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    Gran Sasso - Corno Grande
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BlogSentieriNatura
mercoledì 16 settembre 2015

Corno Grande da Campo Imperatore

Dopo i primi giorni, più freddi e nuvolosi, il tempo è migliorato, ma nel contempo si è alzato un vento deciso che ci ha fatto rimandare la salita alla quota più alta. Oggi quindi è l'ultima chiamata per il Corno Grande! Si parte da Santo Stefano di Sessanio verso l'albergo di Campo Imperatore.
Nel piazzale ci attende il set di Via col Vento - atto secondo. Attori principali e comparse vengono scelti tra i malcapitati del giorno mentre gli effetti speciali sono gentilmente offerti da madre natura.
Lasciato a sinistra il sentiero che sale al rifugio Duca degli Abruzzi, si inizia l'aereo traverso che conduce alla sella di monte Aquila. Le serpentine finali ci portano in cresta dove si procede ancora a destra ignorando, dopo poco, la deviazione per il monte Aquila. Il percorso asseconda ora una serie di coste prative intersecando di tanto in tanto alcune lame rocciose. Il gradevole avvicinamento termina poco più avanti laddove i prati si innestano sui fianchi del Corno Grande. Qui il sentiero si impenna e sale in diagonale su terreno via via più articolato fino a raggiungere il ciglio della sella del Brecciaio (m 2506).
01-Verso Sella di Monte Aquila01-Verso Sella di Monte Aquila
02-Il Corno Grande02-Il Corno Grande
03-Verso Sella del Brecciaio03-Verso Sella del Brecciaio
Questo è anche il punto in cui le turbine, azionate dai tecnici, iniziano a produrre un serio movimento d'aria. Tuttavia non fa freddo e i protagonisti continuano ad avanzare poiché il copione prevede speranza nel fatto che più in alto il vento si attenui (? ma quando mai...).
Aggirata la costa si prosegue a salire a svolte sul frequentato e pietroso sentiero che in breve arriva alla Conca degli Invalidi. Da qui è ben evidente la prosecuzione verso la vetta mentre a destra si stacca il percorso di cresta.
Nel ripiano gli operatori alla macchina del vento danno il loro meglio. Anche all’interprete maschile del film riesce difficile portare un piede davanti all’altro senza comandare l'appoggio dell'arto. La produzione però ha pensato a tutto, zavorrando il protagonista con attrezzatura pesante e sapientemente caricata in spalla. Gli zaini sembrano così fare resistenza e vela, ma è tutto finto. La sceneggiatura prevede il riparo dietro un masso in attesa di tempi migliori e quindi, dopo consultazione, il mesto rientro alla sella del Brecciaio per una sosta in calma di vento. La giornata è bella, il sole scalda gli animi mentre la regia gioca la carta delle comparse che ora hanno il compito di riportare i protagonisti alla Conca degli Invalidi. Si (ri)tenta l'attacco alla vetta! La protagonista femminile, dopo aver percorso eroicamente alcuni metri, deve prendere una sofferta decisione. Seguono le classiche frasi "lasciami qui" e "vai avanti almeno tu..." che hanno lo scopo di incrinare le certezze del protagonista e incollare lo spettatore alla poltrona. Andrà o non andrà ?
04-Le ghiaie presso la Conca degli Invalidi04-Le ghiaie presso la Conca degli Invalidi
05-Uno sguardo indietro verso la Conca degli Invalidi05-Uno sguardo indietro verso la Conca degli Invalidi
06-Solco roccioso che conduce in cresta06-Solco roccioso che conduce in cresta
La via normale al Corno Grande prosegue in diagonale tagliando la fascia ghiaiosa che ricopre ora il versante. Il sentiero porta alla base di un evidente solco roccioso che va risalito cercando i passaggi migliori. La salita continua, ora con l'aiuto delle mani ma sempre ben guidata dai bolli, fino alla linea della cresta. Qui ci si affaccia per un breve tratto sulla conca che ospita il ghiacciaio del Calderone, situato a 2680 metri di quota e ora considerevolmente ridotto nelle dimensioni. La parziale copertura detritica lo sta preservando dall’ulteriore scioglimento, ma per quanto ancora? Lo citiamo volentieri in quanto detiene il record di essere il ghiacciaio più meridionale d’Europa e l’unico presente in Appennino. Il sentiero continua quasi in quota, in ambiente lunare, oltrepassando una ultima costa per poi salire senza ulteriori problemi alla vetta del Corno Grande (m 2912).
07-Panorama lunare presso la cima del Corno Grande07-Panorama lunare presso la cima del Corno Grande
08-La croce di vetta del Corno Grande08-La croce di vetta del Corno Grande
09-Panorama dalla vetta del Corno Grande09-Panorama dalla vetta del Corno Grande
10-Il ghiacciaio del Calderone10-Il ghiacciaio del Calderone
Il protagonista si muove ora in equilibrio precario, dando l'impressione che più volte le folate possano scaraventarlo nell'abisso. Infine, dopo una strenua lotta, raggiunge eroicamente la cima sferzata da venti impetuosi dove staziona solo per il tempo necessario ad uno scatto fotografico. Deve infatti riprendere subito la via del ritorno per ricongiungersi alla compagna di avventura come prevede il lieto fine del film.
Una volta scesi dalla sella del Brecciaio abbiamo deciso di visitare anche il rifugio Garibaldi e la conca di Campo Pericoli. Due sentierini portano in basso e offrono lo spunto per un breve anello. Con il vento abbiamo scherzato, ma più o meno è andata proprio come descritto nel corsivo. Quello con il Corno Grande è quindi un appuntamento parzialmente rimandato, nella speranza che la prossima volta la vetta più alta dell'Appennino sia meno severa.
11-Ombrellifere in fiore sul sentiero che scende a Campo Pericoli11-Ombrellifere in fiore sul sentiero che scende a Campo Pericoli
12-Campo Imperatore, un altopiano senza fine12-Campo Imperatore, un altopiano senza fine
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