Avendo a disposizione qualche ora, dal passo di Valparola è possibile compiere una escursione di interesse storico, non faticosa ed estremamente interessante. Gli ingredienti necessari sono una torcia, un caschetto e una maglia pesante; oltre che naturalmente il desiderio di conoscenza che dovrebbe sempre accompagnare l'escursionista.
01-L'ambiente alla base del Sas de Stria
02-La traccia che si alza verso la galleria Goiginger
03-All'interno della galleria Goiginger
La zona del Lagazuoi e del passo di Valparola fu, nel periodo della Grande Guerra, settore di importanza primaria, aspramente conteso fra i due eserciti che qui costruirono postazioni, trincee e gallerie scavate nella roccia o ricavate negli anfratti della montagna. Alla base del Sas de Stria, sulle pendici che guardano il monte Lagazuoi, le postazioni austriache si trovavano proprio di fronte agli italiani attestati sulla Cengia Martini. Per poter raggiungere in sicurezza le postazioni sulla antecima, nel 1916 il Feldmaresciallo Ludwig Goiginger fece costruire la galleria che porta il suo nome. Lunga circa 500 metri percorribili in piedi, riserva alcuni tratti completamente al buio, ma risulta anche dotata di alcuni finestroni che fanno entrare la luce e il tepore dell'aria esterna.
04-Finestroni illuminano la galleria Goiginger
05-All'interno della galleria Goiginger
06-La selletta presso l'antecima del Sas da Stria
La giornata è piuttosto calda e al passo di Valparola parecchi turisti si godono la brezza dei 2200 metri. L'imbocco della galleria si trova nel pendio soprastante il sentiero che corre ai piedi del Sas da Stria. Qualche bollo aiuta ma l'ingresso va cercato seguendo le tracce che si inerpicano verso le pareti. In galleria fa improvvisamente freddo, ma era previsto e indosso un capo più pesante. Il duro incontro con alcune rocce non smussate della volta mi conferma la necessità del caschetto anche perché in galleria si è spesso portati a fare più attenzione a dove si mettono i piedi. A intervalli regolari si aprono sul fianco locali finestrati uguali tra loro mentre nella galleria principale si notano i resti del basamento del generatore e i sostegni della linea elettrica. Dopo l'uscita, continuando ancora per poco lungo la traccia, raggiungiamo la selletta con l'antecima del Sas de Stria.
07-Interno di fortificazioni sulla selletta del Sas de Stria
08-Trinceramenti sulla selletta; sullo sfondo il Lagazuoi
09-Targa austro ungarica sulla selletta
Qui si incontra un vero e proprio villaggio fortificato con linee di trincee, grande targa e resti di costruzioni e baraccamenti. Anche se il luogo è circoscritto, datevi tutto il tempo necessario per osservare e gironzolare nei dintorni poiché le testimonianze sono davvero numerose e interessanti. Noi ce la siamo presa comoda, forse fin troppo, mentre la bella giornata si incrinava con un temporale tutto tuoni e fulmini in avvicinamento dal Col di Lana. Per tornare al passo di Valparola, siamo scesi in fretta sulla traccia che, per ghiaie e mughi, riporta al parcheggio. Saliamo in auto mentre arrivano le prime gocce di una pioggia che poi si trasformerà in una forte gradinata in grado di imbiancare la strada fino a San Cassiano.
10-La selletta e l'antecima del Sas da Stria
11-Resti di fortificazioni nei pressi della selletta
12-Trinceramenti austro ungarici presso la selletta