Avvicinamento
Percorrendo la strada statale che da Tolmezzo sale al passo di Monte Croce Carnico, giunti all’altezza del ponte sul Chiarsò presso Cedarchis, si gira a destra in direzione di Paularo. Giunti al centro abitato lo si percorre fino al bivio presso il ponte dove si prende a sinistra attraversando di nuovo il Chiarsò. Seguendo le indicazioni per Ligosullo ci si alza a larghi tornanti verso la forca Lius. 800 m circa dopo il passo attenzione ad imboccare sulla destra la strada che sale a
Castel Valdaier dove si può parcheggiare comodamente (m 1340). A Ligosullo si può arrivare anche da Paluzza dopo avere risalito la
Valle del But.
Descrizione
Imboccare la strada asfaltata (segnavia CAI n.406) che si dirige verso est, lasciando poco dopo a destra il bivio diretto alle casere Cuesta Robbia. Si risale piacevolmente in un rado bosco di
larice,
abete rosso e
sorbo degli uccellatori, attraversando alcune radure punteggiate da
anemone,
veratro e
botton d'oro. Un tornante inverte brevemente la direzione verso
casera Valdaier (m 1459), oltre la quale la carrareccia si trasforma in mulattiera lastricata. Seguendo le indicazioni per
casera Culet si inizia un lungo traverso alle pendici della Cima Val di Legnan, con
bella visuale sul vicino monte Zermula. Su questi pendii formati da substrati rocciosi di natura silicea si sviluppano dense boscaglie di
ontano verde, un arbusto che colonizza di preferenza i freschi versanti settentrionali esplicando una importante funzione consolidatrice. Anche il
rododendro ferrugineo trova qui un ambiente ideale ricoprendo il pascolo con fioriture di un bellissimo colore rosso aurora. Si lascia a sinistra il bivio diretto per il
monte Dimon e la casera Montute di Mezzo, ben visibile poco più in alto, e si prosegue ancora a mezza costa. La mulattiera, ora ristretta a comodo sentiero, è solcata di tanto in tanto da piccoli corsi d'acqua, uno dei quali da' origine ad una modesta cascatella. L'ambiente umido che viene così a formarsi costituisce un ottimo habitat per la cariofillata dei rivi, l'
alchemilla, il
geo ed anche la
viola a due fiori, una piccola pianta strisciante che predilige i luoghi ombrosi. Caratteristici sono i fiori giallo-dorati, presenti di solito in numero di due per ogni fusto da cui il nome dato alla specie.
Ancora un tratto pianeggiante e si raggiunge
casera Culet (m 1544), ubicata su una insellatura ad occidente della omonima vetta. Il piccolo edificio risulta aperto ma è in grado di offrire solo uno spartano ricovero. Il nuovo panorama che si apre a settentrione comprende tutta la linea dei monti di confine tra il
Lodin , la
Cuestalta e la
Creta di Timau. Dalla casera il sentiero inverte decisamente direzione iniziando a traversare in moderata salita le pendici settentrionali della Costa Cravostes. Si continua in falsopiano compiendo una larga ansa in direzione della ben visibile
casera Dimon. Poco prima di giungervi il sentiero incontra una zona caratterizzata da rocce affioranti alla quale segue un prato acquitrinoso ricco di
calta palustre.
Casera Dimon (m 1612), immersa in un pascolo invaso dal
rabarbaro alpino, è aperta e può offrire ricovero in caso di necessità.
Seguendo le indicazioni CAI il sentiero ora risale alcune vallette erbose alternate a boschetti di
ontano verde.
Genziane di Koch ed ancora cespugli di
rododendro danno l'impressione di camminare all'interno di un giardino botanico di alta quota. Giunti sull'orlo di un grande pianoro erboso ci si tiene sulla destra iniziando a traversare lungo le pendici settentrionali del
monte Dimon. Il sentiero riprende poi a salire all'interno di una fitta ontaneta, compie un tornante ed infine rimonta più decisamente il pendio fino a guadagnare la ampia insellatura tra il
monte Paularo ed il
monte Dimon (m 1927). In questo tratto a tarda primavera fiorisce numerosa la
primula minima, una piccola specie alpina che forma spettacolari tappeti di un intenso colore rosa.
Dalla forcella la vista si apre verso la conca del
lago Dimon alla quale si può accedere salendo direttamente da Castel Valdaier. Da qui vi sono due possibilità: proseguire per tracce lungo la erbosa cresta occidentale del Dimon (breve canalino non difficile) oppure scendere qualche metro a raggiungere l'evidente mulattiera che taglia il versante sud del monte. In questo secondo caso, abbandonare dopo poco la traccia principale per prendere una deviazione a sinistra, alquanto inerbita, che rimonta il pendio. Giunti alla linea di cresta, la si segue verso il punto più alto fino a guadagnare la
panoramica vetta del
monte Dimon (m 2043, minuscola croce).
Si continua liberamente lungo la cresta tra gli
anemoni alpini, perdendo quota in direzione sud fino a raccordarsi con il sentiero principale (segnavia CAI n.404) che corre poco sotto. Facendo attenzione a non imboccare il sentiero che scende verso casera Montute di Mezzo, si traversano le pendici occidentali del
monte Neddis dove non mancherà di farsi sentire il richiamo di allarme della
marmotta. Dopo aver completato l'aggiramento ci si ritrova a scendere lungo la
bellissima dorsale erbosa erbosa che digrada verso la Cima Val di Legnan. In questo tratto si possono osservare le fioriture di alcune specie legate ai pascoli montani quali la
omogine alpestre, la
antennaria, il
geo montano, la cariofillata montana e la
scorzonera rosea. Su
terreno un poco più ripido si giunge alla stazione di arrivo di due sciovie dove i segnavia CAI sembrano sparire. Da qui piegare decisamente a destra lungo una mulattiera inerbita che scende a svolte divenendo in basso assai più evidente. L'ultimo tratto di discesa può essere percorso direttamente sulla vecchia pista da sci o lungo la trattorabile che corre a fianco, rientrando in ogni caso esattamente al punto di partenza
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dei Fiori