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    Sardegna - Serra Perdu Isu
BlogSentieriNatura
venerdì 17 maggio 2019
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Serra Perdu Isu da Gairo Taquisara

Oggi siamo di nuovo a Taquisara, località già visitata quando siamo saliti al nuraghe Serbissi. L’escursione odierna invece si svolge dall’altra parte della valle del rio Taquisara e ci porta a visitare il grande altopiano carsico di Serra Perdu Isu. Da Gairo Taquisara (m 760) imbocchiamo il sentiero CAI indicato come Sentiero delle Aquile, Is Tostoinis e Casermetta. Lungo il tragitto saranno ben presenti sia i colori bianco rossi CAI sia i cartelli indicatori. Due staccionate ci avviano al sentiero che entra subito nel bosco. Si sale con pendenza molto lieve e regolare, tra lembi di bosco e tratti aperti. Questi ultimi ci lasciano osservare dall’altra parte della valle il profilo del nuraghe Serbissi, mescolato ai lecci della cresta. Sul fondovalle, a fianco la strada, si nota anche la linea ferroviaria a scartamento ridotto del Trenino verde. Anche dopo l'uscita dal bosco la diagonale prosegue quasi in falsopiano tagliando tutto il versante del grande tavolato calcareo. Passiamo davanti all’ingresso della grotta Cabu de Abba di cui possiamo vedere la stretta entrata. L’ingresso, se non accompagnati da speleologi, è sconsigliato anche perchè si sviluppa in verticale e la volta è bassa. Seguendo il ciglio dell’altopiano si comincia a girare a destra entrando nel vasto tavolato carsico della Serra Perdu Isu.
01-Traverso poco sotto il ciglio dell'altopiano01-Traverso poco sotto il ciglio dell'altopiano
02-Serra Perdu Isu, tra calcare e prati02-Serra Perdu Isu, tra calcare e prati
L’aspetto è tale da essersi meritato il nome di Montagna della Luna: un paesaggio brullo segnato da affioramenti carsici intercalati da spazi a prato, molto fioriti, dove pascola qualche bovino. Al crocevia proseguiamo avanti per Perdu Isu puntando ora ad una conca verde alla quale scendiamo con tratti anche gradinati mentre il paesaggio va cambiando e la roccia lascia il posto al verde e a boschetti di lecci. Raggiungiamo il boschetto con il Cuvile risistemato. La vecchia abitazione - ricovero dei pastori è ora un comodo punto di sosta con tavoli, panchine e sorgente (loc. Is Tostoinis, m 880), con un vicino stagno.
03-Scendendo verso Is Tostoinis03-Scendendo verso Is Tostoinis
04-Il Cuvile in località Is Tostoinis04-Il Cuvile in località Is Tostoinis
La pista terrosa prosegue in falsopiano, supera presto un corso d’acqua tra i lecci e si immette su una asfaltata che arriva fin qui (loc. Ampepadentes, m 886). Imbocchiamo a destra il tratto sterrato per Perdu Isu e fontana. Dopo breve ci troviamo a camminare in un grande campo tra recinzioni metalliche a delimitare i pascoli dove si raggruppano alcune mucche. Proseguendo tra le grandi distese erbose coperte da margherite, giungiamo alla loc. Perdu Isu (m 965), all’estremità settentrionale del tavolato carsico che ci separa da paese. Il sentiero prosegue al Nuraghe (con una deviazione breve) e a Taquisara. Si sale leggermente di nuovo nel bosco, passando accanto a una sorgente contornata da muretti in pietra. Dopo pochi metri raggiungiamo il bivio: una deviazione ci porta sulla sinistra al nuraghe. Cominciano le prime gradinature e poi si sale in ripidezza, tralasciamo per ora la visita al Nuraghe per rimontare a destra verso il castelletto di rocce. Alcuni passaggi protetti tra roccioni ci portano alla sommità del ciglio affacciato vertiginosamente sulla valle. Visibile anche un pozzo in pietra non molto profondo. Scesi di poco, prendiamo ora la direzione del Nuraghe. Gradinate in roccia tra grossi blocchi affioranti ci portano alla quota dove si trova il Nuraghe Perdu Isu.
05-Presso i resti del nuraghe Perdu Isu05-Presso i resti del nuraghe Perdu Isu
06-Lecci e grossi blocchi alla base della Serra Perdu Isu06-Lecci e grossi blocchi alla base della Serra Perdu Isu
Di esso rimane la parte inferiore circolare, circondata da altri resti di costruzioni. Tutto è ormai immerso nei lecci ricoperti da licheni. Il complesso è affacciato sulle vertiginose pareti che cadono a picco sulla valle sottostante del Riu Usartana. Tornati al bivio principale prendiamo a sinistra per scendere una parete rocciosa che viene affrontata con gli Scaloni de Mesu Mata. La gradinata con passamani in legno ci porta con svolte a superare la fascia rocciosa verticale. Fare attenzione a un bivio subito (cartelli indicatori mancanti, il sentiero di sinistra con staccionata scende comunque alla strada ma poi c'è un buon tratto di asfalto per ritornare a Taquisara). Tenersi quindi a destra, per continuare a costeggiare per un tratto le pareti verticali. Incontriamo poi una zona di antica frana, i cui grossi blocchi ingombrano il pendio a fianco del sentiero che tuttavia li interseca comodamente. Alcuni lecci crescono abbarbicati intimamente agli stessi massi. Un enorme torrione è posto a chiusura dell’interessante settore: da qui il terreno si fa verde e il sentiero scende alla pista sottostante che a destra riporta al parcheggio, entrando per un tratto nella pineta che si sviluppa poco sopra il paese.
07-Le nebbie avvolgono i torrioni ai piedi della Serra Perdu Isu07-Le nebbie avvolgono i torrioni ai piedi della Serra Perdu Isu
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