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    Monte Mangart dal rifugio Koca na Mangartskem sedlu
    Alpi Giulie
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    Monte Mangart dal rifugio Koca na Mangartskem sedlu
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaR34

Monte Mangart dal rifugio Koca na Mangartskem sedlu

Avvicinamento

Per questa salita dobbiamo entrare in territorio sloveno valicando il Passo del Predil raggiungibile da Tarvisio o da Sella Nevea. Dopo poco più di un km si devia a sinistra (cartello) imboccando la lunga rotabile che sale al rifugio Koca na Mangartskem ed è soggetta a pedaggio. Dopo una lunghissima serie di tornanti si perviene alla conca che ospita il rifugio dove la strada compie un piccolo anello a senso obbligato. Qui si può parcheggiare utilizzando uno dei tanti spiazzi disponibili (m 2020).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Rupe
Escursione
Attrezzature
A - Passamani
Mese consigliato
Settembre
Carta Tabacco
019
Dislivello
600
Lunghezza Km
5,3
Altitudine min
2020
Altitudine max
2677
Tempi
Dati aggiornati al
2006
I vostri commenti
  • 12/08/2021 Sebbene con partenza dai Laghi di Fusine, il percorso e' praticamente identico da forcella Mangart in poi. La salita e' ben segnalata, i lunghi tratti attrezzati sono in ottimo stato (fare attenzione solo a un paio di fittoni usciti di sede... meglio tirare il cavo prima di appendersi!); niente da segnalare, se non un'orda di turisti in gran parte sloveni, ma anche austriaci... degli italiani nessuna traccia. Il panorama oggi era un po' velato dalle nubi, ma comunque grandioso.
  • 29/08/2019 Salita effettuata ieri 28/08/19 scendendo al bivacco Nogara dalla forcella Mangart e percorrendo prima la ferrata italiana e poi quella slovena per scendere attraverso la via normale. La ferrata italiana è attrezzata egregiamente e dotata di tacche nella roccia gradini e pediglie in ferro, ma è atletica e molto esposta, pertanto adatta solamente a gente pratica di via ferrate di questo tipo. La via ferrata slovena è anch'essa ben attrezzata in tutti i punti necessari, è più semplice della via italiana però avendo diversi tratti esposti e alcuni passaggi di primo grado non attrezzati richiede un po' di attenzione. Indispensabile il kit da ferrata in entrambe le ferrate (per quella italiana consiglio anche una longe supplementare per riposare). Per quanto riguarda la via normale, fatta in discesa, concordo con i commenti precedenti, pur essendo relativamente facile non è da sottovalutare soprattutto in presenza di neve residua o roccia bagnata (in molti punti la roccia è consumata e scivolosa anche da asciutto), ad ogni modo le attrezzature sono abbondanti e ben posizionate. Escursione nel complesso grandiosa non da meno dei più gettonati percorsi dolomitici simili. Dislivello 920 mt. , tempo complessivo senza soste circa 6 ore e 1/2 con un discreto allenamento (di cui 3 ore e 1/2 di sole ferrate in salita).
  • 28/08/2018 "Basta con le nuvolette o nuvoloni variamente assortiti del Mangart" mi ripetevo da anni. Oggi, 28/08/18, confortato da un meteo ottimo, ci son tornato e con piena soddisfazione. Unica riserva: quanta neve ci sarà ancora sul versante nord dopo il colpo di matto del tempo nel fine settimana scorso? Vado, vedo, decido e così ho fatto. La neve c'era, prima a chiazze, poi, sulla traversa nord, praticamente continua con spessore variabile da 10 a 30cm. Gia ieri molti erano, si vede, passati visto che si marcia in un corridoio ben libero ma su base scivolosa. Neve marcia che impone assoluta attenzione. Attrezzature sempre a posto e alquanto utili con quel fondo. Non a caso, a parte la famosa traversa, ritengo oggi più laborioso il tratto finale sotto la cima e specie in discesa. Comunque sia il Mangart, col tempo giusto, non delude mai. E i moltissimi che giungevano in cima in un andirivieni continuo, immagino potrebbero confermarlo. Mandi e buine mont a duç.
  • 27/08/2017 Escursione effettuata il 24 agosto 2017, con salita dalla ferrata slovena e discesa per la via normale. Abbiamo lasciato l’auto al parcheggio di quota 1892, dove un cartello vieta il transito sia ai veicoli che ai pedoni a causa di una frana nel tratto successivo. C’è da dire, però, che molte auto passavano comunque. La ferrata slovena, che corre inizialmente sul bordo del crestone inclinato del versante ovest e poi nel sottostante canale, è abbastanza facile, ricca di buoni appigli sia naturali che artificiali e ben assicurata, ma anche molto esposta (specialmente il primo tratto) e soggetta a scariche di pietre. La cima, come sempre, era affollatissima nonostante il giorno feriale. Panorama superlativo sia verso le Giulie Occidentali che verso il mondo di pietra delle montagne slovene, in particolare sul vicino Jalovec. La via normale – percorsa in discesa - non presenta grosse difficoltà, ma deve comunque essere affrontata con prudenza in quanto corre a poca distanza dalla vertiginosa parete nord e perché le rocce, consumate dal continuo passaggio degli escursionisti, sono in qualche punto lisce e scivolose come saponette. Rispetto ad un nostro precedente passaggio di molti anni fa, sulla normale abbiamo trovato molti più pezzi attrezzati con cavi, tant’è che più di qualcuno procedeva imbragato e assicurato. Escursione breve, ma non elementare, che richiede attenzione e una certa esperienza. Saluti a tutti!
  • 20/06/2017 Salito ieri, faccio presente che sulla strada del mangart, a quota 1892, vi è un cartello di divieto di accesso (anche ai pedoni) per pericolo frane. Lo si può ignorare e arrivare al parcheggio superiore. Da quota 2200 circa, la presenza di neve si fa più consistente. Attraversamento di vari nevai su neve molle. Nel tratto attrezzato , diverse funi sono sommerse dalla neve e quindi inutilizzabili. Al momento direi che è un percorso per pochi. Cima avvolta nella nebbia.Buona vita a tutti
  • 29/07/2016 Già arrivare ai parcheggi si rimane senza fiato per la grandezza e la maestosità di tutte quelle picche e cupole che osservano l'auto formichina che sale svolta dopo svolta dopo aver pagato il pedaggio, obolo che si paga volentieri per le utili informazioni dispensate dall'esattore e per il perfetto fondo stradale nonostante si arrivi a quota 2000 pregando che a nessuno venga voglia di scendere a quell'ora. Parcheggio già ben nutrito e il “gran panettone” aspetta paziente i salitori da tutte le vie, il sole ed il colore del cielo promettono promesse.....Escursionisti di tutti i tipi ed età, abbigliamenti variegati, scarpe, scarpette e scarponi in lento o veloce movimento: direzione cima. Qualche metro di molle nevaio da attraversare poco prima del sentiero che gira a destra verso l'attacco della ferrata slovena e poi son subito attrezzature; cavi perfetti su rocce ben scalinate ed asciutte, da sinistra c'è chi sbuca anche dalla ferrata italiana. Salitori frettolosi e per niente loquaci, quasi imbronciati, peggio che andar al lavoro, di corsa e via a timbrare.....E noi ci incantiamo davanti a quelle rocce ora bianche ora rossastre, alle zolle verdissime macchiate di fiori, a quella luce che regala lontani orizzonti e la linea del mare, e poi la cima, incantato balcone a cui stare affacciati a guardare tutto. Bagarre da mercato del sabato, panchina occupata con la biancheria stesa al sole, zaini ammonticchiati, libri delle firme che passano di mano in mano, birre e sigarette, solo i gracchi ci considerano gironzolandoci attorno. Qualche nube si arriccia in cielo e fili di nebbia vanno e vengono, scendiamo..e giù tutti veloci zompettando su rocce e ghiaietta, sorpassi a destra e sinistra e noi ancora con calma, quattro passi e una foto (forse anche due) e poi due ragazzi si affiancano sorridendo con un ciao...finalmente un ciao, un saluto che ci rallegra, noi, unici quattro italiani su questo sentiero.
  • 27/08/2012 Oggi finalmente ho vinto la mia riluttanza e sono salito (in solitaria, come al solito) per la prima volta sulla cima del Mangart, seguendo esattamente il percorso descritto su SN. Concordo sulla non facilità di definire esattamente il grado di difficoltà della via normale, oggi aumentato anche dalla presenza in vari punti di neve ghiacciata e con la roccia bagnata dall'acqua di fusione. Ma d'altra parte ho visto delle bambine slovene di 5-6 anni arrampicarsi senza difficoltà sui tratti attrezzati e in internet si possono vedere foto di gente che ha portato in cima il proprio cane di grossa taglia e certamente non in braccio! Sia come sia, oggi, verso le 10.00, il panorama dalla cima era eccezionale, il cielo era incredibilmente terso e si vedeva fino al mare, ma soffiava anche un forte vento e con il windchill la temperatura percepita era sicuramente inferiore a zero gradi. Durante la notte deve essere caduta della neve fresca e si vedeva una spruzzata di neve anche sulle cime del Jof Fuart e del Jof di Montasio. Confermo anche la storia dei gracchi abituati alla presenza umana. Appena arrivato in cima, 6 gracchi mi sono venuti incontro per ricevere il loro premio e non sono stati delusi, sono venuti a beccare direttamente sulla mia mano delle briciole di cracker. Discesa con diversi punti adrenalinici ma, nel complesso, un'escursione memorabile. Mauro.
  • 08/03/2012 Una bellissima e appagante escursione. la consiglio a tutti gli amanti della montagna
  • 15/09/2011 Escursione fatta in data12.08.2011 in una splendida giornata di sole,sulla via normale tutte le attrezzature sono in ottimo stato,panorama eccezzionale ed estesissimo,meglio salire presto al mattino x evitare "traffico" nei punti attrezzati come trovato da noi in discesa dalla cima.Buone escursioni a tutti!!
  • 08/08/2010 Situazione al 05/08/2010. Posso confermare che lo stato delle attrezzature sulla via normale è OTTIMO
  • 25/08/2008 26 luglio 2008Lo stato delle attrezzature è ottimo sia sulla via normale che sulla ferrata slovena. In ferrata attenzione alle scariche di sassi.
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  • Arrivando in cima: accoccolato ai piedi delle Ponze si intra ...
    20/09/2018 Arrivando in cima: accoccolato ai piedi delle Ponze si intra ...
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