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    Umbria Centrale - Castelmonte
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domenica 19 aprile 2015

Anello di Castelmonte da Spoleto

Questa escursione ci permette di conoscere la parte, per così dire, montana di Spoleto e ci offre l'opportunità di abbinare alla visita della splendida città anche la salita a una cima passando per il suggestivo convento di San Francesco e per l'ardito ponte acquedotto sul Tessino. Il parcheggio è alla periferia orientale di Spoleto, in via del Tiro a Segno (vedi mappa), nei pressi dell'inizio del segnavia CAI n.3. Il cartello ci guida ad imboccare il sentiero per la forcella di Castelmonte che ben presto inizia a salire tra schiarite e lembi di bosco. In breve si arriva alla località S. Elisabetta, intorno ai 400 m di quota, dove incontriamo una grande costruzione: si tratta della ex chiesa di Santa Elisabetta con piccolo monastero annesso. L'ambiente qui si apre per un poco e ci consente di vedere bene la Rocca che sovrasta Spoleto e il poderoso Ponte delle Torri, alto quasi 80 metri sopra la forra. Anemone stellata e ciclamini colorano di rosa acceso il cammino mentre ci innestiamo a sinistra sul sentiero che proviene dal Ponte e che utilizzeremo per il rientro.
01-Lo splendido colore dell'anemone stellata01-Lo splendido colore dell'anemone stellata
02-Il sottobosco nel primo tratto del sentiero02-Il sottobosco nel primo tratto del sentiero
03-Fioriture di ciclamini nel sottobosco03-Fioriture di ciclamini nel sottobosco
Oltrepassato il Ponte Sanguineto (444 m) si prosegue costeggiando alti la sinistra orografica del Fosso di Valcieca. Lo splendido ambiente e la modestissima pendenza rende questo percorso molto frequentato dagli Spoletini che incontriamo a passeggio col cane, a correre, oppure in bicicletta. Lasciata a destra una scorciatoia per Monteluco proseguiamo diritti arrivando al punto dove la pista inizia a salire con maggiore decisione. Alle due successive diramazioni ci teniamo sul percorso principale cercando le indicazioni sui tronchi degli alberi. Il sentiero si fa di nuovo pianeggiante e ci porta a sfiorare il greto in un punto in cui questo scorre entro un canyon stretto e incassato. Dopo pochi minuti si traversa un rio e si riprende a salire in maniera più decisa lungo una costa, arrivando ad una ampia zona disboscata (cartelli CAI). Con una doppia ansa si rientra nel bosco, si aggira una costa ed infine si arriva alla forcella di Castelmonte punteggiata di arbusti fioriti (950 m). Il valico erboso è raggiunto anche da una pista: la risaliamo per un breve tratto sulla sinistra, trovando, poco dopo i ruderi di una grande costruzione.
04-Arbusti fioriti sulla forcella di Castelmonte04-Arbusti fioriti sulla forcella di Castelmonte
05-Costruzione in rovina sotto Castelmonte05-Costruzione in rovina sotto Castelmonte
Ancora pochi metri e si incontra il cartello che indica la deviazione a sinistra per la vetta del Castelmonte. Il sentiero è poco marcato ed è necessario districarsi tra qualche schianto ma in una decina di minuti siamo in vetta (m 1038). La boscaglia in cima si dirada e lascia spazio ad un discreto panorama, ma solo verso sud. Resti di antiche mura ci fanno pensare all'origine del nome del monte.
06-Podalirio compiacente sulla cima di Castelmonte06-Podalirio compiacente sulla cima di Castelmonte
07-Panorama dalla cima di Castelmonte07-Panorama dalla cima di Castelmonte
08-La cima di Castelmonte08-La cima di Castelmonte
09-Vista dalla cima di Castelmonte09-Vista dalla cima di Castelmonte
10-Forcella di Castelmonte10-Forcella di Castelmonte
Ritornati alla forcella di Castelmonte, si imbocca il sentiero n.4 che prosegue in lieve discesa traversando poi con percorso gradevole fino alla forcella delle Porelle (m 910), raggiunta da una strada asfaltata. Il nostro itinerario prosegue al di là della strada (segnavia giallo azzurro che seguiremo da qui fino a Spoleto) raggiungendo in moderata discesa un nucleo di case. L'arrivo non passa inosservato: i numerosi cani presenti si danno il la e parte un latrato di gruppo ad imitazione degli ululati dei lupi. Ma dura poco, in fondo siamo in una zona ricca di eremi! Alla località I Camini (m 880, punto di sosta) si scende sulla destra (CAI n.1) lungo il solco di una valletta tenendosi poi a destra alle successive diramazioni. Superate le case si arriva così alla ampia area prativa di Monteluco (m 804), attrezzata per la sosta e per le attività all'aria aperta. I monti di Spoleto fin dai tempi più remoti invitano alla tranquillità e alla meditazione ed anche un Michelangelo camminatore così si esprime: "Ho avuto gran piacere nelle montagne di Spoleto... chè sol nè' boschi è pace". La zona fu sede di eremitaggi fin dal V secolo ed infatti dopo poco possiamo visitare anche il convento di San Francesco (lo si trova anche citato come Santuario di Monteluco). Al suo interno, sul lato lungo di un corridoio, si aprono numerose cellette dei frati, lasciate nel loro originario aspetto e con arredo minimale. Se credi prega, se non credi ammira, se sei uno sciocco scrivi il tuo nome sul muro . L'ammonizione sulla piastrella in ceramica arriva purtroppo dopo l'opera di alcuni idioti sugli affreschi della cappella, a cui ora una cancellata nega l'accesso. Accanto all'edificio merita una breve visita anche il Bosco Sacro con la copia della lastra con la Lex Spoletina.
11-Il complesso del convento di San Francesco11-Il complesso del convento di San Francesco
12-L'interno di una cella12-L'interno di una cella
13-Il Bosco Sacro presso il Convento di San Francesco13-Il Bosco Sacro presso il Convento di San Francesco
Dietro il santuario inizia la discesa finale verso Spoleto che si svolge all'interno di un bellissimo bosco di lecci. I segnavia giallo azzurri, ottimamente collocati, ci guidano con precisione a districarci tra il dedalo di piste e sentieri che servono i tanti eremi qui presenti. Il bosco è fitto e cela la visione della città, i cui rumori però ora si sentono distintamente. Arrivati sopra il Ponte delle Torri, siamo al bivio che ci farà chiudere l'anello. Dopo la doverosa deviazione per visitare il ponte, imbocchiamo il Sentiero dei Condotti per tornare all'auto. Il piacevole percorso si snoda perfettamente in quota, largo e protetto da ringhiera, regalandoci ancora grandi scorci su Spoleto fino a raccordarsi con il bivio principale.
14-Il Ponte delle Torri e la Rocca albornoziana di Spoleto14-Il Ponte delle Torri e la Rocca albornoziana di Spoleto
15-Lungo il Ponte delle Torri15-Lungo il Ponte delle Torri
16-Panorama su Spoleto dal sentiero dell'Acquedotto16-Panorama su Spoleto dal sentiero dell'Acquedotto
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