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    Alpi Retiche - Alta Via di Pennes
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BlogSentieriNatura
giovedì 25 agosto 2016

Alta Via di Pennes

Tre volte alla settimana il trekking bus della val Sarentino risale dal capoluogo fino a passo Pennes. Il servizio permette agli escursionisti di raggiungere diversi punti di partenza e organizzare anche traversate altrimenti complesse. Il passo Pennes (Penser Joch, m 2215) è il valico che mette in comunicazione la val Sarentino con Vipiteno e la valle Isarco ed è il punto di partenza dell’Alta Via di Pennes che oggi percorreremo. Lasciata l'auto a Riobianco (Weissen Bach, m 1335), ci arriviamo assieme ad un grande pullman dal quale scende una torma dotata di varia strumentazione fotografica, dal cellulare alla reflex ultimo modello. I puntuali cartelli del passo ci indirizzano verso il segnavia 12a che per metà coincide con il sentiero diretto al Corno Bianco (Sarner Weisshorn) per il quale ci vorranno due ore e mezza.
01-Il Corno Bianco dal passo di Pennes01-Il Corno Bianco dal passo di Pennes
02-Il piccolo specchio d'acqua del Penser Joch See 02-Il piccolo specchio d'acqua del Penser Joch See
Diamo quindi inizio alla bella traversata che ci vedrà impegnati in una serie di saliscendi dalla modesta pendenza. Non lasciamoci sfuggire, sulla destra, la visita al Penser Joch See (cartelli), un piccolo specchio d'acqua con accanto il gemello ormai interrato. Sulle sue acque ferme si riflette un gruppo di cavalli che pascola sul Ganskragen. Il largo sentiero traversa ora in quota le pendici della Punta Rossa (Rothenspitz) per poi passare sopra alte balze erbose. Ad una sella possiamo gettare uno sguardo sull'altro versante e sui lontani ghiacciai del Tribulaun poi il sentiero prosegue il suo avvicinamento al Corno Bianco. Sempre molto alti sul fondovalle, si passa su terreno decisamente più pietroso, poco sopra un paio di laghetti. Si tratta degli Steinwand Seen (m 2320), raggiungibili con breve discesa nella conca sottostante. Il segnavia principale prosegue rasentando ora le pareti del Gartlspitz avvicinandosi ad una grande pietraia. E' da qui che si inizia a salire con pendenza più sostenuta mentre prende sempre più corpo il grande affioramento lenticolare bianco che si trova su questo versante.
03-Sulle pendici della Punta Rossa03-Sulle pendici della Punta Rossa
04-I laghetti Steinwand Seen lungo l'Alta Via di Pennes04-I laghetti Steinwand Seen lungo l'Alta Via di Pennes
05-Le pietraie alla base del Corno Bianco05-Le pietraie alla base del Corno Bianco
Si tratta di una "striscia" minore rispetto al massiccio del Corno Bianco, ma si tratta di un colore raro su questi monti, ed evidentemente tale da giustificare il nome dato alla montagna. Ancora un breve sforzo e ci ritroviamo al Giogo di Frane (Gerolljoch, m 2590), piccola insellatura che mette in comunicazione il versante dal quale siamo saliti con la Oberbergtal. Da qui sono ben visibili gli escursionisti che salgono e scendono dal Corno Bianco di Pennes. La salita alla vetta è facoltativa rispetto alla percorrenza dell’Alta Via, ma dal passo mancano davvero pochi metri e decidiamo di salirci, sapendo di incontrare alcuni tratti attrezzati. Dopo un tratto faticoso tra sfasciumi, il primo cavo ci aiuta a salire in diagonale. Segue una parte centrale più lunga che sale a svolte su terreno più verticale, ma ben appigliato dove si alternano tratti di sentierino e punti attrezzati. Dopo una verde spalla affacciata sull'altro versante, troviamo ancora qualche punto dotato di cavo ed infine l'ultima placca attrezzata che ci permette di raggiungere la crestina sommitale, esile e sottile. La croce di vetta dista solo pochi metri ed eccoci in vetta al Corno Bianco (Weisshorn, m 2705), assieme ad altri escursionisti.
06-Lungo la salita al Corno Bianco06-Lungo la salita al Corno Bianco
07-In cima al Corno Bianco07-In cima al Corno Bianco
Tornati al Giogo di Frane, riprendiamo la traversata calando nel versante opposto (segnavia 9) che appare subito decisamente più scosceso. Scendiamo con attenzione una serie di svolte su terreno malagevole e ripido, incontrando dopo poco una squadra di operai. E' un piccolo gruppo che sta sistemando il sentiero che, ci dicono, recentemente è stato interessato da frane. Pare che il versante sia spesso soggetto a rovinarsi e quindi sarebbe utile informarsi sulle condizioni di questo tratto prima di partire.
08-L'ampia vallata OberbergTal vista dal Giogo di Frane08-L'ampia vallata OberbergTal vista dal Giogo di Frane
09-Gli sfasciumi lungo la discesa dal Giogo di Frane09-Gli sfasciumi lungo la discesa dal Giogo di Frane
Con un po' di invidia per questa efficienza, anche pensando ai nostri sentieri più malandati, li salutiamo e proseguiamo. Più in basso il sentiero lambisce i primi pendii verdi dove pascolano numerose capre. La discesa arriva sull'orlo del ripiano, presso i ruderi della Oberberg Alm, da dove ha inizio una serie di regolari tornanti che ci depositerà sui pascoli sottostanti.
10-I pascoli di Oberberg Alm10-I pascoli di Oberberg Alm
11-Uno sguardo indietro verso il Corno Bianco e il Mudatsch11-Uno sguardo indietro verso il Corno Bianco e il Mudatsch
Sulla direzione indicata dal rio Oberberg, si oltrepassano i primi masi imboccando poi la pista, in parte cementata, che scende verso il fondovalle. La si segue fino a raccordarsi in basso con la pista che arriva dalla valle di fronte in località Kuhberg Alm (m 1494). Alti sopra il corso del Weissen Bach, arriviamo all'asfalto e ai masi alti di Riobianco. La strada si fa asfaltata, ma ci pensa il tripudio dei prati tirati a lucido, con la gente al lavoro per lo sfalcio, a far dimenticare tutte le fatiche.
12-Sfalcio sui prati di RioBianco12-Sfalcio sui prati di RioBianco
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