Avvicinamento
Faedis, punto di partenza dell'escursione, è raggiungibile da Udine passando per Povoletto oppure percorrendo la statale 356 tra Tarcento e Cividale. Dal centro si imbocca la strada del Canale di Grivò girando poi a destra verso Canale del Ferro. Oltrepassato il ponte si arriva alla curva poco prima del paese dove si parcheggia (m 204).
Descrizione
Lasciata l'auto si percorrono pochi metri fino al centro della piccola frazione dove un cartello segnala a destra l'inizio della mulattiera per Costalunga (sentiero storico comunale n.4). Dopo essere passati accanto alle ultime abitazioni si arriva alla base di un pendio piuttosto inclinato e caratterizzato dalla presenza di affioramenti rocciosi. Lo si sale direttamente spostandosi poi a destra per seguire il solco di un piccolo rio. Ci si accosta ad una sorgente nei pressi di una vasca interrata dalla quale ha inizio una serie di svolte nel bosco. Con pendenza moderata il sentiero dapprima sfiora e poi interseca la schiarita della linea elettrica. Data la modesta quota di partenza questo itinerario è particolarmente adatto ai mesi freddi anche se il periodo migliore è forse quello primaverile quando la lettiera si ricopre letteralmente di
crochi,
primule,
polmonarie ed
ellebori. Intorno a quota 500 il sentiero, in parte ancora lastricato, si riporta a sinistra verso un'ansa dalla quale si dirama il bivio per una fontana (cartello). Da questo punto la pendenza si fa progressivamente minore fino ad esaurirsi sul ripiano di Costalunga nei pressi della chiesetta di Santa Margherita (m 593), ora in stato di abbandono.
Si attraversa il piccolo borgo, posto in posizione solitaria e panoramica, scendendo poi moderatamente lungo la rotabile che serve il paese. All'incrocio con la strada che sale da Canale di Grivò ci si tiene a destra, in direzione di Valle, riprendendo a salire lungo l'asfalto. Dopo alcune anse fare attenzione ad imboccare la stradina cementata che scende ripidamente verso il cimitero. Ad un bivio si lascia a destra la direzione per Campeglio e si prosegue diritti per Valle (cartello). Il sentiero in breve va ad innestarsi su una mulattiera inerbita che traversa sopra un versante scosceso, interseca il greto di un rio ed esce infine sui prati di Valle. Attraversato l'asfalto ci si dirige verso la chiesa e poi a sinistra fino a raggiungere l'edificio del Soggiorno Alpino Don Bosco (grande cartello). Sul retro dell'edificio la direzione da prendere non è evidente: ci si tiene a sinistra contornando una recinzione per poi puntare verso una macchia di pini. Seguendo un largo sentiero inerbito si risalgono le praterie a monte dell’abitato compiendo una larga ansa che termina sulla strada di servizio alle grandi antenne. La si imbocca a destra passando accanto agli impianti di telecomunicazione per arrivare ad un crocevia dove termina il tratto asfaltato. La prosecuzione è a sinistra lungo la pista che taglia le pendici nordorientali del
monte San Lorenzo. Dopo alcuni tornanti, a quota 878, la pista si restringe in un tratturo terroso andando successivamente ad aggirare il monte Kaludranca.
Dopo avere intersecato nuovamente la strada asfaltata si punta al ripiano poco sopra il
rifugio Monte Joanaz, dove ha inizio il panoramico sentiero che ci condurrà in vetta. Seguendo fedelmente la linea della dorsale meridionale del monte, si sale piacevolmente lungo bellissime praterie intrerrotte da qualche macchia di conifere. Tralasciata per il momento la strada militare che corre pochi metri più a sinistra, si oltrepassano alcuni impianti per telecomunicazioni guadagnando un ripiano molto panoramico dal quale si apre la miglior visuale del percorso. Il sentiero infatti si infila in una macchia boscata per scendere poi alla piccola rotonda dove termina la strada militare. Da qui si stacca il sentierino segnalato che conduce in pochi minuti alla vetta del
monte Joanaz (m 1167, cippo,
panorama molto limitato dalla vegetazione). Il rientro avverrà lungo il medesimo itinerario dell'andata con la possibilità di utilizzare la strada militare per scendere.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Vento