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    Creta-Monte Psiloritis da Livadia
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giovedì 21 ottobre 2021
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Monte Psiloritis da Livadia

Il monte più alto dell'isola di Creta è lo Psiloritis (monte Ida), il cui territorio entra a far parte della rete Geoparchi Unesco. Oltre al fatto di essere il tetto dell'isola, è noto al grande pubblico per la celebre grotta carsica posta sulle sue pendici: la cavità dove Giove venne nascosto dalla madre per impedire al padre Crono di divorarlo.
Ogni anno nella seconda metà di agosto si svolge un pellegrinaggio molto frequentato fino alla cima del monte dove si trova la cappella di Timios Stavros.
01-Paesaggio autunnale dei monti Ida 01-Paesaggio autunnale dei monti Ida
Da Livadia parte la strada per arrivare al punto di partenza. E' lunga circa 13 km e si presenta tortuosa, ma asfaltata fino al rifugio in pietra "Lakkos Mygerou", chiuso, situato a 1600 m di altitudine, con spazio per parcheggiare. Ci sono parecchie auto e notiamo già una bella fila di escursionisti in salita sul sentiero che parte proprio al di là della strada.
02-L'inizio lastricato del sentiero02-L'inizio lastricato del sentiero
Da subito si presenta lastricato da pietre ben disposte. Furono gli abitanti di Livadia a realizzare questo lavoro, come pure l'asfaltatura della strada e la costruzione del ricovero alla partenza. La lastricatura della salita - che ci accompagna per un buon tratto - è necessariamente discontinua. Nei tratti dove sono presenti affioramenti rocciosi più evidenti il tracciato viene lasciato senza lastrico.
03- Le ondulazioni dei monti Ida03- Le ondulazioni dei monti Ida
Il pendio della montagna si rivela molto uniforme. E' una pietraia cosparsa da bassissimi arbusti, considerata la quota già piuttosto alta. In questa stagione autunnale, tra le erbe e i bassi cespugli secchi fa ancora capolino qualche colchico. Il sentiero cerca di disegnare qualche tornante; alzatosi di quota raggiunge un primo terrazzino panoramico. A parte qualche tratto un po' più ripido, nel complesso la pendenza è omogenea.
04-Piccolo ripiano alla base delle pietraie sommitali04-Piccolo ripiano alla base delle pietraie sommitali
Ancora più in alto si perviene ai margini di una conca pietrosa che contorniamo, orientandoci ora verso sinistra. Si rimonta su un largo costone che si segue in salita con pendenza costante mentre scompare la lastricatura. Superato un punto un po' articolato, comincia la diagonale a mezza costa per tagliare il pendio e arrivare alla selletta che precede la cima: la intravediamo già, segnalata dalla presenza della chiesetta in pietra.
05-Le morbide ondulazioni delle pendici dello Psiloritis05-Le morbide ondulazioni delle pendici dello Psiloritis
Proseguiamo su sfasciumi terrosi. Questo tratto del pendio è esposto a nord e i residui di ghiaccio notturno vanno ora sciogliendosi al sole. Più sopra, poco sotto la selletta che immette sull'altopiano Nida, il sentiero inverte per la prima volta la direzione. Nella parte conclusiva la pendenza si attenua parecchio. Restando sempre pochi metri sulla destra della dorsale (non camminiamo mai sul filo di cresta in vista dei due mari di Creta, l'Egeo e il Libico) si raggiunge dapprima una prima selletta (targa commemorativa); dopodichè continuando a salire dolcemente senza perdere quota si arriva alla selletta successiva (telaio metallico a supporto di cartellone non presente). Su blocchi di pietra frantumati e piatti si avanza agevolmente. L'ultima breve salita ci porta alla vetta dello Psiloritis (m 2454) e alla cappella in pietra di Timios Stavros.
06-La cima dello Psiloritis06-La cima dello Psiloritis
La campana si trova all'esterno. Costruita in pietre sovrapposte, potrebbe ricordare un nuraghe. All'interno, la essenziale costruzione è composta da tre piccoli vani a cupola, ognuno con una luce sommitale al colmo. I piccoli vani sono collegati tra loro da due porte ad arco. Nel piccolissimo interno sono presenti candelabri con candele ora accese, molte icone sparse dappertutto, e purtroppo rifiuti.
Dalla cima più alta di Creta la vista, grazie al cielo limpido di oggi, si estende dappertutto: vediamo i due mari e alcune delle località visitate in questi giorni. In vetta è presente già parecchia gente e un gruppo di greci si è vestito con il costume tipico. Per il ritorno si segue la stessa via di salita; sono passate alcune ore e le pietre sui cui poggiamo il piede si sono asciugate dall'umidità e possiamo camminare agevolmente senza rischio di scivolare.
07-L'insellatura poco sotto la cima07-L'insellatura poco sotto la cima
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