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    Puez Odle - Traversata del Puez
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venerdì 14 luglio 2006
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Traversata del Puez da passo Gardena a La Villa

L'altopiano del Puez è un luogo particolare con i suoi alti tavolati alpini che scendono a picco sui bordi. Due strane piramidi di colore rosato, la Muntejela e il Col dles Soné, si elevano sulla parte orientale dell'altopiano dando vita al caratteristico paesaggio della Gardenaccia. Un esteso reticolo di sentieri sale da ogni versante offrendo la possibilità di fare entusiasmanti traversate, riservate soprattutto a chi ama camminare in tranquillità e su percorsi privi di difficoltà. A parte i sentieri principali che conducono al rifugio Puez, gli altri percorsi sono meno frequentati e danno spesso l'opportunità di camminare in solitudine anche nelle affollate dolomiti della Val Badia. All'interno dell'altopiano vi è ampio spazio per divagare verso le propaggini affacciate sulle profonde valli che lo solcano: in ogni caso si apriranno panorami nuovi e interessanti. Con queste premesse, oggi vi descriveremo una escursione a cui siamo molto affezionati e che compiamo ormai da diversi anni ogniqualvolta ne abbiamo la possibilità: la traversata da passo Gardena a la Villa. Con l'autobus di linea compiamo il percorso di andata fino al passo e così, questo pomeriggio potremo fare ritorno a piedi proprio sulla soglia di casa.
01-Il Sella nella luce del mattino01-Il Sella nella luce del mattino
02-I pinnacoli rocciosi dei Cir02-I pinnacoli rocciosi dei Cir
03-I pinnacoli rocciosi dei Cir03-I pinnacoli rocciosi dei Cir
04-All'ingresso nella valletta rocciosa04-All'ingresso nella valletta rocciosa
Dai 2121 metri di passo Gardena scendiamo fino al tornante sottostante, versante val Badia, a quota 2093, dove imbocchiamo la pista che sale moderatamente verso l'Utia Clark. Qui ci immettiamo nel segnavia 2 dell'Alta Via. Con una risalita in puro ambiente dolomitico si entra nel solco di una fantastica valletta rocciosa ricca di pinnacoli e guglie dove ci si ferma volentieri ad osservare il paesaggio. Dopo questo piacevole tratto in falsopiano ci attendono i tornanti sulla ghiaia che discende da forcella Cir (m 2460).
05-Forcella Cir05-Forcella Cir
06-L'ambiente dolomitico presso forcella Cir06-L'ambiente dolomitico presso forcella Cir
07-Bastioni che sorreggono il Mont Desseura07-Bastioni che sorreggono il Mont Desseura
08-Papavero retico presso forcella Cir08-Papavero retico presso forcella Cir
Qui ci troviamo sul bordo della val de Chedul che ora andremo a risalire. Dalla forcella tagliamo a destra su ghiaie la base settentrionale del Col Toronn disegnando un arco che ci porta all'insellatura successiva, la forcella de Crespeina (m 2528), delimitata da uno steccato per il bestiame. Qui si apre per la prima volta la visuale sul grande altopiano verso il quale ora si scende sfiorando il lago di Crespeina. Il tratto successivo si svolge quasi in falsopiano alla base delle pendici del Sas Ciampac e del Sas Ciampei, fino a raggiungere la forcella de Ciampei (m 2366), porta di accesso all'altopiano per chi sale da Colfosco. Chi vuole allungare e raggiungere una vetta, alla forcella de Crespeina può prendere la traccia che, a destra, traversa la cresta del Sas Ciampac ricongiungendosi poi all'itinerario principale. I più esigenti potranno traversare anche il Sas Ciampei con difficoltà leggermente superiori. Dalla forcella, in leggerissima salita, il segnavia n.2 raggiunge anche il rifugio Puez (m 2475), dove ci siamo fermati per una sosta e dove abbiamo mangiato uno dei migliori strudel altoatesini (la fame aiuta nelle valutazioni) con la loro caratteristica pasta frolla.
09-Verso forcella de Crespeina09-Verso forcella de Crespeina
10-La Val de Chedul10-La Val de Chedul
11-Forcella de Crespeina11-Forcella de Crespeina
12-Il lago de Crespeina12-Il lago de Crespeina
Al rifugio convergono numerosi sentieri e molte sono anche le possibilità di raggiungere il rifugio Gardenaccia, nostra prossima meta. Scegliamo il segnavia n.1 che ci porterà nei pressi del Ciampanì, una delle sommità dell'altopiano. A metà salita circa, veniamo attratti dalla Muntejela, una delle sommità rosate di cui abbiamo già detto. Non ci siamo mai stati e questa sembra l'occasione buona: la salita è elementare e in breve ne raggiungiamo la vetta. Ripreso il sentiero principale, non ci facciamo mancare neanche la cima Ciampani ( m 2668). Sembra una piattaforma e merita una visita la profonda spaccatura che incide il monte in prossimità della cima. Al bivio poco prima della cima, il sentiero si sdoppia: noi proseguiamo sul n.11 che scende lungo una specie di solco roccioso verso il rifugio Gardenaccia. Incontriamo qui pochi escursionisti e tra questi una coppia di americani che ci chiede informazioni sul Gps che stiamo adoperando.
13-Il Col dles Soneles13-Il Col dles Soneles
14-Verso la forcella de Ciampei14-Verso la forcella de Ciampei
15-Il Sass e la forcella de Ciampei15-Il Sass e la forcella de Ciampei
16-Il Rifugio Puez16-Il Rifugio Puez
17-La quota 2666 de la Muntejela17-La quota 2666 de la Muntejela
Dopo tante rocce, finalmente arriviamo a toccare il pendio prativo sul quale si cala per giungere al rifugio Gardenaccia (m 2050). E' una splendida giornata di sole ed è piacevole stare all'aperto. Alcuni anni fa - parecchi invero - eravamo qui nei primi giorni di luglio, ad una settimana dall'apertura del rifugio e si era addirittura messo a nevicare...
18-Scendendo dalla Muntejela18-Scendendo dalla Muntejela
19-Sulla vetta del Ciampani19-Sulla vetta del Ciampani
20-La valletta incassata che scende verso la Gardenaccia20-La valletta incassata che scende verso la Gardenaccia
21-La valletta incassata che scende verso la Gardenaccia21-La valletta incassata che scende verso la Gardenaccia
Dal rifugio imbocchiamo una stretta gola molto incassata dove sono stati posizionati alcuni rinforzi, poi lungo il bosco scendiamo a La Villa arrivando proprio sull'uscio di casa.
22-La valletta incassata che scende verso la Gardenaccia22-La valletta incassata che scende verso la Gardenaccia
23-Il Rifugio Gardenaccia e il Sasso della Croce 23-Il Rifugio Gardenaccia e il Sasso della Croce
24-Il sentiero che scende a La Villa24-Il sentiero che scende a La Villa
25-Il campanile di La Villa25-Il campanile di La Villa

La Tabacco è la 07
Commenti
  • 13/08/2019 26 luglio 2019-Da Colfosco risaliamo in auto fino all’ultimo tornante prima di passo Gardena. Sul ripido tracciato della pista da sci raggiungiamo Utia Jimmy (sulle mappe è segnato come Utia Clark). Un impianto di risalita raggiunge questa locazione anche da Colfosco. Il sentiero risale su terreno ora dolomitico, a volte gradonato. In breve si arriva alla valletta che precede forcella Cir: è magica come la ricordavo. La si percorre in falsopiano tra pinnacoli e piccoli torrioni dolomitici. Poi alcune svolte su ghiaia salgono alla forcella Cir. Da qui, voltandosi indietro, ammiriamo in una visione d’insieme il labirinto di guglie appena percorso mentre dall’altra parte si apre l’altopiano de Crespeina. Segue il saliscendi sulle ghiaie del Col Toronn, dove il giallo dei papaveri retici è illuminato dal sole radente della mattina. Alla forc. de Crespeina si ammassano gli escursionisti per la sosta di rito, ma appena lasciamo il sentiero per visitare le sponde del lago de Crespeina ritroviamo la solitudine che si confà a queste quote. Al ritorno il temporale che si avvicina visibilmente ci fa tornare sui nostri passi in fretta. Pioggia schivata.
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