Avvicinamento
Da Albana di Prepotto, raggiungibile da Cividale, si risale lungamente la valle dello Judrio oltrepassando in sequenza le minuscole frazioni di Cras, Cosson e Podresca. Più avanti si lasciano poco sopra anche le case di Ciubiz, Bordon, Salamant, Podclanaz e Melina e dopo un ulteriore tratto un poco sconnesso si arriva infine a ponte Clinaz dove termina il tratto percorribile dai veicoli (m 306, piccolo parcheggio presso la fonte).
Descrizione
Il vecchio edificio da cui ha inizio il nostro itinerario è una ex sede della Guardia di Finanza, segno tangibile di un passato piuttosto recente in cui il transito nella vicina Slovenia era soggetto a scrupolosi controlli. Il fiume infatti, nascendo dalle pendici del Colovrat, per quasi metà del suo corso costituisce il confine naturale tra i due stati. Si inizia a camminare lungo la pista forestale costeggiando sulla destra orografica il greto dello Judrio che qui scorre a poca distanza dalla sede stradale. Subito dopo la diramazione che sale verso Gnidovizza si oltrepassa un rio secondario tramite un piccolo ponte. Con pendenza assai modesta si prosegue lungo la strada sterrata intersecando numerosi rivoli che dalle pendici di sinistra cercano il loro sbocco naturale creando minuscole cascatelle, particolarmente copiose nei periodi successivi alle precipitazioni. Ricche fioriture di
polmonaria,
pervinca e
primula comune punteggiano il sottobosco di aprile rendendo sempre vario ed interessante il percorso. Si tralascia a sinistra la successiva deviazione per Tribil di Sopra proseguendo lungo la pista di fondovalle che ora si è discostata un poco dal corso d’acqua. In corrispondenza della marcata ansa che la strada compie per assecondare lo sbocco del rio Liponza, si possono osservare interessanti strati rocciosi corrugati nonché la marcata erosione dovuta alla intensa azione delle acque. Ci troviamo in presenza del cosiddetto Flysch dello Judrio, una particolare formazione rocciosa caratterizzata dalla alternanza di arenarie e marne.
Lasciato a sinistra il primo bivio che sale a Rucchin, la pista inizia ad inerpicarsi in maniera un poco più decisa compiendo anche qualche piccolo saliscendi. In breve ci si accosta nuovamente al greto passando accanto ad una piccola casupola che segna il punto migliore per lasciare la strada e scendere a visitare le sponde del fiume. Si potrà così osservare da vicino uno dei punti più suggestivi del corso d’acqua, dove questo scorre tranquillo presso banconate rocciose prima di scendere verso una specie di gola profondamente scavata.
Ripresa la pista ci si ritrova dopo poco ad attraversare il guado cementato sul rio Pod Sieteh (m 440) oltre il quale, presso la baita in legno, si stacca a sinistra la diramazione che sale a Rucchin e che utilizzeremo per la discesa. Per ora, quindi, ci si tiene a destra iniziando a risalire e allontanandosi definitivamente dal fondovalle. Dapprima in diagonale nella boscaglia di
faggio e poi con un paio di svolte, la pista guadagna lentamente quota uscendo allo scoperto su belle pendici prative. Tenendosi a destra, con un panoramico traverso affacciato sulle valli, si giunge così alle case di Clabuzzaro (m 802).
Dal paese si scende lungo la rotabile asfaltata fino al bivio per Drenchia che si lascia a destra mentre invece noi svoltiamo a sinistra oltrepassando la Caserma della Guardia di Finanza. Pochi metri dopo si lascia la strada per proseguire lungo il segnavia CAI n.747 che coincide qui con il Sentiero Italia. Facendo attenzione ai bolli si perde leggermente quota accostando poi una fascia rocciosa sulla destra. Dopo avere oltrepassato alcune vecchie vasche in cemento con sorgente ci si immette ancora sulla strada in prossimità di un crocifisso. Pochi metri dopo il segnavia ci porta nuovamente sul sentiero diretto al cimitero e quindi alla chiesa di
San Volfango (m 754).
Dalla chiesa si prosegue lungo la pista inerbita che passa pochi metri sotto perdendo quota in direzione sud. Oltrepassata una recinzione si guadagna un’ultima volta la strada principale in prossimità di una abitazione adibita a deposito. Senza toccare l’asfalto si piega a sinistra lungo la pista forestale che scende nuovamente verso il greto dello Judrio (divieto di transito). Si giunge così ad un crocevia dove ci si tiene ancora a sinistra, divallando lungamente verso il corso del rio Pod Sieteh. Dopo un tornante lo si accosta attraversandolo una prima volta e raggiungendo in breve la baita in legno incontrata in precedenza. Da qui si proseguirà poi lungo il medesimo itinerario dell’andata.
Avvertenze
Nonostante la vicinanza con zone piuttosto antropizzate, l'alta valle dello Judrio costituisce una zona di grande interesse per l'integrità dell'ambiente e per l'elevata naturalità. A causa anche dell'abbandono delle attività umane lungo il corso del fiume, la natura ha avuto il sopravvento come raramente accade in altre zone delle
valli del Natisone. Queste particolari caratteristiche avevano portato alla realizzazione del Sentiero Naturalistico Ponte Clinaz - Clabuzzaro i cui cartelli sono però quasi tutti scomparsi o rovinati.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dell'Acqua