Avvicinamento
Percorrendo la strada statale n.464, nel tratto compreso tra Spilimbergo e Maniago, giunti all'altezza di Sequals si prende a destra attraversando il centro abitato. Ad un bivio si tralascia a sinistra la statale n.552 che esce in direzione di Meduno seguendo invece le indicazioni per Usago e Travesio. Raggiunto il centro di Travesio, si imbocca la strada che porta verso la borgata Riosecco proseguendo quindi per via Piè di Centa al termine della quale si puo lasciare l’auto (m 237, ancona votiva, limitato parcheggio lungo la strada).
Descrizione
L’escursione ha inizio immediatamente a destra del capitello lungo una ampia mulattiera dal fondo lastricato che risale in un boschetto guadagnando in breve la rotabile asfaltata che traversa più a monte. Splendide, a primavera, le fioriture di
primula,
erba trinità,
pervinca e
campanellino che ci accompagnano in questo primo tratto assieme all’immancabile
pungitopo. Attraversata la strada si prosegue lungo la pista forestale interdetta ai veicoli che si stacca proprio di fronte. Con una serie di ripide rampe la carrareccia prende quota sul versante meridionale del Col Rovolet.
Cornioli in fiore e le specie di farfalle più precoci quali l’
aurora, l’
egeria e la
cedronella si possono osservare facilmente tra marzo ed aprile nelle radure soleggiate. La vegetazione arborea è ancora priva di fogliame e lascia intravedere tra i rami l’intreccio dei coltivi che si sviluppa sulla piana tra Toppo e Travesio. Più in alto con un paio di tornanti la strada esce su terreno più aperto raggiungendo la sua conclusione in corrispondenza di una panoramica spianata erbosa.
Si prosegue nella medesima direzione su una buona traccia che risale moderatamente in diagonale all’interno di un bel bosco di
castagno. Dalla lettiera emergono numerose le fioriture dell’
erba trinità che deve il suo nome alle caratteristiche foglie a tre lobi arrotondati. Si sfiora sulla sinistra una specie di costone con alcune cavità a cui fa seguito una zona pianeggiante caratterizzata dalla presenza di un rudimentale osservatorio in legno su un grande albero. Su traccia ora poco evidente si prosegue a traversare nel bosco in direzione ovest, incrociando ben presto un sentiero molto più marcato. Tramite questo si risale lungo il bordo di un profondo solco. Superata anche la Fonte del Cannon, piccolo punto sorgivo, si attraversa l’infossatura innestandosi infine sul sentiero che sale da Toppo. In breve si esce definitivamente dal bosco attraversando un pendio erboso punteggiato da qualche
carpino nero. Con una ampia ansa si guadagna così l’insellatura tra il monte Davanti ed il
Col Manzon.
Tralasciata a sinistra la traccia che sale a
casera Davass, ci si innesta sulla
panoramica carrareccia che percorre la dorsale praticamente in falsopiano. La poco marcata vetta del Col Manzon è caratterizzata a primavera da una scura macchia di arbusti tra i quali spiccano le gialle fioriture del
corniolo. Prima che la pista inizi a scendere è possibile discostarsi un poco sulla sinistra senza percorso obbligato per cercare il punto di maggiore elevazione del
Col Manzon (m 738). La natura carsica del terreno e la presenza di un fitto sottobosco rendono tuttavia poco remunerativa la deviazione. La mole del
monte Ciaurlec ci copre gran parte della visuale verso ovest mentre verso est il panorama è più aperto e possiamo individuare il profilo del
monte Taieit e
Flagjel nonché la vicina vetta del
monte Pala.
Ripresa la strada, questa inizia a scendere in diagonale lungo le pendici meridionali del monte. A quota 530 circa, dopo due ampi tornanti, prestare attenzione ad una marcata mulattiera che taglia sulla destra in direzione della Ancona della SS Trinità, ben visibile poco più in basso. Abbandonata definitivamente la strada si giunge così al piccolo ripiano che ospita la cappelletta. Consigliabile, a questo punto, la brevissima deviazione per raggiungere la piccola piramide erbosa dietro l’ancona dalla quale si apre una bella visuale anche sui colli di
Castelnovo del Friuli.
Attenzione ora ad imboccare il sentiero corretto poiché da qui si dipartono diverse tracce. Quella giusta ha origine proprio davanti alla Ancona, sull’angolo destro del piccolo spiazzo erboso. Ben marcato, questo sentiero esce su terreno aperto iniziando poi a scendere in direzione di Travesio. In breve si raggiunge una seconda cappelletta (m 440) con panca e tavolo, poi il sentiero prende a calare più decisamente rientrando in una rada vegetazione di
carpino nero. Sfiorato un burrone si rientra nel bosco ricongiungendosi alla strada asfaltata in corrispondenza di un bivio. Si prende il ramo di destra, in leggera salita, superando l’ansa della palestra di roccia e riportandosi allo sbocco della mulattiera lastricata percorsa all’inizio, tramite la quale si scende al punto di partenza.
Avvertenze
Per il modesto dislivello ed il limitato sviluppo chilometrico l’escursione potrebbe essere inserita a buon diritto tra le proposte di tipo Turistico. Tuttavia la mancanza di segnalazioni può portare a qualche incertezza nell'individuare la prosecuzione del sentiero nel bosco alle pendici del Col Manzon e presso l’Ancona della SS Trinità. Si raccomanda pertanto di seguire con attenzione la descrizione fornita.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dei Fiori