Avvicinamento
Da Pinzano al Tagliamento o da Flagogna ci si immette nella strada che conduce ad Anduins. Da qui si risale la
val d’Arzino per circa 9 km fino ad incontrare sulla sinistra il bivio per Pielungo. Saliti alla piccola frazione si prosegue lungo la strada verso Forno lasciando l'auto poco prima della omonima selletta (m 605, comodo parcheggio presso il monumento a Giacomo Missana).
Descrizione
Dal parcheggio si torna indietro per pochi metri imboccando la pista sterrata che si stacca presso la curva. In pochi minuti si sale ad un crocevia con ancona e panca (m 645) dove si abbandona definitivamente la carrareccia per seguire a sinistra le indicazioni del sentiero CAI n.821. Questo prende a salire in modo deciso nella pineta a
pino nero e
pino silvestre attraversando alcune radure invase dalle
eriche. Con qualche svolta si raggiunge una piccola insellatura affacciata sui calanchi franosi che caratterizzano le pendici sottostanti. Con andamento piacevole il sentiero contorna ora le pendici del Cuel di For guadagnando anche lo stretto intaglio che lo separa dal monte Cecon. Oltrepassato il piccolo ponticello in legno, il sentiero riprende a salire lungo un'erta costa boscata. Nei pressi di alcune bancate rocciose il bosco inizia a diradarsi trasformandosi in una boscaglia a prevalenza di
carpino nero. Al termine di un traverso, una traccia poco marcata si stacca a sinistra (indicazioni per Palamaior) ma noi ci teniamo invece a destra seguendo il segnavia CAI. Ci troviamo ora alla base di un pendio incassato che si risale a svolte proseguendo poi a sinistra, poco sotto la linea di un articolato crinale. Ancora un tratto in leggera discesa e ci si ritrova al bivio principale dell'escursione (m 1052): a sinistra inizia il lunghissimo traverso che ci condurrà a percorrere le pendici meridionali del
monte Taiet mentre a destra prosegue il sentiero che sale direttamente a
malga Iovet e che verrà utilizzato per il ritorno. Dal bivio si prosegue nel bosco fino ad una prima costa dalla quale ci si affaccia sulla successiva rientranza, segnata al centro da una grande quinta rocciosa che il sentiero sfiora alla base. Si riprende quota raggiungendo una seconda costa caratterizzata dalla presenza di un panoramico dosso erboso. Da qui il sentiero inizia a perdere quota più decisamente passando sopra alti dirupi ed assecondando alcuni modesti impluvi senza però incontrare mai punti difficili o esposti. Si giunge così ad un pulpito roccioso nei pressi del quale vi sono alcune deviazioni segnalate che scendono verso la località Palamaior, utili nel caso si debba interrompere la traversata. Il sentiero CAI invece prosegue con andamento più tortuoso ed infine giunge con breve discesa alla
sella del monte Dagn (m 874), dove arriva anche il sentiero che ha origine dal colletto di Val da Ros (a questa variante si riferiscono il tracciato e le foto allegate). Da qui il segnavia risale deciso per qualche minuto per poi riprendere il traverso che ora si sviluppa lungo una traccia meno marcata e talora esposta. Si contornano alcuni spioventi erbosi e quindi si attraversa un rivolo ghiaioso che più in basso scompare in una stretta gola. Il traverso si esaurisce poco dopo quando il sentiero riprende quota a svolte raggiungendo un costone che va risalito direttamente. Poco oltre quota 1000, la traccia piega a sinistra ed in breve va ad innestarsi sul più agevole segnavia CAI n.820 che sale dai Piani di Gerchia. Oltrepassata la fonte del Bec si sale a larghe svolte tra macchie di bosco e ripide balze erbose mirando alla cresta del monte Rossa. Ancora un ultimo lembo di
faggeta ed il sentiero raggiunge l'insellatura a quota 1309 dove ha termine la parte più faticosa dell'escursione.
Si segue a destra la linea del panoramico crinale per pochi minuti poi i segnavia ci invitano a piegare sulla sinistra per rientrare nel bosco che riveste il versante settentrionale. In diagonale si cala moderatamente nella
faggeta fino ad innestarsi sulla pista di
malga Iovet presso l'ultimo marcato tornante (poco più in basso si possono notare i ruderi della malga di Rossa). Si prosegue quindi lungo la carrareccia in leggera salita per circa un km fino a raggiungere la piccola insellatura a quota 1305. Qui si può abbandonare momentaneamente la pista per seguire a destra la linea di un vecchio muretto a secco che ci guida in pochi minuti verso la vetta del
monte Taiet (m 1369). Qui il bosco scompare improvvisamente e la
visuale si apre sulle ripidissime pendici meridionali, segnate da pinnacoli ed impervie coste erbose. Dopo essere ritornati sui propri passi si prosegue lungo la pista fino al suo termine presso
malga Iovet (m 1275). La casera, recentemente ristrutturata, dispone di caminetto, tavolo e sedie mentre al piano superiore sono disponibili reti da letto. Seguendo ora le indicazioni CAI (cartello) si taglia il pascolo sulla destra aggirando un cimotto boscato dal quale si cala ripidamente mirando ad un dosso erboso. Da qui il sentiero piega a destra ed inizia una veloce discesa che alterna ripidi tratti su vertiginose coste a traversi su pendici piuttosto inclinate. Tratti realmente difficili non ve ne sono ma la natura del terreno richiede ora maggiore attenzione. Si perde quota ripidamente lungo un pendio boscato terroso poi il sentiero compie ancora un stretta svolta per ricongiungersi infine al bivio principale. Per il rientro si utilizzerà poi il medesimo itinerario dell'andata.
Avvertenze
Il tracciato e le foto che accompagnano la dscrizione sono quelli relativi alla variante in salita da Palamaior. Il tracciato che rispecchia fedelmente la descrizione si trova invece qui a destra nella sezione "I vostri tracciati"
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Silenzio