Avvicinamento
Percorrere la strada statale n.13, Pontebbana, in direzione nord fino all'abitato di Resiutta dove si entra in paese per imboccare la rotabile che risale la
val Resia. Raggiunto Prato, si continua fino alle prime case di Crisacis, lasciando l'auto sulla sinistra presso il cimitero (m 496, piccolo parcheggio).
Descrizione
Saliti i gradini del cimitero conviene tenersi subito a sinistra per seguire le ancone della via Crucis. Oltre la chiesa, al termine del prato, si piega a destra passando dietro il cimitero dove ha inizio un sentierino che entra subito nella pineta. In pochi minuti, risalendo la costa, ci si innesta sul sentiero principale che proviene dai prati sopra le case di Crisacis (difficilmente individuabile da sotto). Tramite questo si comincia a prendere quota camminando tra resti di antichi terrazzamenti e muretti a secco. Tralasciate tutte le diramazioni secondarie si scende qualche metro a traversare un piccolo rio immerso nella pineta di
pino nero e
pino silvestre. La pendenza si fa più sostenuta poiché il sentiero attraversa ora una fascia di balze rocciose, tenendosi poco distante da un piccolo impluvio. Lasciato a sinistra il bivio che scende verso la pista di
forcella Sagata, il sentiero si orienta progressivamente verso sinistra avvicinandosi ad un ulteriore scivolo d'acqua. Con pendenza sempre sostenuta si arriva all'incrocio con il torrente in corrispondenza di una pozza con ancona votiva. Salendo ancora in diagonale si raggiunge anche un piccolo ripiano ingombro di tronchi dove si possono notare i resti di uno stavolo (m 824). E' questo il punto dove bruscamente la pineta viene sostituita dal bosco di
faggio. Più avanti ci si inerpica sulla costa che delimita un piccolo impluvio, ma la fatica dura poco poiché il sentiero si innesta nel solco di una valletta immersa nella
faggeta dove la pendenza si attenua sensibilmente. Si arriva così alla forcella di quota 899 dove troviamo il segnavia CAI n.631. Prima di proseguire verso la nostra meta è possibile fare una breve deviazione a sinistra per visitare la bella radura degli stavoli Goslo sulle pendici del monte Lipicen. Ritornati alla forcella, si segue il CAI 631 nel suo comodo traverso nel bosco. Con qualche ansa il sentiero riguadagna il filo del crinale dove ora si procede con andamento gradevole affacciandosi di tanto in tanto sui due versanti. Poco dopo la quota 1076, fare attenzione ad abbandonare il segnavia CAI che si sposta nel versante del rio Brussine per traversare le pendici di
Cima Tulsti. Il nostro sentiero, invece, prosegue sul crinale, sempre ben marcato, raggiungendo i resti di una casermetta. Ancora una breve risalita nella spessa lettiera e poi nella boscaglie ed infine si esce sulla piccola schiarita della
Cima Tulsti (m 1179). Il panorama, limitato a nord dal bosco, si apre maggiormente verso la
val Resia, soprattutto facendo visita al belvedere che si trova poco sotto. Il cippo trigonometrico così come i resti delle piazzole per artiglieria sono risalenti alla Grande Guerra.
Per il ritorno useremo lo stesso itinerario.
Avvertenze
Da alcune indicazioni presenti lungo il percorso si evince che il sentiero è stato risistemato da alcune sezioni ANA degli Alpini.