Avvicinamento
Da Montereale, presso Maniago, si imbocca la strada statale n.251 che risale Val Cellina. La tortuosa rotabile che un tempo percorreva la angusta forra del torrente è stata ora sostituita dalla galleria del
monte Fara che in pochi minuti esce nella conca di Barcis. Senza entrare nell'abitato si piega a sinistra attraversando il ponte sull'ansa orientale del
lago. Imboccata la strada che costeggia il lago, poco meno di 200 m dopo la diga sul Cellina, si incontra il bivio che sale a Portuz dove si può parcheggiare (m 404).
Descrizione
Dal bivio si risale verso le case di Portuz compiendo un doppio tornante poi, poco prima che la strada abbia termine, si imbocca la pista che si stacca a sinistra (divieto di transito, targa Alta Via sciescursionistica Adriano Perissinotto). Al primo tornante un precario cartello in legno con l’indicazione per casera La Pala ci conferma che siamo nella giusta direzione. Si prosegue infatti lungo la strada sterrata compiendo ancora un paio di svolte fino ad incontrare le segnalazioni del sentiero CAI n.970 che si staccano sulla sinistra (evidenti bolli sulle pietre e sui tronchi). Il sentiero rappresenta il percorso più diretto per salire ma, naturalmente, è possibile raggiungere
casera La Pala anche utilizzando direttamente la pista di servizio. Dopo una prima risalita all’interno di una densa
faggeta il sentiero interseca una prima volta la pista proseguendo dalla parte opposta. Il tratto iniziale non è molto agevole e si sale diritti nel bosco seguendo essenzialmente la linea di massima pendenza fino al successivo incontro con la strada sterrata. Da qui il sentiero si fa più marcato ed inizia a salire lungo un costone dove il bosco è stato diradato. Il
faggio domina ancora nettamente sulle altre essenze tra le quali possiamo riconoscere isolati esemplari di
abete bianco,
abete rosso,
tasso e
sorbo montano. Nel sottobosco primaverile
epatiche e
bucaneve con la quota cedono il posto alla
dentaria gialla, alla
mercorella canina ed al
fior di stecco . Dopo avere sfiorato una serie di tornanti il sentiero si scosta decisamente a sinistra andando ad innestarsi in una specie di valletta rinserrata da pareti rocciose e disseminata di massi e schianti. Il solco va man mano restringendosi ma il sentiero, prima di raggiungere quella che sembra l’uscita, devia bruscamente a destra e con qualche ansa esce dalla zona rocciosa. Tenendosi ancora sulla destra si esce sulle radure sottostanti alla
casera La Pala, ora completamente invase dagli arbusti. Con breve risalita si raggiunge così il piccolo edificio, situato su un panoramico ripiano accanto alle vecchie stalle di cui sono rimaste le sole mura perimetrali (m 1195). Casera La Pala è stata ristrutturata in maniera egregia, sia nella pavimentazione che nell’arredo che comprende un tavolo con panca ad angolo, caminetto e stufa. A fianco del vano cucina un'altra stanzetta dispone di tre tavolacci per dormire. Le scale portano ad un vano in sottotetto con 6 materassi di gommapiuma accatastati.
Il sentiero prosegue dietro l'edificio, oltre la pista forestale, dove alcuni sbiaditi segnavia ci indicano la direzione da seguire. Ci si innalza per un tratto a monte della casera poi ci si sposta progressivamente verso destra fino ad innestarsi per pochi metri nuovamente sulla pista. La si segue solo fino al primo tornante poi il percorso prosegue nuovamente sul segnavia CAI che si stacca a destra. Ha inizio ora il tratto più interessante della escursione che, con qualche modesto saliscendi, ci porta ad attraversare un ambiente molto articolato, caratterizzato dalla presenza di avvallamenti intersecati da fasce rocciose. Una boscaglia mista formata da
faggio,
abete rosso e
mugo si alterna a radure con
eriche e
ginepri in un paesaggio sempre degno di attenzione. Cercando di seguire i radi segnavia si esce sul limitare di una grande conca erbosa disseminata di arbusti raggiungendo un crocevia di sentieri (m 1330, cartelli).
Lasciati a sinistra i sentieri CAI n.986 e 987 che si allontanano rispettivamente verso
casera Giais e
casera Rupeit ci si tiene a destra (ovest) proseguendo lungo il segnavia n.970. Si percorrono una serie di radure e vallette delimitate da macchie di faggi e abeti camminando su un sentiero ora più marcato. Con qualche modesto saliscendi si raggiunge così anche il panoramico pianoro di
casera Montelonga (m 1327). La dotazione del ricovero è simile a quella di casera La Pala e comprende panca, tavolo, cucina a gas, caminetto e armadio con varie suppellettili. Tra tavolacci nella stanza attigua ed alcuni materassi nel sottotetto completano l'arredamento. Il gradimento della struttura è anche confermato dal sostanzioso libro del rifugio dove i resoconti di comitive e singoli si avvicendano in ogni stagione e con ogni tempo.
Il sentiero del ritorno ha inizio sulla destra rispetto alla direzione di arrivo, dove in prossimità di un grande affioramento roccioso si intravedono alcuni segnavia. Si scende a serpentine lungo un buon sentiero che in breve cala sulla pista di servizio. Da qui la traccia scende in diagonale verso sinistra proseguendo poi lungo la direttrice di un costone. Più in basso il sentiero interseca con maggiore frequenza la pista che, in prossimità di una macchia di conifere, va seguita per un breve tratto. Poco prima di un impluvio fare attenzione ai segnavia che scendono sulla destra lungo il solco di una valletta. Dopo un tratto malagevole il sentiero si sposta a destra attraversando per l'ultima volta la strada sterrata. Al di là del piazzale il segnavia prosegue lungo una pista di esbosco che in breve raggiunge la radura di casera Guerra (m 607), ormai in rovina ed invasa dagli arbusti. La discesa prosegue tra file di muretti a secco e con una serie di piccole svolte si conclude sulla strada asfaltata da cui siamo partiti (via Lungolago). Prendendo direttamente a destra si può percorre la rotabile fino a ritornare al punto di partenza. Volendo invece evitare un buon tratto di asfalto si può imboccare il sentiero degli Alpini cha ha inizio proprio di fronte. Questo si sviluppa lungo il bordo del lago con alcuni modesti saliscendi che ci portano ad assecondare alcune anse. Evitando un paio di uscite dirette sulla strada si prosegue fino alla conclusione del sentiero, posto a poche centinaia di metri dal bivio per Portuz.
Avvertenze
Il tratto compreso tra
casera La Pala e
casera Montelonga è povero di segnalazioni e richiede attenzione in alcuni punti per non perdere il sentiero, soprattutto in caso di neve.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Bosco