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    Anello di Bedovet da Alesso
    Prealpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaU08

Anello di Bedovet da Alesso

Avvicinamento

Da Gemona del Friuli si seguono le indicazioni per Trasaghis (s.s. 512) e quindi Alesso, dirigendosi verso il piccolo abitato. Poco prima di raggiungere il centro del paese, imboccare a sinistra la stretta rotabile di malga Armentaria (cartello). La si segue percorrendo una lunga serie di tornanti fino a poco prima del Cuel dal Fari, dove si stacca a sinistra l’inizio della pista forestale di malga Amula (m 521, divieto di transito, piccolo parcheggio).

Descrizione

Ci si incammina quindi lungo la strada sterrata che si snoda inizialmente in lieve discesa attraversando la parte alta del vallone del rio Corgnul. In questo tratto i pendii erbosi ai lati della pista si arricchiscono ad aprile di un ricco corteggio floristico che comprende globularia piccola, genziana di Clusius e cneoro. Superati i ruderi degli stavoli Coloret, lasciare a sinistra il sentiero che scende a Oncedis e proseguire lungo la carrareccia ancora per poche centinaia di metri fino a giungere ad una evidente deviazione sulla destra (cartello). Imboccata la prosecuzione del segnavia CAI n.840 si traversa per un tratto tra le eriche poi si inizia a risalire all’interno di una pineta il letto asciutto del piccolo Riu dal Boschet dove è facile osservare le larve della processionaria mentre si spostano da una pianta all'altra. Più in alto il solco torrentizio passa in prossimità di una caratteristica parete rocciosa che lo delimita sulla sinistra. Da ultimo un tratto particolarmente eroso e friabile immette sulla breve risalita finale verso gli stavoli di forchia Amula (m 867, tavolo e panche per la sosta). E’ assai consigliabile, a questo punto, una breve visita al complesso di costruzioni, ormai ridotte a ruderi, che sorge a poca distanza dalla forcella.
Dopo essere ritornati sui propri passi, abbandonare il segnavia CAI n.840 che scende verso malga Amula (cartello) e inoltrarsi a destra lungo il sentiero che risale a mezza costa in un bosco di faggio e pino nero. Lasciata a sinistra una ulteriore biforcazione (non indicata e, comunque, poco evidente), con pendenza più decisa si arriva alla forcellina boscosa di quota 976 m (cartello). Seguendo le segnalazioni prendere a destra in direzione degli stavoli Jof traversando a settentrione la quota 1064. A questo punto, dove il bosco lascia il posto alle prime balze erbose, conviene abbandonare il sentiero e salire il pendio soprastante senza percorso obbligato. In pochi minuti ci si ritrova sugli aperti prati sommitali punteggiati di ginepro e pino nero e ravvivati dalla piccola fioritura primaverile del muscari azzurro (m 1064, punto ideale per la sosta, ampio panorama sulla catena del Piciat e sul monte Cuar, oltre che sulla valle del Tagliamento).
Ritornati sul sentiero ha inizio una piacevole discesa che ci porta a rasentare alcuni terrazzamenti con muretti a secco ancora ben conservati. Dalla località Jof (cartello) il sentiero prosegue perdendo quota in maniera più decisa dapprima sul filo di una dorsale boscata poi a svolte sulla sinistra. Su una comoda mulattiera si raggiungono i ruderi degli stavoli Bedovet (m 880, cartello) ultimo punto di interesse della nostra escursione. Le abitazioni, disposte nei pressi di una insellatura, sono custodite da alcuni faggi secolari che sembrano quasi volerle proteggere dalla inutile lotta contro il tempo. Il sentiero prosegue aggirando la piccola elevazione del monte Bedovet ed affacciandosi nuovamente sul vallone del torrente Palar. Dopo un traverso si cala decisamente con una lunga serie di svolte su un tracciato sconnesso fino a ricollegarsi con la pista di malga Armentaria nel punto in cui è stato posizionato un grande cartello illustrativo. Ripresa la via del ritorno vi è l’occasione per osservare le pendici calcaree lungo la strada sulle quali fioriscono a primavera la pinguicola alpina, la poligala rossa e l'immancabile erica. Si assecondano alcune rientranze poi la strada diviene asfaltata e ci riporta esattamente al punto di partenza.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dell'Uomo
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Aprile
Carta Tabacco
020
Dislivello
600
Lunghezza Km
8,6
Altitudine min
502
Altitudine max
1064
Tempi
Dati aggiornati al
2022
I vostri commenti
  • 11/03/2022 Percorso l'anello descritto, variando però il senso di percorrenza. La cimetta del Jof (ancora presenza di neve dura discontinua), è sempre più occupata da alberi e meno prativa. Visitata anche la località di Malga Amula, chiusa.Come da segnalazione di laura.molinari ho corretto l'errore della indicazione della difficoltà.
  • 12/02/2022 Anello percorso il 5 febbraio, allungando fino alla splendida radura di Malga Amula, trovando ovunque sentieri ben percorribili e segnalati. Qualche difficolt� solo per raggiungere la quota panoramica del Monte Jof, per la presenza di uno strato di neve dura sul ripido versante nord, non affrontabile in sicurezza con i soli ramponcini. Conviene aggirare la cima proseguendo ancora un po in direzione di stavoli Bedovet e salire poi lungo la dorsale nord. Arrivati ai ruderi di Bedovet, la cima dell omonimo monte � a portata di mano, anche se il panorama non � granche, sono solo cinque minuti supplementari di salita. Per il resto una bella e rilassante passeggiata della memoria ? nei ruderi dei numerosi stavoli ormai seminascosti dalla vegetazione, solo vecchi oggetti di uso comune (una pignatta rossa, una sega arrugginita, una vecchia scopa ?) sono muti testimoni della vita che si faceva quassu. Con riferimento alle difficolta del percorso, ritengo che lo stesso possa essere considerato escursionistico piu che turistico (parere del tutto personale). Mandi a tutti!
  • 26/10/2021 Sentiero percorso il 17/10/21. In ordine ma piuttosto deludente sia per il panorama che per gli stavoli ormai ridotti a qualche muro sbrecciato.
  • 05/05/2021 Salito oggi con una giornata grigia e piovosa nella parte finale. Sentiero in ordine e privo di asperità, fatto salvo un pò di contorsionismo lungo il rio Amula per scavalcare un paio di alberi schiantati di traverso sul sentiero . Buona vita a tutti
  • 03/05/2021 Fatto sabato 01.05.21 l'anello proposto ma con partenza da Oncedis per l'840, invece che da Alesso. Completato l'anello siamo ritornati per la strada di forca Armentaria, ma tagliando a destra per sentiero, a quota 365 circa, segnalato con bolli rossi, a tratti molto ripido; ciò permette di evitare il rientro ad Alesso per strada asfaltata. Il sentiero arriva sul letto del Rio Corgnul e da qui brevemente all'inizio del sentiero 840.
  • 08/09/2020 Non sono sicuro della classificazione come "turistico" per questo percorso... A parte il breve tratto iniziale di posta forestale, poi il sentiero, per pendenza, tipo di terreno e lunghezza dell'escursione richiede a mio avviso un po' di esperienza e preparazione fisica. Il sentiero è ancora ben marcato, ma in alcuni punti viene sommerso dall'erba alta o bloccato dai tronchi caduti; forse necessiterebbe di un po' di manutenzione. A mio avviso, questo percorso si merita il grado di difficoltà intermedio, "escursionisti".
  • 28/12/2018 28 12 2018Percorso oggi come da scheda, tutto regolare, qualche tronco ventennale sulla mulattiera tra forchia Amula e stavoli Jof, nessun danno fatto dal maltempo di ottobre '18.
  • 27/02/2017 Abbiamo percorso ieri l'anello di Bedovet in senso orario partendo da Oncedis anzichè da Alesso ed allungando fino a Malga Amula. Questo ampliamento richiede un impegno maggiore di oltre 6 ore di cammino con dislivello intorno a mt 1185 ca. Ho trovato l'itinerario molto appagante, variegato e anche discretamente panoramico, considerando i boschi spogli. Suggestivo il soleggiato tratto da Oncedis fino al bivio con la carrareccia, dove il sentiero attraversa una zona colpita da un incendio con ampia visuale sui monti circostanti e sul profondo dirupo sottostante. C'è un punto in cui pare d'essere come sospesi precariamente, dove il sentiero sotto di noi è stato rosicchiato via, speriamo regga ancora un po'. Il tratto costeggiante il rio Amula in secca è umido ed ombroso con alberi piegati e sramati mentre l'arrivo a Malga Amula ci regala una sosta al sole con la comodità di un tavolo e le sedie per giganti.Ho costruito un ometto per segnalare l'inizio della traccia (poco evidente ma a tratti battuta) che sale alla quota 1064 dal pendio nordorientale. Gli stavoli Bedovet fagocitati da imponenti faggi alcuni caduti di traverso conferiscono al luogo un'aria maestosa e di inesorabile declino. Di rientro al bivio mt 521 (Cuel dal Fari) scendiamo con la carrareccia verso SO, stavoli Coloret ed infine ripercorriamo il sentiero 840 fino ad Oncedis.
  • 14/02/2017 Effettuato oggi seguendo la descrizione di SN. Giornata bellissima e con clima quasi primaverile. Tutto il percorso è ottimamente segnalato,anche dopo l'abbandono del sent.840. Questo tratto non è numerato CAI ma i segnavia e le tabelle, sono uguali a quelle di un normale sentiero ufficiale CAI. Modesta difficoltà subito dopo i ruderi dei stavoli Bedovet, dovuto allo schianto di grandi faggi caduti proprio di traverso al sentiero.A livello panoramico non è molto remunerativo, fatto salvo da q.ta 1064 dove si gode di un bellissimo scorcio nelle varie direzioni. Assenza totale di neve o ghiaccio. Per salire a q.ta 1064, come recita la relazione, dove il bosco lascia il posto alle prime balze erbose, si sale " a vista " sulla dx, aiutati da alcuni nastri " ti vedo " che indicano la direzione da prendere. Insomma, un bel percorso, tranquillo e appagante.Buona vita a tutti
  • 08/05/2016 07/05/2016-La giornata è ottima, ma problemi auto-meccanici ci rendono liberi a sole alto, molto alto. Quindi ripercorso l'anello di Bedovet ma in senso contrario, così, tanto per non essere abitudinari e tenere allenati oltre alle gambe anche i neuroni. Tutto come descritto; purtroppo ogni volta che si passa presso gli stavoli manca qualche pietra o qualche parete. Sulla cimetta ricordo, lontani nel tempo, ginepri e alberi ancora mignon, ora invece sono belli consistenti e spiccano su quell'erba secca e soffice su cui il piede sprofonda. Bella giornata serena nel giorno dopo l'anniversario.
  • 15/03/2016 Oggi, mi son detta, niente neve e vai allora di Bedovet!. Cielo semi grigio, lieve arietta, i muretti a secco di Coloret mi vedono camminare lesta e poi su per il sentiero. L'inverno ed il maltempo qualche segno lo stanno lasciando su quel sentiero, verso quota 750 le prime chiazze di neve, un po' di fango agli stavoli di Forchia Amula. Cè ancora il cartello appeso ad un albero, ma la scritta “VENDESI” non si legge più, poco oltre, al bivio verso malga Amula la neve si fa più consistente e il sentiero oramai si indovina e prima di arrivare alla forcellina di quota 976 ho indossato le provvidenziali ghette visto che spesso si sprofonda fino al ginocchio. E' una salita faticosa e a occhio, rinuncio volentieri a risalire verso la sommità del Bedovet, continuo verso gli stavoli Jof e lì, voilà, compaiono impronte scarponesche salite dall'altro versante. Grazie e le seguo, se non altro mi indicano la direzione verso Bedovet, i vecchi alberi non ce l'han fatta, son lì di traverso quasi a voler impedire al visitatore di andarsene. La discesa lungo il sentiero che cala sulla pista richiede attenzione, e poi l'asfalto e il venticello
  • 17/05/2014 Camminata di scarico fra un’escursione e l’altra, bella giornata pur se ventosa; punto di partenza Oncedis sv 840, evidente e battuto se pur a tratti l’erba alta nasconde minuscole insidie prontamente scacciate. Aggirando il monte Coloreit e Curgnul ci raccordiamo alla pista di malga Amula continuando il giro così come proposto dalla guida, alla forcella di q.ta 976 è tutto un agitar di fronde in quel luminoso bosco, i due enormi faggi sono ancora lì, a guardia dell’insediamento di Bedovet: Il sentiero si esaurisce poi sulla pista di malga Armentaria, segue più di qualche chilometro di asfalto per rientrare al punto di partenza
  • 18/02/2014 We enjoyed the hiking on February 14, 2014. Great panorama from point 1064, but the path leading to the top (from the marked trail) is difficult to find due to a lot of snow.
  • 13/01/2014 Percorso completato ieri 12 gennaio 2014.Anello molto piacevole ed interessante.Gli stavoli oramai sono quasi completamente distrutti, il gruppo più bello, quello di Bedovet, ha poi subito -credo recentemente- un ulteriore colpo a causa della caduta di un grosso faggio proprio sopra le ultime case. La descrizione originale è tuttora valida, io non ho trovato nessuna difformità, a parte la mancanza di divieti di transito sulla carrareccia per Malga Amula.Inoltre a Forchia Amula si vede, un po più in basso, arrivare una comodissima carrareccia che forse è proprio la continuazione di quella percorsa inizialmente e poi abbandonata per il sentiero 840.
  • 02/04/2013 Anello piacevole percorso ieri 01/04/2013. Il tratto tra Stavoli Jof e Bedovet era innevato (tra 20 e 30 cm.), quindi a tratti pericoloso anche con calzature adatte e poco riconoscibile. Solo i segnavia del CAI, abbastanza radi, ci hanno permesso di avanzare in sicurezza. Consiglio quindi di attrezzarsi con ciaspe e/o verificare le condizioni dell'intero percorso.
  • 22/06/2012 Percorso sabato 16, confermo l'assenza di cartelli di divieto di transito. Il sentiero non mi ha creato problemi: è ben riconoscibile ed i bolli bianco-rossi ben visibili. Anche se di poca importanza, segnalo una piccola imprecisione sulla cartina Tabacco: il sentiero di "Riu dal Boschet" comincia direttamente a destra della carrareccia, come giustamente riportato nella relazione, non c'è nessuna biforcazione della stessa come appare sulla mappa.Giunti al cartello che segnala la località Jof, c'è la possibilità di prendere un sentiero che, in pochi minuti, ci conduce agli stavoli, dei quali, a dir la verità, rimane ben poco. Una breve deviazione per gli amanti del genere!L'anello descritto può essere ampliato (cosa che ho fatto) prendendo il CAI 840 direttamente a Borgo Oncedis, costeggiando l'omonimo rio ed i monti Curgnul e Coloreit, fino ad incrociare la stradina per malga Amula (da qui prendere a destra, per visitare gli stavoli Coloret, quindi ritornare sui propri passi per proseguire). Anche qui il sentiero è ben segnato ed agevole, solo in un tratto franoso c'è da fare un po' di attenzione e, poco dopo, non fatevi ingannare dalla freccia rossa rivolta a sinistra. Al ritorno quindi, sul versante del Palar, ho percorso la strada asfaltata fino ad Alesso (questo tratto potrebbe risultare noioso a qualcuno), ad 1 km circa dal punto di partenza.Bell'itinerario, silenzioso e solitario, la prossima volta dovrò calcolare meglio i tempi per visitare anche malga Amula ed una fontana che mi è stata segnalata a pochi chilometri dal punto di rientro del sentiero con la pista di malga Armentaria. Buone camminate!
  • 11/04/2010 percorso effettuato oggi 11/04, ben segnalato e godibile. Per completezza informo che attualmente non c'è alcun cartello di divieto di transito a quota m.521 attacco pista forestale per malga Amula. Loredana Bergagna
  • 23/04/2006 Il percorso di tutto l'anello non ha valore se non si raggiunge l'ampio panorama a quota mt. 1.064 veramente godibile. Riccardo Del Medico
  • 21/03/2005 dai racconti di una anziana risulterebbe che la gente degli stavoli di forchia Amula era di origini spagnole, gente con tradizioni diverse. Anticamente il luogo era una colonia penale. La strada che da Alesso entra dentro la valle è detta Napoleonica. In questa zona ci sono troppi muretti a secco, che ben si giustificano con il lavoro dei confinati. Vorrei saperne di più e notizie più certe.Maurizio Borean
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