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    Calabria - Tre Pizzi da Ciminà
BlogSentieriNatura
venerdì 19 ottobre 2018

Tre Pizzi da Ciminà

La particolarità dell’Aspromonte consiste, anche e non solo, nelle quote rocciose che emergono brulle dalla vegetazione, come capolini a guardia dei boschi circostanti. Nel caso dei Tre Pizzi abbiamo a che fare con una elevazione modesta, articolata in tre speroni rocciosi, che nonostante la quota dà però l’idea di essere più alta della realtà.
Raggiungiamo Ciminà, nell’entroterra di Locri, dove possiamo lasciare l’auto nella piazza della Chiesa. Risaliamo la strada ammirando davanti a noi il profilo dei Tre Pizzi: non sembrano molto distanti. Per poter compiere un anello, il primo tratto del percorso prevede la lunga risalita di una strada asfaltata. Più in alto, presso una ancona votiva, sale da sinistra una mulattiera segnalata CAI 213. Da ora quindi, pur restando sulla sede stradale, siamo sul percorso CAI che ci accompagnerà fedelmente fino alla cima.
Procediamo ancora su strada incontrando ad un tornante un’ancona votiva con crocifisso. Infine lasciamo la sede stradale per la pista che si stacca a destra (La Fimmina, m 700). Ormai abbiamo anche raggiunto la quota più alta e infatti la comoda mulattiera procede in falsopiano, entra in un boschetto per andare a contornare sulla sinistra la quota del monte Petrotondo. Le schiarite ci lasciano intravedere scorci sull’Aspromonte e sul piccolo borgo di Antonimina.
01-Lame di luce attraversano il bosco01-Lame di luce attraversano il bosco
02-Il sentiero sul crinale dei Tre Pizzi02-Il sentiero sul crinale dei Tre Pizzi
Riguadagnato il filo di cresta (cartelli CAI, segnavia), si procede sulla dorsale giungendo al bivio con il sentiero che utilizzeremo per la discesa (area attrezzata per la sosta con panca e tavolo). Procediamo con alcuni piccoli saliscendi mentre il percorso va facendosi via via più sassoso e roccioso. Aggirata un’altra altura sulla sinistra, arriviamo in vista di una prima cimetta rocciosa che anticipa i Tre Pizzi e poi, ormai in quota, all'insellatura rocciosa che costituisce il punto di arrivo. Sulla sinistra un facile e corto percorso ci porta sulla sommità del Pizzo centrale, costituito da una spianata di roccia liscia.
L’altezza modesta (m 710) di questa quota isolata non impedisce di avere una vista magnifica che arriva sulla costa del Jonio.
03-Paesaggio alla sommità dei Tre Pizzi03-Paesaggio alla sommità dei Tre Pizzi
04-Panorama dalla sommità dei Tre Pizzi04-Panorama dalla sommità dei Tre Pizzi
Per il rientro, tornati al bivio dell'area di sosta con cartello, scendiamo sul marcato sentiero di sinistra (sud). Si divalla decisamente lungo un corridoio aperto tra la macchia mediterranea. Più sotto con pendenza moderata si compie qualche ansa e si traversa una schiarita coperta da felci brunite. Poi si arriva ad una spalla dove il sentiero è delimitato per breve tratto da muretti a secco. Più oltre il tracciato diviene sconnesso e sassoso, tanto da dare qualche dubbio sull'orientamento. Seguendo la direzione che procede accanto a un tubo di gomma, orlata da una fila di doppi muretti a secco, si arriva alla cancellata che immette nell'area di una fattoria. Qui incontriamo un tabello CAI che indica la direzione in salita per i Tre Pizzi. Scendiamo lungo la strada di servizio alla casa tra fichi d'india e lecci, in vista della piazza di Ciminà. Il punto di partenza è ormai vicino.
05-La rete dei coltivi attorno a Ciminà05-La rete dei coltivi attorno a Ciminà
06-Lungo la via del ritorno06-Lungo la via del ritorno
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