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    Anello del monte Fara
    Prealpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaF01

Anello del monte Fara

Avvicinamento

Da Montereale, presso Maniago, si imbocca la strada statale n.251 che risale Val Cellina. La tortuosa rotabile che un tempo percorreva la angusta forra del torrente è stata ora sostituita dalla galleria del monte Fara che in pochi minuti esce nella conca di Barcis. Subito dopo il lungo traforo, si piega a destra seguendo le indicazioni per Andreis. Giunti alla marcata curva che sale alla piccola frazione si prosegue diritti per la forcella di Pala Barzana attraversando il ponte sul torrente Alba. Oltrepassate le case di Bosplans si continua ancora per circa 1,5 km fino al tornante dove si stacca a destra la strada forestale che sale alla casera monte Fara (m 640, parcheggio lungo la pista).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dei Fiori
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Maggio
Carta Tabacco
028
Dislivello
700
Lunghezza Km
7
Altitudine min
630
Altitudine max
1342
Tempi
Dati aggiornati al
2018
I vostri commenti
  • 03/06/2022 A Bosplans si arriva da Andreis, purtroppo la strada di Pala Barzana e' ancora chiusa. Il sentiero della salita non da' (quasi) tregua, ma e' ben segnalato ed evidente... unico dubbio, come gia' notato in altri commenti, quando si arriva a un gruppo di roccette, e bisogna procedere a sinistra su queste, in maniera forse poco intuitiva. Di buon passo, in un'oretta si arriva alla panoramica cima, che lascia vedere un buon pezzo della pianura, anche se oggi causa nuvole le cime circostanti giocano a nascondino. Dopo aver percorso una cinquantina di metri in cresta, bisogna fare attenzione a imboccare il sentiero della discesa, non segnalato, che taglia quasi dritto per il bosco. Radi ometti, sbiaditi bollini rossi e segnavia cai aiutano un po', ma comunque si perde la traccia... la discesa comunque non dura molto e dopo poco si arriva a casera Fara, oggi chiusa (c'e' aria di lavori in corso...). Seguendo la strada asfaltata, si puo' tagliare un tornante col sentiero segnalato dal cartello in legno, ma anche qui bisogna fare attenzione a non perdere la traccia.
  • 17/11/2019 Saito ieri sul Fara da località Molassa per il CAI 983. Il sentiero è abbastanza ben segnato, un solo tratto incerto poco dopo l'inizio sotto una specie da banconata rocciosa, dove bisogna puntare verso sinistra. Dalla cima come da relazione sceso verso casera Fara e poi per strada a Bosplans (possibile tagliare per il bosco), da qui una mulattiera segnata CAI porta al ponte sul torrente Alba dove si prende la strada afaltata sino al punto di partenza.
  • 13/11/2019 Domenica 10 novembre, approfittando della giornata di tregua concessa dal maltempo, abbiamo raggiunto la panoramica cima del Monte Fara. Lasciata l’auto sulla strada proveniente da Maniago, prima del Ponte di Ravedis, risaliamo tranquillamente e senza fatica la valle di Sant’Antonio fino a Forcella Crous (sent. CAI 967), e poi raggiungiamo la cima tramite il sentiero 983, che corre sul filo di cresta, al confine tra il bosco e lo scosceso versante orientale del monte; la vetta è ampia e articolata, un panoramico spallone erboso con tricolore e grande croce si protende verso sud, offrendo una fantastica visuale sul sottostante bacino di Ravedis e sulla pianura pordenonese, tagliata in due dal bianco corso del Cellina. Per la discesa proseguiamo sul sentiero CAI 983 che segue la cresta ovest (qualche incertezza nelle segnalazioni - ultimo tratto nel bosco su lettiera di foglie umida e scivolosa) fino a raggiungere, circa a quota 1000, la comoda carrareccia che ci conduce quasi in piano sino a Casera Fara; tralasciando la stradina asfaltata che da qui scende a Bosplans, continuiamo invece il traverso su una pista dall’aria piuttosto trascurata e interessata da qualche piccolo schianto, che ci riporta a chiudere l’anello di vetta ricongiungendosi al sentiero CAI 983 poco sopra Forcella Crous, da dove rientriamo per lo stesso itinerario percorso in salita. Escursione di discreto impegno e difficoltà di tipo escursionistico, ideale nelle mezze stagioni e quando, come oggi, si vuole stare al di sotto della quota-neve. Il giro completo ha richiesto circa 5.45 ore di marcia per un dislivello di circa 1.100 metri ed uno sviluppo di 15,3 km. Allego la traccia gpx. Un saluto a tutti!
  • 10/05/2018 Ripercorso oggi anello monte Fara; il bosco è nel pieno del verde, sui prati in alto fioriture primaverili. Sulla vetta volteggia un parapendio colorato, ci si riesce quasi a salutare; il panorama sulla pianura è molto ampio. Tutto come da relazione, insomma. Da sottolineare che la discesa nel bosco non presenta traccia marcata, sembra che da parecchio non sia calpestata. Seguire con attenzione i bolli rossi. Casera in ordine, adorna di piante fiorite e sorvegliata dal cane.
  • 20/11/2017 Come già detto da altri commentatori si può salire anche dalla strada maniago-montereale, prima del ponte di ravedis, dal sentiero 967 fino alla forcella la croce, dove si imbocca il 983.Quest'ultimo non ha una traccia battuta, ma la direzione è obbligata e comunque i segnavia sono abbondanti e freschi (anche se qualche volta costringono a un pe corso un po' illogico). Dopo la forcella, bosco con roccette e terreno in alcuni tratti sempre fangoso. Poi all'improvviso il bosco scompare è si esce sulla bella e rassicurante cima.Via 967-983 sono 1000 m di dislivello per 6 ore, senza correre
  • 26/09/2017 Finalmente una tregua, giusta giusta per mandar via un po' di ruggine altrimenti tutto s'inceppa e scricchiola; come sempre il sole scompare dopo la lunga galleria, a Bosplans un timido raggio di sole, all'attacco della pista il Raut si erge luminoso sopra la nubi, promesse di una buona giornata. Sentiero piacevole, alle 10 incrocio un escursionista in rapida discesa, bosco silenzioso con i primi timidi colori dell'autunno, il sole gioca con le foglie, il bosco termina improvvisamente lasciando posto all'aperto,al verde che si protende verso la pianura. Un piacere stare lì a guardare e a farsi coccolare dal sole; voci, arrivano in tre, selfie, whatsapp....è tempo di ripartire. Continuo lungo la bella cresta tralasciando la prima deviazione intenzionata a cercare la seconda traccia che scende ad incrociare la pista di servizio della casera; ravanato un po' disturbando un gruppetto di pecore, non ho visto nulla che sembrasse ad un invio calpestato, torno sui miei passi fino alla freccia sul sasso che indica la discesa segnalata fino alla casera che è aperta ma deserta. Per evitare tutto l'asfalto taglio a destra verso la sorgente proseguendo poi a naso lungo il troi dal Louf che pochi scarponi deve aver visto negli ultimi anni, comunque a naso sono uscita sulla pista a brevissima distanza dall'auto.
  • 28/04/2017 Anello percorso il 23/04/2017: Sentiero ben segnato fino in cima, incontrato numerosi escursionisti che scendevano per lo stesso percorso di salita. Giornata ventosa specialmente nel tratto finale, panorama dalla cima disturbato da una leggera foschia ma comunque molto bello. Riprendiamo il sv 983 lungo il bellissimo tratto di cresta che percorriamo soffermandoci ripetute volte per ammirare i ripidi prati che precipitano verso valle. Proseguiamo per il sv 938 senza deviare per il sentiero che porta alla C.ra M. Fara. Prestando attenzione a non scivolare nei diversi tratti ricoperti ancora da un consistente strato di foglie secche, raggiungiamo la pista forestale che seguiamo a destra fino al primo bivio dove proseguiamo dritti passando poco dopo davanti a delle grandi buche naturali nella roccia che sembrano gigantesche tane per orsi. Arrivati alla casera Fara, tralasciamo la strada asfaltata che scende a sinistra e proseguiamo per una pianeggiante pista sterrata per un tratto poi, si trasforma in sentiero. In breve intersechiamo il sentiero 983 che sale dalla forcella La Croce. Raggiunta la forcella, giriamo a sinistra rientrando quindi esattamente al punto di partenza.
  • 18/02/2017 Salito oggi per la cresta orientale .Qualche centimetro di neve gelata sopra i 1100 m. Inutili le ciaspole.
  • 18/01/2016 Anello percorso ieri 17-01-2016. Giornata magnifica e molto ventosa, un buon numero di escursionisti arrivano verso la cima. Scendendo dalla vetta verso la malga le foglie cadute coprono la traccia, che si perde facilmente, ma i segnavia sono abbastanza presenti e si scende comunque bene. Nei pressi della malga iniziando la strada asfaltata abbiamo deciso di scendere ulteriormente per il bosco visitando l'andre di Fara (cartello lungo la strada) e scendendo quasi fino alla macchina dal bosco. Un saluto a tutti. Gianluca
  • 23/03/2015 Percorso il 22-03-15Nonostante la leggera pioggerellina decidiamo di salire sul monte Fara, partenza da Ravedis (sent. 967) per poi arrivare a forcella Crous e imboccare il sent. 983 seguendo il percorso consigliato da descrizione di SN. Come già detto da Ectorus, neve da q.ta 1000, nella faggeta si sprofondava fino al ginocchio! Bollini Cai ben visibili, ma noi abbiamo usufruito delle tracce lasciate da Ectorus, grazie ;) Praticamente sempre avvolti nelle nuvole.. Il sole è sbucato al ritorno, nei pressi del bacino di Ravedis. Camminata sicuramente da rifare con il bel tempo!Mandi!
  • 20/03/2015 Salito oggi seguendo la descrizione di SN. Neve da q.ta 1000 circa, del tipo acquosa e quindi sprofondare i piedi (senza cjaspe ma con ghette). Molta più neve ho trovato nella faggeta che scende alla malga e poichè non c'erano altre tracce, ho seguito dritto per dritto tutti i bolli rossi e segnali che comunque sono ben visibili.La giornata non ha offerto grandi panoramiche a causa annuvolamento basso, a tratti nebbioso.Buona vita a tutti
  • 08/03/2015 Ho fatto il giro questa mattina, l'inizio del sentiero è facilmente individuabile, e per tutta la salita i segnali del CAI sono ben visibili. Dopo circa 400m di dislivello, il terreno inizia ad essere coperto in maniera costante da uno strato di neve (15-20cm) che non causa grossi problemi (affrontato tranquillamente senza ciaspe).Salendo l'unica deviazione fatta rispetto al sentiero è stata poco prima di raggiungere la cima, perchè il sentiero ricoperto da neve/ghiaccio procedeva a fianco di un versante con forte dislivello e non volevo correre il rischio di scivolare. Ho avuto delle difficolta a seguire il sentiero del ritorno. Probabilmente sono stato tratto in inganno dalle impronte lasciate sulla neve da qualcuno passato di recente, sta di fatto che non ho trovato immediatamente la via per tornare giù ma ho proseguito lungo il sentiero 893 in cresta fino a raggiungere una strada forestale e poi seguendo quella mi sono riallacciato al percorso corretto. Camminata perfetta per testare la forma dopo il 'letargo' invernale,e che permette di vedere un bel paesaggio nonostante la bassa altitudine!
  • 24/11/2014 Anello percorso ieri 23/11/2014:Panorami molto suggestivi fin dalla partenza con mare di nuvole sulla vallata di Andreis.Più in alto, nonostante la foschia, veniamo rapiti dalla visione della pianura solcata dal serpeggiare dell'acque del Cellina, impreziosite dal riflesso del sole e infine la corona limpida di monti che partendo dal Cavallo e passando da Resettum, Castello e Raut arriva ai giganti delle Giulie...Che spettacolo!Interessante anche il primo tratto di discesa "sul filo del baratro": può fare un certo effetto ma si cammina in tutta sicurezza.Confermo che il bivio è segnalato anche da una freccia bianca su un faggio con la seppur sbiadita iscrizione "Malga".Il sentiero segnato sbuca su una pista forestale che abbiamo percorso per un tratto fino a trovare a destra un sentiero che scende a vista verso la Malga Monte Fara: da lì in poi la strada è tutta asfaltata di fresco.Degna conclusione a base di affettati e formaggi in Locanda ad Andreis!
  • 22/10/2014 Della serie " proviamole tutte " oggi sono salito dal ponte di ravedis con il sent.967.Rispetto alla salita prevista dall'itinerario in oggetto, si allunga di un'ora mentre il dislivello totale aumenta di 330 m. circa, però si guadagna un'altro panorama, rivolto verso la pianura e il bacino della diga. Inoltre a quota 580 si trova la chiesetta di S.Antonio, edificata in tempi remoti e ristrutturata dall'ANA di MANIAGO nel 1989. Il sentiero è ottimamente segnato e non presenta alcun tipo di difficoltà. Si trovano cartelli di altri sentieri (sempre cai ) che però nella carta Tabacco non vengono riportati.Della cima non dico nulla. Sono anni che ci salgo e ogni volta (tempo permettendo)rimango affascinato dal panorama che offre.Buona vita a tutti
  • 08/09/2014 Escursione effettuata il 06.09.2014 in numerosa compagnia (25 persone, di cui circa 10 bambini delle elementari), seguendo l'itinerario proposto. Il sentiero è ben segnalato lungo tutto il percorso sia in salita, sia in discesa (la deviazione dal sentiero CAI è bella evidente con freccia bianca e rossa su un sasso non piccolo). Numeroso il gregge di pecore a malga Fara.
  • 08/05/2014 Per cambiare, oggi salgo da molassa, seguendo il sent.983 , ottimamente segnato ma piuttosto lungo e all'interno di faggeta che non da spazio a panoramiche. Ma visto che bisogna provarli tutti.....Buona vita a tutti
  • 12/05/2013 Sveglia pessimista..ma un azzurro lontano mi suggerisce “mior un tic di aghe ta muse, che stà sierat in cjase”. Esco. Piove. Ma l’azzurro è là… non demordo. Passando la pianura tra alcuni estesi prati di papaveri arrivo a Bosplans. Il parcheggio coincide con la fine della strada. Chiusa per cedimento della stessa da due mesi. Tra gli autoctoni regna il pessismismo sul suo ripristino a breve. Per la forcella o a piedi o da Poffabbro.. Inizio a salire in un bosco che mi entra subito dentro. Le foglie bagnate hanno un colore splendido. Tutto è morbido e ovattato. Verso la fine del sentiero incontro una coppia che si passa le bici con difficoltà..forse ho bevuto troppo sidro basco ieri sera.. La vista è meravigliosa nonostante i nuvoloni. Il Raut è li e mi ricorda le pene per averlo salito con l’influenza. Alla croce una compagnia fa festa..riparto subito alla ricerca del silenzio e del mio bosco. Per caso noto i bolli rossi a destra.. faccio subito un ometto e poi mi tuffo. Cullato dai cinguettii e dalle foglie arrivo alla casera, ondeggiando tra primule maggiori e genziane primaticce. Poco più sotto la traccia dei commenti precedenti. La seguo senza indugi.. Ometti provvidenziali guidano i passi, poi mi lascio portare.. che dolcezza questo bosco! Sbucherò sul troi dell’andata a circa 720m di alt. Peccato sia durato così poco..al ritorno mi consolo pensando a de Andrè, facendo mille foto in un campo di papaveri rossi.
  • 21/07/2012 Prima escursione con lo zaino rimesso a nuovo, adesso è lucido splendente. Lugo la strada il solito scoiattolino indeciso, a Sequals le mucche riposano ancora, mi piace questo paesaggio lineare. Galleria Fara, lunga con alla fine sempre il muro di nebbia, dov’è finito il sole di poco fa? Salgo verso Bosplans e un mare di nubi ricopre la vallata di Andreis, scorci bellissimi su cui domina il Raut soleggiato. Il sv962 indica f.lla La Croce a 45’, in realtà ne bastano 10’ di minuti, il primo tratto è una pista sassosa e poi ghiaiosa, in mezzo spicca una bellissima piantina giallo/viola, è un unico esemplare di canapa screziata, è la mia prima canapa screziata. Alla forcella una croce su un masso con una scritta scolpita, bel sentiero in un bel bosco, silenzioso, rapidi scorci sul vicino Jouf, qualche gradino roccioso, lungo il crinale tracciato che si districa fra sassi e radici, discussioni con ragnatele e ragni, esce dal bosco per poi rientrarci piacevolmente all’ombra. Intravedo lontana la croce e mi vengono in mente le parole famose di persona famosa: “Forza! Là sulla cima c’è la croce, là io devo andare”. Improvvisamente il bosco termina e si spalancano gli spazi, la croce, il libro di vetta. Cima panoramica, mi piace come tutte quelle che ho raggiunto in questa zona, a Ovest scorgo nitidamente la croce della Pala d’Altei, bel percorso, aerei veloci in cielo, rumori di escavatori da Piancavallo. Riprendo il cammino lungo il versante O, sentierino stretto e a tratti esposto, tralascio la traccia che poco dopo scende a destra nel bosco e proseguo lungo il sv 983 fino ad intersecare la pista a q.ta 980 ca., una pecora solitaria mi osserva silenziosa. La Carrareccia è ampia, a destra il bosco precipita mentre a sinistra ci sono banconata rocciose. In breve arrivo alla casera del monte Fara accolta dall’abbaiare di 3 cani e da una decina di caprette marron. Un centinaio di metri ancora e a dx mi attira un cartello in legno Andre de Fara, in 10’ mi ritrovo ad una sorgente (vasca) presso un antro, la traccia prosegue, è il Troi dal Louf, bisogna aguzzare la vista per indovinare la direzione, il bosco è tutto uguale, è in discesa, qualche rarissimo ometto, un paio di incertezze, un po’ d’intuito e improvvisamente mi ritrovo su un sentiero segnalato che mi deposita esattamente dove la pista ghiaiosa percorsa la mattina, entra nel bosco. Un’interessante alternativa alla strada asfaltata.
  • 20/11/2011 Fatto oggi, 20 Novembre.La salita per la cresta orientale è piuttosto ripida e monotona, si svolge perlopiù in bosco salvo qualche scorcio offerto da piccole selle. Dalla croce di vetta il panorama è ottimo verso la pianura e il Raut, un po' limitato a nord-ovest dalla vegetazione. La discesa per la cresta occidentale è un po' più aperta ed interessante, e il 'taglio' per la casera è intuitivo anche senza segnali. Dalla casera è consigliabile ignorare la strada asfaltata e scendere senza indugio per il bosco sottostante (da non perdere l'antro a 5 min. dalla casera).Nel complesso, escursione alla portata di tutti, preferibilmente con una mappa aggiornata per orientarsi nel bel bosco senza l'assillo della segnaletica.
  • 07/04/2011 La carta Tabacco è la numero 28, non la 12
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