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    La Palma - Marcos y Cordero
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    La Palma - Marcos y Cordero
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venerdì 11 gennaio 2013
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Marcos y Cordero

Il percorso consiste nella visita alle due sorgenti di Marcos y Cordero, alle quali segue una lunga discesa nel fondo del barranco del Agua. Il tutto condito da attraversamenti in galleria, doccia gratuita, e discesa lungo una gola avvolta da nebbie primordiali. Prevediamo di salire da Las Lomadas (m 240) alla Casa del Monte a 1300 metri utilizzando il taxi per poi scendere a piedi ritrovando la nostra auto presso il Centro visite.
01-La Casa del Monte - Marcos y Cordero01-La Casa del Monte - Marcos y Cordero
Quindi da Los Sauces raggiungiamo il centro visite per raccogliere qualche informazione dal personale; i taxi però caricano i turisti circa 500 metri prima dell'edificio, presso il parcheggio dove possiamo lasciare la nostra auto.
Qui incontriamo Antonio, il nostro taxista odierno. In passato ha gestito una macelleria ed ha visitato parecchi paesi di lingua spagnola. Non parla italiano ma la sua consuetudine ad avere stranieri come ospiti lo ha dotato di una cadenza lenta, scandita e tutto sommato abbastanza comprensibile. Nell'attesa di altri due passeggeri, ci parla del motivo per cui la Palma, tra le isole Canarie, è così verde e ricca di biodiversità. Tra tutte le isole Canarie La Palma si trova più a ovest ed è investita per prima dagli umidi venti oceanici. La vegetazione svolge un ruolo importante per catturare le precipitazioni che si accumulano nello strato intermedio grazie alla roccia impermeabile che giace sotto, conosciuta come il basament complex. Inoltre la porosità della terra vulcanica aiuta la filtrazione dell’acqua attorno all'isola che risorge sotto forma di acqua potabile in una serie di sorgenti. Le funzioni principali delle sorgenti Marcos y Cordero, le più grosse dell’isola e delle Canarie, sono l'approvvigionamento di acqua potabile, il salto idroelettrico, l’azionamento di mulini per la molitura di cereali e la irrigazione di colture e di banane sulla costa.
02-Le nubi cominciano ad avvolgere il barranco - Marcos y Cordero02-Le nubi cominciano ad avvolgere il barranco - Marcos y Cordero
03-La canaletta d'acqua e il sentiero all'interno di un tunnel - Marcos y Cordero03-La canaletta d'acqua e il sentiero all'interno di un tunnel - Marcos y Cordero
Nel suo discorso non manca un accenno alla politica italiana. Ci parla dei piatti tipici dell'isola a base di carne di capra, dice che è necessario saperla preparare con un buon soffritto. Quando tenta di spiegare chi erano Marcos y Cordero, incappiamo in problemi di comprensione con il termine Cordero: significa agnello. Marcos era il proprietario della zona che stiamo visitando e assieme a Cordero, un ingegnere (anche noi in Italia abbiamo avuto un Agnelli famoso), studiò e diede concretezza al sistema idraulico di sfruttamento delle sorgenti più rilevanti dell’isola, battezzate poi col loro nome. Il lavoro durò dal 1920 al 1930 e comprese anche il traforo delle gallerie in cui passa l'acqua e che anche noi oggi attraverseremo. Il taxi, un veicolo a 9 posti, ci offre un’avventura di circa un’ora. Avventura davvero: la strada si fa presto sterrata e stretta e il veicolo arranca sui sassi emergenti e sul terreno scivoloso. Tutto intorno a noi il bosco di Laurisilva, un’associazione vegetale di Lauro e parecchie altre piante, che ci vengono illustrate durante il percorso. Antonio senza quasi fermarsi abbassa il finestrino, raccoglie e ci mostra le diverse piante aromatiche del bosco. Dopo il lungo percorso a scosse telluriche di sesto Richter, il veicolo arriva finalmente ai 1300 metri della Casa del Monte. Alla coppia di clienti di Gran Canaria e a noi viene offerto un caschetto di banane canarie, una vera prelibatezza. Una breve visita alla Casa del Monte col belvedere appresso poi si inizia subito il percorso seguendo il canale d'acqua, che per tutto il suo svolgimento è accompagnato da un sentiero ampio e ben marcato, protetto in alcuni punti esposti sulla forra da passamani. Ci sembra di essere tornati a Madera lungo le sue levadas.
04-La conduttura d'acqua - Marcos y Cordero04-La conduttura d'acqua - Marcos y Cordero
05-Il sentiero accanto alla canalizzazione - Marcos y Cordero05-Il sentiero accanto alla canalizzazione - Marcos y Cordero
Il sentiero taglia versanti su punti molto aerei che la vegetazione in parte cela. Dopo pochi minuti arriviamo già al primo tunnel, ce ne saranno in tutto 13. Sono costruiti per evitare al canale di attraversare i costoni troppo esposti. In uno dei primi, lungo 364 metri come segnala il cartello, è inevitabile mettere i piedi nelle pozze che si formano sulla pavimentazione. Inoltre, nonostante la lampada frontale, non è che si veda granché.
06-Trafori nella roccia consentono il passaggio - Marcos y Cordero06-Trafori nella roccia consentono il passaggio - Marcos y Cordero
All’uscita dal tunnel n.9 si comincia a intravedere il salto di una delle cascate formate dalle sorgenti. Dopo una vasca di decantazione, il sentiero disegna anse più larghe e sempre molto esposte, dove il muro di contenimento del canalino è stato alzato. Il tunnel 12 è quello con servizio doccia incluso (tutto già previsto dalla attenta pianificazione di Ivo). I più piccoli di statura (io) riescono a camminare in equilibrio inchinati sullo stretto muretto al centro del basso tunnel altrimenti bisogna andare a camminare sul pelo dell'acqua (Ivo). Cascatelle irruenti cadono anche dall'alto del tunnel per cui bisogna dotarsi di mantella prima di entrarci. Abbiamo portato la mantella Ferrino appositamente per Marcos y Cordero dall'Italia. Appena usciti dall'autolavaggio, o meglio, appena "usciti dal tunnel", ci si accosta agli altissimi e ripidi fianchi della conca da dove discendono le larghe cascate Marcos, divise in mille rivoli.
07-La pineta nei pressi delle sorgenti - Marcos y Cordero07-La pineta nei pressi delle sorgenti - Marcos y Cordero
08-Alcuni raggi di sole filtrano dalla nebbia - Marcos y Cordero08-Alcuni raggi di sole filtrano dalla nebbia - Marcos y Cordero
Queste sorgenti portano l’acqua all’ultima centrale idroelettrica delle Canarie ma le prime canalizzazioni risalgono al 1502. Questa grossa fornitura di acqua irrigò durante il XVI secolo le piantagioni di canna da zucchero e oggi centinaia di ettari di banane e taro. Una scalinata scavata nella roccia e attrezzata con catene metalliche sale l’ultimo tratto, poi il sentiero piega a destra e si discosta dall’acqua, guadagnando un ripiano con pini. Solo qui siamo inondati dal sole che ci riporta ad una temperatura più gradevole. Finora eravamo all’ombra umida della foresta e tra poco rientreremo nella nebbia che caratterizza questo versante dell'isola. Al ripiano ci si ricongiunge con il tracciato del canale, il cui corso si può seguire per breve sulla sinistra. Il nostro itinerario prosegue a destra in quota risalendo il corso del canale, che ci porta ad aggirare alcune coste. Oltrepassato anche l’ultimo tunnel, il tredicesimo, si arriva di fronte alla grande parete verticale dove sgorgano le sorgenti più alte (Cordero m 1400 circa).
09-Le sorgenti - Marcos y Cordero09-Le sorgenti - Marcos y Cordero
10-Grossi massi ingombrano il fondo del barranco dell'Agua - Marcos y Cordero10-Grossi massi ingombrano il fondo del barranco dell'Agua - Marcos y Cordero
Da un belvedere il panorama si apre sui fianchi delle montagne, ci troviamo in questo momento proprio alla quota in cui le nubi iniziano ad addensare sui fianchi delle montagne e rendono evidente il termine di cloud forest. Da qui iniziamo la lunga discesa nel barranco del Agua. Dal ripiano della sorgente un sentiero comincia a scendere ripidamente lungo un tracciato gradinato a piccole svolte. I grandi alberi di erica che si trovano sul sentiero hanno un aspetto ancora più gotico in quanto ricoperti da lunghe chiome di licheni. Si attraversa una prima volta il fondo del barranco proseguendo a scendere sul fianco opposto all’interno di una gola che va sempre piu restringendosi. Le eriche arborescenti, i tarassachi alti come alberi, e le nubi che avvolgono tutto creano un’atmosfera particolare da foresta primordiale. Ora il barranco presenta un fondo largo solo pochi metri e le pareti sono a picco, quindi si prosegue a scendere lungo il greto che qui è ingombro da grossi macigni. E' il tratto forse più spettacolare del giro.
11-Rigogliosa vegetazione del barranco - Marcos y Cordero11-Rigogliosa vegetazione del barranco - Marcos y Cordero
12-Piante rampicantii si aggrappano alle rocce - Marcos y Cordero12-Piante rampicantii si aggrappano alle rocce - Marcos y Cordero
Il sentiero infine abbandona il fondo del canale tramite un ponticello di legno che ci porta sul lato sinistro. Mentre il barranco continua la sua discesa, il sentiero si fa più comodo e in pochi minuti ci troviamo già altissimi sopra la forra. Ci teniamo in quota aggirando alcune rientranze, poi dopo un costone, riprendiamo la discesa, che si svolgerà totalmente in diagonale sul fianco della montagna. La pendenza è regolare e sul percorso appaiono ogni tanto gradini in legno. Man man che si perde quota la pineta viene sostituita dal bosco misto di fondovalle. Dopo una infinità di anse si passa accanto ad una serie di piccole cavità artificiali nel tufo. Un aereo ponte in legno ci riporta sul versante di destra.
13-Grande esemplare di pino canario - Marcos y Cordero13-Grande esemplare di pino canario - Marcos y Cordero
14-Le felci di Los Tilos - Marcos y Cordero14-Le felci di Los Tilos - Marcos y Cordero
La forra in questo punto presenta i due lati molti vicini ma è molto profonda. E' solo ora che il silenzio assoluto che ci ha finora accompagnato è rotto dal canto di qualche uccello. 35 gradini ci fanno rimontare dalla parte opposta fino a raggiungere il tracciato di una larga pista. La seguiamo in falsopiano a sinistra aggirando alcune anse della montagna e del barranco che ha ripreso a sprofondare sotto di noi.
15-Il panoramico belvedere dell'Espigon Atraversado - Marcos y Cordero15-Il panoramico belvedere dell'Espigon Atraversado - Marcos y Cordero
Una piccola deviazione ci porta a visitare l'aereo Espigon Atraversado. E' uno spigolo di roccia molto sottile, messo in sicurezza da staccionate, che porta in pochi minuti ad un belvedere aereo e vertiginoso. Il belvedere è occupato da una trentina di turisti, per cui ci dobbiamo dare il turno per il passaggio. Ripresa la pista, dopo qualche svolta vediamo dall’alto il tetto del Centro viste, ma la pista non ci porterà lì, attraversa infatti una galleria molto ampia per uscire proprio presso il parcheggio con la nostra auto.
16-Radici contorte - Marcos y Cordero16-Radici contorte - Marcos y Cordero
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