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LaboratorioSentieriNatura
12/01/2013

Canon EF 14 mm f/2.8 L II USM, la Via Lattea delle Canarie

Le Canarie sono isole meteorologicamente molto fortunate con un clima da eterna primavera che si prolunga dall'inverno (simile al nostro maggio) all'estate. Tra le peculiarità dell'arcipelago vi è anche la costante pulizia del cielo che non conosce nubi o foschie al di sopra di una certa quota. E' per questo motivo che Tenerife e La Palma ospitano, al di sopra dei 2000 m di quota, due importanti gruppi di osservatori, gestiti in comune dall'Istituto di Astrofisica delle Canarie assieme alle nazioni proprietarie dei telescopi.
Durante il nostro recente viaggio a La Palma abbiamo così deciso di pianificare alcune uscite nelle prime ore della notte per provare ad inquadrare il cielo canario con un Canon 14 f/2.8 II.
Il Canon-EF-14mm-f2.8L-II-USMIl Canon-EF-14mm-f2.8L-II-USM
Diamo un'occhiata al calendario astronomico incrociando le dita e scopriamo che la settimana della nostra permanenza è una settimana priva di luce lunare. Fantastico ! E' la base necessaria per tentare qualche scatto della Via Lattea. Il periodo migliore per questo tipo di fotografia è l'estate, quando il nostro pianeta è rivolto nella notte verso il centro della galassia, ma noi saremo sul posto a Gennaio e dovremo fare di necessità virtù.
Attrezzatura essenziale per questo tipo di fotografia è la disponibilità di un'ottica grandangolare fissa con buona apertura e ovviamente un cavalletto. Il Canon 14 f/2.8 II è la lente che scegliamo per questa occasione. Ci rechiamo quindi sul posto e cerchiamo un luogo adatto e non lontano dalla strada. Quando farà buio dovremo affidarci alla pila frontale e non conoscendo la zona dovremo fare attenzione. Posizionato il cavalletto scattiamo qualche foto al tramonto e poi attendiamo con pazienza che il buio cali sopra di noi. Dopo circa un'ora dal tramonto il cielo si è riempito di stelle e anche la striscia luminosa della Via Lattea si apprezza molto bene. Non abituati a tanta nitidezza ci fermiamo con la testa all'insù, quasi increduli dello spettacolo. Messe da parte le emozioni ci mettiamo finalmente a scattare: 6400 ISO, 14mm a f/2.8 e 30 secondi di posa, il massimo possibile prima di iniziare a vedere le stelle mosse a causa della rotazione terrestre. Gli scatti si susseguono con vari sfondi. Cerchiamo di muoverci nella oscurità più assoluta camminando sul terreno vulcanico ma non è semplice e, con il cavalletto in mano, occorre molta attenzione. La pila frontale diretta verso le rocce o la vegetazione crea effetti irreali e suggestivi. Anche le luci dei paesi si rivelano soggetti interessanti per alcuni scatti misti. Neanche la forte illuminazione artificiale riesce comunque a diminuire la suggestione del cielo notturno canario. Dopo molti scatti raccogliamo il materiale e ci avviamo verso l'auto cercando di ricordare la direzione giusta. E' già molto tardi e per rientrare al nostro alloggio ci vorrà ancora un'ora e mezza ma dentro di noi, abitanti del fosco e piovoso nord est, è impressa una immagine che ricorderemo a lungo. Vi lascio ad alcune delle fotografie scattate nel corso della spedizione notturna al Roque de los Muchachos, spero che vi possano dare un'idea.
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  • Ivo Pecile

    Io, il mio zaino,
    e svariati kg
    tra cavalletti, obiettivi
    e accessori vari...
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