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giovedì 26 luglio 2012
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Col Ombert: un solitario anello dalla valle di San Nicolò

A Pozza di Fassa oggi c'è un bel sole: è l'occasione giusta per salire al Col Ombert, una escursione anulare con partenza dalla valle di San Nicolò (park a pagamento 3 euro). Nel controluce mattiniero la nostra meta appare piuttosto lontana ed in effetti lo è poiché si tratta di risalire tutta la parte alta della valle, interdetta al traffico.
01-Tabià nella valle di San Nicolò01-Tabià nella valle di San Nicolò
In una ventina di minuti siamo già al rifugio Ciampié oltre il quale la pista si fa sterrata. La pendenza prosegue gradevole fino all'uscita sugli ampi spazi prativi che si trovano alla testata della valle da dove si intravedono anche le cascate. Tralasciamo tutte le diramazioni che portano direttamente al passo di San Nicolò e superiamo la Baita alle Cascate trovando finalmente il cartello con la direzione per forcella Paschè. La strada, ora stretta pista forestale, sale con pendenza decisa uscendo su una radura con baite private. Da qui in poi il percorso diventa propriamente sentiero alzandosi col n.609 nel rado bosco di larici.
02-Alzandosi di quota verso il passo Paschè02-Alzandosi di quota verso il passo Paschè
Al successivo bivio (loc. Jonta m. 2071, cartelli) si lascia a destra il 637 che sale al sentiero Bepi Zac sulla cresta di Costabella e si continua diritti.
03-Larici e rododendri nell'alta val di San Nicolò03-Larici e rododendri nell'alta val di San Nicolò
Con un’ansa verso destra ci si va ad accostare ad una fascia rocciosa in prossimità di una grande nicchia aggettante. Tenendosi a ridosso della fascia rocciosa si raggiunge terreno più aperto, in bella visuale sulla valle di San Nicolò. Si doppia uno spigolo roccioso oltre il quale si riprende a salire a svolte regolari fino ad affacciarsi su un ripiano superiore ai piedi dei grandi ghiaioni che scendono dalla Cima dell’Uomo.
04-Il Sass de Roces dal sentiero per  il passo Paschè04-Il Sass de Roces dal sentiero per il passo Paschè
Si percorrono piccoli avvallamenti morenici e, tenendosi alti sulla sinistra, si perviene alla insellatura di Pas Paschè (2498).
05-La valletta ai piedi del passo Paschè 05-La valletta ai piedi del passo Paschè
06-La Cima dell'Uomo dal passo Paschè06-La Cima dell'Uomo dal passo Paschè
Dal passo si scende sul versante opposto superando un facile gradino. Ci troviamo ora su terreno prevalentemente roccioso, levigato dall'azione degli elementi, ma nonostante questo, nei pochi fazzoletti erbosi pascolano alcuni bovini.
07-Postazioni sul versante orientale del Col Ombert07-Postazioni sul versante orientale del Col Ombert
08-La conca del rifugio Contrin08-La conca del rifugio Contrin
09-Il passo di San Nicolò dalla cima del Col Ombert09-Il passo di San Nicolò dalla cima del Col Ombert
Si segue per un primo tratto il sentiero per il rifugio Contrin passando accanto ad uno stagno asciutto. Qualche minuto dopo, per evitare di perdere eccessivamente quota, attenzione ad individuare alcuni ometti che si staccano sulla sinistra. Questi portano ad attraversare un ghiaione grossolano, e quindi una zona di rocce rossastre oltre le quali ci si dovrebbe innestare sul sentiero della via normale. Recuperata la giusta direzione, si risale con pendenza decisa una serie di tornanti tra ghiaie e fazzoletti erbosi. Ci si ritrova così alla base dell'inclinato pendio che conduce in vetta e che va risalito a svolte via via più strette e faticose. Con qualche attenzione si supera l'ultimo ripido tratto sbucando infine sulla cresta a poca distanza dalla vetta. Una croce arrugginita e contorta ci attende sulla stretta cima del Col Ombert (m 2670, panorama estesissimo).
10-La Cima dell'Uomo dal Col Ombert10-La Cima dell'Uomo dal Col Ombert
11-Stratificazioni rocciose sopra il rifugio Contrin11-Stratificazioni rocciose sopra il rifugio Contrin
12-Il passo Paschè dalla cima del Col Ombert12-Il passo Paschè dalla cima del Col Ombert
Dalla vetta si scende sui propri passi facendo attenzione alla ripidezza del primo tratto sotto la cima.
13-La valle di San Nicolò13-La valle di San Nicolò
14-I calanchi del passo di San Nicolò14-I calanchi del passo di San Nicolò
15-I pinnacoli rocciosi del Col Ombert15-I pinnacoli rocciosi del Col Ombert
Si percorre a ritroso quanto fatto in salita riguadagnando il sentiero che scende da forcella Paschè (n.609), in corrispondenza grosso modo della fine delle ghiaie.
16-Il gruppo del Gran Vernel16-Il gruppo del Gran Vernel
17-Il gruppo della Marmolada dalle pendici del Col Ombert17-Il gruppo della Marmolada dalle pendici del Col Ombert
Si scende su questo con qualche svolta fino a raggiungere il cartello che indica la prosecuzione per la val de le Cirele e il rifugio Contrin. Qui si abbandona il segnavia principale e si prende la traccia che si stacca a sinistra (non indicata dal cartello). A questo punto ci troviamo sopra il vallone che dal rifugio Contrin sale al passo di San Nicolò, separati da questo da una alta parete rocciosa che presenta un unico punto debole. Lo si raggiunge con una perdita di quota passando accanto ad alcune postazioni e sfruttando una serie di tornantini che ci portano alla base della parete. Tenendosi a sinistra si passa sotto una grande nicchia aggettante che ospitava probabilmente ricoveri.
18-Traverso su ghiaioni alle base delle pareti del Col Ombert18-Traverso su ghiaioni alle base delle pareti del Col Ombert
La discesa del costone roccioso ci ha fatto perdere quota e così ci troviamo più bassi rispetto al passo di San Nicolò. Ci attende quindi la risalita del ghiaione che ha origine dalle pareti del Col Ombert. Questo è inizialmente faticoso ma poi la pendenza si attenua tanto che Ivo riesce a trovare sufficiente motivazione per scendere lungo le ghiaie mobili verso un tappeto di sassifraga gialla, a suo dire "definitivo".
19-Sassifraga gialla sui ghiaioni del Col Ombert19-Sassifraga gialla sui ghiaioni del Col Ombert
Finalmente ci si innesta sui verdi sottostanti il passo di San Nicolo’: ancora pochi minuti e si perviene alla grande insellatura che ospita il rifugio (m 2340).
20-Il Col Ombert dal passo di San Nicolò20-Il Col Ombert dal passo di San Nicolò
In alto a sinistra si può notare l’attacco della ferrata del Col Ombert in corrispondenza di una targa e di un grosso finestrone artificiale. Dal rifugio si prosegue per qualche minuto lungo il crinale, poi si imbocca il sentiero che scende sulla sinistra. L'ultima idea è quella di andare a visitare anche la zona di calanchi che si sviluppa poco più ad ovest. Tralasciamo quindi il trafficato sentiero ufficiale che scende a gradini e ci teniamo invece sulla traccia più alta che traversa a mezzacosta in direzione di una zona prativa.
21-In discesa dal passo di San Nicolò21-In discesa dal passo di San Nicolò
22-I calanchi che precipitano nella valle di San Nicolò22-I calanchi che precipitano nella valle di San Nicolò
Qui si incontra il Sentiero forestale Pociace che nei primi tornanti consente di affacciarsi sulla grande zona erosa, nominata sulla Tabacco "la Roisc dal Giaf". Durante la piacevole e solitaria discesa nel rado bosco l'erosione esce dalla nostra vista finchè il sentiero non si riaccosta nuovamente al solco principale.
23-I disegni formati dai calanchi23-I disegni formati dai calanchi
24-Visione d'insieme dei calanchi24-Visione d'insieme dei calanchi
Si attraversa così il greto del torrente Giaf ritrovando il sentiero sul bordo opposto dove si prosegue in discesa confluendo infine sulla pista principale percorsa in mattinata.
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