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    Conca di Pricot da Studena Bassa
    Alpi Carniche
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    Conca di Pricot da Studena Bassa
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    Conca di Pricot da Studena Bassa
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Conca di Pricot da Studena Bassa

Avvicinamento

Da Pontebba seguire le indicazioni per Studena Bassa risalendo la stretta rotabile che si inoltra nella val Pontebbana. Dopo un’ansa la valle, inizialmente rinserrata, si allarga in corrispondenza del piccolo nucleo di case. Si prosegue ancora per un breve tratto fino ad incontrare sulla destra il ponticello che segna l’inizio della carrareccia per la conca di Pricot (segnavia CAI n.432). Grandi spazi per parcheggiare non ve ne sono ed allora conviene proseguire fino a poco prima di ponte Lavaz dove si può lasciare più comodamente l’automezzo (m 678).

Descrizione

Dopo aver attraversato il torrente Pontebbana si inizia subito a salire con una serie di tornantini ravvicinati lungo un costone boscato che ha richiesto recenti opere di consolidamento. Rivoli d’acqua, frequenti sulle pareti rocciose che delimitano il primo tratto del percorso, possono formare nei mesi più freddi lastre gelate scomode da attraversare. Si procede all’interno di un rado bosco di abete rosso e pino silvestre dal quale spesso si apre la visuale sul solco della val Pontebbana e sulla lontana insellatura di forca Pradulina.
In corrispondenza di un crocefisso con panca la strada si appiana fino ad arrivare ad una passerella in legno sul rio Pricot nel punto in cui questo forma una piccola vasca. Dopo averlo attraversato, la pista riprende a salire con un paio di ripide rampe poi, a quota 918, passa accanto ad un piccolo fienile situato al limitare di un bel pendio erboso. Dopo questa schiarita si prosegue a salire in modo costante a piccoli tornanti mantenendosi sulla destra orografica del torrente mentre il bosco intorno, con l’avanzare della quota, si trasforma progressivamente in faggeta. Giunti ad un evidente bivio, poco prima della conca, si possono seguire indifferentemente entrambe le direzioni. Inizialmente si può proseguire diritti arrivando in breve a costeggiare il rio Pricot su terreno quasi pianeggiante ed in bella vista sul versante meridionale del monte Malvuerich. Lasciate a destra le deviazioni (segnavia CAI n.433a) per le baite di Panegouz, si compie una decisa ansa verso sinistra portandosi verso le prime abitazioni della grande conca di Pricot (m 1140). Dopo poco si abbandona la prosecuzione del segnavia CAI n.432 che risale ancora lungamente fino alla forcje dai Claps e ci si porta a sinistra verso la zona più aperta. Si consiglia di rimontare in alto fino dove il terreno lo consente in modo di raggiungere i dossi prativi più a monte (m 1200 circa, ampio panorama).
Per il ritorno si può proseguire lungo la strada sfiorando alcuni casolari per poi riallacciarsi alla pista utilizzata in salita presso il bivio di cui si è già detto.

Variante di attacco

Il segnavia CAI n.432 è stato recentemente spostato, nella sua prima parte, più a monte rispetto a quanto indicato nella relazione. Come alternativa di inizio è possibile quindi proseguire lungo la strada e oltrepassare il ponte Lavaz ritrovando sulla destra, in località Piana di San Marco, l'imbocco del segnavia CAI 432. Dopo un breve tratto in forma di pista, il segnavia diviene stretto e intagliato su ripide pendici boscate. Oltrepassato il solco di un canalone, si prosegue con pendenza più moderata traversando fino ad innestarsi sulla pista di Pricot, poco prima degli stavoli a quota 918.
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Gennaio
Carta Tabacco
018
Dislivello
500
Lunghezza Km
5,9
Altitudine min
678
Altitudine max
1217
Tempi
Dati aggiornati al
2005
I vostri commenti
  • 21/09/2020 Fatto in data 20 settembre: gita con Perla il mio pastore, andata per la ripida strada e ritorno per il sentiero decisamente più agevole soprattutto in discesa che scende a San Marco...tutto in ordine, la strada tira su in maniera notevole ma merita per le prime cascate da vedere che altrimenti si perdono facendo il sentiero...poi la zona delle seconde cascate merita sicuramente la visita...la conca di Pricot è idilliaca, girovagare tra le case e i prati toglie il respiro...fatto una variante all'anello con l'aggiunta della salita alla Sella Panegouz e al Monte Panegouz ricco di trincee e terrazzamenti della Prima Guerra (vista limitata verso vallon di Gleris), la baita della sella è chiusa ma ci sono tavoli e panchine nella radura, stupendo... al rientro visita alle numerose opere dello Sbarramento San Marco...
  • 25/01/2020 Il percorso è relativamente breve e facile, anche se la pendenza è impegnativa. Purtroppo non c'è neve! (se non all'arrivo, e giusto sul sentiero)
  • 29/01/2018 Tornato dopo 6 anni. Ricordavo bene la pendenza della strada fino quasi la conca !! Neve dopo i 1100 mt e quindi in prossimità dell'arrivo. Non ho usato le cjaspe ma solo i ramponcini . La neve è calpestabile e solo in alcuni tratti lo scarpone entra un paio di cm. - Giornata bellissima con significante escursione termica. La nebbia interessa solo la pianura, da Carnia in giù.Buona vita a tutti
  • 14/01/2018 Guardata sempre e solo dall'alto questa conca che in versione estiva ha un accattivante aspetto bucolico, invitante luogo per ciaspolare. Bardata di tutto il necessario ed oltre mi avvio lungo il segnavia 432 riservandomi la pista per la discesa. Contenta dei primi metri camminati sulla neve, neve dura, croccante e poi nel bosco più niente; mi fa compagnia il tumultuoso rio Pricot e qualche micro fiocco di neve ghiacciata; oramai in vista degli stavoli della conca compare siora neve, finalmente, bella dura e croccante che ci si cammina sopra che è una meraviglia e mette in vista impronte di bipedi e quadrupedi. Gironzolo un po' svogliata curiosando fra gli stavoli, nei sottotetti sembra quasi che i proprietari abbiano lasciato alcuni lavori a metà, un po' di legna tagliata...una mannaia di traverso sul ceppo.. Il panorama oggi è dietro la coltre di umidità, scendo senza fretta, al bivio con il segnavia 432 utilizzo la ripida pista di sinistra, merita qualche scatto la bella pozza cerulea che la cascatella del rio Pricot forma attorno a quota 830, poco sotto un crocefisso ed una panca ma non vien voglia di sostare, l'ultimo tratto è davvero ripido ma oggi non c'è ombra di ghiaccio e la strada è oramai in vista, un po' di asfalto in salita per ritrovare l'auto
  • 08/02/2016 Escursione effettuata il 6-02-2016. Nel primo tratto la forestale è davvero ripida. Raggiunte le case a quota 1150m abbiamo proseguito fino ai due stavoli e al pianoro eroboso di quota 1320m, sul versante orientale del Monte Pricot, che si raggiungono seguendo la pista forestale
  • 02/02/2011 Percorso privo di asperità che si sviluppa tutto su strada carrareccia.Ottimo per una cjaspolata ( oggi di neve ne ho vista molto poca....e le cjaspe sono rimaste appese allo zaino) anche se il percorso ha uno sviluppo di dislivello in salita di non poco conto. Bella la conca e bello anche il panorama che si presenta.Buona vita a tutti
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    29/01/2018 casolari
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    14/01/2018 sul pianoro della conca
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    14/01/2018 una pozza del rio Pricot
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    15/02/2007 Monte Cavallo di Pontebba. Il monte Cavallo di Pontebba (ver ...
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