Le Canarie sono isole meteorologicamente molto fortunate con un clima da eterna primavera che si prolunga dall'inverno (simile al nostro maggio) all'estate. Tra le peculiarità dell'arcipelago vi è anche la costante pulizia del cielo che non conosce nubi o foschie al di sopra di una certa quota. E' per questo motivo che Tenerife e La Palma ospitano, al di sopra dei 2000 m di quota, due importanti gruppi di osservatori, gestiti in comune dall'Istituto di Astrofisica delle Canarie assieme alle nazioni proprietarie dei telescopi.
Durante il nostro recente viaggio a La Palma abbiamo così deciso di pianificare alcune uscite nelle prime ore della notte per provare ad inquadrare il cielo canario con un Canon 14 f/2.8 II.
Il Canon-EF-14mm-f2.8L-II-USM
Diamo un'occhiata al calendario astronomico incrociando le dita e scopriamo che la settimana della nostra permanenza è una settimana priva di luce lunare. Fantastico ! E' la base necessaria per tentare qualche scatto della Via Lattea. Il periodo migliore per questo tipo di fotografia è l'estate, quando il nostro pianeta è rivolto nella notte verso il centro della galassia, ma noi saremo sul posto a Gennaio e dovremo fare di necessità virtù.
Attrezzatura essenziale per questo tipo di fotografia è la disponibilità di un'ottica grandangolare fissa con buona apertura e ovviamente un cavalletto. Il Canon 14 f/2.8 II è la lente che scegliamo per questa occasione. Ci rechiamo quindi sul posto e cerchiamo un luogo adatto e non lontano dalla strada. Quando farà buio dovremo affidarci alla pila frontale e non conoscendo la zona dovremo fare attenzione. Posizionato il cavalletto scattiamo qualche foto al tramonto e poi attendiamo con pazienza che il buio cali sopra di noi. Dopo circa un'ora dal tramonto il cielo si è riempito di stelle e anche la striscia luminosa della Via Lattea si apprezza molto bene. Non abituati a tanta nitidezza ci fermiamo con la testa all'insù, quasi increduli dello spettacolo. Messe da parte le emozioni ci mettiamo finalmente a scattare: 6400 ISO, 14mm a f/2.8 e 30 secondi di posa, il massimo possibile prima di iniziare a vedere le stelle mosse a causa della rotazione terrestre. Gli scatti si susseguono con vari sfondi. Cerchiamo di muoverci nella oscurità più assoluta camminando sul terreno vulcanico ma non è semplice e, con il cavalletto in mano, occorre molta attenzione. La pila frontale diretta verso le rocce o la vegetazione crea effetti irreali e suggestivi. Anche le luci dei paesi si rivelano soggetti interessanti per alcuni scatti misti. Neanche la forte illuminazione artificiale riesce comunque a diminuire la suggestione del cielo notturno canario. Dopo molti scatti raccogliamo il materiale e ci avviamo verso l'auto cercando di ricordare la direzione giusta. E' già molto tardi e per rientrare al nostro alloggio ci vorrà ancora un'ora e mezza ma dentro di noi, abitanti del fosco e piovoso nord est, è impressa una immagine che ricorderemo a lungo. Vi lascio ad alcune delle fotografie scattate nel corso della spedizione notturna al Roque de los Muchachos, spero che vi possano dare un'idea.