Avvicinamento
Tramite la strada statale n.356, o più direttamente, piegando a destra dalla statale n.13, Pontebbana, all’altezza di Tricesimo, si giunge a Tarcento. Dalla zona centrale del paese ci si tiene a destra oltrepassando il ponte sul Torre ed imboccando successivamente a sinistra la strada statale n.646 che risale la Alta
Val Torre. La si percorre per oltre sei km fino a Vedronza lasciando l’auto sulla destra, davanti alla sede comunale (m 328, ampio spiazzo davanti all’edificio).
Descrizione
Dal parcheggio i cartelli indicatori ci guidano ad imboccare via Tuniz costeggiando il rio Malischiac lungo un rettilineo asfaltato che termina in un piazzale con rotonda. Il percorso prosegue su strada bianca in leggera salita costeggiando la sinistra orografica del torrente. In breve si perviene ad un crocevia presso un rudere dove la strada compie una marcata ansa per assecondare la confluenza del rio Lastra. Seguendo i numerosi segnavia bianchi e rossi (percorsi B e H della Alta val Torre) si supera il ponticello ed un vecchio stavolo oltre il quale il cammino si ricollega alla valletta del rio Malischiac. Il piccolo corso d’acqua ha scavato il substrato roccioso mettendo allo scoperto lastre orizzontali che conferiscono un aspetto particolare al greto. Bellissime sono anche le fioriture di
crochi che a primavera invadono le radure ai bordi del rio. La mulattiera compie poi un tornante allontanandosi dall’alveo ed inoltrandosi in un boschetto di
castagno e
roverella . Con pendenza poco più marcata ed un paio di piccole svolte si perviene al borgo di Micottis (m 520) dove ritroviamo la strada asfaltata che sale da Lusevera. Le segnalazioni ci guidano ora lungo la scalinata di fronte che sale ad una strada più a monte (ancona con campana). Si passa quindi a fianco di una ultima abitazione oltre la quale il sentiero prende a salire con maggiore pendenza. Prima di rientrare nel bosco abbiamo l’occasione di voltarci indietro per dare uno sguardo alla dorsale del
monte Postoucicco ed allo stretto intaglio di
forcella Dolina . La mulattiera, ora spesso orlata da muretti a secco, traversa con andamento quasi pianeggiante un pendio boscato poi, oltrepassata una dorsale, cala dolcemente fino a toccare la strada asfaltata che unisce Micottis a Villanova.
La si imbocca a sinistra incontrando dopo poco il bivio che conduce a Monteaperta. Noi invece seguiamo le indicazioni per Villanova ed i segnavia bianco-rossi , proseguendo sull’asfalto ancora per qualche centinaio di metri. Attenzione ora ad abbandonare la strada principale per seguire a sinistra una pista sterrata che in breve esce su una radura con un casolare. E’ questo uno dei punti panoramici della escursione poiché la vista si apre sulla lunga dorsale montuosa del Gran Monte e sulle ripide pendici erbose che scendono a meridione. La strada procede con andamento lineare aggirando le pendici del monte Pouiac e raggiungendo anche le omonime case (m 635). Qui le segnalazioni ci portano ad imboccare a destra una bella mulattiera che si alza moderatamente nella boscaglia (segnavia B e M della Alta Val Torre). Più in alto si va ad affiancare un solco che sale da sinistra e con il quale ci si raccorda dopo poco arrivando ad un comodo ripiano boscato. Ancora pochi metri di salita e si arriva al punto più alto della escursione in corrispondenza della insellatura tra il monte Pouiac e il monte Lanta (m 732). I segnavia ci indicano ora di scendere nell’opposto versante dapprima lungo il solco principale (cisterna con fontana) e quindi a sinistra in diagonale. Il sentiero cala verso una piccola valletta caratterizzata da alcune belle radure dove ci si innesta su una pista terrosa a sinistra. Oltrepassato un punto di sosta con panca e tavolo si raggiunge nuovamente la strada asfaltata. Qui il percorso si sdoppia: a sinistra continua il segnavia M verso il
Bernadia, mentre noi prendiamo a destra il segnavia B che ci riporterà al parcheggio. La strada asfaltata compie alcune anse poco marcate raggiungendo nuovamente la rotabile che arriva a Villanova nei pressi del punto di ingresso alle grotte.
Pochi metri a sinistra dell’incrocio si lascia l’asfalto per salire verso la parte alta del paese tramite un largo camminamento lastricato. Dopo avere incrociato ancora la strada, si sale con un ultimo tratto gradinato passando poi a fianco della chiesa. Qui la salita supplementare trova la sua giustificazione nell’ampio panorama che si apre davanti a noi. La visuale infatti si estende dal
monte Cuarnan alla dorsale del
monte Chiampon e dal
monte Briniza alla
Punta di Montemaggiore . Tra le due creste si apre il solco della
Val Torre cui fanno da sfondo i monti Musi. Seguendo le indicazioni ci si porta ora verso il cimitero e poi a destra lungo la strada che si abbassa. Dopo un tornante ci si innesta sulla strada a cui si sarebbe comunque arrivati volendo evitare la parte alta di Villanova. Il segnavia ci porta ad attraversare un piccolo nucleo di case dove ci si destreggia seguendo le frecce sul terreno poi si riguadagna definitivamente la strada principale. Questa scende in modo lineare fino ad una doppia curva dove si abbandona definitivamente l’asfalto per piegare a destra lungo una strada sterrata (segnalazioni). La pista asseconda un impluvio dirigendosi poi verso il monte Couc nei pressi del quale si esaurisce. L’ultimo tratto del percorso si svolge quindi su sentiero in un bel bosco di castagno dove si cala a svolte su terreno un poco scivoloso fino a trovarsi presso le case di Vedronza a pochi metri di distanza dal punto di partenza.
Avvertenze
L'escursione proposta compie un interessante anello nella zona compresa tra Vedronza, Lusevera e Villanova utilizzando diversi tipi di terreno, dal sentiero alla strada asfaltata. Le deviazioni sono frequentissime anche se generalmente segnalate: si raccomanda pertanto di avere a disposizione la carta Tabacco della zona (026) in modo da seguire con precisione l'itinerario suggerito.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dell'Acqua