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mercoledì 6 settembre 2006
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Alta Via Bruno Federspiel ai Monzoni

L'Alta Via Bruno Federspiel è un sentiero attrezzato che percorre tutta la cresta dei Monzoni, dal passo Selle alla forcella de la Costela. La sua percorrenza offre un mix di interesse storico e geologico sia per la presenza di fortificazioni sia per le particolari caratteristiche dei Monzoni: un'isola di scuro granito in mezzo alle dolomie. Solitamente la cresta viene percorsa in senso est-ovest, partendo e arrivando alla baita Monzoni con una escursione anulare. Per abbreviare sensibilmente il dislivello si può partire anche dal passo San Pellegrino e utilizzare la seggiovia di Costabella ma in questo caso si scende molto in basso, quasi all'altezza degli impianti dell'Alpe di Lusia, e c'è poi il problema di recuperare l'auto. Oggi però siamo con una coppia di amici e approfittiamo della loro presenza per lasciare un mezzo lungo la strada del passo San Pellegrino.
01-La Costabella dal passo di San Pellegrino01-La Costabella dal passo di San Pellegrino
Dalla stazione di arrivo della seggiovia di Costabella, occorrono circa 45 minuti per arrivare al Passo Le Selle e all'omonimo rifugio. Dalla ampia forcella hai inizio anche la via attrezzata Bepi Zac alla Costabella, percorso che costituisce l'ideale prosecuzione della Alta Via che oggi andremo a percorrere. A differenza del Bepi Zac però, il sentiero Bruno Federspiel è molto meno frequentato probabilmente a causa di una maggiore difficoltà e dell'impegno fisico richiesto per i tanti saliscendi.
02-Il Lec de la Campagnola02-Il Lec de la Campagnola
03-Il rifugio passo Selle e la Costabella03-Il rifugio passo Selle e la Costabella
04-La val de le Sele04-La val de le Sele
Si inizia così lungo la panoramica Cresta de le Sele, disseminata di fortificazioni tra le quali diverse caverne. Con facilità si raggiunge e si oltrepassa la prima elevazione della giornata: la Punta Alochet (m 2582). Poco oltre questa incontriamo la zona dove le rocce calcaree vengono bruscamente sostituite dalla scura roccia vulcanica che forma i Monzoni. Ma prima una breve crestina rocciosa attrezzata con il cavo segna l'inizio della via Bruno Federspiel: è il momento di estrarre il cordino ed è anche il punto in cui la gran parte dei visitatori fa dietro front...
05-La Punta Alochet dalla cresta de le Sele05-La Punta Alochet dalla cresta de le Sele
06-La Punta Alochet e la cresta dei Monzoni06-La Punta Alochet e la cresta dei Monzoni
07-Un intaglio lungo la cresta07-Un intaglio lungo la cresta
08-Lungo il sentiero di cresta08-Lungo il sentiero di cresta
09-Postazioni belliche lungo il crinale di Punta Alochet09-Postazioni belliche lungo il crinale di Punta Alochet
10-Le prime attrezzature lungo il filo di cresta10-Le prime attrezzature lungo il filo di cresta
Presso una insellatura sorvegliata da grossi gendarmi scuri ha inizio la risalita verso la punta dei Rizzoni. Spezzoni di cavo aiutano nel superamento dei tratti più esposti ma diversi passaggi sono privi di attrezzature e richiedono sempre cautela. Cengette inclinate e ponticelli in legno conducono in breve al passaggio più impegnativo della traversata: una paretina da risalire con l'aiuto di cavo e pioli. Ancora un punto esposto e il sentiero si riporta in cresta passando ora sul versante affacciato alla valle dei San Pellegrino.
11-Un monumento naturale lungo il percorso11-Un monumento naturale lungo il percorso
12-La cresta appena percorsa dalle pendici dei Monzoni12-La cresta appena percorsa dalle pendici dei Monzoni
13-Passerelle sul versante nord dei Monzoni13-Passerelle sul versante nord dei Monzoni
Dopo la breve deviazione per arrivare al punto più elevato dello Spiz de Tariciogn (m 2647), ha inizio la veloce discesa verso la forcela de Ricoleta, piccolo intaglio terroso lungo la linea di cresta. E' durante questa discesa e nel tratto successivo che si può apprezzare bene la natura dei Monzoni, dirupati e scoscesi sul versante nord, verdi e inclinati sul quello sud.
14-Lo Spiz de Ricoleta dalla cima più alta dei Monzoni14-Lo Spiz de Ricoleta dalla cima più alta dei Monzoni
15-La forcella e lo Spiz di Ricoleta15-La forcella e lo Spiz di Ricoleta
16-La forcella de Ricoleta16-La forcella de Ricoleta
17-L'affilata linea di crinale alla cima del Malinvern17-L'affilata linea di crinale alla cima del Malinvern
Tagliando ora le ripide pale erbose si arriva allo Spiz de Ricoleta e quindi al Malinvern (m 2630), riguadagnando quasi tutto il dislivello appena perso. A questo punto (cartelli) possiamo evitare la parte conclusiva della cresta e scendere direttamente nel catino sottostante. In alternativa l'Alta Via Bruno Federspiel prosegue ancora fino alla forcela de Costela affrontando una parte decisamente impegnativa e priva di attrezzature. I nostri amici optano per la prima soluzione mentre io e Ivo vogliamo provare a concludere il sentiero e riprendiamo a scendere. Il primo tratto è semplice ma poi il sentiero inizia a calare in un ripidissimo canale (anello metallico) che richiede molta attenzione. Finalmente la traccia riprende a traversare verso destra tagliando le ripide pendici erbose della quota 2559. Con faticosi saliscendi ci si riporta in cresta ma non è ancora finita poiché il sentiero evita alcuni cimotti passando sopra insidiosi spioventi verdi molto inclinati.
18-La prosecuzione della cresta verso la forcella de la Costela18-La prosecuzione della cresta verso la forcella de la Costela
19-Particolare su pinnacoli rocciosi in alta val dei Monzoni19-Particolare su pinnacoli rocciosi in alta val dei Monzoni
Avvicinandosi alla forcela de Costela la traccia si fa via via migliore fino a trasformarsi in agile sentiero. La meta non sembra lontana ma c'è sempre un nuovo dosso da superare. Il detrito calcareo inizia ad affiorare tra le rocce più scure: è il segno che la lunga cresta dei Monzoni sta ormai per terminare.
20-Il vasto Ciadin Bel20-Il vasto Ciadin Bel
21-La Cima Malinvern21-La Cima Malinvern
22-Ultime ondulazioni verso forcella de la Costela22-Ultime ondulazioni verso forcella de la Costela
Dalla forcela de Costela (m 2491) il segnavia n.624 scende comodamente a sinistra nel Cjadin Bel, ampia conca frequentata da camosci, dove ritroviamo anche Stefano e Giordana. Non rimane ora che scendere fino alla strada del passo San Pellegrino sperando che la seconda auto sia ancora lì...
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