Grandi panorami ci aspettano oggi nell'escursione a La Merica: una discesa sul fianco occidentale di Valle Gran Rey, tra rocce vulcaniche e ampie visuali, giù fino alla linea dell'oceano. Con la corsa di metà giornata del bus di linea, nel primissimo pomeriggio scendiamo ad Arure (m 826). Dalla fermata del bus, risaliamo lungo la strada asfaltata per circa 500 metri fino a trovare le indicazioni a sinistra per il Mirador del Santo.
01-Panorama dal Mirador del Santo
02-Taguluche e i monti Tejeleche
Una stradicciola ci porta in pochi minuti ad una biforcazione che a destra porta al belvedere, affacciato vertiginosamente sul borgo di Taguluche e sui monti Tejeleche. Da qui si diparte uno dei sentieri che scendono fino alla costa, ma noi invece torniamo sui nostri passi. La sterrata si sposta ora sul fianco destro della cresta e, con percorso aereo, compie un lungo e panoramico traverso sopra Taguluche. Alla successiva insellatura il silenzio è rotto dai rintocchi dei campanelli delle capre, in un'atmosfera quasi alpestre, non fosse per le agavi e le euforbie. Si prosegue sulla pista finchè il segnavia ci indica di deviare a destra lungo un comoda mulattiera gradinata. Tramite questa ci riportiamo ben presto sulla linea di cresta dove il nostro percorso si destreggia, ora da una parte ora dall’altra del crinale.
03-Pascolo sospeso nella prima parte del percorso
04-Vegetazione a palmizi
05-I colori accesi del sentiero
06-I primi pini canari
Coloratissime stratificazioni contrastano vivacemente con il verde acceso dei pini canari mentre la nostra mulattiera, dopo un paio di svolte, esce su un grande ripiano disseminato di euforbie. Allontanandosi brevemente sulla destra se ne può raggiungere il culmine (m 834).
07-La mulattiera lastricata che porta alla sommità de La Merica
08- Euforbie presso la sommità de La Merica
Da qui si può apprezzare il largo pendio che ora andremo ad attraversare, limitato a destra da un bordo precipite. Raggiunto un gruppo di ruderi con cisterna, il sentiero proseguirebbe tra le euforbie, mirando ad un casolare abbandonato che avevamo già notato dall'alto. Molto più interessante però è la visita al bordo destro, affacciato sui precipizi che scendono direttamente verso l'oceano. Lasciamo dunque il percorso principale puntando ad una specie di torre in rovina, posta proprio sul bordo. Qui si incontra una ottima traccia che, tra euforbie ed asfodeli, percorre fedelmente tutto il limite destro del ripiano, con magnifiche visuali sulle scogliere sottostanti.
09-Le colorate scogliere occidentali de La Gomera
10-Asfodeli sul pianoro della Merica
Si scende lungamente finchè, più in basso, appare evidente l'apice terminale del grande pianoro. Lo raggiungiamo percorrendo la traccia che passa accanto ad un unico grande ginepro e facendo particolare attenzione agli ultimi metri affacciati su uno strapiombo vertiginoso. Eccoci dunque al bellissimo panorama sulla costa di Valle Gran Rey e le sue frazioni che ci appare come una gigantesca carta geografica.
11-Vista su Valle Gran Rey
A questo punto, senza tornare troppo indietro, imbocchiamo la prima traccia che si stacca a destra. Con un breve traverso ritroviamo il sentiero principale che qui inizia la sua discesa verso il fondovalle. Tenendosi ora da un lato ora dall’altro della dorsale, si perde quota a svolte spostandosi poi definitivamente sul versante sinistro della costa.
12-Lungo i tornanti che scendono a La Calera
Le case sembrano vicine, ma ci vorranno diversi tornanti prima di mettere piede tra le abitazioni di La Calera, borgo dalle strette viuzze gradinate nelle quali possiamo divagare prima di scendere alla strada asfaltata, esattamente presso la fermata del bus.