalmente scomparsa anche fino all'ingresso della miniera. Giro davvero molto carino!!!
  • 19/04/2013 Giro fatto il 14/4. Sentiero ben segnalato, neve residua dall'uscita del bosco al rifugio che però non crea problemi fino al borgo. Al rifugio la neve iniziava ad essere un po' troppa, ho tentato di salire alla miniera ma ad un certo punto, privo di ghette, ho desistito e sono rientrato seguendo il sentiero dell'acquedotto. Quest'ultimo è ben visibile e chiaro una volta che si è individuata la svolta a dx dal quale ha inizio. Nessun bisogno di corrimani o attrezzature, basta prestare attenzioe in un paio di punti nei quali una caduta non è auspicabile. Non mi sono sembrati tuttavia baratri impressionanti. Per la bellezza del sentiero sicuramente l'anello è da consigliare. I passaggi da fare a carponi sono davvero bassi...ma si fanno senza problemi. Unico rischio reale è stato uno stambecchino sopra l'uscita di un tunnel che, spavendosi vedendomi sbucare dalle rocce, ha fatto cadere alcuni sassi. Un mare di primule accompagna la parte finale del giro.
  • 21/06/2012 21/06/2012 sentiero 702 miniera Povici: il ponte in legno non c'è più. "Un caldo tremendo" ma l'aria che esce dalla miniera è piacevolissima. Sentiero ben segnato, rifugio ok, tettoia adatta alla siesta (se solo ci fosse stato un filo di vento). Al ritorno ho provato il percorso del vecchio acquedotto. Non mi sono sentito di continuarlo, poco segnalato diversi punti "abbandonati", non sicuro per me.
  • 12/03/2012 percorso il 12/03/2012.Percorso di andata molto semplice, nel ritorno per l'acquedotto il cavo è pochissimo e in tratto inutile, i tratti esposti sono cmq pochi ma assolutamente da evitare se si soffre di vertigini o inesperti.
  • 03/08/2011 Sapete darmi la situazione del sentiero alla data odierna?Grazie,Andrea.
  • 16/06/2009 Sentiero CAI: 702. da Borgo Miniera a Forca Slip. sulla cartina Tabacco viene segnalato come sentiero senza difficoltà, in realtà il sentiero, qualche centinaio di metri sopra il rifugio, si riduce ad una stretta traccia esposta, molto ripida e sdrucciolevole. In qualche tratto anche la segnaletica è carente. Sarebbe anche necessario segnalare, nei pressi del rifugio, la natura franosa della zona verso la forca Slip, che necessita di particolare attenzione.. Da quanto ho verificato sul posto sulla tipologia del sentiero, capisco come mai negli itinerari sul sito viene citato solamente il tratto da Povici di Sopra a Borgo Miniera.. aquilazzurra@email.it
  • 02/05/2009 Percorso in data 01/05/2009, con discesa per l'acquedotto. Tutto ok, la stradina è in via di ristrutturazione; l'ingresso alla miniera è stato risistemato ma visitabile solo su prenotazione (informazioni presso il parco delle prealpi giulie per le visite). Occorre attraversare alcune slavine, che però non comportano grossi problemi.
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